Cap3:
La sfortuna non
veste di nero, ma bensì indossa una
giacca da donna color sangue
Il
titolo è per di più rivolto a
Sebastian, visto che essendo lui sempre in nero, mi sarebbe sembrato
strano che
la sfiga fosse del suo “diciamo” colore naturale,
ma questi sono solo vaneggi
miei xD xD
Ringrazio
nuovamente Tensi
e lalupanera
per i loro commenti ^^
-Allora
Sebastian…- fece Ciel il
mattino seguente, mentre il maggiordomo finiva di vestirlo,
-Si,
bocchan?- rispose subito lui,
allacciandogli il consueto laccio in torno al collo, per poi voltarsi,
e servirgli
la solita tazza di the,
-…
alla fine, cos’era quel rumore che
ti aveva allarmato?- gli chiese il piccolo conte, memore di
ciò che era venuto
solo qualche ora prima, mentre accettava di buon grado la tazzina, sorseggiandone il contenuto.
-Rumore…?-
ripeté invece il demone, con
un vago stupore,
-
Si, quello che ti ha spinto a
svegliarmi in piena notte- spiegò l’altro, non
dissipando affatto il fastidio
per ciò che era accaduto.
-
Bocchan, ma io non sono venuto in
camera sua ieri notte- rispose infine Sebastian, guardando dritto
nell’unico
occhio visibile del suo signorino.
-Whaah!!
Sebas-chan!!- con stupore di
tutti, nessuno escluso, una conosciuta figura tinta di rosso, si scagliò
contro il portone d’ingresso della
villa Phantomhive, aprendolo cosi violentemente da farne tremare i
muri. –SEBAS-CHAAN!!-
urlò nuovamente Grell, in lacrime, raggiungendo cosi con la
sua voce, stridula
e fastidiosa, tutte le stanze del vasto magione.
Arrivando sin nello studio, dove si
trovavano Ciel e Sebastian,
-Cosa
ci fa qui quell’idiota?!- esclamò
il bocchan, nervoso sin dal mattino, a causa di ciò che gli
aveva detto il
maggiordomo e dalle ore di sonno perse inutilmente.
-Non
ne ho la minima idea, signorino-
rispose il demone, portando gli occhi rubini alla porta della stanza,
inquieto
nel pensare che quello shinigami di bassa lega potesse aprirla da un
momento
all’altro, con non poca fatica nascondeva
l’irritazione che quella voce gli
procurava, incrinando uno dei suoi soliti falsi sorrisi mesti e
cordiali.
-Sebastian!!!-
la voce di Grell sembrò
essersi fatta più vicina, probabilmente stava correndo
disperato, imboccando
corridoi a casaccio, in cerca dell’oggetto dei suoi desideri.
-Comunque
me ne occupo subito-
sentenziò il maggiordomo, il quale, avvertire quella
fastidiosa presenza
avvicinarsi sempre più, gli causava una forte orticaria,
-Fa
in modo che Finian, Meirin e Bard
non lo vedano, è seccante dover ristrutturate casa ogni fine
settimana- approvò
Ciel, non sollevando nemmeno lo sguardo, intento a leggere le varie
carte che
teneva sulla scrivania ricolma di fogli.
-Come
vuole bocchan- fece Sebastian
uscendo dalla stanza, congedandosi con un leggero inchino, come se fosse lui a dover risistemare il caos che
combinava quegli
imbecilli… Aggiunse mentalmente, inoltrandosi a passo svelto nel
corridoi.
-Sebasti…!!!-
lo shinigami non fece in
tempo a pronunciare quel nome per l’ennesima volta, che il
demone lo azzittì,
afferrandolo bruscamente per le spalle e scagliandolo violentemente
nella prima
stanza che si trovava affianco.
Giusto un istante prima che Meirin
passasse di lì.
-Tutto
bene Sebastian-san?- gli chiese
gentilmente la cameriera, gentilezza che però non fu ben
accetta dal
maggiordomo, che desiderava solo che se ne andasse alla svelta,
sperando almeno
che Grell tenesse la bocca chiusa per un minimo quindici secondi.
-Non
ti avevo chiesto di aiutare Finian
a catturare la talpe in giardino con Bard e Tanaka-san?- fece invece il
maggiordomo, rimanendo poggiato alla porta, impedendo allo shinigami di
uscire,
che aveva cominciato a battere in maniera insistente sul legno.
-Uhm…
Ah!- la ragazza sembrò cadere
dalle nuvole, mentre distoglieva lo sguardo dal volto di Sebastian,
prendendo
un colorito molto simile a quello dei suoi capelli,
-E-ecco…- cominciò a
balbettare, fissando il pavimento, -Bard mi aveva chiesto di entrare
per
procuragli questi- disse mostrando ciò che nascondeva dietro
la schiena.
Due candelotti di dinamite.
Il volto di Sebastian si
corruccio impercettibilmente,
-Questi è meglio se li prenda in
custodia io…- decise il maggiordomo, continuando
però a tenere poggiata una
parte del corpo sulla porta, ora Grell aveva ricominciato ad urlare
quella
stupida storpiatura del suo nome, il demone poteva solo sperare che lo
spessore
della porta attutisse abbastanza la voce di quell’inetto
perché la cameriera
non lo udisse. –Torna da Bard e digli che non vi è
alcun motivo per sprecare
degli esplosivi per delle semplici talpe. Se volete attirarle fuori
dalle loro
tane basta che usiate degli avanzi- gli consigliò, non
volendo nemmeno
immaginare come avessero ridotto il giardino sino a quel momento.
-A-ah!..
Si, si vado!- ubbidì subito
Meirin, correndo frettolosamente giù dalle scale.
Sebastian non si stupì neppure quando
la sentire cadere giù dagli scalini, che per lei sembravano
essere più ripidi
di una parete di roccia.
-Ooh,
Sebas-chan!!- gli urlò Grell scagliandosi
addosso, a braccia spalancate e labbra a bacio.
A Sebastian bastò spostarsi di un unico
passo a sinistra, per evitarlo, e lo shinigami finì per
sfracellarsi contro la
parete, con un forte tonfo. –Sei cattivo Sebastian!-
piagnucolò questi, con un
segno rosso sul volto, risultato dell’impatto.
-Tu..-
lo sguardo e la voce che il
maggiordomo gli rivolse fecero trasalire Grell, che sembrò
come percorso da una
scossa. Sebastian stava riversando su di lui tutta la rabbia e
l’irritazione che
gli causava, senza più trattenersi.
Il rosso avverti come se un velo scuro
calasse sulla luce del sole che penetrava dalla finestra alle sue
spalle.
Sembrava che le tenebre del demone
stessero per liberarsi dal loro involucro
dall’aspetto umano. –Per quale
oscuro, malsano e illogico motivo, sei venuto qui?!?- gli chiese,
afferrandolo
per il collo della giacca.
Grell deglutì, un po’ per la vicinanza
con il volto dell’altro, un po’ per le intense
fiamme cremisi che vedeva
riflesse in quello sguardo di fuoco, simbolo del malumore che provava.
Lo shinigami credètte di poter polverizzarsi
sotto quegli occhi che, per primi, accendevano in lui il desiderio,
reso ancor
più bramoso dal loro colore, rosso come due rubini
illuminati dalla luce del
tramonto.
-Allora?!- insistette il maggiordomo,
scrollandolo un po’.
Grell sembrò cadere dalle nuvole, e
solo allora smise di contemplare il volto di Sebastian, che stava
immaginando
ricoperto da leggeri schizzi di sangue, ricordando dove si trovasse e
per quale
motivo fosse giunto sino a lì.
-Devi
aiutarmi Sebastian!!- gli gridò
d’improvviso lo shinigami rosso, con disperazione nella voce,
lasciando
allibito l’altro di fronte a quella che, sotto tutti gli
aspetti, era una
supplica.
-Aiutarti..?-
il demone mollò di colpo
la presa su Grell, che per poco non finì con il sedere per
terra, e gli ci
volle un enorme sforzo di volontà per non scoppiare in una
fragorosa risata,
degna di Undertaker, -E perché dovrei farlo?- chiese poi,
lasciandosi sfuggire
qualche risolino.
-C’è
un qualcuno o un qualcosa che se
l’è presa con noi shinigami… E sembra
purè interessato al tuo signorino- spiegò
lo shinigami, tirandosi in piedi dopo che gli aveva voltato le spalle.
Un’ombra
era calata sui quegli occhi verde smeraldo, normalmente sempre ricolmi
di una
profonda malizia, ma in cui ora, pur lasciandovi un leggera traccia,
predominava una serietà che fino ad allora non aveva mai
trovato spazio su suo
viso.
Sebastian si voltò solo leggermente
verso lo shinigami, rivolgendogli appena lo sguardo, ma Grell
già sapeva di
aver attirato il suo interesse, non
esiste nulla di più importante per un demone, che non sia il
suo pasto,
ricordò il rosso, accennando un ghigno, mostrando cosi i
suoi denti da squalo, e Sebas-chan
è particolarmente legato al
suo…
-Spiegati-
ordinò Ciel allo shinigami,
in tono freddo e severo, mentre, seduto alla scrivania del proprio
studio,
fissava con un gelido astio Grell, di fronte a lui. Sebastian gli stava
subito
affianco, controllando che il rosso non facesse mosse false.
-Calmati
“bocchan”, non mi piace che mi
si parli in questo modo- fece lo shinigami, storpiando volutamente
l’appellativo con cui era solito rivolgergli il maggiordomo,
non nascondendo il
disprezzo che provava per quella figura minuta, seduta su un trono
troppo
grande per lui.
Grell attendeva fremente il giorno in
cui il re sarebbe caduto, avrebbe gioito quando quel volto si sarebbe
deformato
dal dolore, nel momento della fine del contratto. E lo shinigami sapeva
che
ormai a quel giorno non mancava molto, poteva ben udire la lancetta
della vita
del Conte giungere, ogni secondo di più, alla sua
inevitabile fine.
-Grell,
sei penetrato qui senza alcun
invito. Solo perché sembri sapere qualcosa che
può interessare il signorino,
non sei stato ancora buttato fuori- gli ricordò Sebastian,
cosi vicino alle sue
spalle, che Grell finì per trasalire, ricordandosi solo in
quel momento che non
era in una posizione che si poteva definire sicura.
-…
E chi mi assicura che, non appena vi
dirò ciò che devo dirvi, voi non mi cacciate
comunque?- domandò lo shinigami
con un sorriso sprezzante, scrutando con il proprio sguardo verde,
l’occhio blu
profondo del signorino.
-Quindi,
vorresti cosa..?- tagliò corto
Ciel, sperando cosi di poter allontanare il prima possibile la presenza
del
rosso, che gli procurava una irritazione pari solo a quella del demone.
Lo
shinigami si avvicinò alla
scrivania, sotto l’occhio vigile del maggiordomo, al quale il
bocchan aveva
fatto segno di non avvicinarsi,
-Che ne diresti se…- cominciò a
contrattare Grell, bisbigliando in modo che solo Ciel lo potesse
sentire,
-No-
rispose secco il signorino.
-Okay,
allora- sbuffò il rosso,
leggermente contrariato,
-…
Forse- cominciò a cedere l’altro,
titubante,
-Bene
e…- continuò sempre Grell,
lasciandosi sfuggire un sorridendo compiaciuto.
-Si,
si questo si può fare- acconsentì
infine Ciel, alzando lo sguardo verso Sebastian, accennandogli anche
lui un
sorriso divertito.
E il demone si senti percorso da un orribile
presentimento.
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Ookay,
anche questo capitolo si è
concluso, e finalmente Grell ha fatto la sua apparizione ^^ , nel
prossimo si
scoprirà cosa lo shinigami rosso ha ottenuto dal bocchan +W+ e
da quel momento le sfortune di Sebastian
non potranno che moltiplicarsi. Wuahahahahah!!!!
è___é
e
alla prossima ;-)))