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Autore: adamantina    09/12/2010    2 recensioni
Vanessa, Blake, Damien, Lily, Charlotte e Jonathan sono diversi.
Non si considerano speciali; i loro "doni" non sono per loro altro che una maledizione che impedisce loro di avere una vita normale come un qualsiasi altro teenager.
Vanessa, Blake, Damien, Lily, Charlotte e Jonathan vivono al Queen Victoria's College, scopo del quale è addestrarli al controllo dei propri superpoteri -perchè è di questo che si tratta, nonostante il termine non risulti loro gradito-, a come sfruttarli, a come nasconderli.
Ma una serie di particolari eventi e un nuovo, strano preside li porteranno a chiedersi se il Queen Victoria's non sia, più che una scuola, una sorta di prigione...
E se lo fosse, sarebbe forse peggiore del mondo esterno, con i suoi schemi, le sue regole e i suoi ottusi pregiudizi?
Genere: Avventura, Introspettivo, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Queen Victoria's College'
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~Threatened~

 

[Lily]

 

-Dobbiamo fermarlo.-

-E come?-

-Quando i professori sapranno cos’ha fatto … -

-Non possono intervenire!-

-Ma possono parlare con lui!-

-Non servirà a niente.-

-Se non a farlo infuriare.-

Lancio un’occhiata a Blake. Siamo gli unici che finora non hanno aperto bocca in questa discussione. Cosa strana, perché di solito si sentono soprattutto le nostre voci.

Che urlano l’una contro l’altra.

Ma ritengo che tutto questo sia inutile. Parlarne non serve a nulla.

-Possiamo smetterla?-, chiedo a denti stretti.

Vanessa, Damien e Charlotte tacciono, guardandomi interrogativi. Non è da me reagire così.

-Vado a prendere una boccata d’aria-, taglio corto, trattenendomi a fatica dallo sbattere la porta.

-Aspetta, Lily-, mi blocca Charlotte, correndomi dietro.

-Cosa c’è?-

-Devo parlarti.-

-Non è il momento.-

-Ti prego. È importante.-

-Dimmi che non riguarda Vahel.-

-No, assolutamente.-

Esito.

-Va bene, allora-, cedo alla fine, -Ma usciamo.-

-Lily, è successa una cosa strana-, mi confida mentre usciamo in giardino.

-Sarebbe?-

-Io … ecco … Jonathan mi ha baciata.-

Spalanco gli occhi. Ecco, questa è una notizia.

-Wow.-

-Lily, cosa ne pensi? Dovrei dimenticare quello che è successo?-

-E perché mai?-

-Beh … sai, per quello che aveva detto il preside quando … -

-Mio Dio, Charlotte! Dici sul serio?-

La sua faccia assume un’espressione confusa che, grazie al suo cervello geniale, non mi è praticamente mai capitato di vedere.

Me la godo per un momento prima di aggiungere:

-Andiamo, Charlie. Io e Blake siamo stati insieme almeno una decina di volte!-

Ora la vedo spalancare quegli enormi occhi castani e avvicinarsi allo svenimento.

-Cosa … cosa … -, balbetta. –Tu … e Blake? Ma siete … cioè … -

Mi viene da ridere.

-Charlotte, tesoro, non siamo un bel niente. È successo, ecco tutto. Non posso certo ucciderti perché Jonathan ti ha dato un bacio! Anche se trovo difficile capire come qualcuno possa voler baciare Jonathan.-

-Questo mi fa sentire molto meglio. Grazie, Lily.-

-Oh. Di nulla.-

E io che pensavo di averla offesa. Aspetto che si allontani per sedermi su una panchina. Fa freddo, ma di tornare dentro non se ne parla.

Nella mia testa sono impresse immagini tremende di come Blake sia stato torturato per aver cercato di aiutare Jonathan.

Il solo pensiero che quell’uomo viscido abbia osato fare una cosa del genere mi fa infuriare.

Decido di camminare un po’ per calmarmi.

Come se potesse mai funzionare.

 

Per oltre una settimana Vahel ci lascia in pace. Fa qualche comparsa durante le lezioni, ma niente di più.

Nel frattempo Blake e Jonathan tornano a lezione, il secondo con qualche difficoltà.

Il fatto che Blake si sia ripreso mi rincuora tantissimo, anche se lo vedo molto più cupo di prima. Non appena vede Vahel, poi, abbassa lo sguardo.

Non so come mai, ma questo stupido dettaglio mi fa arrabbiare tantissimo. Non so esattamente cosa sia successo: Blake non ha voluto dire nulla, e Charlotte e Damien, che erano lì, nemmeno.

Anche se Damien si comporta in modo esageratamente strano. È sempre più teso, nervoso, scatta per un nonnulla.

È martedì mattina e stiamo subendo una tremenda lezione di storia quando Vahel entra.

L’insegnante interrompe una frase a metà mentre il preside raggiunge la cattedra per poterci vedere tutti.

-Voglio vedervi tutti alle due nell’arena-, dice. –Non tollererò ritardi né defezioni, siete avvisati.-

Detto ciò, esce senza guardarci indietro.

Riesco a percepire sulla pelle la tensione che queste poche parole hanno scatenato nella classe. Hanno paura.

Io no.

È pur sempre un insegnante, maledizione! Non può comportarsi da dittatore crudele con noi.

Non può, mi ripeto con poca convinzione.

Nessuno, nemmeno Charlotte, ascolta una sola parola della lezione, né di quelle successive. A mensa regna il silenzio e anche nell’arena, quando la raggiungiamo, alle due in punto. Anzi, ci arriviamo un po’ prima, ma Damien sta parlando concitatamente con Vahel. Vorrei sapere perché.

Poco dopo ci schieriamo tutti di fronte a lui.

Mi chiedo se vorrà fare come l’ultima volta, mettere alla prova uno di noi. Mi guardo intorno rapidamente.

Blake è immobile, lo sguardo fisso sulla sabbia.

Jonathan ha i pugni chiusi e gli occhi stretti.

-La prova di oggi vi coinvolgerà tutti-, esordisce Vahel, la sua voce gelida che sovrasta il vento che soffia … causa del quale potrebbe essere il mio nervosismo, ma non ne sono certa. –Combatterete gli uni contro gli altri.-

Mi rilasso un po’. Non è la prima volta che lo facciamo, e naturalmente non è mai successo niente di grave.

-Per incentivarvi un po’-, prosegue, -Vi informo che il vincitore dovrà partecipare ad una seduta in laboratorio simile a quella a cui ha preso parte il signor Gray. Se vi rifiuterete di partecipare, dovrete farlo tutti.-

Oh, Dio, no.

La crudeltà implicita di queste parole mi colpisce all’improvviso, come una secchiata di acqua gelida in faccia.

-Vi lascio soli per parlarne. Avete cinque minuti.-

Si allontana.

-Dovete lasciar vincere me-, esordisce Blake, deciso.

-Scordatelo-, taglio corto io. –L’hai già subito una volta.-

-Appunto. E sono sopravvissuto, no?-

-Questo non vuol dire niente-, afferma Charlotte. –Vahel non vuole ucciderci … o perlomeno non può. Non ci sottoporrebbe a niente di mortale.-

-Abbiamo visto cosa è capace di fare-, la contraddice Jonathan.

-Io propongo almeno di escludere le ragazze-, dice Damien.

-Puoi scordartelo-, sbotto.

-Siamo tanto capaci quanto lo siete voi-, prosegue Vanessa. -Non è giusto che voi dobbiate sopportare questo due volte.-

-Ma siete ragazze!-

Vahel rientra, impedendoci di continuare a discutere.

-Combatterete tutti, non è così?-

Silenzio.

-Vi ho fatto una domanda.-

-Sì, signore-, rispondiamo in coro, a bassa voce.

È così evidente quello che vuole fare!

Non avremmo mai combattuto seriamente in altre condizioni. Invece ora ognuno di noi lotterà per vincere pur di risparmiare gli altri.

La perfidia di quell’uomo mi lascia senza parole.

-Comincerete a coppie. Per primi la signorina Evans e il signor Knight.-

Vanessa e Damien raggiungono il centro dell’arena mentre noi ci sistemiamo sugli spalti.

-Potete cominciare.-

Vanessa, naturalmente, scompare. Ma Damien si volta e fissa un punto preciso, come se riuscisse a vederla. Cosa assolutamente impossibile.

-Ha acquisito un controllo straordinario-, mormora Charlie, seduta accanto a me. La guardo interrogativa. –Damien riesce a vedere dove si sposterà Ness prima che lei lo faccia. Prima non sarebbe riuscito a vederlo di proposito.-

-Devono essere quelle pastiglie che gli ha dato Vahel-, replico.

Charlotte annuisce, ma non mi sembra convinta.

Improvvisamente, Damien salta addosso a Vanessa. O almeno credo, perché non posso vederla. Ma vedo che è a terra, e sotto di lui c’è qualcuno di invisibile. A meno che non stia fluttuando nel vuoto.

-Presa-, dice.

Ma Vanessa si libera, sgusciando via, e … non so cosa faccia esattamente –non la vedo, maledizione!- ma Damien sembra confuso e si guarda intorno.

-Non sta prendendo decisioni-, mi spiega Charlotte. –Damien riesce a vedere solo quando Vanessa decide di spostarsi, ma lei sta scegliendo dove andare all’ultimissimo momento. Si sta muovendo casualmente.-

E poi, Damien cade a terra, spinto da una forza invisibile. Vanessa ricompare, esattamente sopra di lui, tenendolo fermo saldamente.

-Vince la signorina Evans-, annuncia Vahel. –Tocca alla signorina Bennett e al signor Bailey.-

Mi alzo e raggiungo il centro dell’arena. Sento la tensione nei muscoli e cerco di liberarmi di ogni pensiero.

-Cominciate.-

Jonathan si trasforma immediatamente in una grande tigre e mi mostra le lunghe zanne, cominciando ad avvicinarsi. Alzo un sopracciglio, critica, e allungo una mano. Immediatamente un fortissimo vento inizia a spirare, spettinandomi i capelli. La tigre diventa un qualche enorme uccello, forse un’aquila, e affronta la corrente con facilità. Allora accendo una sola fiammella, che si diffonde nell’aria come un incendio. Ma Jonathan scompare … o meglio, diventa qualcosa di tanto piccolo da essere difficile da individuare. Una salamandra, realizzo, guardandolo attraversare il fuoco immune e ritrasformarsi in tigre. Mi salta addosso e io non trovo soluzione migliore che tornare al fuoco. La tigre salta indietro e io, sul palmo una fiamma ardente, la raggiungo, facendo per colpirla.

-Vince la signorina Bennett.-

Ovvio.

Faccio cessare il fuoco e il vento e allungo una mano a Jonathan, che si ritrasforma in umano e la afferra per rialzarsi.

È il turno di Charlotte e Blake. Lui, evidentemente deciso a non lasciare che tre ragazze arrivino alla finale, le lancia contro un lampo energetico tanto forte da mandarla a sbattere contro un muro e vince in meno di trenta secondi.

-Vince il signor Gray. Vi voglio qui alla stessa ora domani per la finale. Buona giornata.-

Ci congeda così, rapidamente, e fa per uscire ma Damien lo ferma e riprende a parlare con lui in tono concitato. Noi facciamo per uscire, ma con la coda dell’occhio vedo Vanessa che scompare. Sono certa che stia andando a spiare la loro conversazione … e, dato che la curiosità è donna, vedrò di chiederle cosa ha scoperto, più tardi.

Prima di allora, vista l’espressione decisa di Blake, sembra che dovrò affrontare un’altra discussione difficile.

Che meraviglia … e che novità.

   
 
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