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Autore: B l a c k P a n t h e r s    05/12/2010    2 recensioni
In effetti avresti preferito un killer spietato e pronto a tutto per ucciderti che gli occhi color nocciola di Haru Miura che ti sorridono sadica.
[Gokudera x Haru]
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio, Hayato Gokudera
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era nata così la vostra relazione.
Tra uno sparo e una frase a metà.
Complici le stelle e una coperta a nascondere la vostra passione.







Yamamoto non aveva aspettato molto per dileguarsi, sicuramente in imbarazzo per la situazione in cui eravamo tutti.
Per lui era stata la stessa cosa. Quando aveva capito che la Mafia non era un gioco ed era diventato a tutti gli effetti il guardiano della pioggia, aveva passato le notti insonni, pensando a tutte le sue vittime.
Da allora aveva preferito evitare parlare di certe cose con chi non aveva mai ucciso, sicuro di non essere la persona migliore.
Questo quindi ti riporta a te stesso e ad Haru, che non smette di piangere e prova costantemente a cancellare le macchie di sangue sul vestito, con gesti isterici della mani.
L'afferri per i polsi e la guardi con monimento negli occhi.
<< Adesso basta. È tutto finito, e così non cancellerai quelle macchie.. >>
Per tutta risposta le inizia a picchiare i pugni sul tuo torace e a singhiozzare più forte.
Tu sorpreso te ne stai tutto rigido, scosso da questo suo atteggiamento così fragile.
Per tutta risposta, allenti la presa sui suoi polsi e lei si lascia completamente andare su di te, mentre tu in un vago e lontano senso di tenerezza e gentilezza le posi una mano sulla testa.
<< È meglio se ti vai a cambiare ore, hai qualche vestito di ricambio? >>
<< Io..no.. >>



Dieci minuti dopo, siete davanti alla tua automobile, noleggiata apposta per arrivare alla Villa e stai  passando ad Haru qualche tuo indumento con cui si possa cambiare.
Alla fine la mora, accetta con voce debole una felpa grigia che gli arriva quasi alle ginocchia e ti chiede di girarti, dandole il tempo e la privacy di cambiarsi in serenità.
E tu esegui, perchè non è da te essere un maniaco che spia le ragazze mentre si spogliano.
Eppure non resisti proprio, quando ti rendi conto, che dal finestrino della macchina parcheggiata affianco alla tua, si distingue perfettamente la figura di Haru che si leva il vestito, scendendo lentamente dalle lunghe gambe, perfette e armoniche.
In poco tempo, lei resta totalmente in intimo. E tu grazie al finestrino, puoi osservarla attentamente in tutta la sua perfezione.
Quando fai fuoco sul suo intimo, ovvero un completino marroncino scuro in pizzo, qualcosa dalle parti basse si sveglia, e i tuoi pantaloni diventano terribilmente stretti e fastidiosi.
Solo quando la stoffa della tua felpa si fa largo nella tua visuale ti rendi conto che ti sei voltato totalmente ad osservarla.
<< Go-Gokudera-kun! >> sussulta lei incrociando il tuo sguardo.
<< S-Scusami! >>
Sul volto di entrambi l'imbarazzo è ben visibile.
Lei china la testa, rossa in viso e ti ringrazia per la felpa che gli arriva a metà coscia, ma che lascia comunque poco spazio all'immaginazione.
Aspetti così che entrambi vi riprendiate e vi avviate verso la Villa.
Ma Haru a quindici metri dall'abitazione si blocca. Il suo sguardo punta verso la porta, dove gli uomini del Decimo portano fuori i cadaveri.
<< Possiamo aspettare prima di entrare? >>
Tu neanche la rispondi. Sulle labbra già una sigaretta accesa e il sedere posato su una panchina poco lontana dai parcheggi.
<< Arigatoo Gokudera-kun >>

Sono ormai cinque minuti che tu e Haru siete seduti su quella panchina, ognuno al proprio polo di panca, quasi impauriti di sfiorarvi.
Eppure non ti riesci a spiegare come ha fatto quella dannata stupida donna a farti eccitare solo per averla vista in intimo.
Di donne in intimo ne hai visto nella tua vita, in quel campo non sei certo inesperto visto le numerose storielle da una notte e via.
Eppure mai una donna in intimo ti ha ridotto così velocemente in quello stato.
Per di più, ti saresti aspettato un ceffone o per lo meno un urlo, una volta scoperto a spiarla.
Ma nonostante tutto non ha fatto altro che balbettare imbarazzata il tuo nome.
Dannata. Che mi stai facendo strega?
Con stizza spegni la sigaretta con la suola della scarpa e ti volti leggermente ad osservarla.
Ha il viso ancora abbassato e cerca di farsi caldo con le braccia intorno alle spalle.
Ora che ci pensi, non dev'essere abbastanza per stare al caldo la tua felpa, ed un'idea sul come scaldarla si va avanti nella tua testa. Subito scacciata con scandalo.
Comandato però da forze oscure, il tuo braccio si posa sulla sua spalla e l'avvicina con forza a te che la scaldi in quello che dovrebbe essere un abbraccio.
Lei s'irrigidisce come un bastone di legno e alza lo sguardo per portalo sui tuoi occhi.
E questo non fa che peggiorare la situazione.
Perchè ora i vostri visi sono davvero troppo troppo vicini.
Senti il suo fiato sul tuo collo, e i vostri occhi sembrano incollati, come la tua mano ora sull'attaccatura del suo collo.
Ed è un istante, uno scoppio di luci quasi, entrambi mossi dall'istinto, azzerate la distanze e da un primo casto bacio, si trasforma in un bacio vorace.
Sembra che le vostre bocche abbiano aspettato troppo tempo per incontrarsi, ed ora la passione sembra scoppiare.
E quando la richiesta di ossigeno è troppa, vi ritrovate mezzo stesi sulla panchina.
Haru è completamente sovrastata da te: una tua gamba puntata sul terreno per reggere il peso, l'altra piegata sul legno. Una mano ad accarezzarle la schiena e l'altra a tenere la parte superiore della panchina per non cadere.
Lei invece ha entrambe le mani sui tuoi capelli che continua a disordinare e sta supina con la gambe fuori dalla panchina.
I vostri respiri sono affannosi e non perdete neanche un secondo il contato visivo, che poi è anche la miccia che fa di nuovo scoppiare il bacio.









Quella notte, iniziata in tragedia,
aveva preso una piega davvero accettabile.
L'unico problema consisteva nel spiegarsi
cosa in loro, dopo tutti questi anni, era cambiato
per farsi travolgere così dalla passione.


 




Ed eccomi qui, con il terzo e sicuramente penultimo capitolo, di questa storia che è nata quasi per gioco, anzi forse per meglio dire, da un esperimento.
Spero di non essere caduta troppo nell'OOC dei personaggi, e se questo è accaduto, di perdonarmi.
Voglio poi ringraziare akatsuki95 per aver recensito il scorso capitolo, nonostante le poche parole, sono contenta che tu abbia lasciato un commento. Grazie a te quindi!

B l a c k  P.  ©
 


   
 
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