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Autore: DaughterOfDawn    10/12/2010    2 recensioni
Ambientata un anno dopo la fine di Death Note.
Senza Light, la vita di Misa trascorre monotona in una routine senza fine che la trascina ogni giorno sempre più verso un abisso di disperazione. Fin quando, tra il lavoro sempre uguale e un dolore mai superato che la consuma, un incontro inaspettato e del tutto imprevisto darà finalmente una svolta alla sua esistenza ormai priva di senso...
[Attenzione: Spoiler sul finale della serie, MisaxPersonaggio inventato, shoujo-ai]
Genere: Introspettivo, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Shoujo-ai | Personaggi: Altri personaggi, Misa Amane
Note: OOC | Avvertimenti: Spoiler!
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Parte VI: Quando il cuore torna a battere

Per Athena fu come se il tempo si fosse congelato. Davanti ai suoi occhi sgranati Misa era immobile, sospesa nel vuoto. Non poteva accadere ciò che stava accadendo, non doveva accadere. Non poteva lasciare che succedesse di nuovo, lo aveva giurato anni prima. Non poteva permetterlo. No, la vita non le avrebbe rubato un’altra volta la cosa più preziosa della sua esistenza.

Athena Kunuichi non era sempre stata la ragazza amante della vita e sognatrice che era. Certo, era da sempre una ribelle, testarda, ostinata, avventata e imprudente, ma prima del fatto le mancava il supporto per sfruttare fino in fondo il suo carettere, prima non conosceva l’importanza dei sogni, non sapeva apprezzare la vita fino in fondo. 
A coprire questa sua lacuna c’era la sua migliore amica Elyon Phoenix, una ragazza dolce, semplice, sempre allegra e ottimista, dalla contagiosa risata cristallina. Le due erano legatissime e per la giovane con gli occhi smeraldo Elyon era la cosa più preziosa al mondo. Ma anche tutti gli altri adoravano quella ragazzina con i capelli dorati e gli occhi blu mare, sempre gentile, sempre pronta a combattere per i suoi sogni, sempre coraggiosa e sorridente, eppure in apparenza così fragile e delicata. Athena era sempre stata molto protettiva nei suoi confronti e le aveva sempre dato man forte quando ce n’era bisogno. E in cambio Elyon le insegnava la vita. In molti si erano chiesti se quella creatura incredibile non fosse in realtà un angelo. La stessa fondatrice dei Veri Illuminati se lo era chiesto. Elyon, da parte sua, rideva a quei commenti e negava, diceva che lei non poteva essere un angelo perché se lo fosse stata avrebbe portato via il dolore dal mondo e lo avrebbe reso il posto meraviglioso che meritava di essere. Era evidente che non si accorgeva di quanto bene faceva a chi le stava intorno e di quanta gioia dava con la sua sola presenza.
Le due passarono insieme l’infanzia e l’inizio dell’adolescenza. Tra loro non c’erano segreti né dissapori e mai ce ne erano stati, neanche una volta. Athena parlava spesso ad Elyon dei suoi piani di fuga da casa, le descriveva la vita che avrebbe voluto fare. L’altra ascoltava rapita e le prometteva che un giorno sarebbero partite insieme verso l’ignoto, in un viaggio avventuroso per mari e continenti. Che un giorno loro due avrebbero cambiato il mondo. Ma il Fato distese la sua mano nera su quelle due giovani esistenze, non permettendo a quel giorno tanto agognato di arrivare e a quei sogni di trovare la realizzazione.
Quel pomeriggio Athena non lo avrebbe mai scordato, perché quel pomeriggio la sua vita aveva preso una svolta dolorosamente inaspettata, perché quel pomeriggio lei stessa era combiata. Pioveva a dirotto. L’acqua inzuppava i suoi vestiti e quelli di Elyon. A distanza di anni poteva ancora sentire il freddo di quell’acqua invaderle la pelle. Avevano avuto la brillante idea di uscire di casa nonostante il cielo nero promettesse pioggia in abbondanza e ora erano tutte bagnate. Era stata la ragazza con gli occhi smeraldo a proporre all’amica di fare un giro al parco, per passare il pomeriggio insieme. Ci erano rimaste un’oretta, poi le prime gocce avevano cominciato a cadere e loro erano scappate alla fermata del bus scoprendo così che era stato cancellato a causa di un guasto e al momento non ce ne erano altri disponibili. Elyon avrebbe voluto aspettare, ma Athena aveva testardamente insistito per tornare a casa a piedi. Dovevano fare solo un paio di chilometri ed entrambe conoscevano la strada. Alla fine la ragazza con gli occhi blu aveva ceduto, anche se, mentre camminavano, era rimasta molto turbata. La zona che erano state costrette ad attraversare non era delle migliori e giravano voci secondo le quali era frequentata anche da individui pericolosi. Di solito era molto affollata, ma quel giorno, a causa del maltempo, era deserta.
“Qualcosa non va, Elyon?” aveva chiesto Athena, notando l’apprensione dell’amica.
“No, è solo che ho un brutto presentimento, Athena. Forse non avremmo dovuto venire qui” rispose lei incerta.
“Preferisci che torniamo indietro e aspettiamo il pullman?”.
“Sì, è meglio”.
Ma non avevano fatto in tempo a fare un paio di metri che tre ragazzi sui diciottanni erano sbucati da dietro una svolta e avevano cominciato ad avvicinarsi minacciosamente a loro. La ragazza con gli occhi verdi aveva prontamente afferrato per un braccio la sua compagna ed aveva iniziato a correre per il labirinto di vicoli tirandosela dietro. I tre, dopo un attimo di sorpresa, le avevano inseguite. 
Athena non avrebbe saputo dire per quanto tempo era scappata disperatamente lungo quelle stradine, senza sapere dove stava andando. Sentiva solo il respiro affannato di Elyon e i passi dei ragazzi dietro di sé. Nella mente un unico pensiero: salvare la sua migliore amica. A tutti i costi. Si era maledetta per non averla ascoltata e aver insistito per passare di lì. Se le fosse successo qualcosa, la colpa sarebbe stata soltanto sua. Poi la fine. Aveva svoltato e si era trovata davanti un vicolo cieco. Le due ragazze si erano voltate spaventate verso i loro aggressori. Athena si era parata davanti a Elyon. Doveva farsi venire un’idea. E in fretta.
“Non lo sapete che girare in certi posti da soli è pericoloso?” aveva ridacchiato uno dei tre sogghignando. “Soprattutto per delle ragazzine carine come voi”.
“Avanti, dateci i soldi e nessuno si farà male”aveva ordinato brusco un altro.
“Noi…non ne abbiamo” aveva risposto la ragazza con gli occhi verdi, cercando di mantenere ferma la voce.
“Non ci credo. Mi hai preso per scemo, ragazzina? Quelle sgualdrinelle come voi hanno sempre della grana con sé” aveva ringhiato il terzo avvicinandolesi e afferrandola per un braccio. Lei si era divincolata selvaggiamente e, visto che non riusciva a liberarsi, aveva colpito il giovane con un violento calcio nello stomaco. Quello l’aveva mollata subito ed era caduto in ginocchio tenendosi la pancia.
“Brutta puttanella!” si era infuriato a quel punto uno dei suoi due compagni. “Ti faccio vedere io cosa succede a quelle che non sanno stare al loro posto!”. L’aveva colpita con forza in volto ed aveva estratto una pistola. “Muori, bastarda!”.
Athena aveva visto la propria vita scorrerle davnti agli occhi offuscati dal dolore alla testa. Era la fine, l’aveva sentito chiaramente. Ma, prima che il ragazzo potesse premere il grilletto, Elyon gli si era gettata addosso urlando. I due erano caduti a terra, i corpi che lottavano convulsamente. Poi uno sparo. Athena, ancora stordita dal colpo, era riuscita a distinguere la voce di quello che aveva mandato a terra dire: “Ma sei scemo? L’hai ammazzata! Via, presto! Ci hanno sentiti!”.
Aveva sentito un rumore di passi che correvano via. E poi nulla. “Elyon” aveva chiamato a bassa voce. “Elyon!”. Si era alzata barcollando e aveva raggiunto il punto in cui era distesa la sua migliore amica. Una pozza di sangue. Il vestito bianco era diventato purpureo. “Elyon”. Lacrime. Bollenti, incontrollabili. “Elyon!”.
“A-Athena” la voce dell’altra la raggiungeva a stento. Era solo un sussurro.
“Elyon, perdonami, è colpa mia, solo mia. Quella pallottola era per me. Perché l’hai fatto? Perché? Non dovevi farlo, non dovevi!” aveva urlato Athena tra le lacrime.
“Invece dovevo, Athena. Tu mi hai resa felice per tutti questi anni, mi hai donato tutto il bene del mondo. Sono felice di aver avuto il priviligio di essere tua amica. Non potevo permettere che ti facessero del male. Tu hai ancora tanto da fare” aveva mormorato Elyon accarezzandole il volto. Era chiaro quanto le costasse parlare.
“Non è vero! Sei tu quella che aveva ancora tanto da fare! Sei tu quella che fa felice le persone, quella che sa vivere e che insegna la vita! Io…io non servo a nulla!”.
“No, Athena. Io sono troppo fragile per sopravvivere in questo mondo. Forse avevate ragione, forse sono un angelo. E gli angeli non possono stare qui. Il male che io combatto mi avrebbe distrutta prima o poi. Ma tu sei diversa. Tu sei forte, Athena. Tu puoi riuscire là dove io avrei fallito. Promettimi che continuerai a vivere per me e che lotterai per difendere i sogni, le speranze, la vita tua e di chi lo merita. Promettimi che porterai avanti quello che io ho iniziato. Tu puoi davvero cambiare le cose”.
“Elyon, io…”.
“Promettilo, Athena”.
“Te lo giuro”.
“Allora posso morire in pace. Addio, Athena. Sei speciale. Non scordarlo mai”. La mano di Elyon aveva lasciato il viso dell’amica e i suoi occhi si erano chiusi per sempre. Ma il sorriso le era rimasto sulle labbra, sereno come sempre.
“ELYON!!!” aveva urlato Athena con tutto il fiato che aveva in gola e poi aveva stretto a sé il corpo dell’amica. Era davvero finita. Ma quello era solo il tramonto che precedeva una nuova alba. “Non ti dimenticherò mai. Io combatterò, difenderò la vita e i miei sogni. E lotterò per te, Elyon. Non lascerò che il Destino mi sconfigga un’altra volta. Io salverò tutti. Non mi farò battere. Ho pagato per i miei errori. Non accadrà più. Lo giuro su di te, angelo mio”.
Ciò che era accaduto dopo erano solo una serie di ricordi confusi. Polizia, ambulanza, ospedale, medici, casa, la sua stanza chiusa a chiave. Ci era rimasta per una settimana, quasi senza mangiare e bere. Poi, quando ne era uscita, era una persona diversa, migliore. Dentro di sé portava lo spirito di Elyon.

Athena scattò in avanti in un gesto disperato. Per un tempo che le sembrò infinito avvertì solo il battito del proprio cuore. Poi le sue mani si strinsero intorno al polso di Misa. La bionda gridò spaventata, ma la giovane con gli occhi smeraldo la tenne e la tirò su. Si abbracciarono strettissime, piangendo di sollievo.
“Non farmi mai più uno scherzo simile!” esclamò Athena. “Ho perso dieci anni di vita!”.
“Puoi giurarci! Io ne ho persi venti!” rispose Misa ansimando.
Si guardarono e scoppiarono a ridere, stringendosi ancora di più.
“Ti devo la vita, Athena. Mi hai salvata due volte”.
“L’ho fatto con immenso piacere, Misa, credimi. Sono felice di averti con me”.
“Anche io”.
I loro sguardi si incontrarono ed entrambe arrossirono. Poi la fondatrice prese con delicatezza il viso dell’amica tra le mani e la baciò dolcemente. “Ti amo, Misa”.
“Anch’io, moltissimo” rispose lei in un soffio rispondendo con passione al bacio.
Finalmente. Questo fu ciò che pensò Misa baciando la ragazza della sua vita. Finalmenete era tornata a vivere. Ora non avrebbe più sofferto. Ne era sicura. Quello era un nuovo inizio. Il passato era finalmente solo passato. Avevano superato tutte le prove, aveva pagato il conto per i suoi crimini. Aveva vinto. Ora c’era solo da godersi il premio. Finalmente la vita le sorrideva.
Si presero per mano e si diresso verso le scale. Athena si voltò indietro a guardare la balaustra. Seduta su di essa, con le gambe portate al petto, c’era una ragazza dai capelli dorati e gli occhi blu mare. Si guardarono per un attimo e si scambiarono un sorriso.
‘Ho imparato a vivere. Ho vinto io ‘sta volta. Ho rispettato la mia promessa, Elyon’.
L’angelo, dalla sua posizione raggomitolata, le rivolse un cenno di saluto, sempre sorridendo beata nella luce rossa del tramonto.

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Salve a tutti!! E con questo capitolo concludo questo mio piccolo racconto…Spero che vi sia piaciuto e che non vi abbia annoiato!! ^^ Immagino che continuerò a postare nuove storie perché scrivere è una delle mie più grandi passioni e vorrei coltivarla con tutte le persone che, come voi, condividono questa mia passione. Un grazie a tutti quelli che hanno letto (e recensito) la storia e a quelli che lo faranno in futuro. Per me è molto importante. Un bacio e un ringraziamento speciale a Vi Vanish, che è stata la prima a commentare il racconto, e soprattutto a DANYDHALIA, che ha pazientemente seguito e recensito la storia capitolo per capitolo.
Ciao a tutti! Alla prossima!! (spero)

  
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