“Mi dispiace”.
Fu la prima cosa che avvertii, dopo ore di insensibilità. Braccia che mi stringevano, la sua fronte un peso contro la mia schiena.
“Non mentire”
Una mano risalì fino al mio petto, a cercarmi il cuore. Inutilmente. Non lo avevo più. Non ero nemmeno certo di essere ancora vivo.
“È la verità”
“Non mentire a me”.
Sentii il suo abbraccio allentarsi. Fu come se mi mancasse un appoggio; crollai senza forze sul pavimento della stanza.
“Gib meine Jugend mir zurück, Gellert”
“Non sono io ad avertela rubata. Non aggiungermi colpe.”
Inspirai a vuoto due, tre volte.
Perché il prezzo della mia felicità era la morte?
Angolino autrice. Eh bien, eccoci con un'altra drabble GG/AD. Ho preso il virus delle Grindeldore e le sto massacrando per bene. Portate pazienza, guarirò, prima o poi.
Dunque. Tutto prende vita da questa fanart (http://axival.deviantart.com/gallery/11736985#/d27m384). Ho provato ad immaginare l'attimo dopo. SO che questa drabble è sconclusionata, ma come sconcusionati sono tutti i tentativi di chiarire con le parole ciò che non è chiaribile... come il perché della morte di Ariana.
La frase in tedesco è una citazione dal Faust di Goethe (aaaah, Goethe *sospiro*) e significa "Ridammi la mia giovinezza". Considerato che l'incontro con Gellert ha per molti versi rovinato la vita di Albus più di quanto già era riuscito a fare Albus ipse, mi sembrava appropriato.
Restè parole è una citazione da Ernesto Calzavara e vuol dire semplicemente "restate, parole!" Altro riferimento alla difficoltà di trovare parole per esprimere l'inesprimibile.
*Si accorge che la spiegazione è più lunga della ff e se ne va con la coda tra le gambe*