~Threatened~
[Lily]
-Dobbiamo
fermarlo.-
-E come?-
-Quando i
professori sapranno cos’ha fatto … -
-Non possono
intervenire!-
-Ma possono parlare
con lui!-
-Non
servirà a niente.-
-Se non a farlo
infuriare.-
Lancio
un’occhiata a Blake. Siamo gli unici che finora
non hanno aperto bocca in questa discussione. Cosa strana,
perché di solito si
sentono soprattutto le nostre voci.
Che urlano
l’una contro l’altra.
Ma ritengo che
tutto questo sia inutile. Parlarne non
serve a nulla.
-Possiamo
smetterla?-, chiedo a denti stretti.
Vanessa, Damien
e Charlotte tacciono, guardandomi
interrogativi. Non è da me reagire così.
-Vado a prendere
una boccata d’aria-, taglio corto,
trattenendomi a fatica dallo sbattere la porta.
-Aspetta, Lily-,
mi blocca Charlotte, correndomi
dietro.
-Cosa
c’è?-
-Devo parlarti.-
-Non
è il momento.-
-Ti prego.
È importante.-
-Dimmi che non
riguarda Vahel.-
-No,
assolutamente.-
Esito.
-Va bene,
allora-, cedo alla fine, -Ma usciamo.-
-Lily,
è successa una cosa strana-, mi confida mentre
usciamo in giardino.
-Sarebbe?-
-Io …
ecco … Jonathan mi ha baciata.-
Spalanco gli
occhi. Ecco, questa è
una notizia.
-Wow.-
-Lily, cosa ne
pensi? Dovrei dimenticare quello che è
successo?-
-E
perché mai?-
-Beh
… sai, per quello che aveva detto il preside
quando … -
-Mio Dio,
Charlotte! Dici sul serio?-
La sua faccia
assume un’espressione confusa che,
grazie al suo cervello geniale, non mi è praticamente mai
capitato di vedere.
Me la godo per
un momento prima di aggiungere:
-Andiamo,
Charlie. Io e Blake siamo stati insieme
almeno una decina di volte!-
Ora la vedo
spalancare quegli enormi occhi castani e
avvicinarsi allo svenimento.
-Cosa
… cosa … -, balbetta. –Tu …
e Blake? Ma siete …
cioè … -
Mi viene da
ridere.
-Charlotte,
tesoro, non siamo un bel niente. È successo,
ecco tutto. Non posso certo ucciderti perché Jonathan ti ha
dato un bacio!
Anche se trovo difficile capire come qualcuno possa voler baciare Jonathan.-
-Questo mi fa
sentire molto meglio. Grazie, Lily.-
-Oh. Di nulla.-
E io che pensavo
di averla offesa. Aspetto che si
allontani per sedermi su una panchina. Fa freddo, ma di tornare dentro
non se
ne parla.
Nella mia testa
sono impresse immagini tremende di
come Blake sia stato torturato per aver cercato di aiutare Jonathan.
Il solo pensiero
che quell’uomo viscido abbia osato
fare una cosa del genere mi fa infuriare.
Decido di
camminare un po’ per calmarmi.
Come se potesse
mai funzionare.
Per oltre una
settimana Vahel ci lascia in pace. Fa
qualche comparsa durante le lezioni, ma niente di più.
Nel frattempo
Blake e Jonathan tornano a lezione, il
secondo con qualche difficoltà.
Il fatto che
Blake si sia ripreso mi rincuora
tantissimo, anche se lo vedo molto più cupo di prima. Non
appena vede Vahel,
poi, abbassa lo sguardo.
Non so come mai,
ma questo stupido dettaglio mi fa
arrabbiare tantissimo. Non so esattamente cosa sia successo: Blake non
ha
voluto dire nulla, e Charlotte e Damien, che erano lì,
nemmeno.
Anche se Damien
si comporta in modo esageratamente
strano. È sempre più teso, nervoso, scatta per un
nonnulla.
È
martedì mattina e stiamo subendo una tremenda
lezione di storia quando Vahel entra.
L’insegnante
interrompe una frase a metà mentre il
preside raggiunge la cattedra per poterci vedere tutti.
-Voglio vedervi
tutti alle due nell’arena-, dice. –Non
tollererò ritardi né defezioni, siete avvisati.-
Detto
ciò, esce senza guardarci indietro.
Riesco a
percepire sulla pelle la tensione che queste
poche parole hanno scatenato nella classe. Hanno paura.
Io no.
È pur
sempre un insegnante, maledizione! Non può
comportarsi da dittatore crudele con noi.
Non
può, mi ripeto con
poca convinzione.
Nessuno, nemmeno
Charlotte, ascolta una sola parola
della lezione, né di quelle successive. A mensa regna il
silenzio e anche
nell’arena, quando la raggiungiamo, alle due in punto. Anzi,
ci arriviamo un
po’ prima, ma Damien sta parlando concitatamente con Vahel.
Vorrei sapere
perché.
Poco dopo ci
schieriamo tutti di fronte a lui.
Mi chiedo se
vorrà fare come l’ultima volta, mettere
alla prova uno di noi. Mi guardo intorno rapidamente.
Blake
è immobile, lo sguardo fisso sulla sabbia.
Jonathan ha i
pugni chiusi e gli occhi stretti.
-La prova di
oggi vi coinvolgerà tutti-, esordisce
Vahel, la sua voce gelida che sovrasta il vento che soffia …
causa del quale
potrebbe essere il mio nervosismo, ma non ne sono certa.
–Combatterete gli uni
contro gli altri.-
Mi rilasso un
po’. Non è la prima volta che lo
facciamo, e naturalmente non è mai successo niente di grave.
-Per
incentivarvi un po’-, prosegue, -Vi informo che
il vincitore dovrà partecipare ad una seduta in laboratorio
simile a quella a
cui ha preso parte il signor Gray. Se vi rifiuterete di partecipare,
dovrete
farlo tutti.-
Oh,
Dio, no.
La
crudeltà implicita di queste parole mi colpisce
all’improvviso, come una secchiata di acqua gelida in faccia.
-Vi lascio soli
per parlarne. Avete cinque minuti.-
Si allontana.
-Dovete lasciar
vincere me-, esordisce Blake, deciso.
-Scordatelo-,
taglio corto io. –L’hai già subito una
volta.-
-Appunto. E sono
sopravvissuto, no?-
-Questo non vuol
dire niente-, afferma Charlotte.
–Vahel non vuole ucciderci … o perlomeno non
può. Non ci sottoporrebbe a niente
di mortale.-
-Abbiamo visto
cosa è capace di fare-, la contraddice
Jonathan.
-Io propongo
almeno di escludere le ragazze-, dice
Damien.
-Puoi
scordartelo-, sbotto.
-Siamo tanto
capaci quanto lo siete voi-, prosegue
Vanessa. -Non è giusto che voi dobbiate sopportare questo
due volte.-
-Ma siete
ragazze!-
Vahel rientra,
impedendoci di continuare a discutere.
-Combatterete
tutti, non è così?-
Silenzio.
-Vi ho fatto una
domanda.-
-Sì,
signore-, rispondiamo in coro, a bassa voce.
È
così evidente quello che vuole fare!
Non avremmo mai
combattuto seriamente in altre
condizioni. Invece ora ognuno di noi lotterà per vincere pur
di risparmiare gli
altri.
La perfidia di
quell’uomo mi lascia senza parole.
-Comincerete a
coppie. Per primi la signorina Evans e
il signor Knight.-
Vanessa e Damien
raggiungono il centro dell’arena
mentre noi ci sistemiamo sugli spalti.
-Potete
cominciare.-
Vanessa,
naturalmente, scompare. Ma Damien si volta e
fissa un punto preciso, come se riuscisse a vederla. Cosa assolutamente
impossibile.
-Ha acquisito un
controllo straordinario-, mormora
Charlie, seduta accanto a me. La guardo interrogativa.
–Damien riesce a vedere
dove si sposterà Ness prima che lei lo faccia. Prima non
sarebbe riuscito a
vederlo di proposito.-
-Devono essere
quelle pastiglie che gli ha dato
Vahel-, replico.
Charlotte
annuisce, ma non mi sembra convinta.
Improvvisamente,
Damien salta addosso a Vanessa. O
almeno credo, perché non posso vederla. Ma vedo che
è a terra, e sotto di lui
c’è qualcuno di invisibile. A meno che non stia
fluttuando nel vuoto.
-Presa-, dice.
Ma Vanessa si
libera, sgusciando via, e … non so cosa
faccia esattamente –non la vedo, maledizione!- ma Damien
sembra confuso e si
guarda intorno.
-Non sta
prendendo decisioni-, mi spiega Charlotte.
–Damien riesce a vedere solo quando Vanessa decide di
spostarsi, ma lei sta
scegliendo dove andare all’ultimissimo momento. Si sta
muovendo casualmente.-
E poi, Damien
cade a terra, spinto da una forza
invisibile. Vanessa ricompare, esattamente sopra di lui, tenendolo
fermo
saldamente.
-Vince la
signorina Evans-, annuncia Vahel. –Tocca
alla signorina Bennett e al signor Bailey.-
Mi alzo e
raggiungo il centro dell’arena. Sento la
tensione nei muscoli e cerco di liberarmi di ogni pensiero.
-Cominciate.-
Jonathan si
trasforma immediatamente in una grande
tigre e mi mostra le lunghe zanne, cominciando ad avvicinarsi. Alzo un
sopracciglio, critica, e allungo una mano. Immediatamente un fortissimo
vento
inizia a spirare, spettinandomi i capelli. La tigre diventa un qualche
enorme
uccello, forse un’aquila, e affronta la corrente con
facilità. Allora accendo
una sola fiammella, che si diffonde nell’aria come un
incendio. Ma Jonathan
scompare … o meglio, diventa qualcosa di tanto piccolo da
essere difficile da
individuare. Una salamandra, realizzo, guardandolo attraversare il
fuoco immune
e ritrasformarsi in tigre. Mi salta addosso e io non trovo soluzione
migliore
che tornare al fuoco. La tigre salta indietro e io, sul palmo una
fiamma
ardente, la raggiungo, facendo per colpirla.
-Vince la
signorina Bennett.-
Ovvio.
Faccio cessare
il fuoco e il vento e allungo una mano
a Jonathan, che si ritrasforma in umano e la afferra per rialzarsi.
È il
turno di Charlotte e Blake. Lui, evidentemente
deciso a non lasciare che tre ragazze arrivino alla finale, le lancia
contro un
lampo energetico tanto forte da mandarla a sbattere contro un muro e
vince in
meno di trenta secondi.
-Vince il signor
Gray. Vi voglio qui alla stessa ora
domani per la finale. Buona giornata.-
Ci congeda
così, rapidamente, e fa per uscire ma
Damien lo ferma e riprende a parlare con lui in tono concitato. Noi
facciamo
per uscire, ma con la coda dell’occhio vedo Vanessa che
scompare. Sono certa
che stia andando a spiare la loro conversazione … e, dato
che la curiosità è
donna, vedrò di chiederle cosa ha scoperto, più
tardi.
Prima di allora,
vista l’espressione decisa di Blake,
sembra che dovrò affrontare un’altra discussione
difficile.
Che meraviglia
… e che
novità.