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Autore: Ninfee    10/12/2010    18 recensioni
Un amore struggente, profondo, spezzato da idee antiche e chiuse di genitori troppo egoisti per poter pensare ai loro figli.
Una storia d’amore drammatica, commovente, straziante.
La storia di due ragazzi separati nel peggiore dei modi.
Due ragazzi che sognano di riunirsi, ma che non si rincontreranno mai.
Tratto dal Prologo:
Scorpius le sfiorò la bocca, ma si ritrasse in fretta, avvertendo una leggera scossa che li fece trasalire. Si portò le dite alle labbra, toccando il punto dove gli doleva. Ma non faceva così male. Più che altro... bruciavano. Era come se avesse sfiorato qualcosa di molto caldo, ma allo stesso tempo, non poteva che desiderarne ancora. Anche Rose se le sfiorò con le dita, continuando a fissare gli occhi del giovane in cerca di una risposta.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Rose Weasley, Scorpius Malfoy | Coppie: Rose/Scorpius
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Memoria Tattile.

 

  • Scorpius...

 

Una vocina flebile, quasi inudibile, ruppe la quiete di quella stanza dimenticata da mondo.

Il bambino abbassò lo sguardo, destandosi dai suoi pensieri.

Le ombre scure dipingevano i lineamenti della ragazzina che gli stava accanto, e la luce della luna, che filtrava dalla finestra, le illuminava il viso minuto e rigato dalle lacrime.

 

  • Ti posso chiedere una cosa?

 

La piccola si mise seduta meglio, in modo da vederlo bene negli occhi. Era piuttosto nervosa: la domanda che stava per porgli era imbarazzante. Ma lo doveva fare, era per quello che si vergognava, no? E a Scorpius poteva dire tutto, lui non l'avrebbe giudicata, come gli altri.

 

  • Certo, Rose. Da quando abbiamo segreti, noi due?

 

Abbassò lo sguardo sulle sue mani, che stava torturando, non sapendo se continuare o meno.

Lei era sempre così sicura, quando si trattava di programmare, di scegliere, di fantasticare.

Tutti le dicevano di aver preso dalla madre, una grande strega, ma lei sapeva che non era vero.

E anche Scorpius lo sapeva, per questo non le metteva fretta, ma aspettava che fosse lei a parlare.

Perché ogni volta che si trattava di mettere in pratica quello che aveva programmato in precedenza, veniva sopraffatta dai dubbi?

Ma adesso non doveva averne: lui l'avrebbe aiutata, sicuro.

Allora si fece coraggio e parlò, senza osare alzare lo sguardo.

 

  • Cosa... cosa si prova quando baci un ragazzo?

 

Pronunciò quelle parole con voce tremante, mentre si asciugava le lacrime dal volto. Solo dopo si decise ad alzare gli occhi in quelli del bambino.

Quella domanda lo aveva spiazzato. Non se lo aspettava. Però... non ci aveva mai pensato.

Cosa si prova quando si bacia? Perché tutti sembrano non poterne fare a meno? In fondo era una cosa schifosa: toccare la saliva dell'altro, bleah! Però... qualcosa lo attirava.

Ma perché Rose aveva fatto quella domanda a lui? Che ne sapeva... non ci aveva mai pensato, figurati provato! Ma la piccola Rose era convinta del contrario. Adesso lo stava guardando con gli occhi fissi nei suoi, attendendo una risposta.

 

  • Non lo so... non ci ho mai provato. Perché mi fai questa domanda, Rosie?

 

Come...? Scorpius non aveva mai baciato? Questo pensiero la rasserenò non poco: allora non era l'unica! Ma allora come avrebbe fatto a saperlo?

 

  • Perché tutte le mie amiche lo hanno fatto, e io no. A me sembra orribile! E anche poco igienico. E quando gliel'ho detto, loro mi hanno derisa... mi hanno detto delle cose orribili, Scorpius!

 

Disse lei, ricominciando a piangere. Lui non sapeva cosa fare: non era mai incappato in una situazione simile, in fondo... Piano piano le si avvicinò sempre di più, mentre i singhiozzi le scossavano il petto, le mani a coprire il bel visetto. Titubante, le mise le braccia attorno alle spalle e l'abbracciò, avvicinandola a sé, sempre di più. Le carezzava i capelli e la schiena, cercando di ricordare e imitare la madre quando lui si faceva male cadendo dalla scopa.

 

  • Non le devi ascoltare, mai. E non sono vere amiche se ti dicono quelle cose... me lo dice sempre mia mamma, sai? Anche a me, quando ho iniziato Hogwarts, qualche mese fa, mi deridevano perché sono figlio di un ex-Mangiamorte. Mamma dice che ciò che siamo e che facciamo è dettato solo da noi, e dalla nostra volontà. Se tu non ti senti pronta, vuol dire che non lo sei, così come io. Non ti mettere fretta, lascia che le cose vengano da sole...

 

Dopo brevi attimi, mentre Rose cercava di smettere di piangere, alzò lo sguardo, sorridendo debolmente al ragazzino biondo, così biondo da risaltare anche al buio.

 

  • Grazie, Scorp.

 

Gli sussurrò, abbracciandolo, e rimanendo poggiata a lui per lunghi attimi.

I minuti passavano, nessuno dei due parlava. Non c'era la necessità di farlo. Erano andati in quella stanza nascosta e dimenticata per quello: per stare da soli loro due, con i loro pensieri. Era dall'inizio dell'anno che andavano lì la sera, per riflettere. Da quando, un pomeriggio di fine settembre, i due si scontrarono di fronte a quella porta vecchia e logora. Entrambi era sfuggiti a qualcosa, a qualcuno, entrambi cercavano un riparo dal mondo esterno e il silenzio. Da quel momento quasi ogni sera si incontravano lì davanti, alla solita ora. Si mettevano seduti vicini, a volte parlavano, si sfogavano, senza smettere, senza sosta. Altre volte, rimanevano semplicemente in silenzio, ascoltando il vento, il battito del cuore del compagno, o il suo respiro. Fuori da quella stanza tornavano ad essere due undicenni normali, estranei tra loro: ognuno nella propria Casa, ognuno col suo gruppo, ognuno con la sua vita. Ma la sera, i loro spiriti si fondevano, diventando una cosa sola, capendosi, comprendendosi, conoscendosi.

 

  • Scorpius...

 

La ragazzina sussurrò il suo nome titubante, non sapendo cosa le fosse preso.

 

  • Mmmh...

 

Rispose semplicemente lui, in un sussurro, senza distogliere lo sguardo dal vuoto.

Erano ancora stretti l'uno all'altra, ma non si guardavano.

     

  • ...Posso baciarti?

 

In fondo... le era venuto spontaneo!

Rimase piacevolmente sorpreso da quella richiesta. Si girò ad osservarla; aveva gli occhi grandi e azzurri che cercavano i suoi, e il suo sguardo passava dall'argento fuso delle iridi del biondino alle sue labbra. Lui non disse nulla, ma non riusciva a non guardarle gli occhioni, il nasino, le labbra...

erano così rosse, come i boccioli di rosa. Piano piano le si avvicinò, senza smettere di guardarle. Ad un millimetro dalla bocca di lui, la piccola Rose chiuse gli occhi, come aveva visto fare in mille film babbani.

Scorpius le sfiorò la bocca, ma si ritrasse in fretta, avvertendo una leggera scossa che li fece trasalire. Si portò le dite alle labbra, toccando il punto dove gli doleva. Ma non faceva così male. Più che altro... bruciavano. Era come se avesse sfiorato qualcosa di molto caldo, ma allo stesso tempo, non poteva che desiderarne ancora. Anche Rose se le sfiorò con le dita, continuando a fissare gli occhi del giovane in cerca di una risposta.

 

 

Passò più di un'ora da quel bacio.

La stanza si era fatta scura, la notte era calata.

Ma i due bambini erano ancora dentro quell'aula ormai dimenticata.

Il coprifuoco era stato violato, ma in quel momento non importava a nessuno dei due.

Erano rimasti lì dentro, ognuno avvolto nei suoi pensieri.

 

Quindi ecco cosa si provava... in fondo, non era tanto male.

Avevano ragione... che stupida! Anche se quella scossa aveva fatto male... e adesso le labbra stavano andando a fuoco... chissà se sarebbe stato così tutte le volte. Avrebbe tanto voluto saperlo.

Stava pensando lei, guardando il vuoto.

 

Voleva risentire quell'energia.

Voleva sentire la sua bocca ardere un'altra volta.

Voleva posare le sua labbra su quelle di Rose ancora.

 

  • Rose...

 

Pronunciò il suo nome quasi in un sussurro, rompendo ugualmente la quiete che regnava.

Il suo tono era titubante, spaventato dalla risposta che lei avrebbe potuto dare alla sua domanda.

 

  • Sì, Scorpius?

 

Lei rispose pacata, non sapendo come comportarsi in quella situazione.

Insomma... cosa si dice dopo un bacio?

 

  • Posso baciarti ancora, Rose?

 

Lei ammutolì, mentre gli occhi del ragazzino la scrutavano.

Anche lei lo voleva.

Allora perché non riusciva a parlare?

Perché sentiva quel prurito allo stomaco?

Senza alzare lo sguardo, annuì lentamente.

Allora Scorpius si mise seduto meglio davanti a lei, e iniziò ad avvicinarsi.

Non riusciva a togliere lo sguardo dalle sue labbra... erano così... così... belle.

Chiusero entrambi gli occhi, sentendo il respiro dell'altro.

Un'altra scarica di energia gli colpì le labbra, facendoli trasalire, ma, questa volta, non li fece staccare. Scorpius rimase attaccato a lei mentre un dolce dolore gli pervase la bocca.

Un turbinio di emozioni invase la mente di entrambi, che non avevano mai provato tanti sentimenti e sensazioni tutti assieme. Entrambi stavano trattenendo il respiro, che ora iniziava a mancare.

Scorpius iniziò a muoversi sulle sue labbra, come aveva visto fare tante volte, facendole aderire completamente. Poco dopo si staccarono, ma rimasero vicinissimi, i loro respiri si mischiavano. Scorpius non poteva non guardare le labbra carnose e rosse di Rose, così come lei non poteva fare a meno di guardare quelle di Scorpius, piacevolmente sorpresa da quel bacio.

 

Caspita, a saperlo prima, avrebbe dato retta alle sue amiche tempo fa...!

 

 

 

 

 

 

 

Grazie a tutti quelli che leggeranno, e che, magari, recensiranno! :DD

spero vi sia piaciuta.. forse la continuerò, però mi dovete dire se vi piace!

P.S.: il titolo del capitolo ha un significato che vi spiegherò solo se la dovessi continuare... :P

   
 
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