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Autore: JeanLa357    09/12/2010    5 recensioni
*Col tempo si impara a conoscere meglio anche le persone.. perfino quelle che credevamo di conoscere già del tutto. Gli occhi e le espressioni rimangono le stesse, le abitudini, se cambiano, lo fanno di poco, le parole dette diventano quasi monotone, ma tutto acquista più significato, quei gesti già visti un milione di volte ti mostrano subito l’umore di chi li compie, la tensione, la spensieratezza, la gioia e lo sconforto, il distacco e.. l’interesse.* prima fic su HP, raccontata dal punto di vista di Ron, parla di ciò che è successo e ciò che poteva accadere.
Genere: Generale, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Harry/Hermione, Ron/Hermione
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VII libro alternativo
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A tutti gli Auror

Che non hanno smesso di sognare fino alla fine

Nnostante l’evidenza e il buon senso ;)





Forgive us

 

Non so dire quale sia stato il momento esatto in cui me ne accorsi.

Ancora adesso non sono certo del fatto che sia la realtà, o il semplice frutto della mia fantasia.

Probabilmente è stata una cosa graduale. Giorno dopo giorno cresceva in me una consapevolezza, un inquietudine,all’inizio,che si è fatta col tempo sospetto e poi quasi certezza.

E non so dire nemmeno quando tutto.. questo abbia avuto inizio –nel caso non fosse iniziato già da quel primo giorno sul treno.

Non ho visto nessun segnale esplicito, nessun avvertimento, nemmeno un cartello con su scritto “Pericolo!”.

Quegli atteggiamenti e quegli sguardi non sono mai cambiati da quando li conosco. Ci sono sempre state le stesse parole, gli stessi ammonimenti con tanto di occhiatacce e fronti corrugate, gli stessi occhi che fuggivano o sostavano a seconda dell’occasione, gli stessi “Harry” pronunciati con rabbia, o esagerata preoccupazione, o colmi della più grande ammirazione, e quei sorrisi, da parte di lui, che fossero di scherno, di chi sta per scoppiare a ridere, o semplicemente pieni di gioia.

 

No, non è mai cambiato niente.

Se non lo sguardo con cui io guardo queste cose.

Sembrerà banale dirlo ma il tempo passa, porta via con se molte cose e ne fa arrivare altrettante di nuove; responsabilità, ad esempio, i problemi, le gioie e i dolori dell’essere fidanzati e la conoscenza.

Col tempo si impara a conoscere meglio anche le persone.. perfino quelle che credevamo di conoscere già del tutto. Gli occhi e le espressioni rimangono le stesse, le abitudini, se cambiano, lo fanno di poco, le parole dette diventano quasi monotone, ma tutto acquista più significato, quei gesti già visti un milione di volte ti mostrano subito l’umore di chi li compie, la tensione, la spensieratezza, la gioia e lo sconforto, il distacco e.. l’interesse.

 

Non è stato né immediato tanto meno lampante, però credo che debba esserci stato un momento nel quale ho iniziato ad associare lo sguardo con cui il mio migliore amico guarda il boccino prima di stringerlo nella mano, e l’intensità di quello con cui osserva la mia ragazza.

Se non c’è stato, beh, decreto che sia proprio questo.

E devo dire che questo mi lascia non poco turbato.

 

Si dice che quando altri desiderano la stessa cosa che noi desideriamo, ce ne accorgiamo subito. Eppure è solo da poco tempo che ho iniziato a mettere a fuoco quell’ interesse di cui parlavo prima.

Magari perché ero distratto dal fatto che Harry è il mio migliore amico, o forse, più probabilmente, perché proprio lui mi aveva detto in modo esplicito di pensare a Hermione come a una sorella –anche se ora sospetto che lo abbia detto soltanto per rassicurarmi.

Inoltre il fatto che fino ad una anno fa stesse con mia sorella, ha contribuito a sedare le mie paure.

 

Sono passati più di cinque anni da quando io e Hermione ci siamo messi insieme, cioè da subito dopo la fine della guerra. Non lo avrei mai immaginato, ma sono stati gli anni più sereni e belli che abbia mai passato da quando l’ho conosciuta.

Durante il primo lei tornò a Hogwarts per terminare gli studi, mentre io e Harry passavamo un periodo sabbatico giocando a Quidditch, aiutando Fred con il negozio e pensando, a volte, a quello che avremmo fatto poi.

Per il resto del tempo, però, siamo sempre stati assieme, noi quattro: io, Harry, Hermione e Ginny.

Harry e Ginny si fidanzarono non appena lei finì la scuola. E con fidanzati intendo dire che Harry le chiese immediatamente di sposarlo. Lei non disse né si né no, e decise di voler aspettare qualche anno, così da poter trovare lavoro e magari anche una casa tutta loro.

Ricordo bene la reazione di Hermione alla notizia:

“Ha agito senza pensare, tipico di Harry! Quel ragazzo è troppo, troppo impulsivo, non ascolta mai! Non capisce che sono troppo giovani? Certo, sono felice per lui perché se le ha chiesto di sposarlo vuol dire che la ama davvero, e che pensa di poter essere felice con lei, però.. ha solo 19 anni.. e lei 18.. è troppo presto.. troppo presto.. vero?”

Non era stata la tipica reazione da Hermione; il nervosismo c’era tutto -e forse anche di più- però era, come dire, un po’…troppo?

I suoi discorsi erano divenuti una litania. Non faceva che ripetere “è troppo giovane..”, “non ha nemmeno un lavoro..” ,ma soprattutto “..perché non mi ha detto niente?”.

 

Per quanto mi riguardava, pensavo invece che se quei due se la sentivano di fare quel passo, ne sarei stato ben felice; non importavano i soldi o la casa, ma i sentimenti che li legavano.

 

Sentimenti.

Quei sottili fili li hanno tenuti uniti,anche dopo la richiesta di rinviare da parte di Ginny; e tutto sommato hanno tenuto insieme anche noi.

 

Com’è che dicono? Una, grande, felice famiglia Weasley. Suona davvero bene, no?

La famiglia perfetta, certo coni suoi problemi, ma nel complesso felice e ricca di prospettive. Sembravamo proprio i personaggi di un libro, come se fossimo stati pensati per stare insieme, tutti quanti.

Peccato che non a tutti piacesse quest’idea. Un qualche demone celeste ha voluto spezzare quest’idillio, camuffando il suo volere con un insopportabile incomprensione fra Harry e Ginny; talmente insopportabile da costringerli a separarsi.

Credo di aver ideato la storia del demone solo per scagionare Harry dalle sue responsabilità. Per me e Hermione -ma soprattutto per me- è stato…strano.

Credevo che saremmo vissuti così tutta la vita.

 

“..Io..mi sono stancato di aspettare..” aveva spiegato Harry una sera a Grimmauld place n°12 rispondendo alla nostra domanda sul significato di quella scelta.

Hermione si era limitata a sospirare un “oh, Harry..” cercando di nascondere una lacrima che era sfuggita al suo controllo, mentre lui ci guardava ancora più tristemente.

Non sapevo perché non avesse aggiunto nient’altro, perché non avesse tentato di farlo ragionare (o di dissuaderlo dai suoi ragionamenti). Né sapevo perché io mi sentissi quasi un estraneo in mezzo a loro due e quello sguardo e perché non fossi arrabbiato con Harry; dal mio punto di vista non c’erano veri motivi che potessero portare a tutto quello.

Forse in quel momento mi sentii isolato perché non eravamo più una grande famiglia Weasley, nonostante considerassi Harry come un fratello e mi sentissi legato a lui più che a un fratello.

In quel momento riuscii perfino a perdonarlo per aver scaricato la mia sorellina (cosa che qualche anno prima mi avrebbe fatto imbestialire).

Però è anche vero che una cosa del genere non avrebbe mai potuto superare la nostra amicizia.

 

Ora non credo più che l’amore sia fatto di sentimenti. Non solo di quelli, almeno.

Anche questo è il tempo che te lo fa capire.

 

 

Naturalmente il primo periodo continuavo a sperare nel “vissero per sempre felici e contenti” a cui mi ero abituato a pensare; ma dopo un anno e dopo quello che ho imparato a vedere in questo arco di tempo, non posso che richiamare alla mente quel sogno solo come una possibilità sfumata, un passato ed un possibile futuro da rimpiangere.

 

Chissà, magari, se le cose fossero andate nel modo in cui speravo, sarei sempre rimasto ignaro del significato del silenzio di Hermione.

Ripensando a quella sera non posso fare a meno che provare una segreta rabbia e un po’ di tristezza, vedendo nei loro gesti più di quello che vidi allora.

Non riesco fare altro se non ripetermi che Harry abbia interrotto la sua relazione perché non stava con la persona che desiderava veramente; che Hermione non abbia tentato di farlo “rinsavire” perché in fondo desiderava che le cose andassero così; che quella lacrima e il pianto in cui poi scoppiò dopo che andammo via da Grimmauld place, non fosse per il fatto che Harry avesse perso l’opportunità di essere felice, ma per l’essersi resa conto che lei non avrebbe potuto esserlo insieme a lui; che lo sguardo di tristezza che si scambiarono fosse per loro due soltanto.

 

Ma proprio adesso, di fronte ai loro sguardi, posso solo fare finta di niente.

 

È tutto normale: ci siamo riuniti da Harry come ogni sabato sera (escludendo le poche volte nelle quali Hermione ed io ce ne stiamo un po’ da soli), e ceniamo seduti ad un estremo del lungo tavolo che occupa la cucina della vecchia residenza Black.

Ormai sono diventato talmente bravo a fare l’indifferente, che sento un certo distacco con il quale posso osservarli come se sapessi esattamente cosa passa per le loro teste.

Stupido. In fin dei conti non so proprio niente di questa faccenda, rispetto a tutto quello che potrebbe essere nascosto. E quello che so preferirei non averlo mai dovuto scoprire.

Se solo fossi capace di eseguire gli incantesimi di obliviazione! Mi piacerebbe dimenticare il modo in cui anche oggi lo ha abbracciato, come se per lei fosse vitale.

Solo per il fatto che lui c’è, lei gli fa un dono così grande..

<< Ron! >>

<< Eh? S-si? Cos’è successo? >>

<< Harry ha appena detto che ci deve un’importante notizia, Ronald. >>

Credo che non riuscirò mai ad abituarmi a quel suo tono di rimprovero; mi fa sempre innervosire.

Mi volto verso Harry che sembra essere alquanto divertito. << Oh no, figurati Herm; dicevo solamente che mi hanno dato una promozione. >>

<< Come?? >> faccio, disorientato, mentre vedo Hermione immobilizzarsi a bocca spalancata.

<< Allora sei proprio sordo.. >> sorride << sono ufficialmente il nuovo cercatore in prima dei Cannoni di Chudley. >>

l’urlo di Hermione riempie la stanza mentre io cerco di metabolizzare quello che ho appena sentito. E prima che possa accorgermene lei gli è già addosso, stritolandolo in un abbraccio di festeggiamento.

<< Oh, Harry, lo sapevo! Erano mesi che ti tenevano sulle spine. Non so proprio cosa passasse per la testa a quelli dell’associazione per rinviare così a lungo; insomma, sei il migliore! >> queste, penso,dovrebbero essere le mie battute.

<< Già, complimenti Harry >> dico sorridendo. In fondo il mio migliore amico, nonché migliore cercatore di tutta la nazione, è entrato a far parte della squadra migliore del campionato!

Non dovrebbe darmi così fastidio il fatto che Hermione lo stia guardando come fosse… bè, non lo so; ma sono sicuro che non mi ha mai guardato a quel modo.

<< E con il lavoro al ministero cosa farai? >> ecco che ritorna in se stessa.

<< Oh,andiamo Hermione, non rovinare il momento! Adesso dobbiamo pensare solo a festeggiare. >>

<< Non siamo più a scuola, Ron, non si può dare tutto per scontato. Se per caso Harry non riuscisse a sopportare lo stress della prima partita o- >>

<< Hey, hey! Una cosa è pensare al piano B, un’altra aspettarsi il fallimento entro una settimana >> interviene Harry preoccupato. << Comunque, stai tranquilla Herm, non lascerò il lavoro. A dirla tutta ho ancora due mesi di servizio. Entrerò come titolare nella squadra solo la prossima stagione e prima dovrò fare una preparazione supplementare. >> devo riconoscere che tutti questi anni vissuti assieme ad Hermione lo hanno reso un po’ meno impulsivo.

Li guardo mentre lei, dopo essersi seduta nel posto accanto al suo, gli prende la mano. Non è niente di che, solo un gesto abituale. Chissà come ho potuto non notarlo prima?

<< Vuoi dire che ti licenzieranno tra due mesi? >> chiedo, un po’ per distrarmi, un po’ per sincero interesse.

<< Non esattamente. Diciamo che mi daranno un periodo di pausa,con stipendio minimo e poche mansioni d’ufficio. Il contratto dura un anno. >>

<< In altre parole ti lasciano un anno di tempo per decidere quale carriera intraprendere. >>

<< Si, proprio così. >>

<< Se fossi in te, amico, avrei già lasciato quel lavoraccio che ti ritrovi e sarei corso allo stadio per il primo allenamento! >> intervengo.

<< Per fortuna, Ron, tu non sei Harry. >> ironizza Hermione. La guardo per metà offeso e per metà divertito. << Ah, questo lo so fin troppo bene. >> dico. Lei ride in risposta, mentre Harry mi guarda in modo serio, come se stesse valutando veramente la possibilità che io mi trovi al suo posto.. e lui al mio.

Improvvisamente scosta la mano da quella di Hermione, che continuava a stringerlo, facendola voltare verso di lui con un’espressione preoccupata.

<< Veramente non sono sicuro di cosa sceglierò. In fondo il mio lavoro mi piace. Ho chiesto un anno di prova proprio per questo. >>

<< E naturalmente a Harry Potter non si rifiuta una cosa del genere. Se lo avessi fatto io mi avrebbero già mandato a quel paese! >>

Harry non sembrava divertito dalla mia battuta, che in effetti non sembra nemmeno una battuta. Hermione mi guarda mi guarda come se avessi detto che abbia fatto apparire la cena che stiamo mangiando, con la magia.

<< Hey, scherzo! >> tento di rimediare dopo qualche secondo di gelo << Lo giuro non farei mai una cosa del genere.. non ancora almeno. >> questa volta entrambi sorridono.

<< Sempre il solito, Ronald. >> dice lei mentre si scambiano un’occhiata fugace.

Ed improvvisamente mi accorgo che c’è qualcosa. Qualcosa che non mi dicono.

Subito abbasso lo sguardo per evitare che si accorgano del fatto che ho captato qualcosa.

<< Comunque sono sicuro che farai la scelta giusta, Harry. E se per caso dovessi capitare in quella sbagliata, ci penseremo noi a farti una bella lavata di capo. >>

<< Ho l’impressione che sarò io quella costretta a farlo. >>

<< Ovviamente. >> ribatto. Hermione mi guarda rassegnata per poi voltarsi ad osservare il fuoco scoppiettante nel camino con un accenno di sorriso sulle labbra.

<< Allora spero davvero di prendere la decisione giusta. Senza offesa Herm, ma certe volte quando mi sgridi fai davvero paura; credo che passi troppo tempo con Molly. >> << Harry! >> ribatte lei offesa << Io lo faccio perché ti voglio bene. >> aggiunge con decisione.

Lo vedo sorridere per poi andare a riallacciare le loro mani. Scorgo nei suoi occhi una nota di tristezza.

<< Lo so. >> quasi un sussurro. << Grazie. A tutti e due.. >> aggiunge guardando l’una poi l’altro.

<< Figurati, Harry. Siamo i tuoi amici, no? >> dico, forse con troppa leggerezza.

Hermione non dice niente ma continua a guardarlo sorridendo.

Forse ha capito meglio di me che quello non è un ringraziamento per il fatto che lo sosteniamo, o perché abbiamo passato tanti anni assieme, ma perché dopo tutto , comunque le cose siano andate, noi siamo ancora insieme e, probabilmente, lo saremo sempre.. almeno questo è ciò che spero.

 

 

Passiamo il resto della serata fra brindisi a Harry e chiacchiere varie su lavoro, studi e qualsiasi altra cosa ci capiti in mente.

Dopo un po’ non riesco più a seguire i loro discorsi su non so quale argomento, e inizio a sentire gli effetti negativi del whiskey incendiario che Harry ha tirato fuori poco fa. Non sono mai riuscito a reggere l’alcool.

Harry invece sembra non perdere mai lucidità, o forse questa sua parlantina incline a discorsi più o meno filosofici è proprio sintomo della sua sbornia. Oppure è il semplice risultato dell’attenzione di Hermione, che questa sera sembra particolarmente concentrata su di lui, del suo modo di guardarlo, il suo modo di toccarlo.

 

Decido che è ora di smetterla di bere ad andare a dormire.

<< Basta!! >> mi ritrovo a dire ad alta voce, in un tono un po’ troppo brusco, poiché vedo Hermione sussultare e guardarmi leggermente spaventata.

<< Che c’è, Ron? >> chiede Harry, anche lui sorpreso dalla mia uscita.

<< Io..io ho bisogno di sonno. Dopotutto.. >> mi passo stancamente una mano sulla faccia << ..domani mattina devo lavorare e.. >>

<< Lavori la domenica mattina?? >>

<< Si.. no.. più o meno.. devo fare delle ricerche qua a Londra  e domani è l’unico giorno.. l’unico giorno libero prima del.. >> faccio un calcolo con le dita prima di ricordarmi il numero giusto << Il 30! Entro quel giorno il rapporto deve essere pronto. Domani alle 5- >> << Alle 5?! >> mi interrompe Hermione << Ron, sono già le 2 >>

<< Merda! È già così tardi? >> sbianco letteralmente << devo subito tornare a casa! >> osservando l’orologio a pendolo sulla parete, mi alzo, o meglio, tento di alzarmi dalla poltrona sulla quale ero seduto, ma inciampo malamente ed evito per un soffio di far cadere con me l’antichissima lampada alla quale mi sono aggrappato. Harry mi fa rialzare e mi mette sul divano.

<< Oh no, Ronald Weasley! Non con le tue attuali capacità intellettive e motorie. >> interviene Hermione con una voce a dir poco squillante.

<< Dormi qui per stanotte, Ron. >> Harry usa un tono al quale non mi sento di replicare.

<< Grazie, Harry >> dice Hermione. << Hey, non sei tu che lo devi ringraziare! >> le dico, un po’ scocciato << Grazie ‘Arry! >> ripeto poi. Ok, sono quasi completamente andato.

<< Di niente, Ron. Vado a prepararti la stanza >> risponde lui sogghignando, dirigendosi verso le scale.

Hermione ed io rimaniamo soli nel soggiorno.

Butto la testa all’indietro sullo schienale, guardandola con la coda dell’occhio mentre recupera da una sedia la sua borsa.

<< Credo che sia ora di andare per me.. >> mi dice, avvicinandosi e sedendosi accanto a me. << Sicuro di riuscire a fare quella commissione di mattina? Non potresti occupartene più tardi? >> mi chiede in tono gentile.

<< Devo. >> rispondo secco << Dopotutto, sono o non sono un eroe? >>

<< E questo che centra? Anche se lo fossi, non hai mica i super poteri. >>

Fingo una faccia sbigottita << Come! Credevo che ti fossi innamorata di me proprio perché li avevo! >> lei ride, seguita da me. Mi piace farla ridere.

<< Non è esattamente per quello che ti ho scelto.. >> dice mettendo una ciocca di capelli dietro l’orecchio.

 

Scelto.

Ha dovuto fare una scelta.

Perché mi metto a pensare, proprio ora, a tutte le scelte sbagliate che ho fatto?

 

<< No? Allora deve essere stato per il mio strabiliante fascino. >> insisto, cercando di non soffermarmi sul fatto che sta evitando il mio sguardo, cosa che mi riesce abbastanza semplice dato che sono mezzo ubriaco.

<< Nemmeno quello. Mi spiace ammetterlo ma in quanto a fascino hai perso punti, vedendo quanto poco reggi l’alcool. >> scherza lei << e a proposito, mi piacerebbe sapere perché hai bevuto così tanto. Solitamente ti fermi prima di raggiungere il limite. >> volta il viso, incrociando il mio sguardo, che non si era mai spostato da lei.

<< Ad un uomo non è più permesso dimenticare le cose spiacevoli con il whiskey incendiario? >>

Ops.

Non dovrei dire certe cose. Lei si preoccupa fin troppo facilmente.

E infatti..

<< se è per questo perché non ne parli con me? >> ribatte con forza. << Non sono solamente la tua ragazza, io ti sono anche amica. >> continua fra il materno e il tono di un insegnante paziente.

 

Non rispondo.

Penso che non abbia intuito nel mio sguardo la richiesta di perdono; come non ha notato il fatto che ciò che voglio dimenticare riguarda proprio lei.

 

Dopo qualche momento di attesa, si alza dal divano e, dopo aver decretato di dover andare, si sporge verso di me per baciarmi leggermente sulle labbra. Non appena le posa sulle mie la sento ritirarsi, prima che quel contatto possa anche solo farmi venire voglia di approfondirlo.

<< Buona notte. Cerca di riposare, mi raccomando. >> il suo tono ritorna dolce.

 

La sento muovere qualche passo in direzione dell’ingresso.

<< Herm.. >> la fermo, dopo appena qualche passo.

<< ..che c’è? >>

<< Mi ameresti di più se reggessi l’alcool come Harry? >> le chiedo guardando dritto di fronte a me.

<< No, Ron. Ti amerei come lo faccio ora. >> la sento sorridere.

Ancora un passo.

Ci metto troppo tempo per capire che non è il suo.

 

<< E se.. >> mi fermo.

<< se..? >> mi incita a continuare dopo qualche attimo di silenzio.

<< Hermione.. se io fossi Harry mi ameresti di più? >>

 

È strano come in pochi attimi di silenzio si capiscano più cose di quanto non si faccia in anni interi.

Il tempo è davvero strano.

Finalmente però, mi risponde << No, Ron.. lo farei.. in modo diverso. >>

“In modo diverso”.

 

<< Bene >> dico in tono soddisfatto, anche se non so davvero se debba esserlo.

<< Buona notte, Herm. >>

mi volto verso di lei sorridendo.

La vedo. È triste.

<< ‘notte Ron… >> la sua risposta mi arriva lontana, nel tempo e nello spazio, quando sento ormai i suoi passi nel corridoio.

 

Per un momento al quale non so attribuire una durata la vista si appanna, mentre una strana sensazione di calore si impadronisce del mio viso.

Bastano pochi istanti però per farmi tornare alla realtà -per quanto sbronzo possa ancora essere.

Mi metto a fatica in piedi e, sorreggendomi alla parete, riesco ad arrivare fino alla porta.

Sento le voci di Harry e Hermione, ma mi arrivano distorte, come se io fossi dentro l’acqua e stessi ascoltando una discussione fatta all’esterno.

<< Certo che no, non preoccuparti.. >>

Mi avvicino quanto più possibile senza però farmi vedere da loro.

A quanto pare ho perso un pezzo di conversazione.

<< ..ma- >>

<< Niente ma. Piuttosto tu, non vuoi proprio che ti accompagni? >>

<< Non ce n’è bisogno, grazie Harry. >>

<< Sicura? Tanto Ron si addormenterà come un bambino non appena toccherà il letto. E non penso abbia bisogno della balia. Non adesso, almeno. >>

<< Sono più che sicura. >> sta sorridendo << va bene così… >>

Mi avvicino ancora di più, il tanto che basta per vedere la schiena di Harry che nasconde quasi totalmente la figura di Hermione.

La voce di Harry arriva dopo qualche attimo di silenzio.

<< e tu.. tu stai bene? >>

La sento trattenere il fiato mentre lui le scosta una ciocca di capelli dal viso.

In questo momento potrebbero baciarsi.

Nulla lo impedisce: sono soli, io mi trovo sul divano nel soggiorno, quasi privo di sensi e potrebbero benissimo attribuire quel loro gesto a un bicchiere di troppo..

 

Ma non succede niente.

 

Hermione ricopre con la sua la mano di Harry, che si era posata sulla sua guancia.

<< sto bene.. >> sospira, inclinando leggermente la testa verso un lato.

Chiude gli occhi.

<< ..adesso sto bene. >>

 

Ancora unite,le loro mani si abbassano.

Hermione si alza in punta di piedi posa un leggero bacio sulla sua guancia.

<< ..ciao, Harry >> fatico a sentirla da quanto è lieve il suono della sua voce.

<< ciao, Hermione. >>

 

Ritorno a stendermi sul divano, coprendomi il viso con un braccio. La luce mi infastidisce da morire.

Sento la porta chiudersi, lontano, troppo lontano perché me ne possa più curare.

<< Hey, sei ancora sveglio? >>

<< parla piano, ti prego. E portami a letto, non ce la faccio più a stare in piedi da solo >> dico guardandolo; ha i contorni leggermente sfumati.

Risponde al mio sguardo con un’occhiata un po’ sorpresa, dopodiché sembra cercare nel mio aspetto il sintomo si qualche malattia. Deciso che non sembro essere messo peggio di uno sbronzo qualunque, mi tende la mano per aiutarmi ad issarmi. << Andiamo. >>

 

Mentre Harry mi trasporta su per le scale, con un mio braccio attorno al collo, mi ritorna in mente quello che ho appena sentito.

Non sono mai riuscito a capire fino in fondo il rapporto che c’è tra di loro. E penso che non lo capirò mai.

Non so nemmeno se loro stessi se ne rendano veramente conto, però ho la consapevolezza che probabilmente è più profondo di quello che lega me e Hermione.

Chissà perché il fatto che non possa invece superare quello che ho con Harry, un po’ mi rincuora.

Riesco con un po’  più di convinzione a far finta che questi pensieri, che ho continuamente, non esistano. Che loro due non si guardino come invece fanno. Che non si trattengano di fronte a me e di fronte a loro stessi.

 

Che non si amino in questo modo.

 

* ** * ** *





Prima e spero non unica  storia sui personaggi di Harry Potter, libro che ha un po’ segnato la mia vita (sia in positivo che in negativo). Devo assolutamente dire, perciò, che è davvero strano scrivere una ff ispiratagli.

So bene che la mia immaginazione ha sicuramente distorto i caratteri originali e può non coincidere con ciò che gli altri fan immaginano, però sono stata praticamente costretta a scriverla. Primo per amore verso la coppia Harry/Hermione, che ho sempre sostenuto fin dai primi volumi della saga, secondo per una voglia pazzesca di immedesimarmi nel personaggio di Ron, personaggio che, dopo anni di soli film e niente libri, stava iniziando a starmi un po’ antipatico; lo sto riscoprendo adesso, con grande gioia :) credo che il Ron che qua emerge sia quello più cupo e geloso, pieno di paure, ma in un certo senso maturato. Non so se in meglio o in peggio in realtà. Per quanto riguarda Harry e Hermione invece, bè, ditemi che sono pazza ma io sono ancora convinta che loro due insieme sarebbero…felici. Mi sembra questo l’aggettivo più adatto, anche se la Row non ha voluto così, anche se fin dal primo libro era evidente che non sarebbe stato così. Nella fanfiction, per quanto mi riguarda, i due soggetti in questione non hanno assolutamente una relazione clandestina in corso, non potrebbero mai, però se vi fa piacere crederlo nessun problema xD

 

Ringrazio chiunque abbia recensito, semplicemente letto e chi, seppur in buona fede, non sia riuscto ad andare avanti con la lettura xD

 

Sempre graditi i commenti e le critiche costruttive!

 

Simona.

  
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