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Autore: Hi Fis    13/12/2010    1 recensioni
Dopo aver visto il primo trailer di presentazione per Mass Effect 3, ho provato a immaginare una storia che ne ricalcasse gli aspetti principali: il senso di disperazione di fronte all'inarrestabile potenza dei Razziatori e i sacrifici che devono esser fatti per sconfiggere un nemico che sembra indistruttibile.
Genere: Dark, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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Dopo aver visto il primo trailer di presentazione per Mass Effect 3, disponibile sul sito ufficiale della Bioware, mi è stato impossibile non immaginare una possibile trama, che ho cercato di descrivere al meglio delle mie possibilità.
Prima di continuare, avviso che questo pezzo conterrà spoiler (in effetti gran parte della trama riassunta) del libro di Mass Effect: Retribution, quindi leggete consapevoli che potreste rovinarvi uno spin off di Mass Effect. Se invece la vostra curiosità è più forte, o semplicemente non vi importa, spero di essere riuscito a scrivere qualcosa di interessante.




Non combattere i mostri, a meno di non diventare un mostro.

Se guardi troppo a lungo nell’abisso, alla fine è l’abisso che guarda dentro di te.

  ***
 
“Infine, Loro giunsero.”
Le parole dell’oratore Batarian erano cristalline nell’aria immobile dei vicoli di Omega. Il suo corpo,  coperto delle cicatrici dovute alle mille battaglie combattute, non faceva che rafforzarne la presenza possente come quella di un antico profeta biblico.
“Infine, Loro giunsero. Dallo spazio più oscuro, oltre l’ultima stella e il pianeta più lontano, i Razziatori attaccarono. La loro avanzata fu inarrestabile: la loro potenza sembrava infinita e coloro che aveva negato la loro esistenza, coloro che non avevano voluto vedere la verità, caddero nella disperazione e nel terrore più profondo di fronte alla Loro oscura gloria. Il loro numero era così grande da poter oscurare i cieli di ogni mondo, e ancora ne sarebbero avanzati. Tuttavia, uno solo era il pianeta a cui erano interessati: non la Cittadella, attorno alla quale la pavida flotta del Consiglio era schierata a formare una vana barriera di difesa, ma la Terra fu la loro prima meta.
Il pianeta azzurro, il luogo di nascita della specie umana, fu assediato ed espugnato in un solo giorno, senza che qualcuno riuscisse a rallentarli, meno che mai a fermarli.
La razza Umana, colpevole di aver generato il più forte avversario che i Razziatori avessero mai incontrato, era divenuta la loro preda favorita. Solo due possibili destini furono dati all’uomo: estinzione, o ascensione.”
Mentre parlava, una piccola folla si era riunita attorno al suo palco improvvisato: la storia era nota a tutti e proprio per questo erano in molti ad ascoltare.
Perché quella storia non avrebbe mai dovuto essere dimenticata, non importava quanto fosse antica.
“Il primo giorno, il numero dei morti raggiunse i due milioni. In sette giorni, superò i dieci. Quello xenocidio, il primo che i Razziatori avevano pianificato, sembrava inevitabile: le più grandi testimonianze dell’ingegno umano, le loro città e il loro retaggio, furono demolite fino alle fondamenta; o divennero gli oscuri trespoli da dove i loro inesorabili carnefici contemplavano lo sterminio.”.
Molti umani tra la folla assentirono col capo, mentre le loro menti esploravano antichi termini di distruzione: Apocalisse, Ragnarök, Armageddon. E tuttavia, questi onorati termini erano solo parole vuote, pallide approssimazioni per descrivere ciò che i Razziatori inflissero all’umanità.
“E quindi rimase all’uomo solo la fede da opporre alla follia e alla disperazione, poiché il nemico aveva preso tutto il resto. Solamente la fede, e le preghiere fatte con mani troppo stanche per impugnare un’arma e difendersi.
Ma non tutto era ancora perduto: in risposta a quelle suppliche, giunsero dal cielo cinque angeli della distruzione. Cinque salvatori, che insegnarono ai Razziatori il significato del terrore...”
 
Cinque angeli, cinque salvatori: c’è chi dice che furono gli dei a concedere loro il potere, ma la realtà fu molto più inquietante.
La verità, che rimarrà per sempre sconosciuta ai più, fu che i Razziatori trovarono la strada per giungere sulla Terra per colpa di un solo uomo, un uomo che aveva giurato di proteggere l’umanità a qualunque costo. L’Uomo Misterioso sapeva che tutto ciò che i Razziatori avevano lasciato nella Galassia, dalla Cittadella ai Portali Galattici, non era altro che un’astuta trappola, un’esca e un guinzaglio per controllare lo sviluppo delle nuove razze.
Lo sapeva, eppure questo non bastò a consigliarlo alla prudenza: credeva di essere più scaltro del suo nemico. Nonostante la perdita della base dei Collettori, distrutta per mano del comandante Shepard, l’Uomo Misterioso non rinunciò ai suoi propositi: nessuno seppe mai che essa era in realtà un altro portale che collegava l’ombelico della Via Lattea allo spazio oscuro.
Grazie alle scoperte compiute sul cadavere alla deriva di un Razziatore, Cerberus aveva ottenuto la tecnologia che i nemici di tutte le razze usavano per trasformare i vivi in gusci vuoti senza mente, schiavi fedeli al loro servizio. All’Uomo Misterioso non importava che gli stessi ricercatori che avevano compiuto quella scoperta fossero caduti vittime della tecnologia dei Razziatori. Nemmeno questo bastò a dissuaderlo: egli sperimentò quelle terribili femtomacchine, il sangue stesso dei Razziatori, su uno della sua stessa gente, un essere umano di nome Paul Grayson.
Grazie a quelle macchine più piccole di una molecola, egli divenne l’avatar del nemico: ciò che Grayson sapeva, i Razziatori appresero. Il loro potere non poteva essere imprigionato, non a lungo: perduti i due ingressi per la Via Lattea, i Razziatori usarono quell’inaspettato dono che Cerberus aveva fatto loro per studiare le loro future prede.
Liberarlo dalle mani dell’organizzazione fu fin troppo semplice, bastò sfruttare la confusione della battaglia fra i suoi carcerieri e le forze speciali Turian che Anderson aveva sguinzagliato contro Cerberus: il loro controllo sull’avatar umano cresceva ad ogni ora, e ad ogni sussurro che i Razziatori versavano nella mente di Paul, la sua forza aumentava.
Grayson non aveva mai posseduto il minimo talento biotico, eppure appena una settimana dopo la sua trasformazione, fu in grado di tenere testa disarmato a tutti i cacciatori che Aria T’Loak,la regina di Omega, gli aveva sguinzagliato contro. Le ferite che furono inferte in quella battaglia al loro vascello furono per i Razziatori irrilevanti: fu semplice riparare i danni che pistole e granate avevano inferto.
E se anche alla fine il loro agente indottrinato fu distrutto per mano dello stesso Anderson, i Razziatori avevano appreso abbastanza.
Le specie della Galassia avevano ottenuto due anni di tregua, ma cosa sono due anni rispetto all’eternità e all’infinita pazienza dei Razziatori?
Comunque, Grayson non era il loro unico agente: fu facile infiltrare all’interno di Cerberus uno dei loro schiavi indottrinati, e l’organizzazione fu così manipolata perché costruisse un portale verso lo spazio oscuro.
Fu grazie a quel portale, che i Razziatori arrivarono sulla Terra.
In preda al rimorso, l’Uomo Misterioso pose fine alla sua vita prima che il comandante Shepard arrivasse ad esigerla, lasciando un ultimo dono, un ultimo strumento e un’ultima maledizione per i salvatori: cinque fiale, ognuna contenente le terribili femtomacchine mangiatrici di carne e tessitrici di ingranaggi, modificate in modo che non fossero più connesse ai loro creatori. E mentre la Terra bruciava, l’equipaggio della Normandy viaggiò di pianeta in pianeta, mentre il suo vicecomandante usava diplomazia e violenza per unire la Galassia e formare una flotta abbastanza potente da sconfiggere i Razziatori.
Nello stesso tempo, cinque avrebbero sacrificato se stessi per diventare armi, e comprare con la loro anima, la loro carne e il loro sangue abbastanza tempo affinché Miranda Lawson completasse la sua missione.
 
Cinque angeli della distruzione. Qualcuno dice che furono gli dei a mandarceli nel momento del nostro più grande bisogno, ma non è così: nessuno, nemmeno Dio, vorrebbe mai un simile sacrificio.
 
“… Ricordate i loro nomi, perché gli dei ci hanno considerato degni di essere salvati. Ricordate i loro nomi, perché ci hanno salvato dall’oblio.”
 
***
 
Trascritti dal diario degli ultimi giorni dell’ufficiale comandante Hayat Shepard. Solo audio.
 
… il dolore è insostenibile. Le macchine che nuotano nel nostro sangue lavorano senza sosta, scavando la nostra carne come formiche, riplasmando i nostri corpi in nuove e mostruose forme. Non mi è difficile immaginare i loro denti mentre strappano ossa e muscoli e li sostituiscono con qualcos’altro, qualcosa che mi ripugna e che preferirei non descrivere…
 
… oggi anche il mio cuore si è fermato: Mordin pensa che il mio ritardo sia dovuto agli impianti che Cerberus ha usato per riportarmi in vita. Le femtomacchine li hanno divorati, sostituendoli con nuove e ben più terribili protesi; ora anche nel mio petto si è formato il nucleo di eezo che alimenterà i nuovi impianti, a mano a mano che cresceranno dalla vecchia carne.
Garrus riesce ancora a scherzare: dice che per lo meno siamo più belli di quanto Saren non sia mai stato. C’è un fondo di verità nelle sue parole: l’unica parte della sua epidermide rimasta inalterata è la profonda cicatrice che porta sul volto. Il resto della nostra pelle, la sua come quella di ognuno di noi, è solcato da profondi… segni, che mostrano come ciò che ci fa muovere non sia più carne e muscoli…
 
… oggi ho perso il senso del tatto…
 
… Jack ha passato tutta la giornata a piangere: la capisco, è tragico che una persona recuperi la sua umanità giusto in tempo per doverla sacrificare, e questa volta per sempre. Tali è riuscita a consolarla: non mi sono ancora abituata a vederla senza la sua tuta.
La sua specie è così bella… è un peccato che la sua figura sia stata così deformata: il suo nuovo “omnitool” da mutante si è fatto strada oltre la sua spalla, ed è lei ora a controllare i sistemi del nostro rifugio temporaneo. È convinta che non avrà alcun problema a fare la stessa cosa con i Razziatori.
Mordin ritiene che gli impianti crescano seguendo il nostro inconscio: credo che abbia ragione, spiegherebbe perché Grunt sembri un dinosauro corazzato e Garrus abbia un cannone ad accelerazione di massa al posto del braccio…
 
… Grunt mi segue come un’ombra: credo di essere l’unica cosa che lo separa dalla follia. Oggi l’ho tenuto abbracciato a me, mentre mi piangeva sulla spalla, balbettando nomi di antichi signori della guerra krogan.
Lo tenuto stretto a me, fino a quando non ha finito le lacrime…
 
… oggi sono riuscita a vedere mia figlia, attraverso un comunicatore che Tali mi ha costruito.
Sihaya è una magnifica, piccola Asari, che ha i miei stessi occhi, o meglio, i miei stessi occhi umani. Non saprà mai chi sono, e se sopravvivrò alla battaglia, è molto probabile che sarò io a seppellirla: Mordin è convinto che moriremo solo quando l’ultima stella di questo universo si spegnerà.
Non ho mai voluto questo. Non ho mai desiderato vedere mia figlia crescere ignara di suo “padre”.
 
Liara è convinta che i segni peculiari sul volto della piccola siano merito mio: essendo lei una pura Asari, i miei marcatori genetici e comportamentali saranno predominanti in nostra figlia.
Aethyta mi ha promesso che farà di tutto perché Sihaya non divenga una commando o una mercenaria, ma dubita che potrà tenerla a lungo lontano dai campi di battaglia, dato chi sono i suoi genitori.
Confido che sua madre e sua nonna sapranno indirizzarla verso il giusto cammino.
Liara ha tentato di convincermi affinché consentissi la comunicazione video in entrambi i sensi, ma ho rifiutato: preferisco che mi ricordi come ero quando avevo ancora un aspetto umano, e non la bestia con sette occhi che sono diventata…
 
… Mordin è morto oggi, per cause naturali. È strano che in una guerra come questa ci siano persone che muoiono di vecchiaia. O forse è la situazione in cui ci troviamo, a rendere tutto anomalo.
Non so, non so più da molto tempo cosa sia la normalità…
 
… Ci sentiamo molto soli…
 
… Sono passati sette giorni dalla nostra trasformazione. Secondo Mordin, questo era il tempo minimo perché le femtomacchine completassero il loro lavoro. Queste saranno le ultime parole che detterò a questo diario: tra sei ore attaccheremo. Jack prenderà l’Europa, Garrus il nord America, mentre noi altri ci divideremo il resto del mondo.
Ognuno di noi ha dato la propria vita per difendere la Vita dai Razziatori. Anche se è stato per ragioni diverse che abbiamo accettato questo sacrificio, se potessimo tornare indietro sono convinta che lo rifaremmo. Mi viene da ridere, se penso che noi cinque abbiamo accettato volontariamente questo destino. Tutti noi, persino Jack, siamo fieri di aver vissuto, e possiamo solo sperare che il nostro sacrificio sarà abbastanza: a questo punto, cos’altro possono toglierci?
 
Fine della registrazione.
 
***
 
“… E quando alla fine la flotta galattica congiunta giunse sulla Terra, sei mesi dopo il primo attacco, grande fu la meraviglia e lo stupore. Ogni città e ogni strada era ingombra dei cadaveri dei nostri nemici, io lo so: il padre del padre di mio padre vide di persona la distruzione e la Terra che tutta era divenuta un immenso cimitero, un mausoleo per i più grandi nemici della Vita.
Perché sul pianeta azzurro non era rimasto nessuno che non fosse umano: ed è dalle testimonianze di quei superstiti, di quei salvati, che conosciamo l’esistenza dei cinque angeli salvatori.
L’angelo nero, il cui attributo è la forza, in grado di fare a pezzi la corazza dei nemici con le sole mani.
L’angelo azzurro, il cui attributo è la precisione, capace di colpire con assoluta certezza chiunque si mostri al suo cospetto.
L’angelo blu, il cui attributo è il contrappasso, che usò interi palazzi per trafiggere gli scafi avversari, impalandoli con le rovine della loro distruzione.
L’angelo bianco, il cui attributo è il controllo, capace di costringere i Razziatori a combattere l’uno contro l’altro e di spegnere i loro cuori e le loro menti.
E infine, l’angelo viola, il cui attributo è l’assoluta distruzione, capace di distruggere un Razziatore con un solo passo.
Nessuno sa se questi cinque angeli caddero durante la battaglia o se sopravvissero. Nessuno sa dove siano, se gli dei li abbiano richiamati presso di loro o se attendano, nascosti alla nostra vista, il momento in cui la Galassia avrà di nuovo bisogno di loro. Il momento in cui noi avremo nuovamente bisogno di loro.
Siate pronti a tutto per difendere la Vita, questo è il messaggio dei cinque angeli, ma più di ogni altra cosa, agite con saggezza. Perché quando troppo sangue sarà stato versato, i cinque distruttori torneranno per terminare la loro opera e per distribuire il loro inconfutabile giudizio.”
 
Al riparo fra le ombre della stazione, una figura umana aveva ascoltato attentamente il sermone, fissando con i suoi sette occhi, nascosti sotto un cappuccio, una giovane Asari ignara, con peculiari segni sulle guance.



E questo è quanto. Ho appositamente taggato il pezzo come "What if?" per due ragioni: la prima è che dubito che la trama di ME3 sarà quella che ho descritto a grandi linee nel pezzo qui sopra. La seconda è che spero vivamente che non sarà quella che ho descritto: ho speranze per un finale più positivo per ME3.
E quali sono le vostre impressioni riguardo questo mio pezzo?

  
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