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Autore: UnicaRaptor    30/11/2005    9 recensioni
Harry e Hermione vengono mandati a verificare se c'è un presunto gruppo di Mangiamorte ancora in giro.
Ma, qualcosa dovranno pur fare per passare il tempo no?
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Harry/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Missione Auror 333



La sezione Auror all'interno del ministero della magia era ben organizzata, ma al quanto disordinata.
Gli uffici dei cacciatori dell'oscuro erano di un tale disordine! Fogli, documenti, penne, appunti, taccuini, verbali tutti quanti sparsi sopra le diverse scrivanie che occupavano l'ottavo piano del Ministero della Magia.
Lo stesso piano a sua volta era diviso in trenta diversi uffici, occupati dalle diverse squadre di Auror impegnate ogni giorno nelle missioni che avevano come scopo il ritrovamento dei Mangiamorte ancora in circolazione dopo la caduta di Lord Voldemort.
Propio in quell'istante preciso, una riunione generale, aveva richiesto la presenza di tutti gli Auror presenti al Ministero.
Quelle assemblee di solito non si rivelavano molto entusiasmanti, al contrario: il termine noiose gli si addiceva a pennello, come inutili e poco renditizie. Come diceva Hermione.
Una volta che il capo Auror della sezione speciale ebbe finito di parlare, una marea di gente si riversò nei corridoi, per poi incamminarsi verso casa: ora mai il turno di lavoro era finito da un pezzo.
Questo naturalmente accadeva per gli Auror normali, non per quelli della squadra speciale come erano i gruppi 3,6,9, e 12.
Loro, avevano i turni con le ore quasi duplicate inconfronto a quelli degli altri Auror, e praticamente non tornavano quasi mai a casa...Naturalmente le missioni che richiedevano un maggiore impagno venivano assegnate a loro.
Fu così che quel venerdì diciassete, quando un gruppo di ex-Mangiamorte venne avvistato nei pressi della brughiera londinese, la squadra numero 6 entrò in azione.

Erano le 21.15 quando Harry Potter entrò dall'ufficio, munito di bacchetta e del suo sangue freddo.
In mano aveva due tazze di caffè.
Si avvicinò lentamente alla scrivani dell'amica e ne posò sopra una. -Tieni, prima di andare è meglio bere qualcosa di caldo, fuori fa freddo-.
Hermione alzò la testa e sorrisse all'uomo. -Grazie mille-.
La ragazza osservò Harry, emntre andava alla sua scrivania a prendere una pozione che forse gli sarebbe stata utile quella notte, e notò che l'amico era cambiato tanto da quando Voldemort era morto.
Gli occhi erano tornati nuovamente a brillare e il sorriso nuovamente a splendere, come quando da ragazzo cavalcava la sua scopa e assegnava una vittoria in più ai Grifoni.
Hermione si ricordava perfettamente lo stato in cui era quando le giornata si incupivano a causa dei continui botta e risposta dei Mangiamorte, quelli si che erano tempi duri e difficili, ma per fortuna adesso era tutto finito, o quasi.
-Ronald?-. Chiese sperando che la risposta fosse nettamente positiva.
Il ragazzo alzò la testa dal cassetto e alzò gli occhi al cielo in segno di arresa. -Malato...non verrà! Siamo solo io e te. Speriamo che almeno i nostri cari 'amici' siano meno di cinque-. Disse sospirando.
Hermione si portò una mano alla bocca, come per pensare. -Forse dovremmo chiamare qualche d'uno della squadra numero 3-.
Harry ci pensò un pò su, ma non credeva che quell'antipatico di Sven avesse potuto aiutargli. -No, meglio di no, sennò dò Sven in pasto ai Mangiamorte e poi dico che è stato un piccolo incidente di percorso.
La ragazza rise. -Ok, allora forse è meglio se andiamo solo noi due-.
I due finirono la propia tazza di caffè e si prepararono per affrontare il freddo della brughiera.
Indossarono gli la classica divisa da Auror: stivali con la fibbia alti fino a sotto il ginocchio, mantelli lunghi con il cappuccio e camicia scura.
Hermione infilò la propia bacchetta nella tasca interna del amntello, mentre Harry preferiva la tasca posteriore dei pantaloni. Se l'avesse visto Moody ci sarebbe stato da divertirsi.

*



Il freddo penetrava le ossa con tale voracità che era quasi impossibile usare le mani, anche se indossavano i guanti.
Il maniero dove avrebbero dovuto appostarsi i due Auror non era messo molto bene, ma perlomeno aveva ancora un sistema di riscaldamento funzionante, inoltre si scorgeva bene la casetta dove tericamente avrebbero avuto riunione i Mangiamorte.
Harry aprì la porta con un colpo di bacchetta e la richiuse subito dopo l'entrata di Hermione.
Smateriallizzarsi un'isolato più avanti non era stata affatto una buona idea, ma dovevano essere sicuri che la casa non avesse degli occupanti indesiderati.
-Alohmora!-. Sussurò Hermione mentre cercava delle candele nei diversi mobili disposti nel corridoio principale del maniero. -Possibile che non ci sia niente che assomigli vagamente ad una candela?-. Disse spazientita.
-Eccole! Andiamo nel salotto e vediamo se c'è anche il camino-.
Hermione seguì Harry nel salotto, accesero le candele e videro che il camino c'èra, anche se in delle condizioni veramente pessime.
-Incendio!-. Urlò Harry, e il camino si accesse illuminando quella lugubre stanza.
I due si guaradrono intorno e notarono che c'èrano diversi scaffali con sopra vecchi libri, tre poltrone e un divano malconcio. Le finestre fortunatamente non erano rotte cosicchè l'aria gelida non potesse filtrare nella stanza.
Harry picchiò con la mano una poltrona e un'ondata di polvere gli entrò nelle narici. -Ecciù!-.
-Salute!-. Hermione rise. -Gratta e netta!-. Urlò e un fascio di luce andò a finire sulle poltrone, facendole così tornare in uno stato migliore.
I ragazzi si sedettero e guardarono l'ora: erano solo le 22.00 ancora avevano diverso tempo.
La domanda era solo: come impiegarlo?
-Come va con Ron?-. Chiese secco Harry.
Hermione sorrise. -Fortunatamente male. Sinceramente la cotta che aveva per lui ai tempi della scuola mi è passata da un bel pezzo! E ne sono lieta, passare tutta la vita con un uomo che odia baciarmi in pibblico non fa per me!-. Scherzò lei.
Ma Harry sapeva che era rimasta un pò delusa dal comportamento di Ronald. Non si aspettava certo di venire mollata per un'altra di punto in bianco! Ed Harry non poteva assolutamente dire che Ron aveva fatto bene, ancheperchè se quel giorno l'avesse avuto tra le mani lo avrebbe strozzato molto volentieri.
-Oh vedrai che ne troverai tanti meglio-. Sospirò lui.
Hermione lo guardò per una manciata indefinita di secondi, pensando che se fosse stato lui il l'uomo della sua vita sicuramente poteva essere definito meglio di Ronald Weasley.
Si insomma, diciamoci la verità. Harry non aveva pari, eccetto forse Draco Malfoy e Blaise Zabini, della sezione proibita del Ministero.
Aveva profondi occhi verdi che splendevano di luce divina, capelli corvini in continuo disordine, il petto modellato e scolpito dagli innumerevoli allenamente di Quidditch e un sorriso capace di fare tremare anche la terra.
Hermione si ritrovò a pensare come sarebbe stato baciare quelle sottili labbra, che tanto avevano dato e tanto ancora avevano da ricevere. Ultimamente si ritrovava spesso a farsi domande di questo genere: "Harry di qua, Harry di là, ma Harry come starà?, Harry ti senti bene?, Harry vuoi un caffè?, Harry vieni con me sabato a prendere un aperitivo?".
Si, decisamente cominciava a dubitare del suo stato mentale.
-Harry hai portato la pozione Veritaserum ?-.
-Si, l'ho nella tasca del mantello non preoccuparti-. Harry gli fece l'occhiolino.
La ragazza arrosì lievemente ma non se ne preoccupò, dopo un pò uno ci fa l'abitudine. -Hai qualcosa in mente per passare il tempo?-. Hermione si morse la lingua. Che cavolo di domande proponeva? Si sentiva una sciocca, ma soprattutto si sentiva un'illusa.
-Non saprei...Una partita a scacchi?-. Suggerì.
-Meglio di no, non sono capace di durare per più di dieci minuti-.
-Allora...dormiamo?-.
Hermione rise a quell'osservazione anche se avrebbe molto volentieri risposto di si. -Come idea non è male, ma se arrivano i Mangiamorte come la mettiamo?-.
-Li colpiamo con i cuscino ovvio!-. Disse Harry, facendo finta di essere offeso. -Apparte gli scherzi, se continuiamo così finiremo per addrmentarci veramente!-.
Hermione si alzò dalla sua poltrona e andò a sistemarsi su un bracciolo di quella di Harry.
Il ragazzo osservò le sue mosse con aria rapita, Hermione lo aveva sempre affascinato molto, nonostante si fosse imposto la regola di non provarci mai con lei perchè era la sua migliore amica.
La ragazza dal bracciolo passò alle ginocchia di Harry e vi si accoccolò sopra come un gattino. Gli mise le mani introno al collo e sprofondò con il volto nel suo collo, respirando il suo profumo e dandogli dei lievi e leggeri baci.
Harry, che in quel momento aveva scordato la lingua, non riusciva a ne parlare ne a muoversi.
Non riusciva a capire se stesse sognando o se era tutto vero, fattostà che i baci gli procuravano leggeri brividi lungo la schiena.
-Herm...Hermione...-. Sussurò talmente piano che persino lui riuscì a sentirsi a stento.
La ragazza lo guardò negli occhi e per un istante pensò di prendere e farsi ighiottire dal pavimento. Stava quasi per alzarsi dalle ginocchia del ragazzo quando lui le avvolse la vita con le sua braccia.
-Non so se questo è un sogno, ma non mi importa un gran chè ora come ora...-. Le disse prima di sfiorar le sue labbra con le propie.
Con la lingua cercò di farsi strada e fortuantamente non trovò difficoltà ad entrare. Sentì il calore del suo corpo farsi sempre più vicino e la sua lingua cominciare a danzare con quella di lei.
Le mani, frementi di passione, viaggiavano sulla schiena della ragazza, alla ricerca di un posto in cui posizionarle.
In quel momento il pensiero di sbatterla sul pavimento e farla sua gli attraversò la testa, ma preferì starsene fermo ad assaporare la sua bocca, perchè quello non era propio il momento adatto per fare l'amore con lei.
Per quanto lo riguardava poteva anche essere sotto la maledizione Imperius dato che si stava comportando stranamente, ma in fin dei conti anche lui non scherzava affatto. Entrambi colti dalla noia avevano inizito ad assaporarsi, ed Harry si chiedeva se fosse solo quello il motivo che l'aveva spinta a tale atto, o se anche lei aveva iniziato ad amarlo un pò.
Hermione si stacco lievemene e a malavoglia dalla bocca di lui, per riprendere fiato.
I due si guardarono fissi negli occhi, cercavano di capire se quello sarebbe stato l'inizio di una delusione o la fine di una solitudine forzata.
-Harry...-. Hermione boccheggiò. Era la prima volta che si trovava senza parole.
Harry imitò un colpo di tosse. -Hem...Bene. Ti volevo solo dire che, che, si insomma...io, io, cioè tu mi piaci-. Aveva finito la frase? Lo aveva fatto o no?
Hermione gli accarezzò il volto con la mano e lo baciò candidamente sul sulla guancia. -Si Harry, pure tu. Ma avevo paura di essere suonata io..-.
-Io no, ci avevo fatto l'abitudine!-. Harry arrossì.
La ragazza sorrisse solarmente. -Da, da quando è che...?-.
-Due anni-. Tirò corto lui.
Hermione poggiò il volto sulla spalla di lui. -Grazie-.
-Per cosa scusami?-. Domandò lui confuso.
-Per avermi aiutato a passare la fase anti-Ron. Sai, quando mi portavi a cena fuori o passavi da casa mia a tenermi compagnia. Ti ricordi quando mi cucinasti del cibo per tre giorni perchè io non ero capace neppure di alzarmi dal letto?-.
Harry se lo ricordava perfettamente, e si ricordava anche la causa del suo stato d'animo.... -Si Herm, e mi ricordo anche che bruciai le polpette-.
Hermione rise. -Si, e la mia vicina bussò per sapere se ero ancora viva!-.
-Si vero! Quella vecchietta malefica...Mamma mia mi fece paura quando gli aprii alla porta!-.
-Giaààà-.
I due si fissarono e poi scoppiarono a ridere. Quanti ricordi avevano condiviso, quanti momenti avevano passato insieme? Tanti, tantissimi, ed era stato bello, veramente.



-Ma è mezzora che fissiamo quella porta Hermione! Secondo me ci fatto dato una soffiata!-.
-Su Harry non lamentarti...aspettiamo ancora una decina di minuti e poi ce ne andiamo...-.
Harry sbuffò. Non si divertiva a stare affacciato alla finestra con quel freddo a fissare una porta nella speranza di vedere entrare o uscire degli emeriti stupidi con le manie di grandezza incappicciati, per poi stenderli tutti a terra e fargi confessare di essere degli assassini...come se non si notasse,sapete dato che l'ultimo grido vestirsi come Mangiamorte c'èra anche bisogno di farglielo confessare capito?
-Herm non potevi diventare Ministro della Magia? Almeno avremmo evitato queste situazioni imbarazzanti....-.
La ragazza sorrise lievemente. -Se lo fossi divenuto adesso non sarei qui con te-.
Harry le accarezzò i capelli. -Naaa hai ragione, in fondo non è poi così male patire freddo-. Disse mentre le si avvicinava per baciarla.
-Ok, adesso possiamo anche andare. Giuro che questa volta mi sentono al Ministero!-.
-Haiaiaiaia!!! Non vorrei essere nei panni dei poveretti...-.
Hermione tirò un pillotto sul naso di Harry. -Molto spiritoso, davvero...-.
-Lo sai che mi piace scherzare-. Le disse mentre le cingeva la vita con le braccia. -Tu non mi piaci Herm, io credo di amarti addirittura-.
La ragzza sorrisse. -Davvero? Allora non ti dispiacerà farmi la colazione domani mattina!-.
-A che ore devo venire?-.
-Se vuoi puoi fermarti stanotte....-. Gli sussurrò Hermione all'orecchio.
Harry la guardò per un istante, prima di smaterializzarsi nell'appartamento della sua neo-fidanzata.

*


Oddio perdono! E' la prima volta che mi cimento in una Harry/Hermione e non so se ho fatto schifo...nel caso sia così chiedo perdono!!!
  
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