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Autore: TonyCocchi    06/12/2010    5 recensioni
A volte essere circondati da ragazze può essere un guaio, specie se una pozione capita per sbaglio nel posto sbagliato! Pazza e divertente avventura con la nostra gilda preferita!
Genere: Avventura, Commedia, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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FT fanfic

Ciao a tutti cari lettori, e bentornati all’appuntamento con la mia nuova long-fic!

Sembra che, nonostante università, impegni e imprevisti, io riesca a reggere il ritmo di un aggiornamento ogni settimana durante i weekend, anche se quest’ultimo capitolo viene fuori di lunedì. Ne sono soddisfatto, temevo di far trascorrere molto più tempo tra i vari tasselli della storia, invece così avanzo con regolarità e il lettore non aspetta troppo! I commenti mi soddisfano, ma, se siete autori anche voi lo sapete, non sono mai abbastanza *__* Spero di riceverne ancora, specie di “istruttivi” ^__^

Ed ora sotto! Altro divertimento in arrivo, perché è ora di scoprire come i nostri maghi stan cercando di adattarsi a questo stravagante scenario di cuoricini che sprizzano dappertutto e tutti per un solo grand’uomo! XD

Buona lettura!

 

PS: GAZILLE X LEVI ORA E SEMPRE!

PPS: NARUTO X HINATA ORA E SEMPRE!

 

 

 

Un nuovo giorno inizia a Magnolia, con il prode Natsu e il fido Happy che si dirigono ancora una volta alla loro amatissima gilda.

Ma il giovane e ardimentoso draghetto dai capelli rosa non riesce a sfoderare il suo solito entusiasmo e il suo solito buon umore, e dove passa lui l’aria si riempie di borbottii.

“Che muso lungo, Natsu.”

A momenti toccava terra, pensava Happy esagerando un po’.

“Bah! Guarda tu che roba! Quel Gazille ha tutte le ragazze del mondo ai suoi piedi e la gilda intanto è bloccata per cercare di risistemare tutto.”

“Ma non è stata colpa sua. Anzi, ci hai messo anche tu il tuo zampino.”
“Bah! Lo so, non è che voglio incolparlo, però… Mi da fastidio questa storia, specie per Erza! Non la riconosco più, non è più la stessa!”
E a lui i cambiamenti non andavano a genio, almeno non quando riguardavano cose che gli piacevano: ci aveva messo un po’ di tempo ad abituarsi alla nuova scintillante e più spaziosa gilda, e di sicuro non si sarebbe abituato alla sua amica dai capelli scarlatti che faceva riempiva di smancerie un tipo dimenticandosi di tutto il resto.

“Non è più lei…”

“Già…”

A lui i suoi amici andavano bene così com’erano, coi loro pregi e i loro difetti: vederli stravolti, diversi, gli faceva male. Specie quando a cambiare erano anche i rapporti: da quando erano cadute nell’incantesimo, le quattro maghe non facevano altro che pensare al loro amato, e tutto il resto, tutti i loro compagni, si vedevano drasticamente tagliati fuori.

“Se quando uno si innamora poi si dimentica di tutti gli altri spero di non innamorarmi mai.”

“Però non è che sia del tutto irriconoscibile, no?”

Si riferiva chiaramente a quel che era successo il pomeriggio del giorno prima, quando Natsu aveva tentato invano di risvegliare la vecchia, solita Erza.

 

La magia di Erza Scarlet, lo Ex-Equip, le consentiva di cambiare rapidamente il proprio vestiario, passando così, di volta in volta, all’equipaggiamento o all’armatura più adatta al nemico che aveva di fronte. Altre volte ne aveva fatto un uso non convenzionale, come ad esempio al Concorso di Bellezza di Fairy Tail, ma mai ci si sarebbe aspettati di vederla rimuginare sopra i tanti tipi di armature e vestiti come fa una cotta ragazzina quando c’è imminente un appuntamento.

“Natsu, dammi un consiglio, quale di questi piacerà più a Gazille? Il vestito da coniglietta o quello da Goth Loli? O forse dovrei scegliere tra le mie armature? Dopotutto a lui il metallo piace, però così la scelta si complica! Ne ho fin troppe! Come faccio?”

Eh, si, quello si che era un dubbio degno di un’oretta e più a scervellarsi! E più interrogava uno specchio che si era evocata sul posto, più Natsu, costretto a guardare, ribolliva!

“La smetti con queste cose da femminuccia?”
“Esatto!” –strillò Elfman- “Sii uomo!”

“……”

“……”

“… Scusate.” disse sparendo.

“L’Erza che conosco io non avrebbe mai perso tempo in simili sciocchezza! L’Erza che io conosco si fa un solo problema: quante testate occorrerà dare ai nemici sconfitti perché vuotino il sacco!”

“Umpf, sei sempre il solito ignorante Natsu, non sai che per amore si può cambiare?” fece sospirando la rossa, che intanto si esibiva in un vanesio giro davanti lo specchio per assicurarsi di essere bella in ogni dettaglio. Solo la perfezione per il suo perfetto dragone!

“Ma quale amore! Ti è solo partito il cervello! Diglielo pure tu, Happy!”

Il gattino blu mimò una faccia da scemo facendo il gesto di “Hai perso qualche rotella!”.

“Mhmm… forse qualcosa con le borchie: si intonerebbero alla perfezione coi suoi piercing.”
“Ora basta, Erza, ti farò tornare in te! Tanto lo so che sotto questa apparenza da scemotta c’è ancora la dura guerriera che ci teneva tutti in riga, e te lo dimostrerò: avanti, battiti con me!”

“Battermi? Ma sei impazzito? E se mi scombino i capelli? Modestamente ho fiducia nella capacità seducenti della mia chioma rubino! Sono certa che Gazille li noterà, forse anche più del metallo!”

Natsu sbuffò talmente tanto che Happy volò via: “Ora te ne esci anche con questo linguaggio fri-fri! E poi basta con questo “Gazille di qua”, “Gazille di là”! Non è poi questo granché!”

Erza si girò con occhi di fuoco: “Che cosa hai detto?”

“… Oh, cavolo!”

CRASH!

Avendo osato insinuare che Gazille non fosse nulla di speciale, Erza l’aveva fatto volare via da una delle finestre, e le altre fan girl, benché nemiche, l’applaudirono e l’approvarono. Il Master approvò un po’ meno…
“BUUAAAAAH! MA PERCHÈ QUELLE POVERE FINESTRE NON SOPRAVVIVONO PIÙ DI UNA SETTIMANA?!?!? BUUUAAAAAHHH!”

 

Nonostante il trattamento e la finestra in frantumi, quello era stato un comportamento degno della vera Erza!

“È ancora lì dentro, ne sono sicuro!”

“E noi la faremo tornare com’era prima!” lo supportò l’amico peloso.

“Appena la vediamo potremmo offrirle un po’ di cheesecake alla fragola: lei lo adora!”
“Grande idea!”

Pieni d’entusiasmo i due accelerarono il passo e prima di accorgersene erano arrivati.

 

“AAAAAAAAAAAAAAHHH!!!”

Ma al loro arrivo, dopo lo sforzo fatto per superare il tappo di fangirl riunitosi di nuovo davanti l’ingresso principale, si trovarono davanti un’altra sconvolgente sorpresa!

Gazille! Del tutto scoperto! In bella mostra al centro del salone! Seduto a un tavolo circondato da tutte le sue incantate spasimanti! E SORRIDEVA A TUTTE!

Natsu mise subito in mostra le zanne!

“Ma cosa fa quello?!?!? Gli pare il momento di mettersi a fare il divo?!?!? Adesso lo aggiusto io!”

I suoi pugni si circondarono di fiamme mentre si lanciava all’attacco!

“NON DEVI FARTI VEDERE, LO CAPISCI O NO?! KARYUU NO…”

SDONG!

La sua furia e le sue parole si fermarono di botto dinanzi un gelido muro di ghiaccio.

“Uhi…”

La faccia di Natsu ci scivolò sopra lentamente fino al pavimento.

“Datti una calmata, testa a fiammifero.” lo rimproverò Gray. Lì vicino c’erano seduti anche Nab e Elfman, anche loro ad assistere impotenti.

“Calmarmi?! Ma lo vedi Gazille cosa fa?! Perché nessuno di voi lo…”
“Ripeto: calmati, cretino! Quello non è il vero Gazille!”

Natsu, sconcertato, tornò a guardare: effettivamente stava sorridendo alle sue fans, ma da quel sorriso traspariva più che altro un forte imbarazzo. Per non parlare poi dell’atteggiamento, palesemente a disagio. Non sembrava proprio lui a guardarlo più attentamente in effetti.

“Ma allora chi è?” domandò all’amico.
“Lisanna.”

“CHE?!?! E come ha fatto Lisanna a ridursi così male?”
“MA DI CHE STAI PARLANDO, IDIOTA?! Ha usato la sua magia di trasformazione!”

“Gray, i tuoi vestiti.” avvisò Happy.
Il moro si vide ridotto in boxer: “Un’altra volta? E quando?”

Tra l’altro, da un po’ di tempo, quel curioso fenomeno che lo riguardava si associava sempre immancabilmente alla sensazione di essere osservato…

<< A Juvia piacciono molto i vestiti di Gray: si tolgono di torno più che volentieri! Uh uh uh! >>

Natsu stava per domandare che ci facesse la sua amica Lisanna lì a sorbirsi quelle terribili quattro, quando il campanello di una sveglia poggiata sul tavolo proprio davanti “Gazille” suonò vigorosamente.

“Va bene Cana, i tuoi tre minuti di attenzione sono finiti, adesso tocca a me!” disse Bisca sospingendo via l’amica-rivale, che fino a un attimo prima leggeva sulla mano del finto dragon slayer un futuro di coccole, bacetti e tanti marmocchi!

La cow-girl mostrò subito un piatto pieno di ferraglie: “Tieni Gazille, l’ho fatto con le mie mani.”

Lisanna deglutì: il vero lui mangiava metallo, e per arrivare al cuore di un uomo, si sa, si passa anche per la gola! Purtroppo il suo stomaco, e la sua salute, non avrebbero apprezzato granché quel luccicante menù!

“Ehm… a dire il vero non ho fame!” disse la ragazza, imitando alla perfezione il vocione metallico di Gazille.

“Suvvia, solo un’assaggino: è un dessert di pistola con tanto di bossoli. L’ho smontata io pezzo per pezzo apposta per te!”

Arzack diede un’occhiata di sfuggita e purtroppo riconobbe un simbolo inciso su una delle parti della canna: “ARGH! M-ma-ma-ma Bisca! Quella è la pistola Reninger da collezione che ti ho regalato al tuo scorso compleanno: dicevi che era il regalo più bello che potessi ricevere!”

“Cuciti quella bocca, fessacchiotto!”
“NOOOOOOOOOO!” urlò accasciandosi in ginocchio con le mani in viso, cercando di arginare una inondazione di lacrimoni.

“Sicuro di non volerne un pezzetto?” disse sbilanciandosi su di lui, mettendogli, o meglio, mettendole sotto gli occhi più che il piatto la procace scollatura.

“Ehm, si… magari dopo!” disse Lisanna che al solo pensiero di ingurgitare quei pezzi di metallo si sentiva lo stomaco pesante!

“Allora te lo incarto!”

Salva per un pelo!

Bisca si volse però con aria infuriata contro il povero, innocente Arzack, ancora sul pavimento: “Tsk! La tua pistola non è buona nemmeno come cibo! La prossima volta regalami qualcosa che piaccia al mio adorato!”
Non poteva tollerare oltre! Ringhiando e piangendo insieme scattò in piedi pistola alla mano!

“BASTA! GIURO TREMENDA VENDETTA!”

“Acchiappatelo!”
Arzack si era lanciato di corsa verso le scale, ma subito in quattro si fiondarono su di lui per trattenerlo!

“Lasciatemi! Lasciatemi andare! Lo sistemo io quel ladro di quasi-fidanzate!”

In tutto questo Natsu ci stava capendo anche meno di prima!
“Mi volete spiegare?”

 

In sintesi, ci si era resi conto ben presto che la faccenda dell’Irresistibile Gazille poteva anche durare a lungo, e che di certo Erza, Mira, Cana e Bisca non si sarebbero accontentate per sempre di semplici poster. Così, per scongiurare l’eventualità che mettessero di nuovo tutto e tutti sotto sopra per farsi dire dove fosse finito l’originale, il master aveva chiesto la cortesia a Lisanna di usare la sua magia di trasformazione, appresa dalla sorellona, per dare a quelle quattro pericolose scalmanate ciò che volevano.

Era però subito sorto il problema che quattro per uno sono troppe. Max e Warren avevano così avuto la brillante idea, per non scontentare nessuna, di usare un timer: ognuna di loro avrebbe avuto a disposizione tre minuti durante i quali avrebbero avuto Gazille tutto per loro per fare quel che volevano, al termine dei quali avrebbero dovuto passare il testimone.

“E mentre tocca a una le altre tre che fanno?” disse il rosa.

Gray scrollò le spalle: “Un po’ lo ammirano, un po’ sospirano, ma comunque restano lì azzeccate a lui: almeno però rispettano le regole e non litigano più.”

Mentre infatti Bisca disegnava cuoricini col dito sul temprato petto di “Lisazille”, le altre restavano sedute allo stesso tavolo e si preparavano al loro prossimo turno; Cana ad esempio controllava che le unghie fossero ben smaltate e in ordine, le gambe ben depilate e le poppe bene in vista, Erza, più tecnica, scriveva con trasporto su un taccino, forse appunti e tecniche infallibili di conquista, Mira infine gorgheggiava una sdolcinata canzoncina per poterla dedicare qual soave usignolo a un forte falcone.

 

Hoshi no kazu hodo no deai ya wakare ya
Ushinaitakunai mono mo zenbu
Nanni mo iranai to omoeru yo ima!

 (NDA: è una delle sigle dell’anime! XD http://www.youtube.com/watch?v=ewoZKqEKp90)

 

 “Bleah! Tutto questo romanticismo mi sta dando il voltastomaco! Dobbiamo fare qualcosa!”

<< Ma che ci faccio io qui? Non ho mai neanche desiderato di piacere a più di un ragazzo per volta! Sigh! >> Anche Lisanna aveva di che lamentarsi…

“Ma cosa? Ci abbiamo già provato ieri, ma quelle sono proprio andate.” Disse lo sconfortato Nab. Finalmente una scusa vera per starsene con le mani in mano!

“Forse non ci abbiamo provato abbastanza!” ringhiò Natsu con un sorriso sgranchendosi le nocche pensando di lanciarle una nuova sfida.

“O forse quella finestra ieri non ti ha insegnato proprio nulla.” lo prese in giro il mago del ghiaccio.

“O forse è il momento che il virile sottoscritto si faccia valere!” –disse Elfman alzandosi dal suo sgabello- “Già una mia sorella è rimasta coinvolta, e come non avrei permesso a dei ragazzi di girarle intorno, figuriamoci a delle ragazze!”

<< Che fratellone amorevole. >> pensarono gli altri!

 

Ima kara koko kara hajimeyou yo
Futari no ashita wo hajimeyou yo
Umareta mama no kimochi de iyou yo!

 

Raggiunse la canticchiante sorella e gonfiò il petto: “Mira, ora devi darci un taglio! Sono io l’uomo di questa famiglia e pertanto ti proibisco di…”

Il canto divenne una tetra e sussurrata minaccia: “Tieni a freno quella lingua o te la ficco giù in gola!”

“Sissignora!” scattò sull’attenti Elfman facendo subito dietrofront.

Il campanello della sveglia suonò proprio in quel momento e Mira si girò; nel voltarsi, il suo volto si ritrasformò da diabolico ad angelico.

“Uh! È il mio turno!”

<< Non te la prendere fratellone: ci hai provato, ma sappiamo entrambi che Mira sa essere convincente… >>

“Posso farti ascoltare una canzone?”
“Ehm, ne sarei lieta… cioè lieto sorellona… cioè… buona… ehm…”

Fortunatamente non c’era bisogno di impasticciarsi oltre visto che Mira si era nascosta il volto tra le mani tutta contenta: “Balbetta! Allora sa essere timido anche lui! Che dolce!”

Cana decise di staccarsi per un po’ da quel coccoloso quadretto per sedersi ad un altro tavolo: “Accidenti: ora devo aspettare ben sei lunghi minuti prima di avere di nuovo Gazille tutto per me!”

Juvia, che per puro caso si trovava appena dietro di lei pensò di doversi impegnare anche lei con le “incupidite” e le si sedette vicino.

“Cana, non vi rendete conto che così state assillando la povera Li… Cioè, il povero Gazille?”

“Uh?”
Con coraggio prese le difese del suo amico di vecchia data e vecchia gilda: “Insomma, sarete anche “innamorate” voialtre ma… insomma, in un rapporto si può aver bisogno di un po’ di spazio, voi invece…”

Per l’appunto Lisanna si trovava pressata e circondata senza via di fuga: il loro cieco amore non guardava ad inezie come lo spazio vitale!

“Umpf, Juvia, tu sei proprio l’ultima che potrebbe fare simili discorsi.”

“C-come?”

“Andiamo, tu stai appiccicata a Gray ogni volta ne hai l’occasione!”

La maga dell’acqua si dipinse di rosso che i suoi capelli blu intenso fecero risaltare ancora di più: “M-ma non è vero! I-intendo, è vero che a me lui… Lui…”

Di questo passo sarebbe evaporata si disse! Meglio aggiustare il tiro più in basso!

“Trovo che sia un ragazzo piacevole, ecco! Però, non è vero che gli sto sempre intorno.” –disse ostentando sicurezza- “Non è così Gray? Diglielo.”

Gray venne colto nell’attimo in cui stava rimettendosi addosso una maglietta. La maghetta e Cana lo squadravano e dovette pensarci un po’ su se assecondare gli occhietti dolci dell’una o il sopracciglio inarcato dell’altra che prendeva a calci la sua sincerità affinché uscisse fuori.

“Beh, dai, Juvia, un po’ in fondo è vero che sei… un po’ appiccicosa.”

CRASH!

“Qualcuno ha rotto un bicchiere?”
Macao alzò le mani: “Stavolta non guardate me.”
Il che voleva dire che quel suono era stato proprio il cuoricino di Juvia che andava in frantumi, colpito da un impietosa frecciata di verità.

Nello stesso momento fuori iniziò a piovere, ma dentro nessuno ci fece caso, e le fangirl fuori avevano giurato di inseguire Gazille con la pioggia, col vento o grandine che fosse.

Un attimo dopo Juvia sparì: la si poté vedere seduta al bancone con la faccia nascosta su di questo che chiedeva da bere a Lucy.

“Lascia la bottiglia, Lucy…”

“Ehm… ok…”

<< Appiccicosa… è vero… sono così appiccicosa che la mia faccia non si stacca di questo bancone! Sigh! >>

In realtà era perché era tropo depressa e abbacchiata per sollevare gli occhi, ma in sostanza poco cambiava.
Intanto Cana se la rideva: incantata o meno, era un osso duro per tutti. Gray se la rideva un po’ meno invece.

“……”

Gli dispiaceva per lei, ma quando ci vuole ci vuole…

Nel frattempo i guai non erano finiti, poiché era giunto il turno dei tre minuti di attenzione di Erza.

“Gazille, non sai quanto mi piacerebbe ammirare i tuoi straordinari poteri all’opera.”

“Ah, i miei poteri all’opera certo! … Come?”

La rossa diede un piccolo pugno al suo forte braccio: “Pensavo che potresti darmi una dimostrazione del tuo pugno d’acciaio.”

“Giusto!” –fece Bisca- “Facci vedere come spacchi un tavolo, o come sfondi un muro con un colpo solo!”
“Ehi! Rispetta la fila: è il mio turno di attenzione esclusiva!”
“Umpf!”

“Però è una buona idea, io pensavo piuttosto a colpirti con la mia spada e vedere che non ti fai nemmeno un graffio, ma mi piace anche così!”

Sfondare muri con i pugni. Lisanna non ne sarebbe stata mai capace; per inciso, era bastato il pugno di Erza sui suoi “biciti d’acciaio” per indolenzirle tutto il braccio. Non che l’idea originale di Erza sarebbe stata meglio!

“Ecco… non so se è il caso, poi magari il master si arrabbia.”

“Che vuoi che sia, lo risarcisco io. Ecco, ad esempio potresti imprimere le tue invincibili nocche su quella colonna.”
<< Ma perché Erza ce l’ha tanto con le colonne? >> si domandò qualcuno…

“Ecco…”
Erza lo squadrò bieca: “Oggi non mi sembri virile come al solito… Cosa nascondi?”

Lisazille scattò in piedi: “MA CERTO CHE SPACCO! E DI BRUTTO! MUAHAHAH!”

<< AIUTO! Cosa faccio adesso? >>

La colonna era davanti a lei, in attesa della dimostrazione; gli altri maghi assistevano impotenti, chiedendosi cosa potessero fare, come ingannare Erza ancora una volta!

“Allora… io vado, eh? Ehm… o forse dovrei riscaldarmi prima…”
“URRYAAAAAAH!”
?!?!?!?

L’urlo di suo fratello le aveva fatto salire il cuore in gola!
“E-Elfman?”

“Non ci vuol nulla a sfasciare mobili e colonne, ma hai la forza di sfasciare un vero uomo? Avanti, facci vedere quanto vali!” urlò, strappandosi fra l’altro la giacca in segno di sfida (e per ribadire la sua superiorità in quanto a pettorali e addominali).

Ma soprattutto, e quello fu il gesto più importante di tutti, diede un rapido occhiolino al suo avversario.

Lisanna abbozzò un piccolo colpo sul suo petto…

“WAAAAAAH! CHE DOLOREEEEEE!”

Elfman al primo tocco saltò indietro e andò a sbattersi da solo contro il muro!

“Ahi! Quel tipo ha davvero i pugni d’acciaio!”

Erza non si mosse. Qualcuno temette avesse mangiato la foglia, ma poi corse dal vincitore ad afferrargli il bicipite: “Magnifico! Superbo! Stupendo! Adoro gli uomini che tengono gli idioti al loro posto!”

Lisanna guardò il fratello: per lei era stato capace di sacrificare anche la dignità, e di restare lì a terra a farsi chiamare idiota mentre anche l’altra sorella non pensava ad altro che a quanto stupendo fosse stato il vincitore. Non avrebbe dovuto farlo, ma quello intanto già si rialzava e le sorrideva rassicurante.

Va bene un po’ di orgoglio, ma un vero uomo pensa più ad agire che a fare bella figura!

“Bella mossa!” si complimentò Gray!

“Che figuraccia!” lo sfotterono apertamente Natsu e Gray, che ovviamente non avevano capito proprio nulla!

“Che cretini.” li apostrofò lui in risposta.

<< Grazie fratellone, ma non so per quanto ancora potrò resistere! E se una di loro prova a baciarmi?! Come faccio, il mio primo bacio deve essere con un ragazzo che mi piace, non una ragazza! E se ci prova Mira?! Oh, povera me! >>

 

Anche quella soluzione era tutt’altro che comoda; però, se da un lato fingersi Gazille comportava i suoi problemi, non bisognava dimenticarsi che anche essere l’originale ne aveva.

 

Una manina nera attaccata un braccio troppo corto per raggiungere il pomello bussò alla sua porta: “Gazille, sono Lily, si può?”

Un grugnito affermativo diede il via libera all’Exsheed che si mostrò al compagno con un sorriso solidale: “Allora, come sta oggi il nostro casanova?”

“Giudica tu.” rispose il dragon slayer, quello autentico, andando ad aprire la finestra.

“ECCOLO! SI è AFFACCIATO!”

“TI AMIAMO!”
“CHI È PIÙ BELLO DI TE SI TRUCCA!”

“Umpf! Non cedono, eh?”

“Non le sopporto più! Già mi sento oppresso a starmene qua dentro a far nulla, ci si mettono pure loro!”

“Beh, però che ti costa affacciarti di tanto in tanto: va bene farsi desiderare ma ogni tanto la star deve anche concedersi alle ammiratrici.”

“La pianti?”

“D’accordo.”

Lily spiccò un balzo che, facendogli attraversare mezza stanza, lo portò dritto sul letto. Da lì diede un’occhiata alle pareti, che nel tempo della permanenza lì del drago di metallo si erano decorate di graffiti.

Nel senso che erano veri e propri graffi fatti con i suoi artigli d’acciaio! Pur non privi di un certo valore artistico: draghi stilizzati, armi acuminate, autoritratti...

“Vedo che in qualche modo ti tieni occupato.”

“Già. Se c’è una cosa che non sopporto è il non poter agire! E se c’è una cosa che sopporto anche meno sono i regali delle fans!”

In quel preciso momento un pacchetto infiocchettato volò attraverso la finestra atterrando tra i suoi piedi e il letto.

Gazille lo raccolse e lo scartò senza troppi indugi: “Bah, di nuovo: pasticcini alla crema! Io non li sopporto i dolci!”

“Ehi, un attimo: a me piacciono i pasticcini alla crema.”

Gazille tirò in malo mado il pacchetto al suo gatto prima di dirigersi alla finestra.

“Mhmm! Sono fatti in casa!”

“Quante volte ve lo devo ripetere che non mi piacciono i dolci?! Metallo! Metallo! È così difficile da capi…”

Prima di finire di parlare ebbe i riflessi abbastanza pronti da raccogliere al volo un ferro da stiro prima che gli si spiattellasse sulla faccia. Il gesto, che chiunque avrebbe inteso con chiari intenti omicidi, rimise invece di buon umore il dragon slayer!

“Ah, adesso si che ci siamo! Grazie!”

Richiuse la finestra ed addentò il suo regalo, mentre la ragazza che glielo aveva lanciato, due piani più sotto, sveniva per la gioia!

Gazille andò a sedersi vicino a Lily e i due consumarono insieme quello spuntino fuori programma.

“Allora, che novità ci sono?”

“Siamo in attesa di sviluppi: i Raijinshuu sono tornati da Harujion, presto verranno qui alla gilda a fare rapporto, forse sono già di sotto.” disse il gatto pulendosi via la crema dai baffi con un fazzolettino, mentre il compagno non faceva niente per non far stridere e crepitare il ferro sotto i suoi denti acuminati e indistruttibili.

“Bene, mi ricordo di quei tre. È gente che ci sa fare e non sembra idiota quanto gli altri: forse loro avranno concluso qualcosa.”

 

Al piano di sotto i Raijinshuu erano per l’appunto presenti e il master Makarov era con loro vicino al bancone; tuttavia non stavano facendo rapporto, anzi, tra i tre e il vecchio regnava un silenzio totale.

La loro attenzione era concentrata tutta sull’oggettino che i tre avevano riportato da Harujion, e che avevano adagiato sul bancone come una reliquia su un altare.

“……”

 

UN PUPAZZETTO DI LAXUS CON LA TESTA MOLLEGGIATA!

 

Dietro il bancone, Lucy osservava incuriosita quella scena muta eppure così intensa e carica d’emozioni… lucidando a vuoto bicchieri già puliti ovviamente!

“Posso?” domandò il Mago Saggio con palpabile esitazione.

“Dopo di lei master.” rispose Freed con reverenza e con la massima serietà.

Makarov guardò il pupazzetto del nipote e deglutì. Anche i Raijinshuu deglutirono!

Il dito dell’anziano si mosse in avanti. Attese. Per far salire la suspance.

Poi gli toccò la testa!

 

BOING-BOING-BOING!

 

“CI MANCA TANTO LAXUS!!! BUAAAAAAAHH!!!”

Alla fine tutti e quattro erano esplosi in un calda pioggia di lacrimoni!

Lucy non poté che commentare con un fievole “Oh, cielo…”. Tra l’altro ora stavano bagnando tutto il bancone e gli schizzi delle loro lacrime bagnavano anche i bicchieri che aveva già pulito una decina di volte!

Quella serie di pupazzi dalla testa molleggiante raffigurava solo i maghi riconosciuti come più famosi e potenti, ed anche Laxus, per quanto avesse combinato qualche marachella e fosse ora chissà dove, se ne era meritato uno come il nonno!

“Avete fatto benissimo, ragazzi! Questo è veramente un acquisto sensato! E pensare che io per una spesa intera ho distrutto l’armonia della gilda!” piagnucolò soffiandosi sonoramente il naso con un fazzolettone.

“Chiediamo il permesso di esserne custodi, signore!” domandò Freed ponendosi su un attenti reso ridicolo dalle lacrime e dal moccio al naso.
“Permesso accordato: eravate suoi amici dopotutto. E chissà che un giorno… un giorno… un giorno faremo dondolare la testa al Laxus vero!”
“SPERIAMO!” urlarono i tre Guardiani del Dio del Tuono stringendo i pugni per l’emozione!

<< Far dondolare la testa al vero Laxus? >> Lucy ormai si chiedeva se, partito Laxus, anche i tre Raijinshuu non stessero diventando degli idioti come i loro compagni. Non che il master fosse più dritto degli altri.

Decise di richiamare la loro attenzione prima che il dondolio del mini-Laxus li incantasse al punto di stonarli del tutto: “Scusate, ma voi non eravate andati ad Harujion per altri motivi?”

“Perbacco, ha ragione! Il rapporto! Master, noi…”

Makarov si era distratto a far molleggiare la testa del suo pupazzo, quello che lo raffigurava, insieme a quella di Laxus: “Eh eh eh eh! Ehm, scusate, dicevate?”

Bixlow però incuriosito da un dettaglio impedì di nuovo l’inizio di un discorso più serio: “Lucy, ma quei bicchieri non sono già abbastanza puliti?”

<< Lindo! Lindo! Lindo! >>

Ormai passava da uno a un altro senza nemmeno guardare: mentre parlava prendeva, puliva, posava, prendeva, puliva, posava…
“Sigh, questo tic del barista mi segue anche a casa: ieri per aprire la porta di casa ho lucidato due o tre volte il pomello…”
E quando era entrata aveva “lucidato” anche Happy e Natsu, così imparavano quei due a irrompere da lei senza permesso!

La biondina sospirò: “Fare la barista è un lavoro che ti prende sul serio: ormai non mi controllo più!”

“Vero.” –fece notare Evergreen- “Infatti ora stai pulendo la pelata del master.”

“EH!?”

Makarov: -___-“

Lucy: ^__^” “M-mi scusi!”

A seguito di ciò, Makarov accordò a Lucy un po’ di riposo, esonerandola momentaneamente dal servizio al bancone. Così, mentre i Raijinshuu cominciavano a riferire a Makarov il resoconto del loro viaggio da Rufus il mercante, la giovane maga degli spiriti stellari, tenendosi ferma la mano in modo che capisse che doveva finirla, si diresse al tavolo dove le sue amiche Levi e Wendy erano sedute.

 

“Sei molto tesa, Lucy.”

“Lo sono, Levi. E non mi riferisco solo al mio tic: questa faccenda mi rende tesa.”
“Come mai?” chiese la candida dragon slayer, il drago più formato ridotto tra gli adepti della gilda.

“Non vorrei sembrare maleducata o insensibile ma…” –la biondina si strinse nelle spalle- “Il solo pensiero che potrei innamorarmi di Gazille semplicemente guardandolo mi da i brividi!”

“Ti capisco.” –disse Wendy- “Anch’io sono tesa, ma piuttosto per Charle. Sta diventando paranoica: per convincerla a lasciarmi venire qui stamattina ho dovuto rassicurarla un centinaio di volte, inoltre si è messa lì davanti le scale e temo che se solo mi avvicinassi mi prenderebbe per le orecchie per riportarmi subito a casa! Sigh!”

Le tre si voltarono: effettivamente la gattina bianca era in piantone sul primo gradino delle scala armata di una grossa bacchetta, quasi fosse la vigile sentinella di un confine invalicabile.

“Certo, essere costrette ad innamorarsi di qualcuno è una cosa orribile.” disse Levi.

“Oh, io ne so qualcosa…”

A Lucy venivano i mente i ricchi ma orrendi partiti con i quali suo padre aveva da sempre cercato di piazzarla per assicurarle un futuro, a scapito della sua volontà e della sua stessa felicità, ma lì almeno aveva avuto il coraggio di opporsi; qui, per quanto coraggiose, non si scampava. Anche per questo non riusciva a sopportare l’idea, e guardava le sue amiche cadute nell’Incanto Cupidus con una certa dose di compassione.

Si mise le mani tra i capelli: “Inoltre… Brrr! Ma vi immaginate essere la ragazza di Gazille? Di Gazille, insomma!”

“Perché scusa?”

“PERCHÈ?! LEVI, MA ANDIAMO!”

“Non capisco… Gazille, Natsu, che differenza fa?” fece incerta la ragazza, intimorita dall’alzarsi improvviso della voce dell’amica, quasi avesse detto qualcosa di assolutamente impensabile.

“Ma un partito decente come esempio no, eh?”

Natsu, in un'altra parte della sala, starnutì.

“Voglio dire, sarebbe peggio essere costrette ad innamorarsi di un proprio compagno di team: io ho respinto sia Jet che Droy anche perché non volevo rovinare le cose all’interno del nostro gruppo.”

I due da lei nominati si sentirono stranamente abbacchiati tutto a un tratto…

“Come ho detto prima non voglio essere maleducata ma… Gazille… Beh, mettiamola così, tipi come lui, anche lontanamente simili, non sono mai rientrati nella mia lista dei fidanzati ideali, eh eh eh!” ammise con imbarazzo.

Un improvviso pigolare di stelle apparso al suo fianco preannunciò l’improvvisata di uno spirito stellare ben noto alla gilda: Loki del Leone!

Questi, con la sua indomita chioma chiara e i fascinosi occhiali colorati guardò la sua padrona con un sorrisetto ammiccante: “Io invece ci sono rientrato eccome, non è così?”

“Vero. Però tranquillo, adesso non ci sei più, anzi, se ricordi ti ho cancellato pochi secondi dopo che ti ho visto dal vivo la prima volta.”

“……”
Un attimo dopo Loki aveva raggiunto Juvia su uno sgabello del bancone, pure lei con la testa sbattuta sul tavolo per la depressione.

“SIGH! SIGH! SIGH!”

L’altra maga, solidale, gli porse la bottiglia a cui lei stessa si era attaccata. Trattavasi per l’esattezza di succo di frutta alla fragola e alla vaniglia dato che lei era astemia (e dato che la barista Lucy aveva voluto risparmiarle una sbronza triste), tuttavia a Loki andò bene lo stesso.

“Potevi essere più gentile.”
Lucy scosse il capo guardandolo: “Lo so… sigh…”

“Ad ogni modo Lucy, non penso ci sia il rischio che qualcuna di noi, anche se colpita dall’Incanto Cupidus diventi la sua ragazza, semplicemente perché lui non è per nulla interessato. Insomma, per un po’ di corteggiatrici non può farsi vedere in pubblico, poverino…”

Alzò gli occhi al soffitto: la sua stanza non era esattamente sopra di loro, ma era sinceramente dispiaciuta per lui, e le sarebbe piaciuto almeno mostrarle un po’ di solidarietà. Invece non era possibile poiché lei era una donna, e avrebbe finito per aggiungersi alle rompiscatole che già lo vessavano.

Inoltre aveva il sospetto che anche Jey e Droy si stessero facendo paranoici nei suoi confronti e non si sarebbe meravigliata se si fossero uniti a Charle per fare la guardia sulle scale!

“Ma vi immaginate come sarebbe essere innamorate di Gazille?”

“O essere la sua ragazza?”

“O sua moglie?”

“Provate a pensarci…”

Quelle discorso portò ciascuna di loro in un piccolo volo di fantasia: come sarebbe stato in effetti?

 

Lucy

“Ehi, ciao, posso chiederti che ore sono?”
“Certo, sono le…”
“EHI, TU! STAI ALLA LARGA DALLA MIA DONNA SE NON VUOI CHE TI FACCIA INGOIARE TUTTI I DENTI!”
“AAAAAAAHHH!”

“M-ma-ma mi stava solo chiedendo l’ora!”

“Tsk, qui sono io l’unico degno di chiedere l’ora alla mia donna!”

“Io non sono la tua donna!”
“Si che lo sei! E mi aspetto che in pubblico tu ti metta qualche vestito più coprente, svergognata!”

“CHE COSA?! Ma a me piace come mi vesto, mette in risalto il mio fascino!”

Ma Gazille non diceva quelle cose per moralismo: “Tranquilla, quando saremo soli io e te ti darò io qualcosa da indossare che risalti il tuo “fascino”! Ghi ih ih ih ih!”
Lucy (occhioni lacrimosi): “Maniaco! Aiuto…”

 

Wendy

“Tieni, Wendy, ti ho fatto un regalo di compleanno!”

“Uh, Gazille che dolce che sei! Io… Ehm… Sono dei begli orecchini, ma…”
“Ma?”
“Ecco, io non ho i buchi agli orecchi…”
Le dita di Gazille si plasmarono in affilati aghi metallici: “Nessun problema! Ghi ih ih ih!”
Wendy (occhioni lacrimosi): “Aiuto Charle!”

 

Levi

“Levi! Sono tornato!”
“Ah, eccoti, oggi ti ho preparato il tuo piatto preferito… Oh, no!”
“Che c’è?”

“Ti sei portato di nuovo il lavoro a casa!” fece mettendo furiosa le mani sui fianchi.

Gazille lasciò cadere per terra due tizi tramortiti pieni di lividi che si era portato sottobraccio fin lì e si grattò dietro la nuca.

“Così mi sporchi di sangue il pavimento!”

“Bah, che rottura, ora fammi mangiare, pulisco dopo!”

“Sigh! Barbaro…”

 

“……”
Le tre si guardarono tra loro.

“Impensabile!” mormorò Lucy stringendo gli occhi.

“Spaventoso!” rabbrividì Wendy abbassandosi sotto il tavolo.

“Inquietante!” concordò Levi stringendosi nelle spalle.

Lucy sbuffò: “Se proprio doveva succedere quella pozione poteva almeno finire addosso a qualcuno di più carino o galantuomo…”

Leo si risollevò dal bancone: “Come me?”

“Mi avvalgo della facoltà di non rispondere!”
“Sigh!”

“Non hai certo una gran considerazione di Gazille come ragazzo, eh?”
“Uh? Scusa Levi, stavi dicendo?”

“Oh, nulla di che.” rispose alzando di nuovo gli occhi pensosamente.

 

“Va bene, tutti qui adesso!”

I due pupazzetti molleggiati erano spariti dal bancone, sul quale ora si stagliava solo il loro master; comunicazioni importanti in arrivo.

Lisazille pensò di approfittarne per scappare: “Ehm, io ora dovrei andare, ho un impegno urgente…”

“Bah! A chi interessano i discorsi di quel vecchio rimbambito?” fece Bisca agguantandogli il braccio.
“RIMBAMBITO?! GRRR! RINGRAZIA CHE LO DICI PERCHÈ LA PRIMA RIMBAMBITA SEI TU!”

“Non vale! Io ho avuto un turno in meno degli altri! Voglio i miei tre minuti!” contestò Cana!

Un fortissimo fischio da pastore le fece girare come tante pecorelle verso un piccolo gattino nero: “Ehi, chi di voi vuole questa giacca? Gazille cerca qualcuno che la sappia lavare!”
“Una giacca…
“Indossata…”
“DA GAZILLE?!?!?!?”

Le quattro restarono qualche secondo in sospeso a pensare a un qualcosa che rese le loro facce alquanto rosse…
“A ME!”

Lily dovette davvero mettersi le ali ai piedi per correre al portone, aprirlo, tirare via la giacca in faccia alle fangirl esterne alla gilda e tenerla aperta giusto il tempo necessario da far sì che Cana, in prima posizione, Erza, Bisca e Mira si schiatassero su di loro dando il via ad una furibonda ressa, e infine sbattere loro dietro la porta.

“Fiuuu…”

Un operazione che aveva richiesto molto fiato e sangue freddo, ma dalla conclusione impeccabile che gli valse anche un piccolo applauso.

Lisanna si ritrasformò: “Uh, che sollievo! Grazie Lily, mi hai salvata. Ma quella giacca era veramente di Gazille?”
“No a dire il vero: l’ho trovata per terra e ho avuto l’idea di usarla per convincerle ad uscire.”
“EHI, QUELLA ERA LA MIA!” urlò Gray, che ascoltandolo si era reso conto che era di nuovo a petto in fuori!

“Tsk! E poi si lamentano che i miei vestiti spariscono!”

Stavolta però gli occhietti scuri che sempre si voltavano come un girasole quando, volente e nolente, si ritrovava svestito, non si affaticarono a voltarsi.
“Sigh… non avvicinarti troppo Loki: sono così appiccicosa che non riusciresti più a staccarti… sigh!”

“Sigh… Quando fingevo di essere un umano avevo così tante ragazze… adesso non riesco a conquistarne nemmeno una.”

Almeno l’unica che gli interessava sul serio…

“Ehi, voi due! Staccate quelle facce dal bancone, sto parlando anche per voi.”


Makarov si schiarì la voce:

“Il tempo delle ricerche è finito; dobbiamo passare all’azione quanto prima. Ora vi dirò cosa io, Lucy e le altre abbiamo scoperto ieri in biblioteca sull’Incanto Cupidus e sul suo creatore, e cosa possiamo fare per salvare le vittime innocenti del suo folle incantesimo!”

 

 

Fairy Tail alla riscossa dunque! La vita e i pensieri della gilda si sono complicati molto e questo non piace a nessuno. Ma nelle parole così serie e determinate del master c’è dunque la speranza di una cura all’Incanto Cupidus? Cosa è stato scoperto sulla pozione? Dove andare a cercare? Una nuova avventura si accinge a partire nel prossimo capitolo!

Anche questo, come il precedente, ha fatto avanzare di poco, se non di nulla la storia, che spero non vi stia risultando troppo lenta a prendere le mosse.

È che volevo anche chiarire cosa ne pensano le ragazze “sopravvissute”, e come gli altri maghi hanno cercato di adattarsi a questo sdolcinato inconveniente. Spero di rendere le cose più appassionanti da questo punto! ^__^
Fatemi sapere cosa ne pensate!

PS: NARUTO X HINATA ORA E SEMPRE!

PPS: GAZILLE X LEVI ORA E SEMPRE!

  
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