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Autore: WYWH    05/12/2010    5 recensioni
"Il mio primo ricordo che ho è la sua figura che mi dava la schiena, i suoi occhi rivolti sulla linea dell’orizzonte di quella spiaggia, raggiungibile dal suo ryokan a piedi in tre quarti d’ora; con una corona di nuvole grigie che decoravano quel cielo di fine Giugno, la sua presenza mi è sembrata pallida come la nebbia colpita dal sole, e come tale temetti che sarebbe scomparsa proprio davanti ai miei occhi. Invece quando si voltò, e riconoscendomi mi salutò, la mia testa si addormentò per pochi secondi nel sogno del suo sorriso. E sentii, per la prima volta, che i ghiacci del mio cuore diventavano acqua fresca.
In breve, m’innamorai di lei."
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Danny Mellow/Takeshi Sawada, Ed Warner/Ken Wakashimazu, Genzo Wakabayashi/Benji, Kojiro Hyuga/Mark, Maki
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Oriente & Occidente'
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Epilogo

 

Rimasi con la famiglia Hyuga per almeno un mese. Ma per quanto furono trenta, lunghi giorni, la frenesia con cui passarono mi lasciò quasi senza fiato, al punto che quando fu il momento di preparare le valigie avevo i capelli al pari di una strega, tanto che guardandomi sbottai a ridere, e con me rise la signora Hyuga.

Le raccontai per filo e per segno tutta la mia avventura. E lei mi ascoltò attenta, annuendo e ridendo assieme a me nei momenti più buffi, commuovendosi in quelli più tristi.

Alla fine, quando le dissi che avevo deciso di andare a trovarla proprio per raccontarle la mia storia, mi disse sorridendo:

-Ed eccoti qui.-

-Già.-

-Mi sembri felice, dopo tutto quello che mi hai raccontato.-

E io annuii: si, ero felice, nonostante il ricordo di Kojiro mi piombasse addosso ancora più forte tra quelle mura.

Le chiesi di lei, dei suoi figli, e mi raccontò che stavano bene, che Naoko stava per iniziare il liceo e che il figlio più grande aveva ottenuto un aumento di salario; tutte quelle notizie mi rasserenarono, e abbassai lo sguardo sulla tazza di the che tenevo fra le mani.

-Signora Hyuga, mi manca molto suo figlio.-

E lei mi sorrise con affetto.

-Lo so, Maki. Non ne avevo dubbi. Spero, però, che con Wakabayashi tu sia felice.-

-Si. Assolutamente.-

Lei approvò con un cenno della testa, e in quel momento i suoi figli tornarono a casa, accogliendomi festanti. Quel calore umano mi diede tanto voglia di vivere.

Telefonai ad Yayoi, informandola dell’accaduto, e volle raggiungermi a tutti i costi a Tokyo, per passare qualche momento insieme. Come me, però, aveva dei dubbi sulla mia scelta.

-Guarda che Wakabayashi sarà un osso ancora più duro di tuo marito!-

-Vorrà dire che userò una buona dose di aceto per renderlo gommoso e malleabile!-

E ci mettemmo a ridere a quella brutta battuta.

Era incredibile: alzavo lo sguardo sul cielo sopra di me e non sentivo più la gravità che spingeva le lacrime giù dagl’occhi. Ma anzi, sentivo i polmoni chiedermi aria, e io respiravo con tutta la forza che avevo.

Prima di andare all’aeroporto andai a trovare la tomba di Kojiro.

-Andrà tutto bene. Sarà difficile, ma sono sicura che andrà bene. Per favore, dammi una mano, va bene?-

Tredici ore di aereo mi sembrarono un’infinità di tempo: fortunatamente avevo preso un volo notturno, perciò trascorsi la maggior parte delle ore dormendo; nonostante questo, quando mi svegliai ero ancora più nervosa di prima.

Mi si prospettava una nuova vita, nuovi incontri e soprattutto una nuova lingua, io che già al liceo avevo problemi con lo studio!

Ma nonostante i miei pensieri, quando stavamo per atterrare pensai solo ad una persona; quando scesi dall’aereo pensavo ancora a quella persona. Quando recuperai i miei bagagli continuai a pensare a quell’unica persona che non avevo visto per trenta giorni. E quando mi misi a cerare, fra i tanti, mille volti, quella persona, mi sentii spaesata e confusa.

Fortunatamente il suo berretto rosso fu come un faro, e recuperai subito il buon umore, e soprattutto l’ansia, praticamente corsi con il carrello per raggiungerlo!

Lui mi accolse con le mani in tasca, sorridendomi.

-Ehi-

-Ehi!-

Oddio, non sapevo proprio cosa dirgli o fare! Se lo abbracciavo esageravo?

Lui bloccò ogni mio pensiero, abbracciandomi e stringendomi a se, baciandomi i capelli come solo lui sapeva fare.

-Mi sei mancata.-

-… e tu a me .-

E gli sorrisi, per poi tuffarmi di nuovo fra le sue braccia, sorridendo felice.

Oh si, la vita sarà dura all’inizio con quell’orso; ma in quell’abbraccio c’erano tutte le premesse di una vita movimentata, piena di casini ma, soprattutto, assolutamente fantastica!

 

**

 

AAAAAAAH!! FINITA! Respiro e mi rattristò un po’, perché mi sono veramente a affezionata a questa storia, ma non preoccupatevi, la nostra coppia tornerà nel proseguimento della storia, questa volta tutta Occidentale!

Ringrazio Flar, Koji-chan, eos75, berlinene e Melanto per i loro commenti!

Alla prossima!

   
 
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