Un
silenzio
stagnante coperto dall’oscurità della stanza
Il vagare
dei tuoi pensieri tra le pagine d’un libro.
Godere di
felicità non tue, sentir di personaggi
le tristezze
lontane.
Nascondendosi.
Come la
seducente oscurità che annega il tramonto
ti fai
portatrice di tristezza, senza accettarlo
Come una
rosa che nega di posseder le spine
decidi di
mostrarti al mondo
Solo noi
prescelti da ambigua fortuna
di tua
tristezza cogliamo la presenza
e soffriamo,
come soffre l’uomo
che stringe
il pugno su spinosi steli
di rose
senza colore.
continua a
stringer lo stelo
finanche il
rosso sangue,
come amare
lacrime,
dal pugno
chiuso
tristemente
trasuda
Il nero
dell’oscurità debolmente dilania,
le forze
diminuiscono ma continua
Il sangue
scarseggia ma persegue
Ferito e
morente ancora tenta
immerso nella
tua triste oscurità