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Autore: heyelenz_    05/12/2010    0 recensioni
“Va bene, Leotordo”, disse il ragazzo, stremato dalla lotta per riuscire ad acciuffarlo “Okay, sei stato bravo”
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: George Weasley, Hermione Granger, Ron Weasley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Mai sentito parlare di ironia, fratellino?



Il piccolo assiolo1 fece irruzione, come al solito rumorosamente, dalla finestra. Continuò ad agitarsi per qualche minuto, le piume arruffate, facendo su e giù per la stanza, finchè Ron non riuscì ad acchiapparlo.

Va bene, Leotordo”, disse il ragazzo, stremato dalla lotta per riuscire ad acciuffarlo “Okay, sei stato bravo”

Il piccolo gufo si liberò dalla presa del mago e si mise a svolazzare – se possibile – ancora più esaltato di prima. Evidentemente, per il - in realtà poco sincero - complimento del padrone. Ron si sedette sul letto, con la busta in mano, esitante. Immaginava già il mittente ma, vista e considerata la goffaggine e la lentezza dell'animale, un'attesa di due settimane sembrava comunque abbastanza eccessiva; chissà come mai ci aveva messo così tanto. Non esitò un momento in più, ed aprì la busta. Estrasse in fretta la lettera, che, era evidente, era stata scritta con noncuranza e senza molto interesse. Ma si poteva scorgere qualche macchiolina semi-trasparente. Lacrime, forse? Si chiese il ragazzo tra sé. No, non ce n'era motivo.

Grazie tante, Ron.

Hermione

Ma quali lacrime? Evidentemente la lettera si era sporcata durante il viaggio. E pensare che si era pure preoccupato! Perchè non c'era motivo di preoccuparsi, vero? Tirò un sospiro di sollievo, posando la lettera sul cuscino, accanto a lui, e si sdraiò sulle lenzuola pulite. Qualcosa gli diceva che Hermione era offesa. Ma perchè mai?



Guardò l'orologio. Era tardi, Arthur sarebbe dovuto tornare da lì a poco2. Si era addormentato e evidentemente aveva bellamente dormito per un paio d'ore. Decise di andare a dare un'occhiata in cucina, per vedere se le esigenze del suo pancino, che continuava brontolare insistente, avessero qualche possibilità di essere accontentate. Dal profumo avrebbe proprio detto di sì, e infatti così fu. Molly aveva preparato dei deliziosi piatti babbane (Ron avrebbe dovuto aspettare l'arrivo del signor Weasley per mangiare, ma pensò bene di arraffare un bocconcino).

Dopo aver soddisfatto i bisogni del suo stomaco, tornò in camera sua a riflettere, perchè qualcosa non gli tornava. Evidentemente, quando aveva letto la lettera di Hermione era troppo assonnato per ragionare razionalmente. Per quale motivo lo avrebbe ringraziato? Le parole parlavano chiaro, “Grazie, Ron”, quale altra stramba interpretazione avrebbe potuto dar loro? Grazie. Era un ringraziamento, logico. Perchè,un ringraziamento? Perchè? Perchè? Perchè?

Una cioccorana avrebbe potuto aiutarlo a ragionare, pensò. Una gelatina tuttigusti+1, meglio. Aprì un cassetto e ne prese uno, lo scartò e lo mangiò in un batter d'occhio. Cerume, sapeva decisamente di cerume. La ingoiò in ogni caso. Dunque ritornò sul letto e si mise a pensare a una spiegazione plausibile. Fece mente locale e ripensò al contenuto della lettera che aveva scritto a Hermione. Ricordarselo non era una cosa facile, insomma, era roba di due settimane prima. Dopo qualche minuto e con qualche sforzo, comunque, rimembrò. Gli aveva raccontato della straordinaria giornata passata a Hogsmeade con Ginny. Dopo la battaglia di Hogwarts, per quanto poteva ricordare, era forse il primo svago che si concedeva – l'atmosfera in casa non era delle più allegre, visti i danni che essa aveva comportato alla famiglia. Tornando alla lettera, comunque, non gli era sembrata una brutta idea. Anzi, era una grande idea, quella di scriverle una lettera! Ma, ora che ci pensava...dov'era Hermione!?

Ron si convinse del fatto che non aveva dormito abbastanza e il suo cervello non ragionava al meglio. Era possibile non sapere dove fosse la ragazza che aveva baciato poche settimane prima, mentre tutt'intorno imperversava la battaglia? Possibile non sapere dove si trovasse Hermione? Eppure, pensava di saperlo. Cioè, non si era mai posto il problema prima. Quindi doveva saperlo, infondo Hermione era oggetto dei suoi pensieri almeno ventitré ore su ventiquattro.

Il giovane mago innamorato era talmente preso con i suoi pensieri, con le sue preoccupazioni, che non si accorse nemmeno della figura che era comparsa sul ciglio della porta. George, che, distrutto, da settimane usciva dalla sua camera solo per fare colazione e poi vi si rintanava nuovamente. Non si era accorto nemmeno del fatto che, involontariamente, si era fatto sfuggire alcuni dei suoi pensieri. Idiota, cucirsi quella bocca mai, eh?

Mai sentito parlare di ironia, fratellino? Era un grazie ironico, mi sembra scontato. E, comunque, Hermione è a Hogwarts. Che memoria, fratellino. Non ci sai fare con le ragazze, eh?”

Un leggero sorriso era comparso sulle labbra di George, anche se per poco. Ron ne era sicuro.

Direi che avresti potuto preoccuparti di come andava a scuola, di come stava lei, invece di dirle gli affaracci tuoi. Le ragazze sono permalose.”



***



One-shot ambientata nella Tana, qualche settimana dopo la battaglia di Hogwarts. Hermione è tornata a Hogwarts per frequentare il settimo anno scolastico.

Critiche e consigli sempre ben accetti!





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1Il minuscolo gufo di Ron è un assiolo, gufo dalle dimensioni ridotte.

2Per mancanza di tempo e di voglia, ahimè, non ho fatto alcuna ricerca sull'orario del ritorno alla Tana del signor Weasley dopo il lavoro, ho azzardato che fosse verso le 8 di sera. (L'orologio a cui si fa riferimento è quello speciale della famiglia rossa, che indica lo stato dei suoi membri).

  
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