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Autore: Yumeji    05/12/2010    3 recensioni
Cosa sta succedendo tra gli shinigami? Perché di recente capitano tanti omicidi inspiegabili? Chi è che porta morte tra gli dei della morte??
Grell centra forse qualcosa? Oppure è solo spaventato all'idea che, per una volta, non sia lui il carnefice?
Ma sopratutto, cosa centrano Ciel e Sebastian in tutto questo?
Un mistero che va ben oltre a ciò che persino shinigami e demoni hanno mai incontrato. Un nemico (o forse nemici) che sorgono da un luogo ancor più oscuro e tenibile dall'inferno dal quale Sebastian stesso proviene.
Una nuova minaccia dall'aspetto però familiare.
Il cane della regina risolverà il giallo? Il maggiordomo demoniaco si dimostrerà degno del nome dei Phantomhive? E, sopratutto, Undertaker si deciderà a ripulire un pò il suo negozio?
LEGGETE E COMMENTATE, PLEASE ^^
Genere: Avventura, Comico, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Cap3: La sfortuna non veste di nero, ma bensì indossa una giacca da donna color sangue

 

Il titolo è per di più rivolto a Sebastian, visto che essendo lui sempre in nero, mi sarebbe sembrato strano che la sfiga fosse del suo “diciamo” colore naturale, ma questi sono solo vaneggi miei xD xD

Ringrazio nuovamente Tensi e lalupanera per i loro commenti ^^

 

 

 

-Allora Sebastian…- fece Ciel il mattino seguente, mentre il maggiordomo finiva di vestirlo,

-Si, bocchan?- rispose subito lui, allacciandogli il consueto laccio in torno al collo, per poi voltarsi, e servirgli la solita tazza di the,

-… alla fine, cos’era quel rumore che ti aveva allarmato?- gli chiese il piccolo conte, memore di ciò che era venuto solo qualche ora prima, mentre accettava di buon grado la tazzina,  sorseggiandone il contenuto.

-Rumore…?- ripeté invece il demone, con un vago stupore,

- Si, quello che ti ha spinto a svegliarmi in piena notte- spiegò l’altro, non dissipando affatto il fastidio per ciò che era accaduto.

- Bocchan, ma io non sono venuto in camera sua ieri notte- rispose infine Sebastian, guardando dritto nell’unico occhio visibile del suo signorino.

 

 

-Whaah!! Sebas-chan!!- con stupore di tutti, nessuno escluso, una conosciuta figura tinta di rosso,  si scagliò contro il portone d’ingresso della villa Phantomhive, aprendolo cosi violentemente da farne tremare i muri. –SEBAS-CHAAN!!- urlò nuovamente Grell, in lacrime, raggiungendo cosi con la sua voce, stridula e fastidiosa, tutte le stanze del vasto magione. 
Arrivando sin nello studio, dove si trovavano Ciel e Sebastian,

-Cosa ci fa qui quell’idiota?!- esclamò il bocchan, nervoso sin dal mattino, a causa di ciò che gli aveva detto il maggiordomo e dalle ore di sonno perse inutilmente.

-Non ne ho la minima idea, signorino- rispose il demone, portando gli occhi rubini alla porta della stanza, inquieto nel pensare che quello shinigami di bassa lega potesse aprirla da un momento all’altro, con non poca fatica nascondeva l’irritazione che quella voce gli procurava, incrinando uno dei suoi soliti falsi sorrisi mesti e cordiali.

-Sebastian!!!- la voce di Grell sembrò essersi fatta più vicina, probabilmente stava correndo disperato, imboccando corridoi a casaccio, in cerca dell’oggetto dei suoi desideri.

-Comunque me ne occupo subito- sentenziò il maggiordomo, il quale, avvertire quella fastidiosa presenza avvicinarsi sempre più, gli causava una forte orticaria,

-Fa in modo che Finian, Meirin e Bard non lo vedano, è seccante dover ristrutturate casa ogni fine settimana- approvò Ciel, non sollevando nemmeno lo sguardo, intento a leggere le varie carte che teneva sulla scrivania ricolma di fogli.

-Come vuole bocchan- fece Sebastian uscendo dalla stanza, congedandosi con un leggero inchino, come se fosse lui a dover risistemare il caos che combinava quegli imbecilli… Aggiunse mentalmente, inoltrandosi  a passo svelto nel corridoi.

 

-Sebasti…!!!- lo shinigami non fece in tempo a pronunciare quel nome per l’ennesima volta, che il demone lo azzittì, afferrandolo bruscamente per le spalle e scagliandolo violentemente nella prima stanza che si trovava affianco.
Giusto un istante prima che Meirin passasse di lì.

-Tutto bene Sebastian-san?- gli chiese gentilmente la cameriera, gentilezza che però non fu ben accetta dal maggiordomo, che desiderava solo che se ne andasse alla svelta, sperando almeno che Grell tenesse la bocca chiusa per un minimo quindici secondi.

-Non ti avevo chiesto di aiutare Finian a catturare la talpe in giardino con Bard e Tanaka-san?- fece invece il maggiordomo, rimanendo poggiato alla porta, impedendo allo shinigami di uscire, che aveva cominciato a battere in maniera insistente sul legno.

-Uhm… Ah!- la ragazza sembrò cadere dalle nuvole, mentre distoglieva lo sguardo dal volto di Sebastian, prendendo un colorito molto simile a quello dei suoi capelli, -E-ecco…- cominciò a balbettare, fissando il pavimento, -Bard mi aveva chiesto di entrare per procuragli questi- disse mostrando ciò che nascondeva dietro la schiena.
Due candelotti di dinamite.
Il volto di Sebastian  si corruccio impercettibilmente, 
-Questi è meglio se li prenda in custodia io…- decise il maggiordomo, continuando però a tenere poggiata una parte del corpo sulla porta, ora Grell aveva ricominciato ad urlare quella stupida storpiatura del suo nome, il demone poteva solo sperare che lo spessore della porta attutisse abbastanza la voce di quell’inetto perché la cameriera non lo udisse. –Torna da Bard e digli che non vi è alcun motivo per sprecare degli esplosivi per delle semplici talpe. Se volete attirarle fuori dalle loro tane basta che usiate degli avanzi- gli consigliò, non volendo nemmeno immaginare come avessero ridotto il giardino sino a quel momento.

-A-ah!.. Si, si vado!- ubbidì subito Meirin, correndo frettolosamente giù dalle scale.
Sebastian non si stupì neppure quando la sentire cadere giù dagli scalini, che per lei sembravano essere più ripidi di una parete di roccia.

 

 

-Ooh, Sebas-chan!!- gli urlò Grell scagliandosi addosso, a braccia spalancate e labbra a bacio.
A Sebastian bastò spostarsi di un unico passo a sinistra, per evitarlo, e lo shinigami finì per sfracellarsi contro la parete, con un forte tonfo. –Sei cattivo Sebastian!- piagnucolò questi, con un segno rosso sul volto, risultato dell’impatto.  

-Tu..- lo sguardo e la voce che il maggiordomo gli rivolse fecero trasalire Grell, che sembrò come percorso da una scossa. Sebastian stava riversando su di lui tutta la rabbia e l’irritazione che gli causava, senza più trattenersi.
Il rosso avverti come se un velo scuro calasse sulla luce del sole che penetrava dalla finestra alle sue spalle. Sembrava che le tenebre del demone  stessero per liberarsi dal loro involucro dall’aspetto umano. –Per quale oscuro, malsano e illogico motivo, sei venuto qui?!?- gli chiese, afferrandolo per il collo della giacca.
Grell deglutì, un po’ per la vicinanza con il volto dell’altro, un po’ per le intense fiamme cremisi che vedeva riflesse in quello sguardo di fuoco, simbolo del malumore che provava.
Lo shinigami credètte di poter polverizzarsi sotto quegli occhi che, per primi, accendevano in lui il desiderio, reso ancor più bramoso dal loro colore, rosso come due rubini illuminati dalla luce del tramonto.
-Allora?!- insistette il maggiordomo, scrollandolo un po’.
Grell sembrò cadere dalle nuvole, e solo allora smise di contemplare il volto di Sebastian, che stava immaginando ricoperto da leggeri schizzi di sangue, ricordando dove si trovasse e per quale motivo fosse giunto sino a lì.

-Devi aiutarmi Sebastian!!- gli gridò d’improvviso lo shinigami rosso, con disperazione nella voce, lasciando allibito l’altro di fronte a quella che, sotto tutti gli aspetti, era una supplica.

-Aiutarti..?- il demone mollò di colpo la presa su Grell, che per poco non finì con il sedere per terra, e gli ci volle un enorme sforzo di volontà per non scoppiare in una fragorosa risata, degna di Undertaker, -E perché dovrei farlo?- chiese poi, lasciandosi sfuggire qualche risolino.

-C’è un qualcuno o un qualcosa che se l’è presa con noi shinigami… E sembra purè interessato al tuo signorino- spiegò lo shinigami, tirandosi in piedi dopo che gli aveva voltato le spalle. Un’ombra era calata sui quegli occhi verde smeraldo, normalmente sempre ricolmi di una profonda malizia, ma in cui ora, pur lasciandovi un leggera traccia, predominava una serietà che fino ad allora non aveva mai trovato spazio su suo viso.
Sebastian si voltò solo leggermente verso lo shinigami, rivolgendogli appena lo sguardo, ma Grell già sapeva di aver attirato il suo interesse, non esiste nulla di più importante per un demone, che non sia il suo pasto, ricordò il rosso, accennando un ghigno, mostrando cosi i suoi denti da squalo, e Sebas-chan è particolarmente legato al suo…

 

 

-Spiegati- ordinò Ciel allo shinigami, in tono freddo e severo, mentre, seduto alla scrivania del proprio studio, fissava con un gelido astio Grell, di fronte a lui. Sebastian gli stava subito affianco, controllando che il rosso non facesse mosse false.

-Calmati “bocchan”, non mi piace che mi si parli in questo modo- fece lo shinigami, storpiando volutamente l’appellativo con cui era solito rivolgergli il maggiordomo, non nascondendo il disprezzo che provava per quella figura minuta, seduta su un trono troppo grande per lui.
Grell attendeva fremente il giorno in cui il re sarebbe caduto, avrebbe gioito quando quel volto si sarebbe deformato dal dolore, nel momento della fine del contratto. E lo shinigami sapeva che ormai a quel giorno non mancava molto, poteva ben udire la lancetta della vita del Conte giungere, ogni secondo di più, alla sua inevitabile fine.

-Grell, sei penetrato qui senza alcun invito. Solo perché sembri sapere qualcosa che può interessare il signorino, non sei stato ancora buttato fuori- gli ricordò Sebastian, cosi vicino alle sue spalle, che Grell finì per trasalire, ricordandosi solo in quel momento che non era in una posizione che si poteva definire sicura.  

-… E chi mi assicura che, non appena vi dirò ciò che devo dirvi, voi non mi cacciate comunque?- domandò lo shinigami con un sorriso sprezzante, scrutando con il proprio sguardo verde, l’occhio blu profondo del signorino.

-Quindi, vorresti cosa..?- tagliò corto Ciel, sperando cosi di poter allontanare il prima possibile la presenza del rosso, che gli procurava una irritazione pari solo a quella del demone.

Lo shinigami si avvicinò alla scrivania, sotto l’occhio vigile del maggiordomo, al quale il bocchan aveva fatto segno di non avvicinarsi,
-Che ne diresti se…- cominciò a contrattare Grell, bisbigliando in modo che solo Ciel lo potesse sentire,

-No- rispose secco il signorino.

-Okay, allora- sbuffò il rosso, leggermente contrariato,

-… Forse- cominciò a cedere l’altro, titubante,

-Bene e…- continuò sempre Grell, lasciandosi sfuggire un sorridendo compiaciuto.

-Si, si questo si può fare- acconsentì infine Ciel, alzando lo sguardo verso Sebastian, accennandogli anche lui un sorriso divertito.
E il demone si senti percorso da un orribile presentimento.

 

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Ookay, anche questo capitolo si è concluso, e finalmente Grell ha fatto la sua apparizione ^^ , nel prossimo si scoprirà cosa lo shinigami rosso ha ottenuto dal bocchan +W+  e da quel momento le sfortune di Sebastian non potranno che moltiplicarsi.  Wuahahahahah!!!!  è___é

Coomuqne, vi ringrazio per aver letto anche questo capitolo, e spero di rivedervi in seguito ^^ , se volete lasciata qualche commento PLEASE…

Bye-bye,
e alla prossima ;-)))

  
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