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Autore: thequeenofdrama    07/12/2010    10 recensioni
“Adesso non posso nemmeno uscire dalla mia camera? Anche il resto della casa è off limits?”. Lui fa finta di pensarci su, roteando gli occhi al cielo con fare plateale. “Vediamo… Si!” // Post 2x10, POV Elena
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Damon Salvatore, Elena Gilbert
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Note: Bah, questa è proprio una cosa random XD Della serie, ho avuto l'idea e l'ho scritta di getto XD Fondamentalmente non c'è molto da dire, mi sono solo divertita ad immaginarmi come poteva agire Damon, alla sua maniera, per tenere Elena lontana dalla tomba, come Stefan gli ha fatto promettere... Niente di che... Il POV è di Elena, il titolo è ancora una volta scontatissimo... E bon, vi lascio alla lettura... Commenti, critiche, annotazioni, tutto sempre ben accetto =D


I PROMISE


Promise me, no matter what happens, you’ll protect her.
I promise.

“Damon!”. Ti scontri contro di lui, che se ne sta con le braccia incrociate sul petto, bloccando il passaggio davanti alla porta della tua stanza. Imiti il suo modo di fare e lo guardi in cagnesco. “Adesso non posso nemmeno uscire dalla mia camera? Anche il resto della casa è off limits?”. Lui fa finta di pensarci su, roteando gli occhi al cielo con fare plateale. “Vediamo… Si!” Il suo sguardo infuriato torna a posarsi su di te. Tu cerchi di ingannarlo con tutta la finta dolcezza che la rabbia ti permette di esternare. “Non scapperò più.” Sbatti le ciglia altrettanto melodrammaticamente. Damon scuote la testa. “L’hai detto già altre dieci volte, dolcezza. Ora basta.” “Te lo prometto!” Stringi le tue mani tra loro, mimando una preghiera. Ovviamente lo sai che non riuscirai mai a convincerlo.

“E sentiamo, cosa vuoi fare? Restare qui a controllarmi mentre mi tieni rinchiusa come un animale in gabbia?” “Esatto.” Spalanchi la bocca in un’espressione di sorpresa. È serio. Molto serio. Sai che sta dicendo la verità. Sarà la tua ombra finché la situazione non sarà risolta. Per mantenere la promessa che ha fatto a Stefan. Maledetti. Maledetti fratelli Salvatore. Odi il potere che pretendono di avere sulla tua vita e sulle tue decisioni. Lanci uno sguardo alla porta del bagno aperta e intravedi una speranza di salvezza. Corri più veloce che puoi, anche se sai benissimo che Damon è mille volte più veloce di te e la tua è una battaglia persa in partenza. Stranamente, non si materializza di nuovo davanti a te e freneticamente cerchi di aprire la porta di comunicazione con la stanza di tuo fratello, ma.

“Cerchi questa?” Puoi intuire il sorriso di soddisfazione che lo illumina anche senza guardarlo. Ti volti di nuovo nella sua direzione. La chiave della porta vola su e giù dalle sue mani. “Mi hai chiuso dentro?” “Si.” Ti risponde con estrema tranquillità. Lo sorpassi per tornare in camera tua, sbuffando. Poi torni a sfidarlo. La tua voce trasuda ira e sarcasmo. “Già che ci sei, perché non mi leghi anche al letto con delle manette?”. In un attimo sta già invadendo il tuo spazio personale, un dito sotto il tuo mento. “Mmh, che prospettiva allettante… Ma non preoccuparti, avremo tempo per i giochini proibiti, tesoro.” Gli lanci un’altra occhiata di fuoco. “Posso almeno usare il bagno, o è vietato anche quello?”. Ti fa un gesto di concessione con la mano e ti chiudi la porta alle spalle, sospirando esasperata.

Lo sguardo ti cade sulle forcine per capelli che sono sparse vicino al lavandino. Non hai mai provato a scassinare una serratura prima d’ora, ma nei film non sembra difficile. Forse puoi riuscirci anche tu. Apri il rubinetto per camuffare il rumore. Sai che con il suo udito da vampiro può captare qualsiasi suono. Ti trasformi in una novella Eva Kant e gli occhi ti si illuminano quando senti la serratura scattare e la porta aprirsi. Libera! “Davvero mi credi così ingenuo?” Fai quasi un salto indietro quando ti ritrovi Damon davanti. Dannazione. “Forse non sono stato abbastanza chiaro.”

E prima che tu possa replicare o renderti conto di quanto sia successo, ti ritrovi stesa a pancia in su, sul tuo letto. Il corpo di Damon ti tiene in trappola, braccia e gambe che formano una gabbia indistruttibile intorno a te. Cerchi inutilmente di spostartelo di dosso, senza risultato, è come cercare di scalfire l’acciaio, i tuoi pugni si abbattono ancora una volta inutilmente contro il suo petto. “Non sprecare le forze. Non mi sposterò da qui.” “Vorresti tenermi inchiodata qui per tutto il giorno?” “Anche più di un giorno se è l’unico modo di tenerti al sicuro.”

Continui a dibatterti, con l’unico risultato di strusciarti maggiormente contro il suo corpo scultoreo. Un angolo della sua bocca si solleva insieme al suo sopracciglio, mentre i suoi fianchi si spingono provocatoriamente contro i tuoi. “Non è nemmeno tanto spiacevole.” Sgrani gli occhi, sempre più infuriata, il cuore che ti batte più veloce. Colpisci il suo braccio con uno schiaffo. “Sei disgustoso!”. Lui scoppia in una risata. Poi torna serio come te. “L’ho promesso, Elena, l’ho promesso a Stefan. Ti terrò alla larga da quella tomba. Qualsiasi cosa accada.” Vorresti ribattere, ma non ti da il tempo di farlo. “Non c’è niente che tu possa fare. Possiamo solo aspettare.” “E dobbiamo farlo per forza così?” “Mi hai forse dato altra scelta?” ti apostrofa in tono mellifluo. Sbuffi per l’ennesima volta.

Ti arrendi. Non è da te. Però forse, per una volta, puoi anche evitare di fare di testa tua. Anche perché Damon ha ragione, non puoi renderti utile in nessun modo, non stavolta. Sollevi le mani in segno di resa, poi le poggi piano sul suo petto. “D’accordo. D’accordo. Non scapperò. Lo giuro. Sarei solo d’intralcio. Messaggio ricevuto.” Lui ti guarda un’ultima volta, poi si solleva e si sposta di lato per farti alzare. Sai che sarebbe pronto a scattare e ricatturarti, se tentassi una nuova fuga. Ti limiti a tornare in posizione seduta, tirandoti le gambe verso il petto e poggiando il mento sulle ginocchia. Damon ti sorride e accarezza i tuoi capelli. “Brava bambina.” Ti fa il solito occhiolino e, dopo molto tempo, la tua espressione di disappunto viene finalmente spazzata via da un sorriso.

   
 
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