09/12/2010
4 recensioniun bel giorno (cioè notte nel mio caso), tu stai navigando su Internet, fungirlando dove puoi e poi… trovi una fanart RebornxLambo?!?! O___O
coscienziosa come sono, rimedio allo scempio che ha provocato nella mia mente quell’immagine (per quanto estremamente figa *O*) bilanciando l’universo con una YamamotoxGokudera. oh là.
siccome è la mia prima fic su Reborn, vi prego umilmente di dirmi che ne pensate (senza denigrarmi -troppo- ç-ç).
harinezumi
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A Giulia, per avermi fatto conoscere Reborn :*
Danger of the social network
«Guarda, nel blog della scuola ho trovato un sito web dove si parla di noi due» esclamò Yamamoto, indicando lo schermo acceso davanti a sé con una risata allegra.
«Eeeh?» Gokudera stava per intimargli di stare zitto e non disturbarlo, ma, quando si rese conto di quello che aveva detto, si alzò all’istante dalla scrivania della biblioteca dove stava studiando, raggiungendo l’altro alla postazione dei computer. «Come sarebbe a dire?! Chi cavolo l’ha aperto?!» esclamò, del tutto dimentico dell’avviso di parlare piano, scritto a caratteri cubitali nella parete sopra le loro teste.
L’homepage in questione consisteva in una gigantesca foto di lui e Yamamoto che… si baciavano?! E quando mai lo avevano fatto in un luogo dove tutti potessero vederli o fotografarli? Stava sempre attento a stare ben lontano dall’imbecille quando c’era altra gente intorno, specialmente se si trattava di Decimo.
«Ma..! Questa cosa è palesemente un fotomontaggio!»
«No, la foto è vera, l’ho scattata io» lo interruppe allegramente Yamamoto, ignorando lo sguardo allucinato che Gokudera gli lanciò subito dopo. «Non ti ricordi, è stato a quella gita nell’Hokkaido, quando abbiamo perso di vista gli altri! Tu eri tutto contrariato perché Tsuna non era nei paraggi, così…» prese a raccontare, serafico.
«Tu, brutto coglione! A chi l’hai data?!» strillò Gokudera, redarguito immediatamente da una bibliotecaria di passaggio. Così, afferrò per il colletto Yamamoto, avvicinando il proprio viso a pochi centimetri dal suo e prendendo a soffiargli in faccia. «Per colpa della tua stupidità ora lo sapranno tutti… e se dovesse scoprirlo Decimo…».
«Gokudera, è solo un sito web. E poi non interessa a nessuno che stiamo insieme» minimizzò Yamamoto, con un sorriso tranquillo, grattandosi perplesso la testa. «Comunque, forse è stata Haru… ho, ehm, lasciato la macchina fotografica a casa sua».
«E CHE CAZZO CI FACEVI A CASA DI QUELLA SCIACQUETTA?!» sbraitò Gokudera, ormai tremante per l’esasperazione.
A quel punto, la bibliotecaria tornò indietro di gran carriera, per cacciarlo immediatamente fuori. Yamamoto non faceva che scusarsi con lei, mentre Gokudera strillava improperi contro di lui, ma il moro non lo seguì all’esterno della biblioteca.
Non era certo una cima, ma qualcosa gli diceva che, finché Gokudera era bandito a vita da quel posto, per lui la biblioteca sarebbe stata una botte di ferro. Perché aveva notato benissimo che l’altro era rimasto fuori dalle finestre a fissarlo con odio, con uno sguardo che sembrava proprio dire “tanto prima o poi dovrai uscire di lì. E allora, TI FARO’ SALTARE IN ARIA”.