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Autore: WhiteSnowflake    11/12/2010    5 recensioni
Fanfiction su Twilight. Lo scopo della storia è di far ragionare la protagonista sui propri sentimenti nei confronti dei due personaggi maschili della saga, Edward e Jacob. Edward è davvero il ragazzo perfetto per lei? Jacob davvero invece non lo è? I due ragazzi visti con gli occhi di una ragazza normale, una fittizia amica d'infanzia di nome Claire, appaiono esattamente come sono apparsi a noi nei libri conoscendone i retroscena? Buona lettura! :)
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Bella/Edward, Bella/Jacob
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Contesto generale/vago
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Dialogo tra me e Bella
Questo racconto molto dialogato sarà il mio modo di esprimere quello che penso nei confronti dei personaggi della saga di Twilight, in particolare Edward Cullen, Bella Swan e Jacob Black. Il pensiero sarà esposto tramite le parole di una vecchia amica d'infanzia della protagonista, un personaggio assolutamente fittizio di nome Claire.
Per contestualizzare: il dialogo si svolge alla fine di Eclipse, subito dopo la proposta di matrimonio di Edward a Bella, non tenendo conto dei fatti di Breaking Dawn.

I protagonisti della saga di Twilight non sono miei personaggi, ma appartengono al genio dell'autrice Stephenie Meyer e della Fazi Editore che ne detiene i diritti in Italia.


Parte prima


Io e Bella eravamo amiche da tanti, tantissimi anni. Fin da bambine. Avevamo frequentato la stessa scuola a Phoenix, la mia città, dove fino a pochissimi anni fa viveva con la madre. Si era poi trasferita in una cittadina sperduta nello Stato di Washington con il padre, Charlie, che io non avevo mai conosciuto, ma di cui ero certa avrei presto fatto la conoscenza... ero infatti su un aereo per Seattle, e là il capo Swan mi stava aspettando per portarmi a casa loro.

Non l'avrei mai fatto se Renée non avesse insistito così tanto... mi sembrava preoccupata per lei. Sinceramente, era venuta un po' d'ansia anche a me, anche se per un motivo totalmente diverso: a Bella non piacevano le sorprese, e non sapevo come avrebbe preso il mio arrivo inaspettato. L'unica cosa che speravo era di non infastidirla... sì, perchè con Bella si deve sempre stare attenti a quello che si fa o che si dice: non si deve prestare attenzione a farle piacere, quanto piuttosto a non crearle disagio.

-Tu devi essere Claire- mi disse un uomo con i baffi all'uscita dell'aereoporto.
-E lei deve essere Charlie- avevo capito che fosse il padre di Bella dal piccolissimo indizio che si nascondeva dietro di lui: la macchina della polizia. Comunque, anche il distintivo al petto aveva aiutato parecchio.
-Piacere di conoscerti, Claire- disse prendendomi la valigia e caricandola nel portabagagli dell'auto. -Sali in macchina-
Per circa mezz'ora restammo entrambi in un silenzio non poco imbarazzante, finché non fu lui a rompere il ghiaccio.
-Quindi tu e Bella siete amiche da tanto, eh?- chiese.
-Sì- non sapevo come continuare la frase, ma pur di non restare in silenzio, mi misi a raccontare tutto quello che di noi due mi passava per la mente. -Ci conosciamo da quando facevamo le elementari. Eravamo nella stessa classe. Ci siamo conosciute subito il primo giorno di scuola perchè, appena entrata in aula, Bella è inciampata nel mio zaino facendo un volo pazzesco sul banco di Mark, il bambino che era seduto subito di fianco a me... così ho chiesto a Mark se poteva farsi un po' più in là e ho fatto sedere Bella vicino a me- Charlie nel frattempo era scoppiato a ridere. Vedendo che l'argomento sulla goffaggine di sua figlia lo divertiva, andai avanti a raccontargli altri aneddoti: -E quando Renée e mia madre si erano fissate che io e Bella dovessimo fare danza classica?!- chiesi retorica.
-No, ti prego, non dirmelo. Come ha fatto Bella a sopravvivere?- chiese Charlie sempre ridendo. Era un uomo molto sulle sue, sembrava quasi un orso in realtà. Ma evidentemente sentire parlare di Bella lo rendeva allegro.
-In realtà non ce l'ha fatta!- risposi scoppiando anch'io a ridere. -La prima volta che ha messo le punte, è caduta faccia a terra durante una piroetta e il naso ha iniziato a sanguinarle come una fontana! Non sto neanche a descrivere la faccia della maestra Thea quando ha visto Bella comparire dal bagno vestita come una mucca... il suo tutù bianco era completamente chiazzato di rosso!-
-Tipico di Bella!- disse Charlie. -Mi chiedo come abbia fatto a resistere così tanto tempo qui a Forks con la foresta... hai idea in un bosco di quante cose ci siano a terra su cui inciampare?- e sorrise di gusto.
Mentre ridevamo, piano piano ci avvicinammo a Forks. Passammo il cartello d'ingresso della città e poi svoltammo verso la via di casa Swan.
La cittadina non era male... era un po' troppo cupa e umida per i miei gusti, ma sembrava carina. Avevo visto qualche posticino carino dove andare a mangiare, la scuola, la stazione di polizia... ed eccoci a casa loro.
-Tu vai pure avanti, Bella è in casa- mi disse Charlie prendendo la mia valigia dal bagagliaio.
Mi diressi verso la porta e, trovandola non chiusa a chiave, entrai. Era molto carina, una tipica casetta da paesino sperduto. Confronto a Phoenix, dove le case avevano ampie vetrate per permettere al sole di illuminare le stanze a giorno, qui le finestre erano piccole, con delle inferriate in legno scolorito. Il divano era coperto da un telo sgualcito color verdone, e sul tavolino del salotto c'erano dei giornali sulla caccia e sulla pesca. Sembrava più una casa da scapolo trasandato che non da famiglia, ma in realtà era molto accogliente.
Non trovandola al piano di sotto, salii le scale che supponevo portassero alle camere da letto, e là la vidi seduta alla scrivania tutta intenta a studiare.
-Bella?- le dissi per attirare la sua attenzione.
-Sì...?- rispose lei sbuffando senza girarsi. Non ricevendo risposta, si voltò e mi vide in piedi vicino allo stipite della porta della sua stanza. -Claire?! Non è possibile!- disse con aria sorpresa. Grazie al cielo non sembrava per nulla infastidita. Certo però non mi corse incontro per buttarmi le braccia al collo. No, non era davvero da Bella: primo, perchè non era nel suo carattere essere così espansiva, e, secondo, perchè nel farlo sarebbe sicuramente inciampata in qualunque cosa avrebbe trovato lungo il brevissimo metro e mezzo che mi separava da lei.
-Ciao Bella!- dissi io piena di entusiasmo. -Come stai?-
-Ma sì... bene, grazie- rispose senza un minimo di convinzione, ma per il momento sorvolai.
-Vieni sotto, ti do un bicchiere d'acqua- e mi fece strada, rischiando di cadere toccando dentro lo zaino che c'era sul pavimento.

-Ciao Charlie- salutò suo padre scendendo le scale.
-Buongiorno piccola- le rispose mentre si toglieva la giacca e la appendeva all'ingresso.
Arrivammo in cucina e mi diede il bicchiere d'acqua promesso, per poi sedersi di fronte a me sul tavolo al centro della stanza.
-Allora Claire... cosa ci fai qui?- mi chiese. Bella era il tipo di ragazza che si fa sempre gli affari suoi, ma la mia improvvisa apparizione non poteva non aver destato in lei un briciolo di curiosità. Io non sapevo se avrei dovuto risponderle sinceramente oppure se fosse il caso di lasciar correre e vedere come sarebbero andate le cose durante il mio soggiorno a Forks. Optai per la sincerità, quella Bella la apprezzava molto.
-Sono qui perchè i tuoi genitori sono un po' preoccupati per te...- lasciai la frase in sospeso.
-In che senso?-
-Non so bene come sia andata la cosa, ma settimana scorsa ho ricevuto una telefonata da Renée... in pratica, credo che tuo padre ti abbia vista un po' male da quando ti sei trasferita qui, e lei si è giustamente preoccupata-
-E tu in questo cosa c'entri?- mi chiese.
-Renée ha pensato che venire qui a fare due chiacchiere con te sarebbe servito a farti stare un po' meglio... sai, perchè siamo amiche da tanto e quelle cose lì... in realtà, comunque, mi ha detto che Charlie nell'ultimo periodo ti ha vista un po' più su di morale, ma ugualmente molto nervosa, anche più del solito... è successo qualcosa?- domandai.
-Beh sì, qualcosa è successo in effetti...- Bella non era solita raccontare i propri pensieri ad altre persone, ma sembrava che con me volesse un po' aprirsi... forse perchè ci conoscevamo da tanto tempo, forse perchè aveva bisogno di sfogarsi, con un po' di astio iniziò a raccontarmi della sua vita a Forks da quando era arrivata lì quasi due anni prima. -Sai, Claire... ho conosciuto un ragazzo...-


Nota personale:
eccomi al mio primo tentativo di scrivere una piccola fanfiction sui personaggi di Twilight. Spero che abbiate gradito questa prima parte e che vi piacerà il seguito! :)
   
 
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