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Autore: Daphne9O    10/12/2010    2 recensioni
La storia che da due anni a questa parte ha completamente rapito i nostri cuori. I Robsten, dalle origini fino ad oggi, visti secondo me.Composta da qualche parte vera e qualcun altra no. Tutta da leggere :)
Genere: Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kristen Stewart
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ciaaao a tutte!
Stasera di fare greco proprio non mi andava e cosi ho buttato giù questo capitolo.
Mi sto rendendo conto che devo stringere se voglio arrivare almeno ai giorni nostri. Se continuo cosi ci vorranno almeno mille capitoli XD
Vabbè io ora vado a dormire.
Buona notte a tutte e mi raccomando, lasciate una recensione.
Ps -  Grazie mille a Twilighter97 :)





Pov Kris

 

Era da ore che stavo inerte sul letto a fissare il vuoto gelido del mio soffitto con l'ipod nelle orecchie.
' Ouch, I have lost myself, again. '
Cosi cantava Sia da un bel po’.
Da un bel po’ perche quel giorno  l’avevo risentita almeno un centinaio di volte.
 ' I am small. '
Piccola, mi sentivo veramente piccola.
Litigare con Michael molte volte per me, era qualcosa di devastante. Mi sentivo terribilmente male.
 
In più ora avevo anche un altro problema, il mio co-protagonista.
Per quanto in questi giorni cercai di ignorare le parole di Cath, non ci riuscì del tutto.
' Dovresti vedere come ti guarda, la chimica che c'è tra di voi è qualcosa che non ho mai visto. Penso sia impossibile che due persone si piacciano in una frazione di secondo, eppure.... '
 
Gli occhi diventarono improvvisamente pesanti e pieni di lacrime che non riuscì a trattenere.
Scesero veloci, calde e dirompenti sul mio volto.
Portai il braccio al volto per asciugarle ma fu tutto inutile, ormai erano come un fiume in piena.
Mancavano  3 ore alla festa ed il pensiero di non andarci era ormai costante nella mia testa.
Passai sicuramente un'altra mezz'ora in quello stato, poi sentì squillare il  telefono e li incominciai ad agitarmi in modo evidente.
' Pronto..'
Era lui. Michael.
' Finalmente mi hai risposto, grazie, sei sempre molto gentile. '
' Michael senti, non ho proprio voglia di discutere ora, ho una festa con il cast tra qualche ora, vorrei almeno rendermi presentabile. '
' Ti rendi conto che da quando sono tornato ci siamo visti si e no qualche ora? A stento ci baciamo, a stento riesco a toccarti, per non parlare poi…da quanto è che non lo facciamo?  '
Ormai era veramente da tanto, ma la cosa non so perche non mi pesava più di tanto.  
' Lo so, è sempre colpa del mio lavoro, cosa ci posso fare? '
' Niente Kristen, hai ragione, non puoi mai fare niente! '
Lo odiavo quando faceva quel tono di voce da martire.  
' Cosa vorresti dire che è colpa mia? '
' No, ma sto solo dicendo che è una stronzata questo ruolo. C'è ma cosa ti passa per la testa? Quanto ti hanno pagata per fartelo piacere? '
' Ma cosa cazzo stai dicendo? '
' Sto dicendo che sarà una cazzata, una cazzata megagalattica. '
' Ma tu non eri quello che mi appoggiava in qualsiasi cosa? '
' Lascia stare Kristen, fai questo film e basta chiudiamola qui. Non ho voglia di litigare. '
' NO? Mi sembra che tu non stia facendo altro che litigare con me in questi giorni. Sei assurdo, ASSURDO! '
' Scusami se voglio passare un po’ di tempo con la mia ragazza. '
' La tua ragazza LAVORA. Potresti qualche volta accompagnarla, per esempio stasera alla festa. '
' Ma per carità. In mezzo quegli idioti, no grazie. '
IDIOTI? Aveva seriamente oltrepassato il limite.
' Mi fa piacere che pensi questo di me... Ciao Michael. '
' Ma no....Kr....'
 
Non gli lasciai finire il mio nome. Gli chiusi brutalmente il telefono in faccia, era ciò che si meritava.
Non capivo veramente cosa cazzo gli stesse succedendo, non si era mai comportato cosi nei miei confronti.
Ed ecco che le lacrime non tardarono ad arrivare.
Scorrevano di nuovo veloci, come i miei pensieri che cercavo invano di ignorare.
Volevo chiamare Cath per dirle che non sarei andata ma improvvisamente scattai dal letto,mossa da una strana forza superiore.
Misi addosso le prime cose che trovai per la stanza e girai lo sguardo verso l'orologio, le 21.15. CAZZO ERA TARDI!
Scesi di corsa le scale, salutai i miei genitori e presi le chiavi della macchina, ma quando aprì la porta sentì che i guai non erano del tutto finiti.
' Kristen scusami, io-io non so cosa ho detto. '
' Michael cazzo, levati dai coglioni. Come hai fatto ad essere già qui '
' Stavo già nei paraggi quando ti ho chiamata. Eddai non fare cosi. Ti prego, perdonami. Ti scongiuro Kiki. '
' Non mi chiamare Kiki e levati dalle palle ho detto, mi stai facendo fare tardi. '
' Perche fai cosi ora? AH? '
' TI SEMBRA NORMALE QUELLO CHE FAI? PRIMA MI DAI DELL'IDIOTA E POI VIENI QUI COME UN CANE BASTONATO? MA DOV'E' LA TUA DIGNITA'? '
La discussione si fece talmente accesa che mia madre venne alla porta per capire cosa stesse succedendo.
' Kristen ma che succ...Ciao Michael....'
' Salve Jules. '
' Accompagni Kristen alla festa? ' Chiese mia madre un po’ preoccupata per i nostri sguardi.
' Kristen non vuole portarmi con se, magari non vuole presentarmi qualcuno. ' Disse con un sorrisetto beffardo in volto.
' E che cazzata è questa ora? Sai una cosa Michael, VAFFANCULO. E levati và. '
Lo spinsi con tutta la forza che avevo nelle braccia.
Riuscì ad intravedere il suo sguardo allibito con la coda dell'occhio.
In quel momento però continuai per la mia strada, lasciandolo sotto il porticato con mia madre.
 
Guidai per un bel po’, sbagliai anche varie volte la strada.
Mi resi conto che era tardissimo e appena parcheggiai la macchina incominciai di nuovo a piangere, ma questa volta, avrei attraversato il mondo con le mie lacrime.
E fu quello che feci.
Scesi ed entrai nell’hotel, aprì le porte della sala e mi lanciai subito tra le braccia di Cath!
' Scusami, ho avuto problemi...Io-Io...non so più, Michael...oddio scusami tanto. '
Tenendomi stretta fra le sue braccia mi disse quello di cui, in quel momento, avevo bisogno.
' Va tutto bene Kris, va tutto bene. '
Sentivo tutto il bene che mi voleva e per un momento scomparse quell’angoscia che avevo dentro.
Mi strinse talmente forte che fui costretta a girare il viso per respirare, e in quell’attimo lo vidi…
Ero cosi sconvolta da non averlo visto prima, possibile?  
Il suo sguardo era preoccupato e fisso su di me. Avvertivo l'angoscia e il dispiacere nei suoi occhi, tanto da farmi quasi piacere.
Quel ragazzo mi conosceva da cosi poco tempo eppure riusciva già a capire il mio reale malessere.
Lo guardai per un'ultima volta prima di vederlo andare via correndo.
Perche, perche andare via cosi....Ora, ora che avrei potuto realmente sentire cosa mi trasmettevano i tuoi bellissimi occhi azzurri/verdi.
Avevo bisogno di sentirmi rassicurata e Cath mi fu accanto per tutta la sera, cosi come Nikki.
Legammo subito, sin dal primo momento che la vidi.
Lei era uno spirito libero ma allo stesso tempo sensibile, proprio come me.
Avevo trovato una vera amica, che mi avrebbe aiutato a superare i momenti più difficili, che mi avrebbe compresa visto che eravamo nella stessa situazione.
' I ragazzi sono tutti stronzi, anche se sono sicura che Michael ti ama alla follia. Per me è stata solo una scenata di gelosia. Dopotutto, sei una bella ragazza e stai crescendo anche abbastanza bene. '
Il suo occhiolino a fine frase riuscì a farmi sorridere a testa bassa.
Dopo tutto quel casino riuscì a passare una bella serata.
Legai con tutto il cast e parlammo di tutto quello che ci passava per la testa.
Erano veramente delle persone fantastiche ma il mio pensiero cadde varie volte li.
Perche era andato via?
Perche non era rimasto li con noi...e con me?
Questo dubbio mi torturò per tutta la sera fino alla fine della festa.
 
Ormai era tardissimo e il giorno dopo saremo dovuti anche partire per l'Oregon, Washington.
Ci salutammo tutti fra qualche risata e qualche sbadiglio e pian piano molti, incominciarono a salire nelle loro stanze.
Fortunatamente prima di uscire dall’hotel mi accorsi di aver dimenticato il giubbino.
' Kris dove vai, vedi che la festa è finita, non c'è più nessuno ehehe!! '
' Lo so lo so! Ho dimenticato il giubbino, a domani, buona notte. '
Quando vi entrai c'erano già i camerieri che pulivano. Uno di loro mi prese il giubbino e me lo passò con un sorriso stampato in faccia.
' Buonanotte signorina. '
' Buonanotte anche a lei, grazie. '
Passai una serata davvero piacevole, senza drammi e senza stress.
Ero più rilassata e incominciai realmente parte di qualcosa.
 
In quel momento non so se fu il caso o qualche altra forza mistica, ma il mio viso si girò quasi da solo e lo vide.
Vide il suo corpo giacere inerme sulla poltrona della hall, con una birra in mano.
Mi bloccai di scatto, non potevo credere ai miei occhi.
Preoccupata mi avvicinai e incominciai e scuoterlo per vedere se fosse tutto ok.
' Rob- Robert, tutto bene? Ma che diavolo hai combinato? '
Stava decisamente dormendo.  
' Kri-Kristen, sei tu? C-ciao bellissima....'
Mi imbarazzò il suo ' Ciao bellissima ' ma mi fece piacere che mi riconobbe subito.
' Si sono io, hai bisogno di una mano? Ti accompagno in camera? '
' Nono non muovermi o vomito tutto quello che ho bevuto...Non preoccuparti, torna a casa. '
' Non esiste, non posso lasciarti mica qui cosi? '
' E allora rimani qui. '
Quella conversazione fu molto breve, ma anche molto sincera e allo stesso tempo strana.
Non c'era mai stata cosi tanta confidenza tra di noi eppure, venne tutto cosi spontaneo, come se ci conoscessimo da una vita.
Mi misi affianco a lui, gli presi la testa e gliela poggiai sulle miei gambe.
' Grazie, sto decisamente meglio cosi. '
' Ehm...Non ci entravo scusami, stai scomodo? '
' Ma se ti ho detto che sto decisamente meglio cosi...'
Ci fu qualche imbarazzante secondo di silenzio.
' Dimmi, perche piangevi cosi stasera? '
' Bhè..qualche problemino con il mio ragazzo. '
' Immaginavo. Un ragazzo che ti fa piangere non ti merita, Kristen, non ti merita. "
Lo sentì sbadigliare pesantemente e in effetti anche io ero molto stanca.
In men che non si dica ci addormentammo entrambi su quella piccola poltrona.
Sognai a ripetizione le sue ultime parole.  
Era stato molto carino a rassicurarmi e fu quello che aspettavo da tutta la sera.
Ci addormentammo insieme quella notte, senza pensare alle conseguenze del giorno dopo.  

  
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