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Autore: visbs88    05/12/2010    10 recensioni
Degli spaccati sulla vita dei miei due personaggi preferiti della Squadra dei Sette, gruppo che adoro... Bankotsu e Jakotsu!
Genere: Azione, Slice of life, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Bankotsu, Jakotsu, Squadra dei Sette
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Vita da mercenari'
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Io… io… io…
IO NON SO COME SCUSARMI!
Sono in ritardo spaventoso! Davvero… chiedo VENIAAAAAAAAAAAAAA!
E per di più, questa sarà sicuramente un capitolo del cacchio… Sono andata in una zona wi-fi (sono in montagna, mi sono dimenticata di avvisare) a riguardarmi la puntata e a tirarmi giù tutte le battute… Bene, vediamo quindi la vendetta del nostro Ban!!!!!!
Buona lettura!
 
Aprì tranquillamente la porta scorrevole della stanza.
Il suo cuore minacciò di fare una capriola all’indietro dalla gioia.
Il signore. Vecchio, ma vivo. Il signore del castello. Il signore che li aveva fatti decapitare. Pronto per essere ucciso, servito su un piatto d’argento, anzi, d’oro.
Vendetta. VENDETTA!
Aveva atteso troppo quel momento.
Dovette utilizzare tutto il suo autocontrollo per non mettersi a gridare dalla felicità, che però traspariva dallo scintillio nei suoi occhi blu.
- Dove sono le guardie?
Le guardie? Ah sì, le guardie… beh, potevano provare a chiamarle se preferivano, ma dubitava che fossero in grado di accorrere. Se ne era sbarazzato senza nemmeno accorgersene. Che razza di stolto era quel feudatario… fosse stato in lui, avrebbe sicuramente assoldato più uomini per proteggersi. L’aveva pure avvisato, accidenti! Forse non sapeva leggere… insomma, più di una lettera, cos’altro poteva volere ancora dalla vita? (un Lucano XD scusate, non ho resistito nd me)
Si girò un secondo a guardare i soldati e gli scappò quasi da ridere. Con la testa infilata nel soffitto, erano davvero ridicoli. Non amava uccidere in quel modo. Preferiva mille volte lo scorrere copioso del sangue, gli alti spruzzi rossi… Per vederli, però, aveva bisogno della sua Banryu, la sua adorata Banryu. E per poter ancora maneggiare la Banryu… beh… bastava poco.
Fece crocchiare minacciosamente le nocche delle dita.
- Aspetta, ciò che vuoi è questa alabarda, vero?
Di sicuro, il signore aveva intuito. La vide, dietro di lui, che le si era piazzato davanti, forse nel vano tentativo di proteggerla. Infilata nel suo fodero viola, enorme. La sua Banryu.
- Te la restituisco. Te la restituisco!
“Come se avessi altra scelta” pensò sarcastico Bankotsu, passandogli davanti, ignorandolo. Quell’idiota credeva davvero che se la sarebbe presa solo con il consenso? Quella era la sua spada, la sua arma, che gli era stata portata via, approfittando della sua disperazione… No, non doveva pensare a quel momento… altrimenti avrebbe ucciso il signore all’istante. Voleva godersi la sua espressione terrorizzata per un po’.
- Com’è lucida! L’avete lucidata voi?
Il ragazzo sgranò gli occhi. Certamente non poteva lamentarsi per come l’avevano trattata. Mai l’aveva vista tanto bella. Era splendida e lucente. La osservò bene, mentre l’alzava con una sola mano, sorprendendo il feudatario. Gli occhi di Bankotsu scintillavano di gioia.
- Senti, non m’importa se tu sei uno spettro… vorresti metterti al mio servizio? Posso investirti mio vassallo, così faremo la guerra insieme!
Il ragazzino si ritrovò indeciso: meglio scoppiare a ridere, ucciderlo all’istante cedendo alla furia o trattenersi ancora per qualche secondo? Scelse la terza opzione, saggiamente. Maledetto vecchiaccio… dopo ciò che gli aveva fatto, aveva pure il coraggio di domandargli di mettersi al suo servizio? Era bastata una volta, grazie.
- Stammi a sentire, amico… Hai letto bene la lettera?
Ormai, rimaneva soltanto la possibilità che non l’avesse preso sul serio… credeva forse che scherzasse? Che non volesse realmente decapitarli?
- Ho scritto di preparare il vostro collo.
Che meraviglia, che assoluta gioia vedere il lampo di consapevolezza sui loro volti! Che splendore, sapere che li avrebbe uccisi! Sì, erano disperati, avevano capito, finalmente! Non aspettava altro che vederli sprofondare nel terrore, prima di spedirli direttamente all’Inferno.
Rise. Finalmente, rise. Quella risata se la teneva dentro da parecchio, ormai. Una risatina breve, crudele, beffarda. Agghiacciante.
- Tu sarai… il MILLESIMO!
Aveva ucciso novecentonovantanove uomini, quel giorno maledetto. Aveva tenuto bene a mente il conto, anche mentre tentava di difendere Jakotsu. Perché metà del suo voto sarebbe stato completo. E, forse, già si sarebbero potute vedere le prime avvisaglie dell’enorme forza che avrebbe acquisito, e avrebbe potuto salvare i suoi compagni, o almeno, salvare il suo migliore amico. Non ci era riuscito. Poco importava: ora erano vivi e stava per vendicarsi.
Colpì il feudatario alla spalla. Oh, naturalmente avrebbe potuto ucciderlo direttamente. Ma… no… voleva ripagare con la stessa moneta.
Allontanò con un pugno terribile il consigliere che tentava di difendere il signore, scagliandolo lontano. Alzò la Banryu. In un istante, la testa del vecchio si staccò. Ecco fatto. Vendetta. Certo, il principe non aveva ben preparato il collo, ma andava benissimo lo stesso. Quell’uomo maledetto aveva compreso l’orrore di venire decapitati… beh, forse non se ne sarebbe ricordato nell’aldilà, ma a Bankotsu bastava averlo visto crepare ed averlo ucciso con le proprie mani. Senza nemmeno guardarlo, il ragazzo trucidò anche il consigliere, prima di uscire. Gli veniva voglia di correre e gridare come un bimbo. Mancava solo un elemento alla sua vendetta. Uscito dal palazzo, vide arrivare proprio quell’elemento, con un impeto di gioia irrefrenabile.
- Spostatevi voi! – apostrofò così i suoi compagni. Li avrebbe vendicati tutti lui.
- Ah, te la sei ripresa, fratello? – domandò gaio Jakotsu.
“Per vendicarti, amico mio. Per vendicarci” pensò Bankotsu, guardandolo appena mentre avanzava trionfante.
Si fermò con calma, guardando l’esercito a cavallo che arrivava. In testa… Lui.
Il volto sempre coperto dalla maschera. Lui.
L’uomo che più aveva odiato in vita sua. Che aveva anche più colpe del feudatario.
L’uomo che aveva ucciso i suoi compagni. L’uomo che aveva ucciso Jakotsu.
Il comandante. Sempre uguale. Il comandante.
- E’ un bel pezzo che non ci vedevamo… - disse affabile, quando l’uomo fu a portata d’orecchio. “E sarà anche l’ultima volta in cui mi incontrerai” aggiunse a mente. Non l’avrebbe risparmiato, lui e nessuno dei suoi stupidi soldatini.
- Dannato, che cosa hai fatto al signore?
“Uhm, credo che faresti meglio a preoccuparti della tua vita, anziché di quella del vecchio. Quella ormai non c’è più” pensò trionfante Bankotsu. Stolto generale, ancora non capiva che la sua ora era suonata?
- Collo – disse quella parola candidamente, un sorrisino quasi innocente sulle labbra. Un’unica parolina pronunciata dolcemente, che sgomentò tutti i soldati.
 -Certo, lui ci ha fatto decapitare, e io non ho fatto altro che vendicarmi. E tu, ti sei lavato il collo? – spiegò poi, mentre lo sguardo e il tono si facevano via via più minacciosi. Fu però distratto da una farfallina bianca che gli svolazzò davanti, forse la stessa di prima.
- All’attacco!
Idioti.
Menò tre fendenti in aria, apparentemente a caso. La farfalla si polverizzò.
Basta. La pietà non esisteva più per lui. Voleva distruggere ogni cosa, anche quel misero insetto. Si sentiva anche meglio di quando era veramente vivo, e non un cadavere resuscitato. Era stato dolce, aveva riso con Jakotsu, aveva aiutato Ginkotsu, aveva chiuso un occhio con Renkotsu? In quel momento, non gliene importava nulla. Nemmeno le graziose farfalle meritavano di vivere.
Saltò in aria. Roteò in alto la Banryu.
Sentì il comandante urlare. Lo vide… vide l’orrore nei suoi occhi, anche se non poteva scorgere il volto. Vide la paura. Vide l’orrore, e provò euforia. Prima di calare l’arma, con un pugno sgretolò la maschera. Finalmente, il suo viso… Che meraviglia… era… sconvolto. Nel modo più terribile.
 
“Forse, saresti riuscito a scappare, se non avessi aiutato i tuoi compagni così, fino all’ultimo. Hai dato la vita per loro. Che gesto nobile… tranne per il fatto che non sei riuscito a salvarne nessuno.”
 
Una smorfia furibonda apparve sul volto di Bankotsu. Calò il colpo.
Vendetta.
 
- Avete ucciso proprio tutti… siete incorreggibili. Sei stato tu, vero Jakotsu? Potevi lasciare viva almeno una bella ragazza per versarmi il sakè.
Tutti gli abitanti del palazzo e del suo borgo erano stati sterminati. Non che Bankotsu provasse pietà, naturalmente. Solo, era fastidioso servirsi da solo da bere. Chissà, forse Jakotsu era ancora geloso… tendeva ad ammazzare tutte le belle fanciulle che incontrava.
- Fratello, non credo che dovremmo restare a bere sakè…  piuttosto, faremmo meglio a muoverci… non vedo l’ora di vedere il mio amato Inuyasha.
Oh, una nuova fiamma di Jakotsu? Gran bella novità. Allora non era più geloso di lui. Si era invaghito di questo Inuyasha, che peraltro era colui che principalmente dovevano eliminare? Di sicuro, non invidiava il mezzo demone. Ne sapeva qualcosa delle avance di Jakotsu. L’amico era seduto accanto a lui. Che bellezza… vendicati, di nuovo insieme e per di più Jakotsu non lo avrebbe più tormentato. Certo, aveva smesso già dal drammatico bacio che Bankotsu ricordava ancora con un misto di disgusto, fastidio e un pizzico di ironia, ma questa era la conferma che finalmente il ragazzo dagli occhi neri si era rassegnato definitivamente.
- Non ci seccare Jakotsu, Inuyasha ha un buon naso, ci troverà – disse Renkotsu.
- Infatti. Se lo aspettiamo qui sono sicuro che verrà da noi di sua iniziativa seguendo l’odore del sangue – aggiunse il ragazzo con la treccia, bevendo altro sakè.
- Dici? Allora posso aspettare con fiducia – disse allora Jakotsu.
Oh, ecco che Renkotsu cominciava. Se l’era aspettato. Non poteva essere certo l’unico ad avere dubbi su Naraku.
- Perché ci ha fatto tornare in vita?
Questa era facile da liquidare… per che altro, se non per sbarazzarsi dei suoi nemici?
Ed ora, il mercenario calvo voleva che Bankotsu parlasse loro di Naraku. Il ragazzo non ne aveva proprio voglia. Era inutile farsi venire rimorsi o dubbi a quel punto.
- Stammi a sentire, Renkotsu… noi siamo tornati in vita e possiamo uccidere quanto ci pare come facevamo un tempo. A me va bene così, ti assicuro!
Bankotsu notò lo sguardo del compagno. Capì cosa stesse pensando. Lo credeva forse uno stupido? Pensava che non avesse anche lui delle incertezze? Avrebbero chiarito. Dopo. Perché in quel momento, Suikotsu notò un turbine di vento avvicinarsi a gran velocità.
- Ciao, Kogaccino! – ah, quindi era Koga. Tipico di Jakotsu, dare sciocchi soprannomi sdolcinati… che avesse puntato anche quel povero demone? Ricordava con orrore il periodo in cui era chiamato dall’amico “Bankuccio”…
- Che combinazione, aspettavamo un cane ed è arrivato un lupo!
- Finitela con queste smancerie, so benissimo che voi siete in rapporti con Naraku! Ditemi dove si nasconde!
Certo che era difficile sdrammatizzare con uno così.
- Che cosa strana, pare che Naraku sia odiato da molta gente, tu che ne pensi fratello? – domandò a Jakotsu, prima che Koga potesse sbraitare ancora “Ditemi dov’è!”.  Anche volendo, Bankotsu non era sicuro della dimora di Naraku. Probabilmente il monte Hakurei. Molto probabilmente. Sospirò. C’era un’altra questione che lo tormentava… come mai tutte quelle persone davano la caccia a Naraku? Inuyasha, Koga, la sacerdotessa non morta… sembrava addirittura che fosse arrivato il fratello del mezzo demone, un certo Sesshomaru…
- Questa cosa mi preoccupa un po’…  pensate davvero che possiamo fidarci di lui? – ci teneva ad avere il parere di Jakotsu. Era l’unica persona al mondo di cui si fidasse veramente… certo, sembrava strano, ma era così.
- Non chiedere a me. Sei tu l’unico che l’ha incontrato, fratello.
Anche se non era molto d’aiuto.
Koga, furibondo, si lanciò verso di loro. Jakotsu scattò in piedi, menando un colpo con la spada.
- In effetti io e te abbiamo ancora un duello in sospeso…
- Sei molto agile per via dei frammenti di sfera che hai nelle gambe, non è vero? Mi dispiace per te, ma Naraku mi ha chiesto di prendere anche quelli!
Quel lupo non era semplicemente molto agile… era davvero veloce. Bah, nessun problema per lui. Gli sarebbero bastati pochi colpi.
Tentando di fermarlo, tagliò di netto una staccionata. Vide Koga inorridire. Aveva forse compreso chi aveva di fronte? Lui era Bankotsu. Lui era molto più forte di tutti gli altri. Solo Jakotsu poteva pensare di potergli tenere testa per un po’. Non a caso era il capitano della Squadra dei Sette. Era il migliore. Sorrise.
- Ehi, ragazzi, non fatelo scappare!
Uno alla volta, tutti i membri del gruppo provarono ad attaccarlo. Lui, Bankotsu, ce l’aveva in pugno. Stava per ucciderlo, quando una lama bloccò la sua Banryu, seguita da una voce:
- Spostati, lupo rognoso!
Guardò accigliato la presa sulla Banryu tremare. Uhm, a prima vista, quello era Inuyasha. Si staccarono, balzando all’indietro.
- Finalmente vi ho trovati, maledetti bastardi!
Cortese come il lupo, senza dubbio.
- Oh! Inuyasha sei bellissimo!
Sì, era Inuyasha. Francamente, Bankotsu non capiva tutto quell’entusiasmo in Jakotsu. Certo, quel mezzo demone non era mostruoso, ma… Chissà, forse era solo un’avversione verso il nemico.
- E così tu saresti il famoso Inuyasha… sembri piuttosto forte.
- E tu sei l’ultimo membro della Squadra dei Sette, non è così?
- Hai indovinato. Io sono Bankotsu, il primo dei Sette.
Lui era Bankotsu. Non si sarebbe fatto uccidere. Era un mercenario e doveva compiere il proprio dovere. Inuyasha, Koga e Sesshomaru sarebbero morti, tutti, con il rispettivo seguito. La ragazzina, reincarnazione della sacerdotessa non morta, che sapeva individuare i frammenti della Sfera, la sterminatrice, il bonzo, i compagni del lupo sarebbero tutti stati uccisi. Sperava solo il primo possibile.
Il duello iniziò. Lui, Bankotsu, avrebbe adempito al suo compito.
 
To Be Continued…

 
Ditemi se non è schifoso…
Vabbè, insomma… Mi scuso se questo capitolo vi sembra troppo uguale all’anime, ma non è stato per nulla facile scriverlo… mi rifarò con il prossimo…
Ah, approfitto per dirvi una cosa: avrete notato che è la seconda volta che in un capitolo riporto la stessa identica frase del cappy 6 (Morte), quella del comandante prima di uccidere Bankotsu. Bene, sappiate che questo è il mio modo per rievocare flash e ricordi: prendere le stesse identiche frasi, per dare l’idea, come nei film o nei cartoni, di rivedere la stessa scena. Lo farò spesso in future ff ^.^
 
RINGRAZIAMENTI
 
Grazie ad Alys93, Blu Notte, Hartee, Miss Adler e lovlygirl per le recensioni ^.^
 
Vi avviso subito: non ci sarà il duello ^.^ perché già è stata una faticaccia espandere queste scene, in un duello non saprei proprio che pensieri inserire… Insomma, faremo un passo avanti: la morte del povero Jakotsu ç.ç
Grazie mille anche a chi continua a seguirmi e a leggere!
Visbs88
   
 
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