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Autore: Lilith Evans    06/12/2010    4 recensioni
Steven Adler, batterista dei Guns n'Roses, schiavo di sesso, droga e alchool. E se un'improvvisa perdita di memoria lo portasse a conoscere l'unica persona in grado di salvarlo?
Genere: Drammatico, Erotico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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Lilith camminava sovrappensiero per i marciapiedi di Los Angeles, una sera qualunque, senza far caso a dove si trovasse.
"Accidenti...se perdo quel posto sono fottuta... non voglio tornare a fare la spogliarellista io! Cazzo!" rimuginava tra se a testa bassa. Tirò un calcio ad una lattina che finì addosso ad un tizio visibilmente ubriaco, il quale se la prese non poco
-Hey stronza! Guarda quel cazzo che fai! Puttana!- Le urlò.
-Fanculo!- Rispose la ragazza alzando leggermente il capo e notando che nemmeno si reggeva in piedi. "Adesso basta Elizabeth, stai diventando sboccata come un camionista ingrifato!" Si ammonì scuotendo la testa.
"Hey, ma dove diavolo sono finita?!?" si arrestò immediatamente rendendosi conto di trovarsi in un quartiere decisamente poco raccomandabile. "come cavolo ci sei finita qui? Bah! così impari a non guardare dove metti i piedi! E adesso fila via di qui!" Si rimproverò di nuovo, fece per voltarsi e tornare da dove era venuta, ma delle urla quasi disumane le fecero gelare il sangue nelle vene. Qualcuno stava disperatamente chiedendo aiuto.
"Eh no cara, non mi pare proprio nè il momento nè il luogo adatto a fare la buona samaritana!" si intimò, ma al suono prolungato di quei lamenti non potè che voltarsi di nuovo e dirigersi verso il luogo cui provenivano
"Ci manca solo che domani mattina sui giornali leggo che un poverino è stato trovato morto in questo lurido quartiere! Sarei costretta a costituirmi per omissione di soccorso!" si disse per giustificare il suo comportamento. Svoltò in un vicolo buio, ma non abbastanza per celare quello strazio che le si parava di fronte: un ragazzo, sui diciotto/diciannove anni, giaceva in ginocchio, riverso su se stesso, tenendosi lo stomaco con un braccio e con l'altra mano tirandosi i capelli e graffiandosi il volto, mentre urlava disperato parole incomprensibili rotte talvolta da conati di vomito e da singhiozzi. Lilith rimase pietrificata per diversi istanti, poi, come in stato di trance, si precipitò da lui e gli si inginocchiò di fianco.
-Hey- gli sussurrò dolcemente. Lui sollevò lo sguardo, accortosi in quel momento della presenza al suo fianco.
-Tu... tu puoi aiutarmi vero? Tu devi aiutarmi! hai della roba? IO NE HO BISOGNO! DAMMI DELLA ROBA!!!!- urlò lui scuotendo la ragazza per le braccia.
-Calmati!- esclamò lei spaventata dalla sua reazione "brava cogliona! e se adesso ti violenta? se è un tipo aggressivo?!? E che cazzo dovrei fare, lasciarlo qui così? E poi, come fa ad essere un tipo violento? Guarda che occhioni dolci che ha..." Si diceva Lilith cercando una soluzione. -Calmati- ripetè con più calma
-Come ti chiami?- chiese sempre molto tranquilla -Steven- rispose il ragazzo, la cui disperazione sembrava leggermente affievolita dall'atteggiamento pacifico della ragazza. -Senti Steven, la roba è l'ultima cosa che ti serve in questo momento, e io...- non fece tempo a finire, poichè Steven le si era già avventato addosso , era sdraiato sopra di lei e la schiacciava con tutto il suo peso contro l'asfalto.
-SEI UNA PUTTANA! SOLO UNA STUPIDA PUTTANA! SEI UNA STRONZA!- le urlava mentre armeggiava con la cintura dei suoi jeans. "oddio, ti prego no!" pensava Lilith terrorizzata mentre cercava invano di divincolarsi -Steven, ti prego non farlo!- riuscì a dire mentre sentiva le lacrime che stavano per rigarle il volto. Il ragazzo continuava ad insultarla senza far caso alle sue suppliche velate dal terrore di quel che stava accadendo -SMETTILA!- urlò improvvisamente lei, raccogliendo tutte le forze che in quel momento non l'avevano abbandonata, in un tono più di disperata supplica che non d'autorità. Eppure quell'unica parola, che quasi le si strozzava in gola, sembrò riportare almeno per un istante il giovane alla realtà dei fatti, così si bloccò a guardarla: la disperazione negli occhi blu profondo della ragazza gli provocò un forte moto d'ira contro se stesso. Cosa diavolo stava facendo? In che schifo si era ridotto? Si alzò in piedi indietreggiando di qualche passo, si voltò come intenzionato ad uscire da quel vicolo, ma dopo neanche un passo barcollò e cadde a terra in ginocchio. Urlò più forte che potè, prese a pugni l'asfalto e cominciò piangere straziatamente. Lilith, ancora tremante per l'accaduto, si mise a sedere ed osservò il ragazzo per diversi istanti. "che cazzo fai? Corri! Scappa via! Vattene finchè sei in tempo!" Le ripeteva una voce dentro la sua testa. Ma non era la sua testa a dettar legge in quel momento: una forza maggiore le sussurrava tutt'altro. "Non posso lasciarlo qui..." si disse semplicemente in risposta a quella voce. Si trascinò gattoni fino a lui e lo abbracciò da dietro, cingendogli il torace con le braccia e stringendolo forte a se. Poi poggiò il mento tra la spalla e il collo del ragazzo -Va tutto bene Steven... sono qui con te adesso- gli sussurrò semplicemente all'orecchio. Non sapeva perchè lo stava facendo, perchè era ancora lì con lui dopo quello che aveva tentato di farle, l'unica cosa che sapeva è che era esattamente dove voleva essere. Rimasero così per un tempo che a Lilith parve infinito, finchè Steven non si calmò e smise di singhiozzare, esausto.
-Chiamo un taxi, starai da me per stanotte, non credo tu abbia un posto dove stare e anche se l'avessi non sarebbe sicuro lasciartici- disse la ragazza quando sentì che le lacrime avevano cessato di scendere e che i singhiozzi si erano placati. Lui annuì debolmente, incapace in quel momento di controbattere, così lei si alzò e compose il numero di un taxi che disse sarebbe arrivato in quindici minuti. Rimase a lungo ad osservare Steven: Era davvero bello, aveva i capelli biondi cotonati, lunghi e scalati, e due occhi azzurri grandi ed innocenti, tanto da sembrare quelli di un bambino. "Cosa ti ha portato a ridurti così?" si chiedeva Lilith scuotendo la testa. Si avvicinò di nuovo a lui per aiutarlo ad alzarsi.
-Ce la fai a reggerti in piedi?- gli chiese. Il ragazzo annuì di nuovo, ma dovette ricredersi, infatti non appena alzatosi dovette appoggiarsi a lei per non cadere rovinosamente a terra. -Scusami- biascicò affranto.
-Scusa di cosa?- chiese lei sorridendogli
-Di tutto- fece tempo a finire lui prima di gettarsi contro una delle pareti del vicolo, appoggiandovisi con le braccia scosso dai conati. Lilith gli si accostò e gli tirò indietro i capelli in modo che non gli dessero fastidio. Vomitò anche l'anima, quando ebbe finito lei gli porse un fazzoletto di carta che prese dalla su borsa abbandonata dove poco prima giaceva Steven. Lui si ripulì alla bene e meglio e Lilith gli prese un braccio portandoselo attorno alle spalle per aiutarlo a reggersi. Il taxi arrivò, ma non appena il tassista vide in che condizioni si trovava il ragazzo, si rifiutò di farli salire.
-Mi spiace bella, ma quello così conciato qui dentro non ci sale!- esclamò l'uomo con fare burbero. -La prego! La pagherò il doppio di quello che le devo!- lo supplicò la ragazza che non sapeva che altro fare.
-E va bene, ma se deve vomitare faglielo fare fuori dal finestrino!- Rispose quello sempre in tono poco gentile. Lilith gli sorrise riconoscente e salì con Steven sull'autovettura.
Giunti a destinazione, pagò il tassista (anche più del dovuto) e scese dall'auto, aiutò a scendere anche il ragazzo e lo trascinò di fronte al cancello del suo palazzo.
-Siamo arrivati Steve- disse sollevata. Aprì il cancello e dopo qualche peripezia arrivarono di fronte alla porta dell'appartamento di Lilith. Entrarono e la ragazza gettò distrattamente la borsa sul divano, poi accompagnò il suo nuovo coinquilino in camera da letto. Lo fece mettere a letto e gli rimboccò le coperte. Steven era esausto, non aveva più nemmeno la forza di tenere gli occhi aperti e si addormentò immediatamente.
-Buonanotte Steve- gli sussurrò Lilith dandogli un bacio sulla fronte.

Heylà! Salve a tutti, sono nuova e qusta è la mia prima fanfic in assoluto. Spero davvero sia di vostro gradimento!!
   
 
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