CAPITOLO QUINTO
- Archill le bast’ fe-rrrerre!!
Brrrrhuaj!-
(MA CHE TITOLO DEL CAZZ…)
- E di
questo che ne facciamo?- fece Vanamir, osservando perplesso la creatura
grigiastra che aveva tramortito, con il fortunato lancio di un alveare.
- E’
Gollum!- esclamò Frodo
- Ma non
mi dire! Un Gollum!-
- No, non
UN Gollum. E’ Gollum e basta.-
Sam
appoggiò una mano sulla spalla di Vanamir:- Gollum è il suo nome.-
- Ma no,
lui si chiama Frodo!-
- No, la
cosa grigia si chiama Gollum.-
Il
giovane di Gondor si grattò la testa:- Aahh… chiaro.-
La
menzogna era palese, ma, bontà sua, Sam fece finta di crederci.
Sospirando,
estrasse la corda elfica (di cui in realtà era rimasto solo un cordino, perché
l’Hobbit aveva usato il resto per fare dei braccialetti, durante i tempi morti
della giornata.) e la usò per legare Gollum.
- Or
dunque seguici, perversa creatura dal nome misterioso!- declamò Vanamir.
Il coso
grigio gridò, o, per dire la verità, stridette.
Anche perché il giovane di Gondor insisteva nel volergli mettere uno dei
braccialettini di Sam. E magari un collarino.
- Mamma e
papà non mi hanno mai preso un cane.- spiegò, davanti agli sguardi perplessi
dei due Hobbit – Io l’ho sempre chiesto, ma dicevanp che un animale in casa era
già sufficiente… e non ho mai capito a chi si riferissero…-
Gollum
sollevò lo sguardo, perplesso. Si preannunciava una lunga e faticosa avventura,
verso la riconquista del tesssssoro.
- Tu ci
condurrai a Mordor.- determinò Frodo
- Uno con
quella faccia non mi sembra un esperto in geografia.- borbottò Vanamir, che
aveva finalmente chiuso un braccialetto attorno al collo di Gollum e che ora
insisteva per scrivergli il nome in fronte con un gessetto. “Così”, diceva “non
continuerò a confonderlo con la vegetazione.”
- Lui ci
è già stato.- mormorò Frodo, cospiratore
- Perché
sussurri così, Frodo?- ribatté Vanamir
- Non
vorrei che Sauron ci udisse discutere del nostro piano.-
Non
sapeva che Sauron aveva ormai smesso da parecchio tempo di tenerli sott’occhio,
considerandoli quindi una minaccia. Anzi. Aveva congedato le spie, spento le
cimici, aveva dato fuoco al monitor nella sua sala comandi e si era accomodato
sul suo divano preferito per guardare i suoi alleati disputarsi
Che è
tipo calcio, solo con un goblin al posto della palla e due mannari in porta.
Ma
lasciamo gli Hobbit alle loro Grandi Domande e Sauron al suo Grande Torneo, e
concentriamoci di nuovo su quella piccola sventurata compagnia di Orchetti che
sta’ per essere travolta dalla più terribile delle maledizioni.
- Il mio
incanto è pronto!- declamò Andael.
Alcuni
Uruk si risvegliarono di soprassalto: si erano addormentati ad aspettare. Cosa
più che legittima, dato che ad un certo punto l’aspirante stregone si era
impegnato nella decodificazione di un vecchia pergamena e non c’era stato verso
di smuoverlo.
Dopo tre
quarti d’ora, Andael si era illuminato.
Aveva
alzato in aria il documento, trionfante, ed aveva declamato:- Eureka! Ho
trovato! Questa non è la pergamena con le istruzioni per l’esperimento magico!
E’ lo scontrino dell’autogrill!!-
Restituito
lo scontrino ad un allucinato Orchetto, Andael si era di nuovo immerso in
profonde meditazioni ma stavolta non fece aspettare il suo pubblico.
Sollevò
le braccia al cielo e tuonò
- Archill le bast’ fe-rrrerre!!
Brrrrhuaj!-
- Merry,
Merry, guarda che ficata!- esclamò Pipino, svegliando il suo compagno di
disavventure. L’altro Hobbit sbadigliò, poi, scocciato, si voltò dall’altra
parte e riprese a dormire. – Merry, come puoi restare insensibile! E’ una
magia!-
- Sì, certo
Pipino…- brontolò Merry – sono certo che è una cosa eccezionale.-
E fu
allora che tutti gli Orchi scomparvero.
… e
riapparvero a mezz’aria, volteggiando come graziose ballerine (lavorate
d’immaginazione, lettori pigri!). Volteggiarono per qualche secondo, poi la
forza di gravità si ricordò di esistere e li fece crollare sul pavimento. Sul
pavimento di Isengard. Sul pavimento della camera da letto di Saruman. E, in
parte, sopra a Saruman.
Andael si
materializzò qualche istante dopo, passeggiando sugli Orchi storditi dalla
botta.
-
ANDAEL!- tuonò Saruman, senza la freddezza glaciale che tante volte l’aveva
contraddistinto
- Salve,
maestro!- salutò l’apprendista, con un sorriso a trentadue denti.
Lo
stregone spostò con poca grazia un Uruk privo di sensi e si piazzò di fronte ad
Andael.
La
situazione aveva un che di paradossale, bisogna ammetterlo.
Non solo
la stanza era piena di Orchetti contusi e un po’ lagnanti, ma Andael aveva
un’espressione innocente e trasognata e Saruman era in camicia da notte.
E ringraziamo
che è inverno, altrimenti ce lo trovavamo davanti in mutande!
Sauron,
che tutto vedeva attraverso il Palanthir rischiò un altro infarto.
All’inizio
aveva creduto che procreare fosse una pessima idea. Molto pessima.
Ma in
fondo la situazione lo stava divertendo parecchio. E il suo amato figliolo era
davvero esilarante, nelle sue continue gaffe ed idiozie aveva una grazia
particolare. Ogni stupidaggine che combinava, sembrava avere un senso, ed
essere capitata secondo logica.
(Intanto, a Caras Galadhon)
- Allora,
fidanzato, futuro cognato 1, futuro cognato 2, fratello che di sicuro deve fare
qualcosa di importante ma che non lascerò uscire da qui finché non mi avrà
ascoltato… signori, vi ho convocati qui perché ho scritto la famosa lettera per
il sovrintendente Denethor. La mia domanda è: è abbastanza verosimile? Sembra
che l’abbiamo scritta Connie e Boromir?-
Charanna
si era seduta sulla sua sedia a dondolo.
Poteva
sembrare un’immagine rilassante. Una bell’Elfa in lungo abito bianco con una
pergamena in mano e su una sedia a dondolo. Ma non lo era.
Haldir
sapeva che, quando la sua donna si metteva in quella posizione, stava per
cominciare un lungo monologo o, peggio ancora, una discussione infinita, che
non avrebbe avuto termine mai, qualunque cosa lui dicesse. Se le dava ragione,
veniva accusato di accondiscendenza, se le dava torto, lei si metteva a
strillare. Se stava zitto, Charanna recitava anche le sue battute. Non c’erano
speranze.
Quel
giorno, la situazione doveva essere disperata.
Infatti,
Charanna non aveva convocato solo lui, ma anche Rùmil e Orophin. E persino
Celeborn, che di sicuro aveva altro da fare, ma che sopportava stoicamente la
sorella minore.
- Allora,
vi leggo la mia lettera.-
Charanna
diede un colpetto di tosse, prima di leggere il frutto delle sue fatiche
“Vecchio padre. Siamo vivi e
vegeti. Inoltre ho trovato una brava ragazza con cui passare tutta la mia vita.
Non temere, abbiamo fatto sesso solo dopo le nozze. Le sue nozze, naturalmente.
Che erano anche le tue. Sì, mi faccio Konstantin. Che vuole il divorzio. Ciao
vecchio, se ho dei parenti saluti anche a loro. Tuo figlio. P.S. – sono
stupido”
-
Allora?- chiese Charanna, con un sorriso soddisfatto – che ne pensate?-
Haldir
sospirò. Stava per iniziare il solito giro di opinioni ambigue, che la sua
amata avrebbe interpretato nella maniera che più aggradava il suo mastodontico
ego
- Sei
stata molto diretta.- proclamò Orophin, solenne
- E molto
chiara.- annuì Rùmil
- Non è
proprio verosimile, ma meglio questo che niente!- riprese Orophin
Haldir e
Celeborn si scambiarono uno sguardo dubbioso.
Stavano
cercando di decidere a chi toccasse l’infame compito di contraddire Charanna.
Improvvisamente,
fu Rùmil a parlare:- Chara, dai, ammettiamolo. E’ la lettera più brutta che tu
abbia mai scritto, escluso il biglietto d’auguri per il matrimonio di Celeborn
e Galadriel – si voltò, verso il signore di Lothlòrien
- Vero.-
confermò quello – Ma ho molto apprezzato che tu abbia messo dei graziosi
asterischi al posto del nome di mia moglie. Ho temuto t’improvvisassi
triviale.-
-
Comunque – riprese il fratello più giovane – Per quanto Boromir detesti suo
padre, non credo che lo apostroferebbe come “il vecchio”. E sono quasi sicuro
che la nostra amata coppia preferirebbe che ancora non si sapesse del suo
essere un’amata coppia. “mi faccio Konstantin” suona molto volgare.-
- E il
divorzio non esiste ancora.- puntualizzò Orophin
- Ma
dovete proprio spaccare il capello in quindici?- protestò la giovane, piccata
Poi
appallottolò la lettera e la gettò a terra, dove Morgoth la prese in bocca ed
iniziò a disintegrarla. Gatto furioso.
FINE
CAPITOLO QUINTO
Sono
scomparsa. Di nuovo.
Lo so,
avevo promesso di darci un taglio.
Ma sono
pessima, per queste cose.
Perdonatemi,
ok?
Stavolta
il colpevole è una connessione pazzerella e nevrotica e 16 autori latini da
studiare per una sola verifica. Dannazione. Sono cose che fanno passare la
voglia di scrivere!
Ringraziamenti
Dragon89: spero che lo schermo del tuo
computer non si sia trasformato in zuppa, ora che non solo ho svelato
l’incantesimo di Andael, ma l’ho anche usato come titolo del capitolo! In
secondo luogo, povero trio (Aragorn, Legolas e Gimli)… ma il delirio è il
prezzo da pagare per questa fic!
Johnny Nicotine: e io che temevo che l’esilio di
Eomer scritto così venisse fuori una cosa banale… grazie! Per Vanamir, devo
ammettere che la sua presenza mi ha fatto prendere la decisione di seguire le
vicende di Frodo e Sam… prima pensavo di trascurarli, ma adesso con l’omino tutto diventa più divertente!!
Evening_star: ottimo, le recensioni a
sezione... XD… per Joiandra e l’esilio di Eomer, tiro un sospiro di sollievo:
avevo paura che fosse un’idea banale. Non abbastanza stupida! Connie e Boromir,
non so, per ora non fanno quasi niente di niente, ma è divertente farli
sclerare. E’ ammmmmore… Se la mia fan n1, grazie tante per il tuo costante
appoggio! Baci
Nini Superga: Allora, Joiandra è completamente
avulsa dalla realtà, oramai l’avevamo capito. Per questo il cavallo deve stare
nell’armadio. E, conoscendo Typho, un giorno potrebbe entrarci per davvero.
Bestia strana. Ikar ha le palle cubiche, eppure sono felice che riesca ad
essere ancora un personaggio divertente. Temevo di creare l’ennesima
superdonna, una delle cose che odio di più al mondo! La parte di Rùmil e
Orophin l’ho messa giusto per te! Li adoro anch’io, quindi non sarà difficile
trovare una particina per loro!! Grazie per la recensione! Per le domande: 1)
Konstantin che usa arco e frecce… mmh, improbabile, ma abbiamo visto che, a volte,
riesce a combinare qualcosa di buono. Ma solo quando le circostanze sono
disperate! 2-3) Gollum ci sarà parecchio da adesso fino alla fine. Denethor
pure. Specie adesso che comincia a dar di matto. Inoltre, probabilmente avrà
qualche ruolo. E non ho ancora deciso se farlo morire o se rinchiuderlo in una
casa di cura. Sono contraria alla morte, ma sono pure contraria a Denethor…
beh, ci penserò allora.
Luine:… maledetti “sta’”! Oh, mai una
volta che io azzecchi accenti e apostrofi. Da bambina ero molto più bravina,
perché ci pensavo! Ora vado per automatismo! Peraltro, Ikar ci vuole, qualcuno
che abbia un barlume di coerenza… (gli eroi non lo sanno, ma io le ho già
raccontato come finisce la storia…!). Sì, a volte subisco un rallentamento con
gli aggiornamenti, perché il capitolo non mi soddisfa o, più spesso, per un
drastico calo di ispirazione. Comunque, sono felice che il terzo capitolo sia
all’altezza dei suoi precedenti! Grazie e un bacio
ALLA PROSSIMA!
CHAR--