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Autore: F l a n    09/12/2010    4 recensioni
[Scritta per la challange di Bingo_italia con il prompt 'ANELLO']
Mancano pochi giorni a Natale; Harry passa di fronte ad una comune gioielleria e vede un anello che riscuote il suo interesse senza un particolare motivo...
La consapevolezza ed il dolore di alcune cose che, forse, dovevano andare diversamente.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Potter, Hermione Granger | Coppie: Harry/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Contesto generale/vago
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Betareader: [info]nessie_sun  che è stata un fulmine <3 grazie!
Disclaimer: tutti i personaggi appartengono a J.K Rowling, e tutto ciò che ho scritto è di mia invenzione, ma non intendo offendere nessuno né utilizzo i miei scritti a scopo di lucro.
Warning: nessuno, forse un pelino di Angst.
Wordcount: 2156 (w)
Note: Finalmente e dico, finalmente, ho scritto una Harry/Hermione. Sono anni che non lo facevo e ne sentivo l'impellente bisogno, e quindi... eccomi qua. Non me ne frega nulla di quello che ha scritto la zia Row, (che nonostante tutto, adoro con ogni fibra di me) io shipperò questi due per l'eternità ed oltre (oltre alla Harry/Draco, ovviamente).
Ad ogni modo, questa è la mia prima fic dopo un periodo di 'blocco' e sballottamento da trasferimento per università, l'ho scritta di notte in diverse giornate e mi auguro vivamente che non vi faccia troppo schifo. (Tra l'altro la mia coscienza mi ricorda che è una vita che non scrivo het o___o)
Timeline: Dopo il 7° libro + epilogo.

A volte il destino è strano. Gioca con le proprie pedine esattamente come se fosse una partita a scacchi; le muove come meglio gli conviene, intreccia le sorti di tante persone senza poi farle incontrare veramente e così, con un breve ma doloroso smacco, riserva a tutti un gran finale, spesso decisamente sconveniente. Questo è il caso di Harry Potter.
Lui vive, ha una famiglia, dei figli in salute e bellissimi ed una moglie buona e forte, che lo ama, che lo apprezza e lo fa sentire a casa ogni giorno. Tra loro tutto è stupendo; non ci sono liti particolarmente forti, ci sono tanti accordi e conciliazioni e anche tanto sesso salutare. Eppure qualcosa non và, qualcosa in quella relazione non è mai andato davvero. La ama, sa di amarla, ma non la ama come sente di amare lei. Quello che ha per lei è un amore diverso, decisamente molto meno carnale, basato su una spiritualità che non riesce a spiegarsi. A volte ha persino creduto di esser vittima di un incantesimo provocato da chissà quale diavoleria magica.

Un giorno Harry stava passeggiando davanti ad una famosa gioielleria di Diagon Alley, con le mani in tasca e l'aria distratta; s'incantò davanti alla vetrina adornata di fiocchi e rifiniture in oro che la rendevano lussuosa e luminosa. Un anello colpì il suo sguardo; era delicato, una semplice fascia in oro bianco con una piccola pietra azzurra incastonata su di esso. Niente di troppo complesso o esagerato. 
Entrò nel negozio e lo comprò in un impeto di follia. Cosa se ne sarebbe fatto? Sicuramente non l'avrebbe dato a sua moglie, non poteva darglielo. Sarebbe stato come tradirla se le avesse dato quell'anello, semplicemente perché mentre lo stava acquistando, la sua unica certezza era che tale oggetto non era per Ginny.
Poi improvvisamente gli fu tutto chiaro.
Lei passò, con un cappotto lungo e grigio e il capo reclinato in avanti, i meravigliosi capelli castani le adornavano il viso. Erano indomabili come sempre.
"Ciao Harry! Che piacere vederti, come mai da queste parti?" Hermione teneva un sacchetto della spesa in mano; si stava avvicinando l'ora di pranzo, probabilmente doveva avere una certa fretta. Decise di non trattenerla molto, ma di limitarsi a fare la più grossa ed immensa cavolata della sua vita. 
Senza rispondere alla sua domanda, le porse il sacchettino che conteneva l'anello appena comprato, lei lo prese in mano e sbirciò all'interno della busta.
"Cos'è?" chiese.
"Un regalo... in verità non so' perché l'ho comprato. Ma non lo voglio," ammise Harry, scrollando il capo e sentendosi un idiota. Insomma, aveva una certa età e quella scena lo faceva sentire soltanto un patetico ragazzino alle prese con la sua prima cotta. Ma forse quella era la sua prima vera cotta.
Il cuore sembrava volergli uscire dal petto, dovette premere una mano su di esso per evitare di sentirsi male. Ma che cazzo stava facendo?
Hermione estrasse la piccola scatola dal sacchetto e la aprì. Quando vide l'anello la sua espressione divenne indecifrabile. Harry non avrebbe saputo dire se sopravvivere al Signore Oscuro fosse stata poi una fortuna; si morse le labbra e maledisse mentalmente. Stupido, stupido, stupido! Non erano mosse da lui, neanche per sua moglie aveva mai fatto un gesto del genere. Forse quello era realmente il colmo della situazione.
"Harry..."
Potter alzò il capo e cercò di affrontare il suo sguardo, per la miseria, aveva quasi quarant'anni, sarebbe stato grave non reagire in qualche modo. 
"E' solo un pensiero. Non costava molto, siamo sotto Natale, ed ho pensato di fare un regalo a qualcuno. Non è per mia moglie, le farò qualcosa di diverso, non adora i gioielli. Io l'ho visto in vetrina e così... così l'ho comprato, sai, d'impulso. Ma se non lo vuoi ti capisco, se lo vedesse Ron potrebbe essere geloso, pensare male, pensare che io voglia intromettermi tra voi due ed io non voglio assolutamente intromettermi tra di vo... state bene assieme, ed io sto bene con Ginny. Sai, va tutto alla grande, i ragazzi torneranno giù per le vacanze... lo trascorreremo assieme come tutti gli anni immagino, alla tana e-"
"Harry! Per favore, respira!" Hermione lo bloccò improvvisamente, Harry sembrava un fiume in piena. Non riusciva a regolare la fuori uscita delle sue parole, né tantomeno il suo battito cardiaco.
"Perdonami, mi sono lasciato prendere la mano."
La donna scosse il capo, alzando le spalle.
"Ad ogni modo hai risposto alle domande che volevo farti, a tuo modo. Rimane il fatto che posso tenere l'anello. Spiegherò a Ronald che me l'hai regalato tu in buona fede, non ne sarà geloso."
"Sicura?"
"Certo. Mi piace, è molto elegante. Inoltre... da quando il mio migliore amico non deve farmi regali? Che importanza ha quale sia la loro consistenza? Certo non dovevi spendere soldi, ma come hai detto tu, l'hai quasi comprato per caso." 
In qualche assurdo modo, Hermione cercò di tranquillizzare l'amico. Ma Harry sapeva la verità, sapeva che lei aveva capito ogni singolo significato di quel gesto ma, evidentemente, aveva accuratamente evitato di centrare il punto della situazione proprio per non creare imbarazzo. Quella donna era davvero molto intelligente, sapeva che per preservare la loro amicizia era necessario mantenerla tale e spostata su un altro piano sarebbe potuta diventare pericolosa per entrambi.
Così, Hermione indossò l'anello; Harry ebbe un fremito, non avrebbe saputo dire se di gioia o di terrore, ma in quei pochi istanti vide una vita che non aveva mai vissuto passargli davanti. Chissà come sarebbe stato il loro primo bacio, o chissà come sarebbero stati i loro figli. Probabilmente avrebbero avuto un caratterino decisamente poco facile da gestire. Hermione era una persona molto severa con sé stessa ma anche con gli altri e lui... lui a volte era veramente intrattabile. Per un attimo si perse anche ad immaginare il loro possibile matrimonio; lei con un candido abito color panna e lui in un riverente smoking grigio fumo, con tutti i loro amici ad applaudirli. Ma solo in quel momento, in cui quella visione divenne tanto vivida quanto spaventosa, realizzò che c'era un grande sbaglio in quella versione delle cose; immaginò la chiesa piena di persone ed in fondo, seduti su una panca solitaria, Ginny e Ron con lo sguardo più truce che avesse mai visto sui loro volti. Fu in quell'istante che rimise in luce la realtà, che lo fece tornare con la mente sulla terra. Le cose dovevano andare così, non poteva esserci altra via.
Hermione schioccò le dita e l'anello scintillo davanti agli occhi persi di Harry, il quale si risvegliò di colpo da quel terribile e bellissimo momento.
"Harry, oggi sei particolarmente strano. Non che tu normalmente sia molto diverso, ma... hai la testa altrove. Sono convinta di aver parlato dieci minuti buoni con l'aria, piuttosto che con te." 
Ed era vero. Lui non aveva sentito una sola parola di ciò che aveva detto la sua amica, troppo perso in quei film senza capo né coda; si sentì ulteriormente in colpa per questo.
"Scusa," sussurrò.
"Eh, che ci devo fare. Ad ogni modo, ti stavo dicendo che so cosa provi, (qui toglierei la virgola ^^)e lo sto provando anch'io, l'ho sempre provato e sempre continuerò a provarlo. Purtroppo c'è un 'ma' di cui dobbiamo curarci. Abbiamo una famiglia, dei figli e delle responsabilità. Non so dirti per quale motivo negli anni passati non abbiamo mai pensato realmente a noi due. Io amo Ron, lo amo con tutto il mio cuore, così come voglio bene ai miei figli, Harry. Ed anche tu scommetto che la pensi come me."
Harry annuì senza dire niente, abbassando lo sguardo, notando che lei si stava nervosamente toccando l'anello che le aveva appena regalato.
"Ad ogni modo... non dobbiamo rimpiangere niente. Siamo ottimi amici, abbiamo un ottimo rapporto e sai che appena hai bisogno di me sono al tuo fianco, pronta a darti la mia spalla e la mia mente come ai tempi della scuola."
"Lo so."
"Lo so che lo sai, ed infatti non è questo il punto."
"No?"
"Quel che voglio dirti, è che ti voglio troppo bene per rovinare tutto quello che abbiamo creato, . E non dico solo tra noi due. Dopo la guerra ci sono voluti anni per risarcire le nostre ferite, le battaglie sono state troppe. Harry, continua a vivere felice, pensa a me come ad un'amica e non pensare alle ipotesi, ai 'ma', ai 'se' e tutto il resto."
"Posso chiederti solo una cosa, Hermione?"
Hermione smise temporaneamente di tormentarsi l'anello che aveva al dito.
"Certo."
"Vorrei avere il permesso di darti un bacio... uno soltanto. Non sarà un tradimento"
Harry si era avvicinato, era così vicino da smuoverle una strana ansia, non si ricordò nemmeno quando fu l'ultima volta ad aver provato un sentimento del genere.
"Io suppongo che debba sdebitarmi anche per questo regalo," rispose, indicando l'anello.
"Se ti fa sentire la coscienza più pulita, puoi metterla così," Harry alzò le spalle, il movente gli era del tutto indifferente. Doveva semplicemente realizzare ciò che voleva fare da una vita intera, pur non avendolo mai realizzato.
Si avvicinò a lei con fare guardingo, sarebbe stato sgradevole se fosse passato qualcuno che avrebbe potuto fare la spia. Qualcosa lo bloccò e non fu un agente esterno, ma semplicemente la mano di lei sulla sua spalla, mentre lo spingeva lontano da sé.
"Non voglio che tu faccia qualcosa di cui ti pentirai."
"Ma io non me ne pentirò."
"Lo dici ora, Harry. Sì, tu sei troppo buono, te ne pentiresti."
Harry si morse il labbro inferiore e si scostò dalla donna, mettendosi le mani in tasca per poi cercare di fare un sorriso tirato, decisamente molto falso.
"Beh, hai ragione," in cuor suo non lo pensava, forse neanche lo voleva ammettere. Avrebbe voluto baciarla più di ogni cosa al mondo, ma alla fine l'unica cosa che poteva fare era darle ascolto. Non avrebbe mai fatto niente contro la volontà della sua amica più cara, ma alla fine neanche contro la sua stessa etica di fedeltà. Hermione aveva ragione, era meglio così. Aveva passato l'intera vita a non dar troppo peso ai sentimenti, a sacrificarsi per il bene degli altri; avrebbe continuato per quella strada.
"Scusami." 
Hermione si sentì vagamente in colpa. Non voleva farlo sentire così, lei lo faceva per il suo bene e dentro stava morendo perché diamine se avrebbe voluto darglielo quel fottuto bacio, avrebbe voluto dargliene mille e forse anche di più. Ma non era possibile, non era razionale e neanche salutare. Si ricompose mentalmente e poggiò una mano delicata sulla spalla destra dell'amico.
"Sono sicura che stiamo facendo la scelta giusta."
"Tu fai sempre la scelta giusta, Hermione."
Lei accennò un sorriso.
"Questo è vero."
Ci fu un attimo di silenzio, ma Harry poté giurare che fossero state ore.
"Senti... se non lo vuoi, se ti disturba, puoi ridarmelo. Non è costato poi tanto." 
Hermione si portò la mano con l'anello al petto e la coprì con l'altra, facendo una smorfia assurda ma adorabile.
"Neanche per sogno! Non si chiedono indietro i regali, non lo sai, Harry?"
Potter alzò le spalle e scosse il capo, la sua chioma ancora indomabile ondeggiò sulle sue spalle.
"E' che non voglio crearti problemi."
"Harry, Ron si fida di te. E poi, dopo tutti questi anni, non penso che i dubbi gli vengano adesso a causa di un semplice anello. posso anche semplicemente dirgli che mi è piaciuto e me lo sono comprato, se la cosa ti fa stare più tranquillo."
"In effetti sì, lo farebbe," rispose Harry, pensando a Ron e alle scenate che gli fece da giovane. Un tempo aveva sospettato di loro, e prevenire era meglio che curare, questo lo aveva sempre saputo. 
"D'accordo, allora."
"Ne terrò conto molto gelosamente, Harry. Ti ringrazio. Ma seriamente non sapevi a chi darlo?"
"Onestamente no, so solo che non è per Ginny. Non l'ho comprato pensando a lei, tra l'altro non è neanche nei suoi gusti."
Hermione si avvicinò ad Harry, aprendo le braccia e lasciandosi abbracciare dall'uomo. Erano così grandi, così adulti, quasi vecchi se ripensavano alla loro infanzia. Ad Harry spuntò un sorriso quando pensò alla prima volta in cui gli aveva aggiustato gli occhiali, Hermione era eccezionale negli incantesimi.
"Suppongo di dover tornare a casa, immagino che Ron si stia chiedendo dove sono finitae non mi fido a lasciarlo da solo in cucina."
"Capisco. Beh, immagino che anche Ginny mi stia aspettando," disse Harry, con una nota amara nella voce "Quindi ci salutiamo."
"Mi sembra la proposta più logica," 
Hermione si sporse verso di lui, baciandolo lievemente su una guancia, per poi voltare la schiena.
"Grazie, Harry."
Dopo quelle due semplici parole, tra cui il suo nome, la vide incamminarsi lontana da lui con passi lenti sotto la neve. Da quanto nevicava?
Harry cominciò a camminare dalla parte opposta.
Dietro di sé lasciò soltanto le impronte delle sue scarpe ed un pezzo di cuore sepolto lì, davanti alla vetrina di quella gioielleria.

   
 
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