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Autore: Blissedni    05/12/2010    1 recensioni
E se Voldemort non fosse mai morto? E se il signore oscuro avesse nascosto la sua anima in un altro Horcrux, un incantesimo potente, capace di tenerlo in vita per sempre.
E se avesse avuto un figlio? Una discendenza?
Questa FF è incentrata sulla nuova generazione, in particolare Selena Blake, discendente di Lord Voldemort.
Tra nuovi incantesimi, amori proibiti, baci rubati e battaglie tra maghi, lo scontro tra il bene ed il male.
La storia d'amore tra la discendente del mago più malvagio di tutti i tempi ed il figlio di Harry Potter.
Genere: Azione, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, James Sirius Potter, Tom Riddle/Voldermort | Coppie: Rose/Scorpius
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Ecco la mia prima FF! Spero che vi piaccia, anche se all'inizio la trama non è molto interessante... Un bacio!

L’inizio.
 
Tom Riddle

Quella sera Hogwarts era più cupa del solito. La mezzanotte era già passata da un po’, ormai il castello era silenzioso e non c’era nessuno che si fosse accorto della sua presenza. Era stato facile superare le difese che il vecchio Dippet aveva messo alla scuola e nessuno poteva immaginare che uno studente diplomato da pochi mesi volesse sgattaiolare dentro la scuola.
Tom ripensò all’ultimo anno trascorso ad Hogwarts da Caposcuola e alle cose che era riuscito a scoprire sugli Horcrux grazie al professor Lumacorno. Era certo che presto avrebbe avuto tutto il mondo magico ai suoi piedi.
La sua vita non era mai stata veramente interessante: suo padre babbano lo aveva abbandonato prima che nascesse, così come suo nonno lo aveva respinto perché figlio di un babbano e sua madre... era morta poco dopo il parto, lasciandolo solo in un mondo crudele. 
Per il castello faceva freddo e fuori, ormai da diverse ore, stava sfuriando un temporale. 
Nel periodo trascorso al castello non aveva avuto molti amici. Trovava le relazioni con le altre persone una perdita di tempo e preferiva passare pomeriggi in solitudine studiando ed imparando cose nuove che lo avrebbero portato ad essere il mago più potente di tutti i tempi.
Eppure il motivo per cui era tornato ad Hogwarts era proprio una persona. Sapeva che tra pochi minuti lei sarebbe arrivata, gli avrebbe parlato, gli avrebbe sorriso e lo avrebbe fatto sentire uguale a tutti gli altri.
Lei, Tessa Blake.
Era una giovane Grifondoro dai lunghi capelli biondi, di due anni più piccola di Tom, che aveva conosciuto mentre studiava da solo in biblioteca. Le si era seduta vicino e da subito non aveva provato disgusto nei suoi confronti come facevano gran parte degli studenti.
Aveva un sorriso angelico ed era la ragazza più bella che Tom avesse visto, e la rispettava profondamente. Era una purosangue, ma al contrario degli altri non disprezzava quelli come Tom, mezzi babbani e mezzi maghi. 
Era l’unica amica che Tom avesse mai avuto, se non si contavano i serpenti con cui parlava da quando era piccolo, ed era stata proprio lei ad iniziare la loro relazione: mentre lui studiava gli sedeva vicino, studiava anche lei, e quando poteva chiedeva delle indicazioni su come eseguire un incantesimo o come preparare una pozione. Cose banali che avevano portato ad un bacio, e poi ad un altro. 
A mezzanotte e venti lui la vide. Bella come sempre, sembrava galleggiare per quanto la sua camminata fosse leggera. Indossava una vestaglia bianca, troppo leggera per il freddo del castello e sopra aveva messo il mantello dei Grifondoro.
Appena lo vide gli corse in contro e le buttò le braccia attorno al collo e sussurrò al suo orecchio. ‹‹Tom.››
Il giovane ricambiò l’abbraccio e la strinse a se e ne respirò il dolce profumo dei capelli: odoravano di fragole di bosco e panna.
‹‹ Tessa vieni dentro. ›› Disse il ragazzo prendendola per mano. La trascinò in giro per diversi corridoi finchè non arrivarono alla stanza delle necessità che si aprì mostrando una piccola camera con un enorme letto pieno di cuscini ed un caminetto scoppiettante.
Lei lo seguì imbarazzata e si andarono a sedere a terra, al caldo delle fiamme del camino. 
‹‹Tom stai bene?›› Lui annuì e lei gli accarezzò i capelli ricci neri e spettinati che incorniciavano quel viso diabolico e bellissimo, con quegli occhi glaciali la pelle chiarissima e le labbra rosee. Era perfetto, ma nessuno se ne accorgeva. Le persone vedevano solo un poveraccio particolarmente portato verso le arti oscure.
Ma lei no e questo era il motivo per cui se n’era innamorata, durante il suo quinto anno. 
Ed era il motivo per cui lui era convinto che ciò che provava per lei, fossero amore. 
Tessa prese un respiro e lo baciò; aveva paura di un suo rifiuto, ma non ci fu, perché Tom ricambiò abilmente il bacio, stringendola a se. 
Era un bacio dolce che lentamente divenne passionale: Tom perse il controllo e scivolò giù e l’attirò verso di se. In pochi minuti si trovarono sdraiati a terra, insieme. 
Tessa sapeva che era sbagliato e che lui non avrebbe mai potuto darle una vita felice, sapeva che la sua famiglia non avrebbe mai accettato la relazione con un povero orfano mezzosangue.
Ma lei lo amava ed era convinta che anche lui amasse lei. Si lasciò andare con tutta se stessa al ragazzo dagli occhi grigi convinta che quel momento di perfezione sarebbe durato per sempre.
Tom, d’altro canto, si unì alla ragazza con calcolata naturalezza, convinto di essere amato e di ricambiare la giovane Grifondoro.


 
   
 
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