Anime & Manga > Il grande sogno di Maya
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Autore: oscar1755    02/12/2005    13 recensioni
Riuscirà Maya ad interpretare la dea scarlatta e a chiarire tutti gli equivoci con Masumi?
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il cuore si arrestò per un attimo. Trattenne il respiro. Quella calda voce le fece vibrare le corde dell’anima.
L’impalpabile timore di scoprire che fosse solo un’illusione la paralizzava.
Il desiderio appassionato di averlo accanto era talmente forte da farle male.
Si voltò lentamente con gli occhi chiusi. Una supplica si levò silenziosa dal cuore invocando il suo nome.
Una mano carezzevole le sfiorò la guancia.
Era reale. Il tocco delicato di una mano calda. La mano di Masumi.
- Allora, qual è il tuo desiderio, Maya?
Aprì gli occhi. La sua elegante figura si stagliava di fronte a lei, nel pallido chiarore della notte stellata.
Il silenzio era tangibile. La profonda attrazione del loro amore faceva fremere la loro anima e li aveva travolti in un vortice di passione, che li univa indissolubilmente l’uno all’altra.
Il richiamo confuso che entrambi avevano udito, si era trasformano in una nitida invocazione.
Percepivano, con crescente intensità, le loro anime cercarsi, chiamarsi e accarezzarsi come quel lontano giorno nella valle dei susini.
Con gli sguardi ricolmi di straordinaria emozione e gli occhi fissi gli uni negli altri indugiarono immobili, assaporando intensamente lo stesso pulsante turbamento, lo stesso fluido caldo che scorreva nel loro animo.
Non era un’illusione.
Le due metà della stessa anima erano destinate a cercarsi in eterno, bramando l’una la fusione con l’altra parte di sé.
Maya sopraffatta dall’amore meraviglioso per Masumi, accarezzò con dolcezza la calda mano posata sulla sua guancia.
- Il mio desiderio è di fronte a me.
L’abbraccio impetuoso di Masumi la catturò, facendo nascere il lei in una miriade di emozioni di una intensità tale, che ebbe l’impressione di precipitare nel vuoto. Come la sera in cui si erano amati con passione.
Un lieve gemito le uscì dalle labbra, mentre aggrappandosi a lui, chiudeva gli occhi per contrastare la sensazione di vertigine che l’aveva colta.
Con le labbra posate sui morbidi capelli di sua moglie, Masumi sussurrò le parole tanto a lungo celate nel suo cuore.
- La mia anima bramava la tua. Ti ho cercato, invocando il tuo nome con tutto l’amore che ho dentro di me. La tua anima mi ha chiamato e ho percepito la sofferenza delle tue lacrime. Maya, tesoro, io ti amo. Ti amo come mai avrei creduto possibile. L’intensità del mio amore per te è talmente travolgente da farmi male.
Smise di parlare. L’emozione di averla finalmente raggiunta e rivelato l’essenza più segreta di se stesso gli impedì di continuare. Una felicità incontenibile lo avvolse. Le sollevò delicatamente il viso.
- Perdonami, se puoi, per tutto il dolore che ti ho inflitto, accecato dall’orgoglio e dalla gelosia. Maya ti prego, resta accanto a me. Ti ho cercata tanto, ho temuto di averti perduta per sempre. Ero troppo occupato a lottare contro i miei sentimenti per ascoltare il richiamo incessante della mia anima.

La sua metà dell’anima. Il suo sogno più grande. Maya si nascose nell’ampio abbraccio di Masumi, assaporando di nuovo la delirante sensazione di calore che tanto aveva desiderato.
Scossa dai singhiozzi di gioia, tremava tra le forti braccia del marito.
- Masumi, metà della mia anima, ti amo. Ho creduto di perderti. Stavo tornando da te, quando mi hai trovato. Ti ho invocavo, supplicando che il mio amore fosse corrisposto. Quel giorno nella valle dei susini ho sentito le nostre anime unirsi, ti ho chiamato, amore mio, e tu sei venuto. Poi, lontano da quel magico luogo, ho cercato di convincermi che era stata solo l’illusione creata dal mio desiderio per te.

Non terminò la frase. Le calde labbra di Masumi si posarono possessive sulle sue. Masumi trasferì in quel bacio esigente tutto l’amore ed il disperato desiderio di lei.
Maya dischiuse le labbra ed entrambi riassaporarono le emozioni, mai sopite, che avevano provato quando si erano amati per la prima volta.
Gli occhi adoranti di Masumi, non lasciavano alcun dubbio sull’amore che nutriva per la giovane moglie.
- Ti amo, Maya. Solo accanto a te mi sento completo e vitale.
Lentamente, tolse dall’interno della giacca una rosa scarlatta.
- Per il mio fiore più bello.
Maya sorrise di gioia. Prese la rosa tra le mani avvicinandola al viso per percepirne il delicato profumo.
- Finalmente hai deciso di rivelarti, mio adorato donatore di rose scarlatte.
La sua risata cristallina riecheggiò nel silenzio della notte alla vista del volto sconcertato di Masumi.
- Sai che l’ammiratore sono io? Come l’hai scoperto? E’ stato forse Hijiri?
Uno scintillio di collera gli offuscò per un attimo lo sguardo, al pensiero che il suo fidato collaboratore lo avesse imbrogliato, negandogli l’opportunità di rivelare a Maya la verità.
- Ti sei tradito da solo, Masumi.
La attirò di nuovo a sé, sfiorandole le labbra con un lieve bacio.
- Io? Ho commesso un errore? E quando, se mi è lecito sapere?
Sorrise. Il tono ironico rivolto a se stesso, sottolineava la lunga lista di malintesi che il suo comportamento aveva originato.
- Il biglietto che ho ricevuto insieme alle familiari rose scarlatte in occasione del premio per la mia interpretazione di Lande dimenticate. Il mio ammiratore scrisse che era rimasto estasiato dalla scena in cui Jane comprende la sua natura umana stringendo la sciarpa blu di Stewart. La sciarpa blu è andata distrutta dopo la prima rappresentazione. In seguito ne abbiamo usata una rossa. E solo tu eri presente il primo giorno. Solo tu potevi essere l’ammiratore.
Maya sollevò il capo per guardarlo.
- Da Lande dimenticate? Amore mio, quanto tempo abbiamo consumato negli equivoci!
Perdonami di nuovo, ti prego. Il mio comportamento ti ha ferito in tante occasioni.
Smise di parlare per stringerla di nuovo.
Le sorrise con una tenerezza che Maya non gli aveva mai visto. L’amore che gli leggeva negli occhi chiari era reale. Non era il sogno della dea scarlatta. Era la sua vita. Il suo sogno divenuto realtà. Il loro sogno.
Masumi la abbracciò con delicata premura.
- Ho colto la mia rosa scarlatta.
Le mormorò sulle labbra prima di catturarle in un caldo bacio pieno di promesse.


EPILOGO


La pioggia fitta picchiava sui vetri dell’ampio ufficio di Masumi.
Lo sguardo si perdeva tra i palazzi di Tokyo che si ergevano immobili sotto il cielo plumbeo e coperto di nubi, mentre il suo pensiero era catturato dai ricordi.
Maya sorseggiava una tazza di tè che l’efficiente segretaria di Masumi le aveva gentilmente portato.
Prima di uscire, Mizuki l’aveva salutata con sincera cortesia, e si era trattenuta un attimo ad osservarla.
Maya era diversa. La ragazzina timida e all’apparenza ordinaria, si era trasformata in una giovane donna affascinante e sicura di sé. Cosa c’era di diverso in lei che la rendeva così incantevole?
Era certamente il sorriso. Radioso e sereno, le illuminava il volto rendendola deliziosa. Negli occhi limpidi e distesi era facile riconoscere la felicità del suo animo.
Il sorriso leggero, che le incurvava gli angoli della bocca, era una costante che la accompagnava da quando, lei e Masumi, erano ritornati dal paese natale della dea scarlatta.
I pensieri erravano tra i ricordi del suo giovane passato. Il tempo aveva placato l’angoscia, e gli eventi accaduti non facevano più male.
La gioia, nata in lei dall’avere trovato la propria metà dell’anima in Masumi, aveva posato sui momenti dolorosi un velo delicato che li tramutava semplicemente in ricordi.
Rammentava di avere sofferto, quando entrambi si osteggiavano, l’uno contro l’altra, divisi dalle incomprensioni, ma non aveva più la percezione fisica di tale tormento.
L’amore del marito aveva allontanato tutte le incertezze del passato. Il cuore era leggero e non più oppresso da dubbi e timori.
Sembravano trascorsi anni da quei momenti, nei quali la disperazione l’aveva afferrata impedendole di vedere oltre il presente.
Erano rientrati a Tokyo, dopo una settimana vissuta nel paese natale della dea scarlatta.
Il ricordo vivo dei giorni trascorsi lontano dal mondo, le colorava ancora le guance di un pudico rossore.
Nelle giornate di serena pace della valle, avevano rivelato l’uno all’altra i segreti inconfessati del loro cuore.
I susini in fiore erano stati gli spettatori immobili dei loro dialoghi, mentre le notti stellate, testimoni silenziose del loro amore appassionato, si erano succedute l’una all’altra accompagnandoli verso l’armonia unica e preziosa che legava le loro anime.
Fu travolta dell’emozione mentre ricordava le parole di Masumi. Suo marito si era rivelato un uomo tenero ed innamorato, così diverso dal controllato uomo d’affari che aveva sempre visto in lui.
La timidezza del suo carattere, mostrata nei momenti iniziali del loro nuovo rapporto, era scomparsa sostituita dalla consapevolezza di essere amata dall’uomo che lei aveva desiderato con tutta se stessa.

La riunione era durata più del previsto. Aveva amministrato gli affari con la consueta efficienza.
Masumi gettò un’occhiata all’orologio. Era quasi l’ora di pranzo.
L’abile uomo d’affari, infallibile nel condurre il gioco, aveva aggiunto al proprio modo di agire una componente umana che in passato gli era stata completamente estranea. Il suo cuore.
Un sorriso garbato aveva sostituito l’espressione impassibile del suo volto. La serenità del suo animo traspariva dagli occhi chiari. Maya aveva operato in lui un miracolo.
Entrò piano nel proprio ufficio. Gli occhi scivolarono sul fisico esile della moglie.
Gli dava le spalle, volgendo lo sguardo assorto verso la città. Il desiderio di lei lo rapì. Si costrinse a calmarsi, raggiungendola in silenzio.
L’abbracciò con ardore, nascondendo il volto nell’incavo del suo collo.
- E’ molto che mi aspetti amore mio? Mi sei mancata tanto.
Ridendo, Maya si voltò verso di lui alzando il viso e, sollevandosi in punta di piedi, gli offrì le labbra.
Il bacio fu intimo e provocante. Masumi si staccò malvolentieri da quel dolce contatto. Osservò la moglie. Gli occhi lucidi e le guance arrossate la rendevano splendida.
- Masumi, hai la brutta abitudine di prendermi sempre alle spalle.
La risata spensierata di lei, lo catturò nel ritmo della sua gioia. La sollevò da terra schioccandole un bacio volutamente rumoroso.
- Masumi mettimi giù. Il presidente della Daito che si comporta così. Vergogna!
- Non è colpa mia se ho una moglie talmente affascinante da farmi dimenticare le regole della buona educazione.
Rise di cuore e di gusto come mai aveva fatto prima di incontrare Maya. Lei gli buttò le braccia attorno al collo avvinghiandosi a lui.
- Mio freddo e impenetrabile uomo d’affari, siamo nel tuo ufficio, non a casa nostra.
Masumi la guardò intensamente. Si stupiva ancora di come Maya potesse avere scelto lui, così distaccato e arrogante. La strinse più forte a sé.
La sua anima vibrò e il suo pensiero vagò oltre il presente. Con gli occhi del cuore percepì una splendida immagine indefinita.
Studiò con attenzione lo sguardo adorante della moglie. I loro occhi si tuffarono gli uni negli altri per un tempo che parve infinito.
Masumi la accarezzò lentamente, mentre la sua anima le rivolgeva una muta domanda.
Lei gli sorrise. Le guance si imporporarono di un lieve rossore.
- Masumi, sembra che tu abbia già intuito quello che volevo dirti…
- Maya, tesoro, è quello che penso?
Gli occhi brillavano per l’emozione a stento trattenuta.
- Se il tuo pensiero è stato rapito dalla visione di una famiglia….sì, è quello che pensi.
Masumi si chinò su di lei avvolgendola nel suo caldo abbraccio.
- Amore mio, non avrei mai potuto desiderare un dono più grande di questo.
Le loro labbra si unirono di nuovo, suggellando e rinnovando il loro sublime voto di amore eterno.

FINE


spero che vi sia piaciuta, perchè ne avrei altre in serbo, se le gradite ^^

  
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