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Autore: Lilianne    07/12/2010    1 recensioni
In casa non c'era nessuno. Chissà dov'era andata mia sorella...Ritornai in camera mia. Finto di mangiare tornai in camera mia. Mi soffermai a guardare il retro della porta
C'erano attaccati dei poster dei mitici Jonas Brothers, i ragazzi che adoro con tutto il mio cuore, i miei idoli e chissà che cosa avrei dato per andare ad un loro concerto oppure addirittura scambiarci due parole.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Parla Cristina.

Arrivai in albergo che era ormai sera. Big Rob mi era venuto a prendere alla stazione.
C: allora dov'è? dissi spalancando la porta della camera di Joe.
Lui era seduto sul letto con le gambe incrociate che mangiava un pezzo di pizza e guardava un programma in italiano.
J: ciao anche a te Cristina. La prima cosa che mi dici dopo tre giorni è "dov'è"?
C: si hai ragione, ma sono troppo incazzata. dai come va? dissi mettendomi a sedere sul letto
J: ne vuoi? è davvero buona...
Scossi la testa.
J: mi puoi dire che cosa stanno dicendo? è un'ora che cerco di capire il senso di questo gioco ma non ci riesco...
Mi misi a ridere.
C: dai Joe finiscila. è un gioco televisivo per idioti. Dai fammi sentire cos'è successo e poi...possiamo stare insieme stasera? domandai
J: oh penso di si...visto che abbiamo annullato tutti gli appuntamenti, le interviste e tutto il resto. Nick non se la sente. Abbiamo detto che è malato. da quando è tornato si è messo nel letto e non vuole più saperne di nulla. Dice che tua sorella ce l'avrà con lui per tutta la vita. Io non sono risuscito a farlo alzare. Provaci tu...
C: ok, ora vedrò cosa posso fare.
Mi diressi verso camera di Nick.
Bussai. Non rispose nessuno. La porta era aperta.
C: posso...? Non ebbi risposta.
La camera era tutta buia.
C: Nick, posso? Sono Cristina.
Rispose con un mugolio.
A tentoni sentii una sedia e mi ci misi a sedere.
C: Nick dai non fare così. Sono sicura che Martina non ce l'ha con te. Prima mi ha chiamato e mi ha detto che era già a casa di questa sua amica che stà a Montmartre. Mi ha detto che porterà un basco a tutti quanti. L'ho sentita felice e mi ha detto che torna presto. Dai alzati e vieni a mangiare qualcosa, mi fai un pò di compagnia visto che Joe stà gà mangiando.
Ancora nulla. Solo coperte.
C: eddai Nick...
Ancora silenzio.
C: almeno raccontami per bene cos'è successo. Sappi che non mi muovo da questa poltrona se non me lo dici...
Sbucò una mano da sotto le coperte. Accesse la lampada che era la vicino.
N: cosa è successo? Vuoi sapere cosa è successo? è successo che io mi fido troppo delle persone. Sam mi aveva chiesto di andare a cena con lei e io ho accettato volentieri visto che mi aveva detto che era una cena di lavoro. Ha deciso lei il ristorante, l'ora e tutto il resto. Una volta a cena mi ha fatto bere più di quanto io posso in realtà reggere e una volta fuori dal ristorante, mentre aspettavamo la macchina mi è saltata addosso baciandomi. Io l'ho respinta subito, e anche lei ha fatto finta di scusarsi dando la colpa al vino e all'euforia per il duetto che dovevamo fare insieme. Devi sapere anche che la nostra casa discografica tempo fa, ci aveva detto che per far si che Sam acquistasse popolarità sarebbe stato opportuno che io e lei fingessimo di avere una storia, in modo che lei non fosse una perfetta ignota alla stampa.
Ero senza parole. Non sapevo davvero che cosa dire.
N: la mattina dopo, quando mi sono alzato, mi sono ritrovato Sam in camera che mi chiamava 'amorino' e Martina che se ne era andata dopo aver visto ben 12 giornali che in prima pagina avevano pubblicato la foto dove io e Sam ci baciavamo. -Continuò- Ho cercato di inseguirla, ma una volta arrivato all'aeroporto non me la sono sentita di riportarla indietro con me...
C: Nick ma io ti posso garantire che mia sorella non farebbe un colpo di testa simile solo per aver visto delle foto. c'è altro che la potrebbe aver spinta a fare una mattata del genere?
Inizialmente non rispose.
N: l'ho baciata.
C: Tu hai fatto cosa? urlai.
N: si ma lei non lo sa. Cri, io è da tanto che non vedo più tua sorella come un'amica ma come qualcosa di diverso. A parole non ce l'ho fatta a dirglielo; ho provato a cantarglielo al concerto ma penso che lei lo abbia inteso come un gesto da amico ad amica. Poi lei è scappata...e...
C: Nick ma se è scappata è perchè evidentemente ha avuto paura, paura che appunto quella canzone non fosse solo una conferma di amicizia, ma un tramite per farle capire qualcosa....e scusa ma come fa lei a non sapere che...
N: stava dormendo. Quando è tornata dalla sua breve fuga,l'ho aspettata davanti camera e mi si addormentata tra le braccia. Non ho dormito tutta la notte pensando a una nostra futura storia...la vedevo già dilaniata dalla stampa, ci vedevo già divisi...avevo deciso di tenere i miei sentimenti per me, ma l'ho comunque baciata.
Ebbi una fitta al cuore. Pensai a me e Joe, divisi dai pettegolezzi.
C: e se lei avesse fatto finta di dormire e si fosse accorta di tutto, e vedentoti con Sam si fosse sentita tradita?
N: non lo so, non lo so Cri...
C: Nick siamo sorelle, a quello che mi dici potrebbe aver reagito proprio così. Ma la mia è solo una supposizione.
Rimase nel letto a fissare il vuoto.
C: dai forza, ora alzati e vieni a mangiare qualcosa con me e i tuoi fratelli. Troveremo una soluzione. dissi chiudendo la porta.

Ci ritrovammo tutti insieme a notte fonda a mangiare, da soli, nella grande sala da pranzo dell'albergo.
Io e Joe non eravamo stati soli da quando ero tornata.
Kevin e Danielle inoltre ci dissero del loro matrimonio.
Nick era molto giù. Per tutta la sera rimase zitto e con la testa bassa. Aveva paura di aver perso mia sorella per sempre, anche come amica.
Tornammo in camera che erano le 5 del mattino. Alle 7 avevamo il volo che ci avrebbe riportato a casa.
J: mi tieni compagnia un'altro pò? Non penso che dormirò...per due ore...
C: ok va bene, anche se io stò morendo di sonno.
Le valigie erano già tutte vicine alla porta.
J: mi aspettavo che le cose qui a Milano andassero meglio di come sono andate...
C: già anche io...dissi sbadigliando.
J: mi dispiace per Nick e per tua sorella....non se lo meritano. Mi dispiace.
C: anche a me dispiace tanto per loro Joe, però non tutto in questa breve vacanza è andato male...
Lui si girò a gurdarmi.
C: Joe?! Io e te? ora stiamo insieme...
J: oh già...me lo ero scordato disse ridendo.
C: come sei simpatico...dissi ironicamente.
Ridemmo tutti e due.
C: Joe...dissi seria improvvisamente
J: cosa c'è?
C: Nick prima ha detto una cosa che mi ha dato da pensare tanto...
J: e sarebbe?
C: Lui non ha detto niente a Martina anche perchè la voleva proteggere, non la voleva esporre al mondo dello spettacolo. Ha detto che la stampa l'avrebbe dilaniata fino a quando loro due non si fossero lasciati.
Lui mi guardò.
J: e te li credi?
C: a Nick? perchè non dovrei. L'ha protetta. Ma noi...noi Joe...anche noi verremmo attaccati dalla stampa?
Lui continuò a guardami in silenzio. Si mise a sedere sul letto vicino a me.
J: vieni qua...disse abbracciandomi e accasciandosi sul letto. - A noi non succederà, stai tranquilla. E ora dormi....-
Mi addormentai tra le sue braccia mentre lui mi carezzava i capelli.

Ringrazio tutte coloro che hanno seguito questa mia prima storia. Vi aspetto al secondo capitolo di -Cavolo, quanto mi piaci!- Un bacio e a presto
  
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