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Autore: candidalametta    06/12/2010    9 recensioni
Guardami Echelon, ricordami a cosa servo.
Guardami Echelon, ricordami per cosa vivo.
Per Jared, per tutti noi ...
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Jared Leto
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Riesci a guardarmi? Riesci a sentirmi?

Guardami! Ti prego guardami!

Lascia quella telecamera e guardami negli occhi, ti prego, dimmi che riesci a vedermi.

Abbassa il tuo obiettivo e controlla il colore dei miei occhi, permettimi di vedere i tuoi.

Di scoprire se le mie parole hanno un senso oltre queste luci accecanti e il mormorio di folla in tumulto.

Ti prego, lasciami leggere sul tuo viso una qualsiasi espressione oltre la curiosità beffarda che hai per il mio lavoro.

Non sentirti orgoglioso solo di aver immortalato più vicino di tutti il mio viso, di aver scoperto di che marca è la mia maglietta, se è vero che ho un tic mentre aggiusto la chitarra sul mio grembo.

Le non hai colto quel gesto per allontanarmi i capelli sudati dal volto, che era il solo modo di schiarirmi la mente, e permettermi di osservarti bene in volto.

Guardami.

Mi sono seduto accanto a te solo per farti ascoltare meglio quello che penso, e allora spegni quel cellulare, alla tua amica non importerà nulla di ascoltare la mia voce da vicino se tu per prima non mi degni di attenzione.

Ti scongiuro, no, non rischiare di essere travolta dalle fan scatenate solo per strapparmi un’occhiata distratta in un flash che mi acceca.

Ti prego.

Guardami.

È per te che canto tutto questo.

È per noi che urlo la nostra storia, il nostro dolore, la voglia di riscatto.

È la mia voce la senti?

È più calda di quella sul cd che sai a memoria ormai.

A volte stecca sul palco lo so, ma è l’emozione, quella vera, di sentire il calore della pelle di chi dice di amarmi, di chi ha sulle braccia i miei stessi segni, e non sono solo disegni astratti di follia.

Sono cicatrici di vita, e tu dovresti saperlo.

Allora abbassa quella macchina fotografica e guardami, leggi dalle mie labbra ogni parola, e non è vanagloria lo giuro, ma voglia di condividere.

Dimostrami davvero il tuo amore.

Guardami Echelon, ricordami a cosa servo, fammi sentire il tuo cuore battere, chiedimi di suonare per le tue azioni, di cantare per darti voce, di esistere per rappresentarti.

Guardami Echelon, ricordami per cosa vivo.


Chi era al Palsharp lo ricorda. Jared, dopo l’assolo di Shannon si è nascosto in alto sulle gradinate e con una chitarra acustica ha cantato Reverenge, dopo un attimo di panico completo invece di goderci il momento, sentirci davvero vicini a lui, tutti, si sono messi a correre su per scale, sommergendolo. Ho rinunciato in vista della calca limitandomi a registrare il momento, per questo riascoltandolo oggi non posso che pensare questo. Che invece di guardarlo davvero, permettergli di entrare in contatto con noi non abbiamo fatto altro che trattarlo come un marziano su questa terra. E non ne sono per nulla orgogliosa.

Mi rivolgo a tutti quelli che tra qualche giorno andranno a Bologna, vi prego, amate ogni momento, godete di ogni nota. Ma andate per la musica.

Vivete con il cuore.



  
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