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Autore: MedusaNoir    08/12/2010    6 recensioni
Rovistando tra i cassetti, Ted Lupin ritrova una lettera per lui scritta dal padre molti anni prima...
La canzone è "Insegnami" di Simone Cristicchi: vi consiglio di ascoltarla prima di leggere la fic, perché l'ho modellata anche sulla delicatezza della musica.
Sesta classificata al "Sound & Music Contest" di Elyl, Piperina e Rem.
Genere: Malinconico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Remus Lupin, Teddy Lupin
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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Insegnami


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Insegnami a guardare il mondo
con il tuo sguardo,
invitami a giocare rotolando sul pavimento,
aiutami a trovare la purezza e l'innocenza
e l'immensa meraviglia che sta nell'incoscienza.

 

Caro Ted,

sono tante le cose che vorrei dirti, ma non trovo il coraggio di farlo, di guardarti negli occhi e confessarti ogni pensiero che mi passa per la testa.

Non sono stato un buon padre, fino ad adesso: sembra strano dire “fino ad adesso”, dato che sei nato da pochissimo tempo; mi riferisco anche ai mesi che hai passato nel ventre di tua madre, Dora, che ora ti tiene in braccio e cerca di farti ridere cambiando rapidamente aspetto. Non sono stato né un buon padre né un buon marito: ho tentato di abbandonarvi, ho avuto paura. Volevo tornare ragazzo, volevo lanciarmi in una nuova avventura, volevo...

Non ero pronto per te. Scusami.

Getto distrattamente lo sguardo su di te e ti vedo ridere di gusto per le smorfie di tua madre; non l’ho mai vista tanto contenta.. Finalmente le è tornato sul volto un po’ di colore, si è di nuovo tinto del suo rosso vivace. Ora, come me, Dora ha di nuovo una ragione per cui vivere.

 

Insegnami nuove parole d'amore
e poi come prendere a calci un dolore,
a scacciare via tutti i fantasmi, i mostri e le streghe.

 

Guardandoti vivere mi rendo conto di essere stato un pazzo a lasciarvi: come ho potuto? Le tue piccole manine, i pochi capelli ora blu, ora rossi… Hai preso da tua madre, sei un Metamorfamagus anche tu. Non sei un… un… uno come me.

Ho tremato quando ho saputo che Dora ti aspettava, temevo di trasmetterti la mia… malattia. Non avrei sopportato di far portare a mio figlio un fardello tanto grande.

Ma ti vedo lì, piccolo e fragile, e ripensando ai miei dubbi sento spuntare sulle mie labbra un sorriso. Come ho potuto essere tanto sciocco? Ho l’impressione che tu, con il tuo minuscolo corpicino, possa insegnarmi più di quanto non abbia mai fatto nessuno in tutti questi anni.

Sono orgoglioso di averti come figlio.

 

Chiudo gli occhi e sento che
ogni giorno insieme a te
avrò il coraggio di sorridere
se scendono due lacrime.
Apro gli occhi e tu ci sei
e sei come mi vorrei,
come un miracolo

la vita è qui davanti a me.

 

Io e Dora abbiamo ricominciato a vivere, Teddy. In questo momento è la cosa più difficile del mondo, ma tu ci stai dando la forza di rialzarci e combattere: dobbiamo impegnarci a creare un mondo migliore per te.

Se poi un giorno mi sentirò giù, scoraggiato per qualche sconfitta o per una delle tante perdite che ormai vengono annunciate come una lista di oggetti smarriti, mi basterà guardarti per ricordarmi perché dobbiamo batterci. Mi farai sorridere con la tua faccina buffa e paffuta, con i capelli che cambiano colore a seconda del tuo umore. Forse ti avvicinerai a me con un ciuffo verde in testa, lo sguardo interrogativo, e solo quando io avrò ripreso a sorridere il tuo volto tornerà sereno e i tuoi capelli rosa come quelli di tua madre.

Sei un miracolo, Teddy, un miracolo di quelli grossi.

 

Perché più si diventa grandi
e più te la fai sotto
e quando meno te l'aspetti
ti arriva un cazzotto;
e ti risvegli che hai trent'anni
e giochi a nascondino,
vorresti tutto il mondo chiuso
in un pannolino.

 

Goditi la tua tenera età finché puoi, amore mio, perché poi ti ritroverai immerso in un mondo troppo problematico. Fa’ che fino a quel giorno ti resti sconosciuto, respira a fondo ogni momento e cerca di portartelo dentro di te come un prezioso ricordo.

Quando avevo più o meno la tua età la mia unica preoccupazione doveva essere tentare di non sporcarmi ogni volta il pigiamino con la pappa o di non farmi scoprire da mia madre mentre le distruggevo le tende del salone. Come vorrei tornare indietro a quegli anni, quando tutto il mio mondo era chiuso in un semplice pannolino.

Fin da quando andavo a Hogwarts le mie preoccupazioni erano cambiate: dovevo stare attento a non farmi scoprire, evitare che qualcuno potesse vedere il mio aspetto nelle notti di luna piena, cercare di non spaventare i miei compagni. Nonostante avessi il Preside dalla mia parte, mi avrebbero buttato fuori dalla scuola, e io li capisco: non vorrei che mio figlio rischiasse costantemente la vita accanto a un lupo mannaro.

Giocavo a nascondino, ma per fortuna non ero solo, c’erano i miei amici ad aiutarmi: Felpato, Ramoso, Codaliscia… Uno di loro ci ha traditi, gli altri sono morti o hanno sofferto a causa sua. E allora è cominciato per me un altro nascondino, una ricerca all’omicida dei miei amici e del suo mandante, il più grande Mago Oscuro di tutti i tempi.

 

Promettimi che non farai il cantautore:
di certo diventerai un uomo migliore.
Aiutami ad imparare
questo nuovo mestiere di padre.

 

Promettimi che non farai come me: non restare solo per paura dei pregiudizi, non tentare di evitare l’amore o la famiglia temendo di non esserne all’altezza.

Anche se ho combattuto molto per sconfiggere il Male, è stato solo grazie a un ragazzo di diciassette anni che sono riuscito a compiere delle scelte ben più difficili. Non ci vuole niente a battersi per qualcosa, fino a che non appare qualcuno che per te vale molto più di ogni ideale. Hai idea di quanto soffra al pensiero che potrebbe succederti qualcosa in qualsiasi momento? No, no che non ne hai idea, a te basta stare lì, fermo tra le braccia della mamma, coccolato e baciato da tutti. Continua così, piccolo mio; con pochi gesti mi insegni un nuovo, meraviglioso mestiere.

 

Chiudo gli occhi e sento che
ogni giorno accanto a te
avrò il coraggio di difenderti
soffiando via le nuvole
Apro gli occhi e tu ci sei
e sei come mi vorrei,
come un miracolo

la vita è qui davanti a te.

 

Ti difenderò a costo della mia stessa vita, e così fare anche tua madre: perché per noi non c’è niente di più prezioso del tuo sorriso e per difenderlo saremmo disposti a rinunciare a ogni cosa. Teddy, non c’è niente di più bello al mondo.

 

E per quando aspetteremo insieme
che arriva Natale,
quando sentirai il calore
che annuncia l'estate...

 

Seduto a questo tavolo osservo tua madre appoggiarti dolcemente nella culla e rimboccarti amorevolmente le coperte. Com’è bella con quegli occhi che brillano dalla felicità...

Faremo di tutto per te, non dubitarne. E un giorno, quando tutto questo sarà finito, potremo vivere finalmente tranquilli e aspettare con ansia trepidante il Natale, addobbare la casa, preparare l’albero... Tua nonna Andromeda ci preparerà un cenone coi fiocchi; e andremo anche a trovare il tuo padrino Harry e i Weasley: a casa loro si respira come in nessun altro luogo l’atmosfera natalizia!

E dopo, quando arriverà l’estate, ti porterò al mare, così potrai nuotare tra le onde e giocare con la sabbia; andremo anche a vedere le partite di Quidditch, a fare escursioni nei miei posti preferiti, porteremo la mamma a fare un pic-nic in qualche luogo scoperto da noi; quando poi sarà il momento di andare a Hogwarts, farò come mio padre ha fatto con me, ti accompagnerò fino all’ingresso del treno, rassicurandoti con un sorriso che andrà tutto bene e che appena arriverai ti manderò almeno una lettera a settimana...

Ti starai chiedendo come mai ti abbia scritto una lettera quando abbiamo questo splendido futuro davanti; il punto è, Teddy, che io non so se avremo veramente questo splendido futuro davanti. Ma io e tua madre faremo di tutto per garantirtelo, te lo prometto.

Ted Remus Lupin, non deludermi: vivi al massimo ogni secondo della tua vita.

Papà.

 

Ti stupirai ogni volta

e troverai anche un amore:
abbandonati tra le sue braccia

senza paura  e senza parole.

 

Ted Lupin si sentì circondare le spalle dalle pallide braccia di sua moglie.

- Qualcosa non va, Teddy?

- No, Victoire… è tutto a posto.

- Sicuro? Dal tuo aspetto non si direbbe -. Suo marito sorrise: Victoire Weasley capiva sempre quando qualcosa non andava. – Di chi è quella lettera? - continuò lei indicando il foglio che Ted teneva tra le mani.

- L’ho trovata stamattina mentre preparavo la roba per il trasloco: è di mio padre.

Victoire spalancò i grandi occhi azzurri. – Dov’era?

- Infilata in un suo album di famiglia, dietro una nostra foto. Deve averla scritta poco dopo la mia nascita.

- E cosa dice?

Ted sorrise. Si voltò verso la moglie, in piedi dietro di lui, e toccò leggermente con le labbra il suo pancione. – Di essere un buon padre come voleva esserlo lui.

Abbracciando la ragazza, il foglio le cadde sulle mani, mentre ripensava all’ultima frase scritta dopo la firma.

 

Chiudi gli occhi e pensa che sarò sempre insieme a te.


   
 
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