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Autore: JennyChibiChan    05/12/2010    2 recensioni
Tenten nasconde un passato che credeva dimenticato.Una ragazza piomberà nella sua vita improvvisamente rovinandola.Un tradimento,un passato,un legame,un incontro e un enorme potere che le cambieranno la vita,e non solo a lei...Un uomo affascinante e malvagio tenterà di spingerle nelle fauci delle tenebre.Riusciranno Tenten e sakura a resistere alle tentazioni?Riusciranno a superare le difficoltà,gli ostacoli,gli inganni,le trappole e le paure?Riusciranno a riottenere le lore libertà?
Genere: Avventura, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Neji Hyuuga, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha, Tenten, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la serie
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'NejiTen / SasuSaku'
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La notte calò sul villaggio.
Konoha era ormai caduta profondamente tra le braccia di Morfeo.
Dormivano tutti, chi preso da bei sogni, chi da terribili incubi. 
E tra queste una ragazza. Una kunoichi. La maestra d'armi di Konoha per eccellenza.
In una stanza, la kunoichi si agitava nel suo letto, succube di un ricordo lontano.
 
FLASHBACK
Sdraiata sotto un cielo stellato, una bambina di cinque anni dai lunghi capelli castani scuro e dai profondi occhi del medesimo colore, giocherellava con i fili d'erba del soffice e fresco prato. Una semplice veste bianca, lunga fin sotto le ginocchia con le maniche lunghe e larghe, le fasciava il corpo minuto. All'altezza della vita, una cordicella era legata amo' di cintura a fermare la veste.
Poco tempo dopo si alzò e raggiunse la riva del lago. Slacciò la cordicella e lasciò calare la veste sul terreno. Senza esitazione, si tuffò riemergendo poco dopo. Nuotò rilassata, incurante del tempo che scorreva.
Sentendo la stachezza invaderla, tornò sulla riva e, facendo leva sulle braccia, ci si sedette. I suoi occhi castani fissarono incantati la pallida luna, fino a che non udì un fruscio dietro di lei. Si voltò incuriosita verso un cespuglio dal quale vide spuntare un piccolo lupo dal pelo bianco, un bianco puro come la neve, e dagli occhi di un blu elettrico mai visto. Tenten notò la zampa ferita e gli si avvicinò con cautela, cercando di non spaventarlo.
- Su, vieni qui, piccolino. Avanti, non voglio farti del male. - 
Per un attimo, lui la guardò sospettoso e si ritrasse, ma quando capì che non c'era alcun pericolo, si fece avvicinare in modo che lei lo potesse curare. Strappò le maniche per usarle come bende. Con un pezzo di stoffa bagnata pulì la ferita mentre con l'altro la bendò.
- Ecco fatto!!! - esclamò soddisfatta del suo operato. - Ora va meglio? -
Per tutta risposta le strusciò il muso umido contro la mano facendola ridere. Lo sollevò portandolo tra le sue braccia e si mise a coccolarlo fino a che non si addormentò.
"Piccolo..."  pensò. "Non posso abbandonarlo in questo stato. Però non posso neanche tenerlo, lui lo caccerebbe via senza tanti problemi." Sospirò. "Forse... con l'aiuto della mamma..."  
Si alzò con molta attenzione e si avviò verso casa. Lungo il cammino qualcosa la riscosse dai suoi pensieri. Fumo e fiamme facevano capolino dal luogo nel quale c'era la sua casa.
- Ma cosa... - 
Sgranò gli occhi e corse più veloce che potè, cercando di raggiungere la sua casa il prima possibile. Quando finalmente la raggiunse, la vide venire divorata dalle fiamme. Cacciando indietro le lacrime che cercavano di uscire prepotenti, li chiamò.
- Mamma, Akemi, papà dove siete??!!! -
Una bambina più piccola e un uomo uscirono dalla casa e un barlume di speranza si accese in lei. Corse verso di loro ma fu spinta violentemente a terra. Accanto a lei il cucciolo, svegliato dalle urla della bambina, le si mise davanti per difenderla e mostrò i canini. Con un ghigno sul volto, la abbandonarono là, a fissare la casa che pian piano cedeva. Sperando che la madre fosse ancora viva, Tenten ci si fiondò dentro seguita dal cucciolo, incurante delle fiamme che la sfioravano e quando la trovò la vide inerte in una pozzanghera di sangue. Cadde in ginocchio e a gattoni la raggiunse.
- Mamma, mamma!!! Mamma, ti prego svegliati!!! Ma-mam-ma... - la chiamò scuotendola più volte, ma la madre non si mosse.
- No, no... perchè... PERCHE'!!! - urlò e pianse, pianse finchè non sentì qualcosa toccarla.
Si voltò verso il cucciolo che si stava dirigendo verso la madre, lo vide infilare il muso in una delle tasche e tirarne fuori una busta. Una parte del soffitto crollò ma riuscì a schivarlo per un pelo. Fuggirono e, appena uscirono, la casa crollò. Tenten ansimava con le lacrime agli occhi e osservava la casa, o quello che ne rimaneva. Cadde a peso morto, per terra con lo sguardo vuoto. In quelle lacrime invisibili e silenziose vi era racchiuso tutto il dolore di quel momento, il dolore di aver perso una madre, colei che l'aveva data alla luce, che l'aveva amata e cresciuta. Un rumore attirò la sua attenzione. Il lupo strappò l'estremità della busta e, da lì, cadde un ciondolo a lei familiare. Era il ciondolo della madre che le piaceva tanto. Era formato da una catenina d'acciaio con appesa una luna piena blu e argentata abbastanza grande da contenere una scritta: "Luna, proteggi e unisci i prescelti del tuo popolo.
Lo agganciò dietro il collo e lo strinse tra le mani, l'avrebbe tenuto per sempre, in ricordo della madre. Con qualche esitazione, prese la busta e ne estrasse la lettera. 
"Bambina mia, ormai mi resta poco da vivere, però prima voglio rivelarti una parte della verità che ti ho nascosto per tanto tempo e che, quando sarà il momento, scoprirai. Cercherò di essere più breve possibile. Non avrei voluto che lo sapessi in questo modo... Ti sei mai chiesta perchè tuo padre e tua sorella ti odiano? Ebbene, devi sapere che in realtà loro non sono il tuo vero padre e la tua vera sorella. Per questo ti prego di stare attenta. Tuo padre e l'uomo che ho sempre amato è stato ucciso da lui, l'uomo che sono stata obbligata a sposare, colui che vuole ucciderci e ottenere solo il nostro regno, il regno che tu dovrai ritrovare. Porta questo ciondolo sempre con te e non separartene mai. Ricorda, bambina mia, qualunque cosa accada non ti arrendere e non smettere mai di sorridere, non dar loro questa soddisfazione. Adesso devo lasciarti, ma sappi che ti ho voluto, ti voglio e ti vorrò sempre bene.
Addio. La mamma."
- Mamma... - 
Le lacrime presero a scorrerle lungo il volto, cadendo a goccioline sulla lettera. Non riusciva a crederci. Non riusciva a credere che quel mostro, che tante volte aveva chiamato padre, abbia davvero ucciso sua madre e il suo vero padre! E ora... ora quella stessa sorte sarebbe toccata anche a lei. Come può odiarci così tanto da arrivare persino ad uccidere? Perchè? Perchè? Cosa gli abbiamo fatto? Perchè le aveva tolto tutto? Non riusciva proprio a capirlo, o forse era ancora troppo scioccata da tutto quello che era successo, per capire. Si accasciò al suolo, percossa dai singhiozzi. Il cucciolo, vedendola ridotta in quello stato, le si avvicinò infilandosi, poi, tra le sue braccia e le leccaò la faccia come a consolarla, facendo sorridere la piccola Tenten, che, sedendosi si mise a coccolarlo.
"Forse non sono del tutto sola." pensò mentre il silenzio li avvolgeva.
Qualche minuto dopo il cucciolo alzò il capo verso il bosco e rizzò le orecchie. Subito dopo fece la sua comparsa un uomo con un'ascia in mano e un ghigno in volto.
- Ehi venite!!! Guardate cosa ho trovato!!! - 
Il cucciolo iniziò a ringhiare e si mise in posizione di attacco, mentre Tenten cercava invano di capire chi fossero gli uomini che li circondavano.
- Capo, che ne dici di venderla? - 
- Idiota!!! Non vedi com'è ridotta? In questo stato non la vorrà nessuno. - L'uomo, che doveva essere il capo, la esaminò con lo sguardo e sorrise. - Però con una bella pulita, qualcosa potremmo ricavarci... -
Sgranò gli occhi dal terrore.
"Mi vogliono vendere? Forse... sono dei briganti? Quelli da cui la mamma mi raccomandava di stare lontana? Devo andarmene, devo fuggire... ma come? " pensò, mordendosi un labbro, alla disperata ricerca di una soluzione.
Li guardò ed ebbe un'illuminazione. Senza farsi vedere, afferrò il kunai nascosto sotto la veste e, approfittando di un'istante di distrazione, cercò di scappare, ma uno degli uomini l'afferrò per il polso. Cercò di divincolarsi, e, quando conficcò il kunai nel braccio dell'uomo, aiutata dal cucciolo, riuscì a liberarsi. Iniziò a correre insieme al lupo e con i briganti alle calcagna, ignorando il dolore alle gambe. Ma, al termine del sentiero, si dovette arrestare perchè davanti a loro c'era un burrone molto alto e infondo riuscì a scorgere un fiume. Gli uomini si stavano avvicinando sempre di più e a loro non restavano che due opzioni: farsi catturare o buttarsi. Guardò la corrente e, con un sospiro, si rivolse al lupo.
- Ascoltami. Ti prego, fà come ti dico. - Gli si inginocchiò davanti e gli accarezzò il capo. Sperava solo che riuscisse a capire cosa gli stesse dicendo. La madre le diceva spesso che molti animali erano molto intelligenti, e tra questi anche i lupi. "Speriamo in bene" - Vai. Torna alla tua vera casa, io starò bene. -
Ma lui non l'ascoltò, rimase immobile. Gli diede una leggera pacca per incitarlo a muoversi.
- VAI!!! - 
Lui sobbalzò, la guardò e se ne andò. I briganti la guardarono vittoriosi, ignari di ciò che voleva fare. Senza esitazione si gettò dal burrone, e sperò che il suo piano riuscisse.
FLASHBACK
Si mise a sedere di scatto e si passò la mano sulla fronte. Ansimando cercò di calmarsi. Volse lo sguardo verso il mobile accanto alla porta e lo raggiunse, aprì il cassetto e ne estrasse il ciondolo della madre che era avvolto da una strana luce.
- Mamma, è forse arrivato il momento? -
Lo strinse e cadde di nuovo nel sonno, senza incubi.

 
   
 
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