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Autore: DaughterOfDawn    07/12/2010    2 recensioni
Ambientata un anno dopo la fine di Death Note.
Senza Light, la vita di Misa trascorre monotona in una routine senza fine che la trascina ogni giorno sempre più verso un abisso di disperazione. Fin quando, tra il lavoro sempre uguale e un dolore mai superato che la consuma, un incontro inaspettato e del tutto imprevisto darà finalmente una svolta alla sua esistenza ormai priva di senso...
[Attenzione: Spoiler sul finale della serie, MisaxPersonaggio inventato, shoujo-ai]
Genere: Introspettivo, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Shoujo-ai | Personaggi: Altri personaggi, Misa Amane
Note: OOC | Avvertimenti: Spoiler!
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Parte IV: Una nuova vita

Passarono i giorni. Misa e Athena si incontravano ogni pomeriggio e la ragazza con gli occhi verdi trascinava la sua migliore amica da una parte all’altra della città: facevano shopping, passeggiavano per il centro, facevano volontariato, andavano addirittura insieme alle riunioni dei Veri Illuminati e a lezione di karate dal maestro di Athena. Quest’ultima era riuscita a convincere Misa a riprendere gli studi e tra le tante facoltà lei aveva scelto arte: quella materia la entusiasmava, la faceva sognare come da tanto non le succedeva, la proiettava in nuovi mondi. Si scoprì una bravissima pittrice, cosa che non aveva mai nemmeno sospettato. In quei giorni si sentì rinascere. Era come se Athena, con la sua inesauribile energia positiva, l’avesse riportata alla vita.
Si prese anche del tempo per riflettere sui sentimenti che la vicinanza dell’altra ragazza suscitava in lei. Si rese conto, non senza un po’ di sconvolgimento, che erano molto simili a quelli che aveva provato, e in parte provava ancora, per Light, ma erano meno ossessivi, molto più puri e sinceri. Aveva sempre pensato che non avrebbe mai amato nessuno dopo Light e invece aveva dovuto ricredersi: all’inizio il fatto di essersi innamorata di una ragazza l’aveva turbata molto, ma poi la trasparenza e la freschezza del sentimento stesso l’avevano aiutata ad accettarlo e a lasciarsi andare di nuovo a quelle dolci illusioni che dà l’amore. Le mancò però il coraggio anche solo di sfiorare l’argomento con l’oggetto del suo desiderio: temeva più di ogni altra cosa il suo rifiuto, non voleva che Athena la allontanasse perché, se così fosse stato, lei sarebbe ritornata a quell’orribile e buia pseudo-esistenza che aveva condotto nell’ultimo anno. Si accontentò quindi di percorrere quelle forme morbide e perfette con lo sguardo, di mangiarsi con gli occhi quel bellissimo viso, di accarezzare con la mente quei capelli rosso fuoco e di specchiarsi di nascosco in quegli occhi smeraldo. Da parte sua, la giovane ”guerriera”, come amava chiamarla scherzosamente Misa, non si accorse minimamente dei sentimenti della sua compagna, persa com’era nella ricerca della strada per raggiungere i suoi obiettivi.
In quei giorni, inoltre, Misa trovò il suo sogno, ciò per cui combattere: una vita serena, in viaggio intorno al mondo, lei, i suoi dipinti e soprattutto Athena. Quell’idea e l’amicizia che la legava all’altra le diedero una forza incredibile e finalmente il suo passato divenne tale, solo ricordi brutti ma che non facevano più così male. “Insegui i tuoi sogni” le ripeteva sempre la sua amica, e così lei fece.

Un pomeriggio, mentre le due erano sedute in un bar a mangiare un gelato, Misa prese fiato e raccontò tutta la verità sé stessa. Parlò ad Athena del fatto che il ragazzo che amava era Kira e che lei stessa lo aveva aiutato nel suo folle piano. Le raccontò tutto quello che sapeva sugli avvenimenti del caso, senza tralasciare nulla, tenendo lo sguardo basso, incapace di scontrarsi con un eventuale giudizio scritto negli occhi dell'altra. Aveva deciso che Athena meritava la verità, dopo tutto quello che aveva fatto per lei. Non aveva più senso nasconderle quello che era stata.
“E questo è ciò che successe” concluse, senza avere il coraggio di guardarla. “Se ora non mi vorrai più con te ti capirò. Avrei dovuto dirtelo prima. Mi dispiace”.
Calò il silenzio per qualche minuto. La modella fremeva di impazienza e paura.
“Misa”la chiamò Athena. “Misa, guardami”. La sua voce non conteneva né rabbia né disappunto, anzi sembrava felice.
Lei alzò lo sguardo e vide stupita che la ragazza con gli occhi verdi le stava sorridendo.
“Misa, sono davvero felice che tu me lo abbia detto”disse quella, senza smettere di sorridere. “Questo vuol dire che hai trovato la tua forza interiore, che hai ripreso a vivere. E questo mi rende estremamente felice”. Le mise le mani sulle spalle e gliele strinse. “Non mi importa quello che sei stata. In fondo, non è tutta colpa tua: te l’ho già detto il giorno che ci siamo conosciute, i sentimenti sono brutte bestie”.
“E l’amore è la più brutta di tutte!” commentò Misa sentendosi sollevata. 
I loro occhi si incontrarono.
“Già, l’amore…” mormorò Athena. Fu un attimo: i loro visi si avvicinarono e la modella sfiorò la guancia dell’amica con le labbra.
Arrossirono entrambe e distolsero lo sguardo.
“Ehm…shopping?” propose Misa, cercando disperatamente un modo per uscire da quella situazione e trattenendo l’istinto di gettarsi sulla sua migliore amica e baciarla.
“Uhm…certo!” si affrettò  ad accettare l’altra, scattando in piedi: “Vado a pagare!!”. E corse alla cassa. “Oh, Misa!”chiamò ancora da lontano. La bionda guardò nella sua direzione. “Ricorda: a me puoi dire tutto senza temere conseguenze”. Detto ciò sparì all’interno del bar.
“Tutto senza conseguenze, eh?” ripetè piano Misa con un sospiro. “Forse non proprio tutto. Non potrò mai dirti che ti amo, Athena”.

La ragazza con gli occhi rosso fuoco affondò con dolcezza le mani nei capelli dell’altra, mentre le due si baciavano con passione. Misa si sentiva in paradiso, non avrebbe mai potuto desiderare di più: ora aveva tutto ciò che voleva e che avrebbe sempre voluto. Sfiorò delicatamente i fianchi di Athena con le mani e le fece scorrere piano sul suo corpo, sorprendendosi ancora una volta di quanto fossero delicate e sode al tempo stesso quelle curve. I movimenti della giovane coi capelli rosso fuoco erano così armonici da essere quasi ipnotici. La modella si lasciò cadere sul letto e la sua migliore amica le si sdraiò di fianco abbracciandola e baciandola. Poi le mani calde di Athena si infilarono sotto la camicetta dell’altra e…
Misa si svegliò di scatto tutta sudata e divenne bordeaux per l’imbarazzo. ‘Ma che razza di sogni vado a fare?!’ si rimproverò turbata. Non era il primo di quel genere e sapeva che non sarebbe stato l’ultimo. Ma sapeva anche che non poteva andare avanti così: prima o poi a furia di fare quei sogni non avrebbe avuto più il coraggio di guardare Athena in faccia o, peggio, le sarebbe saltata addosso. Dopo averci riflettuto parecchio, prese una sofferta decisione: avrebbe parlato alla sua amica del suo sentimento. Ormai si conoscevano da quasi tre mesi: era sicura che Athena non l’avrebbe cacciata, ma, al contrario, avrebbe cercato di aiutarla. 
‘Potrebbe anche ricambiarmi’ pensò cauta, ricordando l’intimità particolare di alcuni momenti che avevano trascorso. Quel pensiero la infiammò. “E sia! Mi dichiarerò!” esclamò convinta.
Ma ancora una volta il Destino, come da sempre faceva, ci mise il suo zampino e le cose andarono in un modo che nessuno si sarebbe aspettato.

  
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