CAPITOLO 5
Le gocce di pioggia vennero
giù anche
quella sera, mentre Danielle seguiva con attenzione una delle sue
allieve che
cantava un pezzo davvero magnifico. Si sentii inebriata dalla voce
della
ragazza molto simile alla sua quando aveva la medesima età.
Lei aveva capelli
d’oro che le ricadevano leggeri sulle spalle e degli occhi
blu profondi che
adornavano un viso pallido e bellissimo.
-
Ben fatto,
Felicity – le fece un applauso e gli altri nella stanza
fecero lo stesso.
-
Ti ringrazio
– sorrise la ragazza per ricambiare quell’elogio.
Dopo averle lanciato
un’occhiata furtiva, dovuta di certo al fatto che la sua
insegnante aveva il
viso smunto e apparentemente stanco, si andò a sedere al suo
posto.
Cantarono altre due ragazze ed
infine
un ragazzo che era dotato di vero talento. In cuor suo Danielle pregava
che
quei giovani continuassero a seguire quel loro sogno, una
possibilità che a lei
era stata negata. Ma era davvero bello poter ascoltare le loro voci che
si
intrecciavano e che formavano suoni leggiadri. Magari un giorno, quando
uno di
loro sarebbe diventato famoso, avrebbero menzionato quelle lezioni
tenute con
quella professoressa che li amava profondamente.
-
Grazie a
tutti, ci vediamo la settimana prossima – disse prima di
congedarli. Uscirono
tutti dalla classe tranne la ragazza bionda di prima. Quella si sedette
sulla
scrivania di Danielle cercando il suo sguardo. Appena lo
trovò la donna vide
niente altro che euforia negli occhi di Felicity.
-
Ti ricordi di
quel ragazzo di cui ti avevo parlato? – le chiese.
-
Certo,
Felicity… -
-
L’altro
giorno abbiamo parlato e mi ha inviato al ballo!!! –
-
Sono davvero
felice per te –
Le sorrise calorosamente.
Ascoltare i
racconti di quella ragazza, riguardanti la sua vita di tutti i giorni,
le
facevano sfiorare quegli anni dedicati alla spensieratezza che anche
lei aveva
vissuto.
-
Volevo
dirtelo prima ma ieri non sei venuta. Come mai? È successo
qualcosa? –
-
Ho avuto un
incidente l’altro giorno… Ma nulla di grave, non
ti preoccupare – disse dopo
aver scorto la paura nella ragazza. Felicity tirò un sospiro
di sollievo e dopo
averle posato un bacio sulla guancia si diresse verso la porta. Prima
di uscire
si voltò nuovamente verso la donna che era ancora intenta ad
esaminare alcuni
spartiti sulla sua cattedra.
-
Prego. Lo sai
che per me è sempre un piacere –
Felicity rise allegramente e
poi
scomparve. Danielle dopo un po’ decise che era anche per lei
ora di andare.
Cercò la sua amica ma quella si era dissolta nel nulla.
Probabilmente aveva uno
dei suoi soliti appuntamenti.
Mentre tornava a casa si
ricordò che
quella sera non doveva cucinare per Erik e passò a prendere
qualcosa da
mangiare in un ristorante vicino all’ospedale.
Solo quando tornò in
macchina con in
mano un pacco che conteneva della pizza fumante si rese conto che
doveva
percorrere la stessa strada dove aveva avuto l’incidente e
dove aveva
incontrato Bill per la prima volta. Sospirò, posò
il pacco sul sedile di dietro
e ripartì. La pioggia cominciava ad essere sempre
più forte…
Dopo che ebbe svoltato ad un
angolo si
dovette fermare a causa di una fila ferma per un semaforo rosso. Poco
prima che
quello diventasse verde sentii la porta del passeggero aprirsi. In un
primo
momento si spaventò, non sapendo chi fosse salito nella sua
macchina e
maledicendo la sua ingenuità, ma poi voltandosi verso colui
che era entrato il
cuore cominciò a batterle forte.
-
Ciao – le
disse Bill mentre cercava di aggiustarsi i capelli di nuovo bagnati.
-
Buonasera –
rispose lei. Stava per dire qualcosa altro ma i rumori dei clacson la
incitarono a ripartire.
-
Scusa se sono
piombato così all’improvviso dentro la tua
macchina ma non ho nessuna
intenzione di bagnarmi di nuovo e tanto meno di farmi investire di
nuovo da te
–
-
Oh, ecco…
Figurati – la voce le tremava.
-
Io e te ci
incontriamo sempre qui, hai notato? –
-
Si, ti stavo
giusto pensando quando mi sono accorta di essermi fermata proprio in
questo
posto –
-
E a cosa
stavi pensando precisamente? – lui le puntò gli
occhi a dosso e Danielle non
poté altro che sentirsi intimidita.
-
Mi stavo
chiedendo come stavi –
-
Bene, e tu? –
-
Bene… -
-
Menti –
sussurrò lui appoggiando il capo al sedile. Sembrava davvero
stanco mentre
socchiudeva gli occhi.
-
Non te ne sei
accorta? Io leggo dentro di te – sussurrò lui con
voce sicura.
Si girò verso di lei
e, una volta
riaperti gli occhi, lasciò vagare il suo sguardo sul volto
della donna per
osservare la sua reazione ma Danielle cercò di mantenere la
calma. Quando vide
che lei non rispondeva Bill cercò qualcosa altro da dirle.
-
Non mi hai
risposto al messaggio dell’altra notte – non era di
certo una domanda ma lui
non aveva l’aria di essere molto arrabbiato.
-
Mi dispiace –
balbettò lei.
-
Non accetto
le tue scuse. Ma se mi offri la cena potrei anche ripensarci
–
Bill rise… Aveva
avvertito
immediatamente l’odore della pizza che inondava la macchina.
Danielle lo imitò
e si lasciò scappare una risata.
- Ci sto – disse pensando che dopo tutto la sua vita non poteva peggiorare ancora di più.