Per il settimo ed ultimo anno Sirius Black salì sull'Hogwarts' Express.

I malandrini erano d'accordo che il primo che fosse giunto in stazione, avrebbe occupato un vagone, così da non dover correre il rischio di trascorrere ore in compagnia di indesiderati Serpeverde.

Da un anno il discendente di una delle più oscure casate di maghi purosangue viveva con l'incarnazione del perfetto Grifondoro e con la sua famiglia.

Sirius non sopportava la sua famiglia, non sopportava il loro modo di fare, e non perdeva occasione per farlo notare, spingendo all'esasperazione i suoi parenti.

Se non fosse stato per James Potter probabilmente sarebbe finito sotto un ponte.

Ad ogni modo ovunque sarebbe stato meglio di Grimmauld Place.

James gli diede uno spintone.

“sei sulle nuvole? Felpato! Ti muovi? O preferisci che occupiamo gli ultimi vagoni assieme a Mocciosus?”.

Sirius si aprì in un sorriso, quel sorriso che lo rendeva senza dubbio lo studente più desiderato di Hogwarts.

Aveva un'aria da pirata, una malizia innata e l'eleganza del suo sangue altro non facevano che contribuire a rendere il suo ego ampio, quasi immane.

Felpato si riscosse dai suoi pensieri e con un salto seguì Ramoso all'interno del treno.

Come al solito Codaliscia e Lunastorta erano in ritardo.

I due amici iniziarono a percorrere l'angusto corridoio, gettando occhiate furtive all'interno dei vagoni, scoprendoli occupati.

Ad un tratto James si fermò, come colto da un incantesimo pietrificante, tanto che Sirius finì col sbattere contro la sua schiena allenata dal Quidditch.

La ragione di tale blocco fisico era l'apparizione di Lily Evans a pochi metri da loro.

Sirius gettò un'occhiata maliziosa alla Grifondoro e uno sguardo divertito al suo fratello di vita.

“sei cotto bello mio” commentò aprendo la porta scorrevole di un vagone intimando a quattro matricole di andarsene per lasciare loro il posto.

“siediti Ramoso, temo che tu possa svenire da un momento all'altro” lo canzonò incrociando le gambe e passando una mano tra la ribelle chioma nera.

James seguì il consiglio dell'amico e solo quando la figura di Lily non fu più nel suo raggio visivo, riprese facoltà motoria e verbale.

“è meravigliosa” affermò ancora sognante.

Sirius sospirò.

“è insopportabile miss perfettina.

Poi non scordare che è amica di Mocciosus; solo per questo dovresti dimenticarla”.

“la amo” confessò James con espressione decisamente istupidita.

Sirius Black aprì una confezione di Tuttigusti+1 prima di commentare.

“tu la ami solo perché lei non ti vuole”.

“ci siamo persi qualcosa?” chiese Peter Minus entrando nella cabina assieme a Remus Lupin.

“solo Jam che farnetica” rispose Sirius con indifferenza.

Silente terminò il solito discorso di inaugurazione ed invitò studenti e professori a dare inizio al banchetto.

“perdonatemi -interruppe levando in aria una mano per chiamare il silenzio- quest'anno abbiamo con noi una studentessa di Durmstrang che si è trasferita per trascorrere qui il suo ultimo anno.

Diamo il benvenuto a Samantha Yaxley”.

Quel cognome servì a congelare l'atmosfera.

“Yaxley. Sono una delle famiglie purosangue più oscure” sibilò Frank Paciock.

Una ragazza alta fece il suo ingresso nella Sala Grande.

Aveva una massa di lunghi e mossi capelli biondi che le terminavano poco sotto le spalle.

I suoi occhi azzurri scrutarono le quattro tavolate mentre le lunghe gambe la conducevano innanzi ad Albus Silente.

“Felpato, asciugati la bava” scherzò James notando lo sguardo del malandrino indugiare sul corpo attraente della studentessa di Durmstrang.

“è solo che l'ho conosciuta quando avevamo otto anni... non era così”.

Remus sorrise sporgendosi verso l'amico.

“sarebbe preoccupante se così non fosse: si chiama pubertà”.

Sirius gli lanciò un'occhiata torva mentre tornò a concentrarsi sulla giovane.

“devi essere smistata sebbene questo sarà il tuo ultimo anno qui” sentenziò il preside ponendo sul capo il Cappello Parlante.

“Serpeverde”.

Una mano amica si posò sulla spalla di Sirius: era James.

La giovane Yaxley andò a sedersi tra Severus Piton e Alecto Carrow.

“ha fegato, vicina a Mocciosus” scherzò Ramoso, ma Sirius aveva altro per la testa per ridere della sua battuta.

Sarà mia in tre giorni si ripromise.

Il giorno seguente Piton era seduto sulla riva del Lago Nero, intento a studiare quando i malandrini lo raggiunsero.

James indossava la divisa da Cercatore, segno che gli allenamenti erano appena finiti.

“ehi, Mocciosus, levati; questo è il nostro posto” esclamò cercando la figura di Lily che sfortunatamente non scorse.

Severus puntò lo sguardo sul libro, senza alzarlo; così, indispettito e tra le risate dei tre amici, Potter sfoderò la bacchetta.

“cosa state facendo?” chiese una voce alle loro spalle.

Quel tono caldo, sabbiato, apparteneva a Samantha.

James sorrise guardando Sirius.

“mandiamo via gli indesiderati” rispose tronfio.

Samantha Yaxley inarcò un sopracciglio.

“sbruffoni Grifondoro; dovreste baciare la terra su cui camminano i Serpeverde” rispose con orgoglio.

Sebbene avesse studiato a Durmstrang, ammirava le gesta di Salazar Lingua di Serpente.

I malandrini si sentirono punti sul vivo.

“Mocciosus lascia una scia di unto quando passa, non bacerei quello schifo nemmeno per diecimila galeoni” ribatté James mentre Sirius gli dava manforte.

“rischieresti un'infezione” lo appoggiò.

La bionda assottigliò le sopracciglia, guardando il suo compagno di corso.

“non dici niente?” lo esortò ad agire, anche se, onestamente, i rosso-oro non avevano tutti i torti: i capelli sporchi e la pelle gialla ed unta non davano prova della sua igiene personale.

“si difende così lui” rispose Felpato sfoderando la bacchetta e sollevando in aria Severus Piton che tentò di difendersi, ma venne disarmato da Potter.

Dov'è l'onore dei Serpeverde? si domandò Samantha disgustata dall'inettitudine di Severus.

“Stupeficium!” enunciò colpendo Sirius che perse il controllo del suo incantesimo facendo cadere Piton al suolo.

“Levicorpus!” continuò la bionda verso James che si difese magistralmente.

“in due contro uno; eppure mi dicevano che i Grifondoro fossero leali” commentò Samantha sogghignando.

Nel frattempo Sirius si riebbe dalla fattura.

Fece per agitare la bacchetta quando la voce severa della professoressa McGranitt li riportò all'ordine.

L'insegnante di Trasfigurazione tolse venti punti a testa e punì Black e Yaxley.

I due avrebbero dovuto lucidare i trofei di Hogwarts quella notte.

“fidanzata di Mocciosus, passami quello straccio” disse acido Sirius.

Era notte e fonda e loro non erano nemmeno a metà.

“non starei mai con un tipo come lui” ribatté Samantha lanciandogli in testa la pezza umida che gli scompigliò maggiormente i capelli.

“perché l'hai difeso allora?” chiese Black sollevato da quella notizia.

“semplicemente perché non sopporto che un Serpeverde sia lo zimbello di quattro Grifondoro senza cervello”.

Sirius si voltò verso la bionda, indispettito.

“senza cervello? Ochetta viziata” replicò.

Ora anche la giovane Yaxley si voltò verso il ragazzo, cessando di lustrare una targhetta dedicata a Tom Orvoloson Riddle.

“borioso”.

Sirius le si avvicinò di un passo, fissandola negli occhi; sebbene Samantha fosse alta, lui la superava di una spanna almeno.

“snob”.

“sbruffone” continuò quel gioco all'insulto incrociando le braccia al petto e replicando avanzando.

“smorfiosa”.

Felpato sogghignava; un ghigno malizioso mentre poteva odorare il profumo di violetta dei capelli di lei.

“arrogante” mormorò la bionda.

Pochi millimetri separavano le loro labbra poiché Sirius si era piegato su di lei, sperando di intimidirla con la sua statura.

Il suo fiato fresco si insinuò tra le labbra dischiuse.

Il giovane Grifondoro la fissava intensamente, come se fosse ipnotizzato da lei.

“bellissima”.

Le cinse la vita con una mano mentre l'altra affondava tra i suoi capelli, sollevandole il volto la baciò con ardente passione.

Samantha non aspettava che quell'istante, Sirius era stato come una furia nella sua vita.

C'era qualcosa di insolitamente attraente in lui; qualcosa che l'aveva colpita, investita, trascinandola in un turbinio di passioni, rovente, inebriante come lo era il suo odore, la sua pelle.

Samantha avvertì il torace di Sirius premere contro il suo petto mentre la spingeva verso la pesante cattedra di legno mangiata dai tarli.

Con un lieve salto la bionda fu seduta sulla scrivania.

Le sue gambe cingevano la vita del moro mentre le sue braccia erano ancorate alle sue spalle.

Le loro labbra non si erano ancora separate, come fuse insieme per sempre.

Sirius sfiorò lo stemma della casata di Samantha, posto sul cuore.

“Serpeverde” sussurrò sfiorandole il lobo con le labbra.

Il suo respiro affannato creava un tepore avvolgente.

“sì -rispose Samantha togliendosi il golf sul quale era cucita la sua casa di appartenenza- ma ora sono solo il sogno di un Grifondoro”.

Le loro anime si unirono così come i loro corpi; travolti da qualcosa di inspiegabile, sospinti dalle loro energie, dai loro desideri.

Coinvolti, abbracciati dall'ardore che nasceva dai loro spiriti che si erano scelti, che si bramavano, insaziabili.

Sirius non poteva confessare che da oltre cinque mesi amava Samantha Yaxley.

I malandrini non avrebbero capito, ne era certo.

“con tutte le ragazze, proprio lei?” avrebbe detto James.

Non ne avevano la conferma, ma erano sicuri che il padre di Sam fosse un Mangiamorte.

E da come parlava, anche la ragazza era una sostenitrice delle idee del Signore Oscuro.

Forte di quella consapevolezza però Sirius non riusciva a lasciarla andare.

Non ne aveva la forza.

Samantha Yaxley era tutto il suo mondo, tutto ciò che desiderava, nonostante avessero opinioni diverse sulla magia.

Gli stessi pensieri attraversavano la mente della bionda.

Un frequentatore di babbani e mezzosangue.

Un traditore della sua razza.

Tutto perdeva di significato quando stava con lui.

Come se Sirius avesse il potere di trasportarla altrove, dimentica di ciò che accadeva nella comunità magica, dimentica delle sue idee.

Si amavano.

La mattina che segnò l'inizio della giornata che cambiò per sempre le vite di Sirius e Samantha fu all'insegna del vento.

Il cielo era coperto da nubi di tempesta e il vento ululava insinuandosi negli spifferi, tra le fronde degli alberi.

“tempo da lupi” scherzò James nel dormitorio Grifondoro.

Dovevano prepararsi per la lezione di Erbologia che, come sempre, si sarebbe tenuta nelle serre poste accanto alla Foresta Proibita.

Sirius era stranamente allegro all'idea, solo perché Erbologia era con Serpeverde.

I malandrini terminarono la colazione ed uscirono dal castello.

Davanti a loro si trovavano tre Serpeverde: Severus, Samantha e Lucius Malfoy.

James diede di gomito agli amici indicando con un cenno del capo la chioma unta di Mocciosus.

Sirius sorrise brandendo la bacchetta; non era la prima volta che tormentavano Piton in presenza di Sam, e i loro litigi sotto gli occhi dei presenti lo divertivano non poco.

Amava stuzzicarla, stuzzicare il suo onore Serpeverde.

Con un incantesimo sollevò in aria la borsa di Mocciosus.

I Serpeverde si fermarono di colpo, voltandosi verso i malandrini.

“oggi devi stare all'aperto, Mocciosus: pioverà, così almeno ti lavi i capelli” scherzò Felpato scatenando moti d'ilarità da parte dei suoi amici.

Severus sussurrò qualche parola, completamente invaso dall'ira e da un profondo senso di vergogna.

“ora morirai, Black” aveva sibilato.

Una frase che nessuno aveva udito, ad eccezione di Samantha.

Piton sfoderò la sua bacchetta.

“collaudiamo il mio nuovo incantesimo” bisbigliò.

Un'altra battuta da parte di quel maiale di Potter, ma non l'aveva sentita.

Si sarebbe vendicato, prima su Black, poi su Potter ed infine sugli altri due.

Lucius Malfoy era avanti di qualche passo dal luogo dove si svolgeva l'azione: non badava molto a quei quattro Grifondoro.

Severus levò la bacchetta.

“Sectumsempra”.

Samantha si gettò tra Severus e Sirius.

Aveva udito cosa voleva fare Piton, e l'unico modo per fermarlo era frapporsi ai due poiché la sua bacchetta era in mano di Lucius, per paragonare l'operato di Gregorovich a quello di Olivander.

Samantha Yaxley venne investita dall'incanto di Piton e cadde al suolo in un lago di sangue.

L'espressione divertita e canzonatoria sul volto di Sirius mutò immediatamente.

Disperazione e dolore.

Egli si chinò sul corpo di Sam, della sua Sam.

Rantolava ed era percorsa da sussulti.

“fa' qualcosa, Piton!” esclamò James mentre Remus correva a chiamare un professore.

Severus scosse il capo.

“non conosco ancora il contro-incantesimo” balbettò.

“ti prego, resisti... amore mio” mormorò Felpato accarezzando il pallido volto della ragazza che perdeva di vitalità.

Lei scosse il capo.
“il sogno di un Grifondoro”.

Esalò il suo ultimo respiro.

Minerva McGranitt arrivò troppo tardi.

L'urlo di Sirius venne trasportato dal vento, che lo disperse nel cielo.

Era morta.

E la sua anima con lei.

Sirius Black ringhiò contro Piton, immobile, pietrificato da ciò che aveva fatto.

Felpato baciò per l'ultima volta Sam, ma lei se n'era già andata.

Non si sarebbe più inebriato della sua passionalità, non si sarebbe più scaldato con il suo calore.

Aveva perduto l'anima che amava; non sarebbe più stato in grado di amare a quel modo, lo sapeva.

Non poteva esserci un'altra donna dopo Samantha.

La furia si impossessò di lui.

Voleva solo vendicarsi.

Se non fosse stato per James e Remus che lo avevano fermato, avrebbe aggredito Piton.

I malandrini avevano capito che quella Serpeverde era qualcosa di importante per l'amico.
Era il suo sogno.