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Autore: _Nat_91    06/12/2010    2 recensioni
Elisabeth è una ragazza italiana di 17 anni,che abbandona l'italia e si trasferisca in Germania dall'amica Victoria. Nasconde un segreto che le impedisce di essere davvero felice. Incontrerà i Tokio hotel e,insieme all'amica,stringeranno un bel rapporto. La verità verrà a galla intensificando i loro rapporti... Il tutto contornato da una storia d'amore che nasce lentamente e che dovrà superare delle grandi difficoltà,dei grossi ostacoli. Una storia d'amore "tormentata" da alcuni segreti e alcuni dubbi che alla fine dovrà fare i conti con la forza della verità e con la realtà.
"La mora non spiccicò una parola.
- Allora? Perchè? -insistette lui incrociando le braccia al petto.
- Con Bill ho un rapporto diverso. Lui è un vero amico e non farebbe mai una cosa per avere un tornaconto,al contrario di te. Di lui mi fido sul serio e poi non ha mai fatto niente che non faccia un amico.
- Prima di dirti una cosa dimmi cosa vuol dire quello che hai detto?
- Non fare finta di non avere capito perchè non sei tanto stupido,almeno credo. Perchè sei venuto qui,mi hai abbracciata e baciata?e non invertarti balle. "La mora non spiccicò una parola.
- Allora? Perchè? -insistette lui incrociando le braccia al petto.
- Con Bill ho un rapporto diverso. Lui è un vero amico e non farebbe mai una cosa per avere un tornaconto,al contrario di te. Di lui mi fido sul serio e poi non ha mai fatto niente che non faccia un amico.
- Prima di dirti una cosa dimmi cosa vuol dire quello che hai detto?
- Non fare finta di non avere capito perchè non sei tanto stupido,almeno credo. Perchè sei venuto qui,mi hai abbracciata e baciata? E non inventarti balle."

Salve ragazze,questa è la mia prima ff. Il mio nick name è _Nat_91 ma prima ero tly.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bill Kaulitz, Nuovo personaggio, Tom Kaulitz
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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21. La diagnosi,la lite,la sbronza e...l'errore

Le tre settimane successive passarono in fretta anche se tutti furono super occupati: i Tokio Hotel ebbero interviste, servizi fotografici,apparizioni televisive; Victoria era letteralmente presa dalla scuola; Elisabeth aveva continuato con il suo lavoro in boutique. Ma nonostante tutti i loro impegni la mora e il vocalist riuscirono a trovare dei momenti per stare insieme e furono aiutati anche dalla madre dei gemelli la quale fu davvero contentissima di vederli insieme e molto innamorati. Da quel bellissimo lunedì,la coppia non ricadde spesso sull'argomento anche perchè avevano paura che riparlandone sarebbero finiti di nuovo a letto e in questo caso avrebbero rischiato di essere scoperti. A nessuno dei due sembrava piacere questa idea in quanto sarebbero stati loro stessi a parlare della loro storia e questo sarebbe successo molto presto.
Ma negli ultimi giorni c'era qualcosa che non andava in Elisabeth. Infatti durante la festa di compleanno del diciottesimo di un suo amico aveva sentito delle fitte al fianco destro e per sicurezza era andata a farsi degli esami. Purtroppo i risultati erano quelli che temeva: infatti le era stata diagnosticata l'appendicite che,per fortuna era ancora agli inizi. Il dottore stava per fissargli un intervento quando lei gli disse che voleva operarsi in Italia,accanto ai suoi genitori. Visto che l'infiammazione era ancora minima accettò la richiesta della ragazza e,dopo aver chiamato un eccellente ospedale di Roma,stabilirono l'intervento per il giovedì seguente. Però lei doveva essere lì almeno due giorni prima per sicurezza e fare ulteriori esami di controllo. Lei odiava gli ospedali e la sola idea la fece rabbrividire: tra cinque giorni si sarebbe dovuta operare. La giovane tornò a casa e diede la notizia a tutta la famiglia che si strinse intorno a lei,in quanto sapevano del suo odio per gli ospedali. Era disperata,aveva paura di entrare in sala operatoria,vedeva sempre il peggio di ogni cosa. La mora chiese loro di non farne parola con nessuno e chiese alla mora di non dirlo specialmente ai gemelli. La ragazza andò nella sua stanza e chiamò i genitori avvertendoli della sua futura operazione. Rimasero oltre trenta minuti al telefono e alla fine riuscì a convincerli a lasciarla partire lunedì perchè voleva passare il week end con Victoria e gli altri. Poi i genitori della bionda la portarono alla boutique dove lavorava e avvisò la direttrice di quello che doveva fare.
Quel pomeriggio andò a casa dei gemelli perchè voleva dirlo prima a Bill e poi agli altri,ma arrivata lì trovò il rasta sul divano.

- Ehi che ci fai qua? Non dovevamo vederci stasera?

- Sì,ma devo parlare con...tua madre.

- Vieni qui -disse prendendole una mano e facendola sedere su una sua gamba- E' successo qualcosa? Sei strana,hai una faccia..

Bill che aveva visto tutto fu preso dalla gelosia e andò sui nervi.
- Lizie vieni,mia madre è in terrazza. Ti porto da lei.

La ragazza lo seguì. Arrivati sopra,il vocalist si chiuse la porta alla spalle. Non le diede neanche il tempo di parlare che l'aggredì verbalmente.
- Ti piace mio fratello?

- No,perchè me lo chiedi? Lo sai che amo solo te.

- Allora perchè non ti sei liberata dalla sua presa?

- Non mi ha dato il tempo di fare niente.

- Non è la prima volta che vi becco insieme.

La discussione andò avanti per circa dieci minuti,alla fine la mora si innervosì.
- Ti ho sempre detto che tra me e Tom non potrà mai esserci niente. L'ho sempre respinto e ora siamo solo buoni amici. Voglio stare con te. Ma diavolo Bill -disse iniziando a piangere- se lui mi fosse interessato sarei potuta andarci a letto ma non l'ho fatto. Ho deciso di avere il mio primo rapporto con te e speravo che quello ti avesse fatto capire quanto sei importante per me. Tu stesso mi avevi detto che significava molto e ora...sei geloso di tuo fratello. Una storia deve essere fondata sulla fiducia reciproca: Io mi fido di te me tu...tu ti fidi di me?

Detto questo corse via in lacrime anche quando Bill tentò di fermarla. Dubitava di lei,della sua fedeltà; non riusciva a credere che aveva litigato con lui per la prima volta da quando stavano insieme a causa di Tom. Corse a casa,non rispose alle chiamate di nessuno e addirittura spense il cellulare. Disse all'amica che non sarebbe uscita ma alla fine uscì da sola e andò ad un pub. Si sedette al bancone e ordinò qualcosa di forte. Doveva dimenticare anche se questo voleva dire stare peggio. Il barista le porse un cocktail che mandò giù tutto d'un sorso. Un ragazzo moro si avvicinò a lei e iniziò a parlarle,poi la fece bere ancora. Dopo oltre cinque bicchieri Elisabeth era ubriaca fradicia. Si sentiva così leggera e senza problemi,libera da ogni cosa. Si buttò in pista da ballo e iniziò a muoversi. Quel moro approfittò del fatto che fosse ubriaca per sfregarsi addosso a lei,che sembrava non accorgersi minimamente di quello che le accadeva intorno. Intanto nel piano superiore qualcuno stava cercando la preda per quella notte: era Tom Kaulitz che scrutava ogni ragazza per trovare quella che avrebbe allietato il suo letto. Gli occhi caddero verso la pista da ballo e vide Elisabeth. Scese di corsa le scale,la raggiunse con fatica e strattonò il braccio del moro che le si era avvinghiato addosso.

- Ehi cerchi rogna? chiese quello già pronto ad alzare le mani.

- Testa di cazzo è minorenne -disse Tom.

Poi prese la mora per una mano e la trascinò verso l'area prive. Ma giunti lì Elisabeth si liberò con uno strattone dalla presa del rasta che si girò per guardarla negli occhi.
- Di un pò,sei impazzita?

- Mi sto solo divertendo -disse barcollando appena- quindi lasciami stare.

- Tu sei ubriaca -disse prendendole un polso e impedendole di andare via- Ora ti porto a casa.

- Non mi porti da nessuna parte perchè io torno a ballare e a divertirmi -disse girandosi.

- Magari ora ti divertirai tu -commentò afferrandole anche l'altro polso- ma poi sarà quel tizio a divertirsi.

- Ora ho capito -disse la mora liberandosi da quella presa e incrociandogli le braccia intorno al collo- Sei geloso. Volevi esserci tu al suo posto non è così?

- Non sai neanche quello che dici talmente sei ubriaca -mentì cercando di scrollarsela di dosso ma la sua presa era molto forte.

- Io ti piaccio proprio perchè ti resisto. No,tu mi vuoi,mi volevi in piscina,nel tuo garage,sull'isola e mi vuoi anche ora.

- Smettila -le ordinò arrossendo.

- Tom Kaulitz che arrossisce? Prova che non mi vuoi.

Detto questo gli prese una mano e cominciò a fargliela scivolare sui fianchi. Tom alzò finalmente gli occhi fino a incrociare quelli azzurri della mora che gli sorrideva suadente. Poi lei si avvicinò al suo orecchio baciandoglielo. Il rasta cercò di controllarsi infondo era ubriaca e non sapeva quello che faceva;quella non era l'Elisabeth che aveva conosciuto ma era un'altra ragazza che però gli piaceva da impazzire. Mandò al diavolo quel poco di coscienza che gli era rimasta e si impossessò subito delle sue labbra costringendola a dischiuderle venendo poi invaso dal quel gusto di vaniglia che gli fece partire il cervello. Cercò subito la lingua della ragazza e iniziarono una violenta guerra tanto agognata dal ragazzo,che fece scivolare entrambe le mani sul corpo della mora iniziando a massaggiare e poi a salire sotto la sua maglietta. Quando poi ripresero fiato,prese la ragazza e la portò nei piani alti dell'edificio dove c'erano delle stanze libere. Continuarono a baciarsi nella scala e davanti alla porta. Una volta dentro Tom la sbattè con le spalle al muro e la baciò con foga e bramosia. Lei riusciva a sentire la sua eccitazione tramite i larghi jeans tanto le era appiccicato. Le sue mani viaggiarono sotto la maglietta rossa della mora facendogliela volare via e con essa volò anche la sua. La sollevò e la gettò sul letto sotto le coperte,le tolse la gonna mentre lei gli tolse i jeans. Dopo essersi coperti la mora gli dondolò davanti la sua biancheria sorridendogli molto suadente e questo fece impazzire il rasta. Iniziò a baciarla,poi scese sul suo seno che sembrava voler divorare mentre con la mano stuzzicava l'essenza della sua femminilità facendola emettere dei forti gemiti che erano delle canzoni per lui. Inarcò la schiena quando entrò violentemente e prepotentemente dentro di lei. Continuò ad aumentare la velocità delle sue spinte e di conseguenza aumentarono anche le sue urla. Verso le quattro del mattino il rasta,dopo essersi fermato per l'ennesima volta,notò che non c'erano tracce di sangue sul letto. Tom la guardò: ma non era vergine? Con chi l'aveva fatto? Chi aveva osato usurpare il suo territorio? Suo fratello non poteva essere stato di sicuro perchè glielo avrebbe detto o per lo meno lui lo avrebbe capito. Allori Chi? Si girò verso la mora che stava per addormentarsi e cominciò a solleticarle il braccio. Le chiese se poteva farle qualche domanda,ma lei gli rispose che aveva sonno e le faceva male la testa. Il rasta le promise che sarebbe stato veloce e le chiese a bruciapelo se era stata a letto con qualcuno dato che lui credeva che lei fosse vergine. Lei gli chiese che motivo avesse di dirglielo e il rasta insistette maggiormente mostrandosi più dolce,mettendole un braccio sul ventre e dandole un bacio. Alla fine la ragazza ammise di non essere più vergine ormai da qualche settimana.

- Con chi sei stata? Dimmelo Elisabeth.

- Lasciami stare e fammi dormire in pace. Non te lo dico.

- Se non me lo dici ti punisco.

La ragazza che era davvero distrutta non gli rispose e si limitò a coprirsi di più. Il rasta la fece girare e si mise tra le sue gambe. Le disse di dirglielo o avrebbe iniziato con la sua punizione. Lei non poteva e non voleva dirglielo,non si sarebbe arresa qualsiasi fosse stata la punizione. Dal suo silenzio il biondino capì che quello che temeva purtroppo era vero,le si tolse di dosso e si sdraiò. Lei e suo fratello erano stati a letto insieme,la aveva avuta prima di lui e questo non poteva accettarlo. Guardò verso la mora che si era addormentata: lui aveva capito che tra loro due c'era qualcosa ma non riusciva a credere che fossero arrivati persino a quello. E Bill non gli aveva detto niente;perchè?? Si addormentò con fatica perchè ogni volta che chiudeva gli occhi vedeva l'immagine di Elisabeth e suo fratello a letto insieme. Era inaccettabile per lui quella situazione. Però prima di addormentarsi si pose una domanda: sarebbe mai riuscito a portarsi a letto la mora se non fosse stata ubriaca?
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