Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Noirechatte_    12/12/2010    3 recensioni
Ginny Weasley sta per iniziare il suo sesto anno ad Hogwarts. Il clima generale è di assoluto terrore. La storia di una ragazza che, fra la distruzione della guerra, s'innamorerà di chi non avrebbe mai pensato. [Ginny/Pansy](Sospesa).
Genere: Guerra, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shoujo-ai, Yuri | Personaggi: Ginny Weasley | Coppie: Ginny/Pansy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Ecco a voi il mio primo esperimento di long-fiction. La coppia è inusuale,vero, ma ne sono sempre stata attratta e quindi... Buona lettura!

Love is our resistance.

Ginevra era la settima e unica figlia della famiglia Weasley. Si può soltanto immaginare quanto fosse atteso, specialmente per Molly, il suono di una voce più delicata che chiamava “mamma!”, una maggiore leggiadria nei passi e la volontà di aiutarla in cucina, il venirsi a creare di una complicità che si trova solo fra madre e figlia, fra donna e donna.

E così, inaspettatamente, Ginny gridò al mondo la sua nascita in una calda sera d’Agosto, quasi come un continuo di San Lorenzo. Fu accolta con calore e immensa gioia alla Tana, eccezione fatta per la comprensibile gelosia di Ronald, che si presentò  quando lui aveva circa quattro anni, capendo di non essere più il piccolo di casa. Una volta superato questo scoglio, Ron divenne un fratello estremamente protettivo nei confronti della sorella, perché, come il padre gli spiegò una sera autunnale, lui aveva il dovere di proteggerla, essendo più grande di lei. Ron si sentì orgoglioso del nuovo compito affidatogli, e cominciò così a riempiere di attenzioni, forse anche troppe, l’ultima arrivata.

E’ tristemente noto che la famiglia Weasley, sebbene sia composta da persone dall’animo nobile, non navighi decisamente nei galeoni e quindi la bambina fu costretta a indossare per lo più gli abiti smessi dei fratelli, modificati in modelli più femminili dall’amorevole Molly.

L’infanzia di Ginny passò serenamente, caratterizzata da partite a scacchi con Ron, il quale eccedeva in questo particolare gioco; dalle grasse risate che faceva con Fred e George, che erano intenzionati a mostrare alla loro sorellina l'arte dei loro geniali scherzi, che facevano perdere la pazienza a Molly, tanto dolce quanto temibile nei momenti di rabbia; dai libri che di tanto in tanto Percy cercava di rifilarle, desiderando fare di lei una futura donna intellettuale, ma Ginny preferiva di gran lunga gettarsi nell’adrenalina che le donava l’avventura, un po’ come suo fratello Charlie, che l’affascinava così tanto, poiché era in grado di domare gigantesche creature come i draghi. Amava ricordare anche le serate in cui papà Arthur faceva riunire la famiglia attorno al camino e, con lei seduta sulle ginocchia, leggeva una storia dalla raccolta di Beda il Bardo o altri affascinanti racconti, i quali spesso trattavano delle abitudini dei Babbani, per i quali il padre covava un immenso interesse.

Ginevra aveva i capelli rossi e tante lentiggini, diventate con il tempo simbolo di appartenenza alla famiglia Weasley, il naso all’insù e gli occhi marroni, di una tonalità molto calda. Era una bambina piena di vita, testarda ed adorava il Quiddich. Si considerava una discreta Battitrice, o almeno così le era apparso nei suoi solitari, perché i suoi fratelli si rifiutavano categoricamente di farla giocare assieme a loro, allenamenti. Le piaceva la sensazione che le dava stare a cavallo del manico di scopa: Il vento giocava con i suoi capelli, dando l’impressione che fossero fuoco ardente, e la libertà che il volare fra le nuvole le donava, la momentanea ebbrezza di sembrare invincibile, inarrestabile.

Gli anni passarono, ed arrivò il suo undicesimo compleanno. La tanto attesa lettera dalla scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts arrivò, e Ginny ricordava benissimo la felicità che provò in quel momento, e ricordava anche le frasi di scherno che pronunciò nei confronti dei suoi fratelli, che la prendevano sempre in giro, dicendole che si perdeva uno spettacolo meraviglioso.

E fu davvero così: Mentre era seduta su una di quelle minuscole barchette, che procedevano ordinatamente dietro quella del guardiacaccia Hagrid, con accanto una ragazza dai capelli biondi e gli occhi grigi molto grandi, l’immenso castello si dipinse dinanzi ai suoi occhi, riempiendo di meraviglia il suo cuore. Varcò il portone della Sala Grande guidata, insieme ai suoi compagni, dall’altera professoressa McGranitt e fu smistata, come la tradizione della sua famiglia conviene, a Grifondoro. Ricordava il sorriso che le rivolse Harry Potter, la sua cotta di allora, facendola arrossire in maniera indecente e procurandole un batticuore incredibile.

Purtroppo, il primo anno di Ginny non fu sereno come lei sperava che fosse. Le lezioni erano iniziate da circa un mese, quando, andando nel bagno delle ragazze, trovò un quaderno nero. Lei lo aprì con aria leggermente furtiva e, vedendo che era vuoto, decise di prenderlo. Quella stessa sera decise di farlo diventare il suo diario personale. Ne aveva sempre desiderato uno ma quando ancora abitava stabilmente alla Tana, aveva deciso di non tenerlo, dato che nella sua famiglia la privacy era solo un’utopia. Aveva appena scritto il suo nome, quando una frase, scritta con una calligrafia elegante e ricercata, apparve dal nulla. L’incubo di Ginny ebbe inizio. La ragazza cominciò a raccontare al ragazzo che si celava dietro quel libro, Tom Riddle, i suoi desideri, le sue paure, i suoi interessi, e soprattutto, gli raccontò della sbandata che si era presa per Harry. Ginevra comprese che chi celava la sua identità fra le pagine del diario voleva fare del male ad Harry e così decise di liberarsene, ma niente. Non ci fu modo di liberarsi di quell’orrendo oggetto: Le aveva già rubato l’anima. Ginny compì atti orribili; divenne taciturna e cominciò a costruire uno scudo attorno a sé, per dissuadere ogni volontario avvicinamento dall’esterno. Poi ci fu il buio più totale. I suoi ricordi ricominciano in un luogo sporco, acquoso e oscuro e vedono lei sdraiata sul freddo pavimento di quel posto, con una figura accanto a lei.

La figura di Harry Potter, il suo eroe.

Perché se prima Ginny sentiva di provare qualcosa che andava oltre la semplice simpatia nei confronti di quel ragazzo, adesso poteva confermare a se stessa di esserne completamente…ammaliata.

Un momento rimase indelebile nella memoria di Ginny: Lei aveva solamente tredici anni e, durante l’ultima prova del torneo Tremaghi, Harry, scosso da profondi singhiozzi, si era materializzato con il cadavere di Cedric Diggory fra le braccia, annunciando con voce rotta dalle lacrime che il Signore Oscuro era tornato. Le parve che il mondo si fosse fermato per un momento, quando le sue orecchie sentirono quelle parole, quella condanna. Un’altra guerra era veramente all’orizzonte? Ginny credette immediatamente alle parole del ragazzo. Aveva una tremenda paura che non le si toglieva di dosso, per lei e per i suoi cari. Di certo l’intera comunità magica doveva affrontare il problema con assoluta urgenza, preparandosi a combattere contro quello squilibrato. Però, come Ginny scoprì tempo dopo, la paura non fa vedere con chiarezza le cose.

Passò altro tempo, e la ragazza, sulla soglia dei quattordici anni, entrò nell’adolescenza. Ogni giorno si specchiava e vedeva che il suo corpo cambiava, mutava. Osservava il suo petto crescere e diventare sempre più morbido e grosso. La sua intera figura non era più quella di una bambina esile, ma si stava ammorbidendo, pur restando tonica. Stava, piano piano, diventando una donna.

E’ risaputo che con la pubertà, le prime pulsioni sessuali coscienti iniziano a mostrarsi e ovviamente Ginevra non fece eccezione. Si era sempre sentita a proprio agio con i ragazzi, forse perché aveva tanti fratelli, ma non aveva mai provato attrazione fisica verso di loro. Infatti, a quattordici anni ormai compiuti, capì che in realtà non era mai stata innamorata di Harry, ma semplicemente lo ammirava, lo aveva inconsapevolmente preso come suo modello. Tutt’altra faccenda valeva per il suo stesso sesso, invece. Le piaceva molto disegnare e spesso si scopriva a tracciare linee morbide di corpi femminili nudi, di seni prosperosi e gambe flessuose. A volte, a notte tarda, le sue mani lasciavano delicate carezze sulla sua pancia e scendevano sempre più giù, finché una volta non arrivò ad infilare una mano, curiosa e timorosa allo stesso tempo, oltre i pantaloni del suo pigiama, immaginando che altre mani, delicate come le sue, le facessero provare quei brividi così sconosciuti, così…eccitanti. La sua psiche fu immensamente turbata in quel periodo, ma non perché lei stessa non capisse quale fosse il suo reale orientamento sessuale, perché lei era sempre stata conscia di essere omosessuale e la sua sessualità si manifestò quando entrò nell’adolescenza in maniera del tutto naturale, senza dubbi. Aveva solamente timore del giudizio altrui: Che cosa avrebbe potuto pensare la sua famiglia? Era l’unica figlia femmina e neanche sarebbe stata in grado di diventare mamma.

Così decise di nascondere il suo interesse per le ragazze. Ci stava riuscendo egregiamente, fidanzandosi con un ragazzo, Micheal Corner, simpatico, ma… Rimaneva pur sempre un ragazzo. Solo che, un giorno d’inverno, una ragazza entrò nella sua vita. Si chiamava Victoria, era una Corvonero ed aveva il sorriso più dolce che Ginny avesse mai visto, con tanto di fossette sulle guance. L’aveva conosciuta durante le riunioni dell’ES e l’aveva notata subito. Quando i loro sguardi s’incrociarono per la prima volta, il cuore della rossa perse un battito. Gli occhi azzurri di Victoria, nonostante fossero di un colore freddo, divennero caldi per merito del suo fantastico sorriso. Il loro legame durò un anno, poi furono costrette a separarsi perché la famiglia di Victoria lasciò il paese, trasferendosi in Francia. Per un po’ continuarono a sentirsi via gufo, ma il loro rapporto era evidentemente ancora troppo immaturo per reggere alla lontananza.

Ginny compì da lì a poco sedici anni e la situazione nel mondo magico era di terrore, terrore più assoluto. Non era una decisione insolita quella di lasciare la Gran Bretagna in quel periodo, giacché le forze Oscure avevano il dominio su tutto. Le persone erano gettate nello sconforto, spettatori passivi e impietriti dalla paura, dinanzi a quell’orribile spettacolo. Ginevra volle comunque tornare a scuola, e la sua famiglia, suo malgrado, acconsentì. I Weasley sapevano che quando Ginny voleva fare qualcosa, l'avrebbe fatta, a qualunque costo.

E così, il turbolento sesto anno di Ginevra Molly Weasley ebbe inizio. Fu un anno di ribellione, di battaglie, di continue lotte contro il nemico. Quello che è certo, è che Ginny non avrebbe mai immaginato di trovare l’amore in quell’oceano di sangue.

L’amore vero.

  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Noirechatte_