Titolo: Cooking
Summary: << Domani si cucina! >> annunciò attaccando il foglio al frigorifero.
Pairing: Sherlock/John
Raiting: NC-17
Words: 942
Disclaimers: Non sono miei, ma li sento miei. Ditemi se sono più fortunata io o la BBC.
Notes: Scemità causata dal Natale in avvicinamento, anche se vi assicuro che non vedono l'ora che arrivi il cenone. *Sherl unisce le mani alla Mr. Burns in “Eccellente” mode... non mi piace O.ò*
C o o k i n g
<< Trovata! >>
John riemerse dall'ennesima valigia che stava controllando da quella mattina.
<< Cosa? >> chiese Sherlock dalla poltrona
<< La ricetta di mia madre. >> disse felice sventolandola davanti a lui
<< “Biscotti al cacao” ? >> lesse
<< Sì, mia madre li faceva ogni Natale. >> spiegò John guardandola con affetto
<< Domani si cucina! >> annunciò attaccando il foglio al frigorifero. Poi si voltò allegro verso il suo coinquilino e augurò la buonanotte, avviandosi alle scale.
<< John. >> lo chiamò l'amico. Si fermò e lo guardò.
<< Perché era nella tua valigia dell'Afghanistan? >> chiese
Il sorriso del dottore s'incrinò leggermente, facendolo sentire un po' in colpa.
<< Mia madre non ne aveva più bisogno, visto che la conosceva a memoria; così l'ho portata con me. Ogni tanto la leggevo e … sentivo aria di casa. >>
Arrossì lievemente e abbassò lo sguardo sotto quello attento di Sherlock.
<< Lo so che può sembrarti stupido... >>
<< Non mi sembra stupido. >> replicò fermo, tentando di salvare il salvabile
John alzò di nuovo gli occhi e incontrò quelli dell'uomo davanti a lui. Il sorriso era sparito del tutto.
<< Hai ragione. Forse è solo triste. Notte. >> aggiunse e sparì tra le scale prima che Sherlock potesse rimediare.
Si diede mentalmente dell'idiota una, dieci, cento volte. Non aveva ancora imparato a gestire completamente la questione dell'Afghanistan. Aveva sempre la sensazione di aver parlato troppo, e di aver usato parole sbagliate.
Sbuffò e si appallottolò sulla poltrona.
John stava tranquillamente sognando, quando un rumore improvviso e stridulo lo svegliò.
Decisamente poco carino da parte della fonte sconosciuta.
Adesso era costretto ad annientarla.
Con poca voglia e molto cattive intenzioni si diresse di sotto. A passo di marcia arrivò in cucina dove si pietrificò.
<< Sherlock, che diamine stai facendo? >>
Sherlock alzò lo sguardo colpevole. Era in pigiama, aveva lo sbattitore elettrico sporco in mano, il grembiule ridotto peggio addosso, l'intera cucina era piena di roba e sembrava essere appena scampata ad un tornado, il cui centro doveva essere una ciotola piena di roba marrone non identificata. Il viso del suo amico non era messo meglio: aria sconvolta, sporco di polveri indecifrabili e dell'Ufo marrone.
<< Io... volevo cucinare. >>
<< Alle tre di notte? >>
<< Volevo preparare i tuoi biscotti per domani. >>
John rimase attonito per un attimo perché... cosa?
<< Non sono stato molto delicato ieri, quindi volevo dimostrarti che non pensavo fosse una cosa né stupida né triste. >>
No, era troppo surreale. Non stava accadendo sul serio. Doveva essere un sogno. Per forza.
<< Voglio dire, questa è casa nostra... Il che implica il fatto che sia tua. >>
Sherlock Holmes aveva appena fatto un gesto altruista? Un'azione carina?
Il suo Sherlock Holmes?
<< Mi sono detto: “Non sarà così difficile. Sarà tipo un esperimento.” Il problema è questo coso! >> Alzò lo sbattitore guardandolo con odio << Appena ne ho inserito la spina, è impazzito e ha fatto un disastro. >>
John non aveva parole. Non solo perché era stato letteralmente sommerso da quelle di Sherlock, ma perché era sconvolto.
<< Aspetta, casalinga disperata, fammi capire bene. >> disse << Hai messo su tutto questo casino per me? >>
<< Sì, per... dimostrarti che avevi torto. >>
<< Questo suona più da te. >> concesse, mentre si avvicinava lentamente.
Lo osservò, appoggiandosi al tavolo: gli schizzi dell'impasto sembravano dei nei troppo scuri, le tracce di farina, di cacao e di colpevolezza lo facevano sembrare un bambino beccato a fare proprio ciò che gli era stato categoricamente proibito.
Sorrise e col pollice gli sfiorò la guancia.
<< Mrs Hudson vorrà un colpevole domattina. >> mormorò
Sherlock puntò gli occhi grigi nei suoi, la bocca prima leggermente aperta per lo stupore ma che mutò in un sorriso sghembo (molto somigliante ad un ghigno).
<< Sei tu che passi più tempo in cucina. La ricetta è tua. Il grembiule è tuo. Non posso essere accusato. >> sussurrò
<< E la faccia così ridotta? >>
<< Si può lavare, la faccia. >>
<< E le impronte? >>
<< Ci sono anche le tue. >>
<< Non ho scampo allora. >>
No, finché Sherlock teneva le mani poggiate sul tavolo ai suoi due lati e lo guardava come fosse un felino che ha appena agguantato la preda.
Poggiò la fronte contro quella di John.
<< Credo, però, che potremmo patteggiare. >>
Provò ad annullare la loro distanza, ma John si staccò un po' con aria divertita. Sherlock lo guardò un momento, riprovò e lui si allontanò di nuovo, il ghigno evidente sul suo viso.
<< Tu sembri una persona cosiddetta normale, ma in realtà sei una creatura subdola e perfida. >>
John diede in una mezza risata, gli prese il viso tra le mani e lo baciò, avido.
Perché voleva da quando era entrato e l'aveva visto così, vaffanculo!
Riusciva a distinguere il sapore amaro del cacao, ed era una strana novità.
Sherlock gli artigliava pericolosamente il pigiama e stavano finendo stesi sul tavolo, eppure era come se non fossero abbastanza vicini.
Gli mise le mani tra i capelli e persero quasi completamente l'equilibrio. John tentò di ritrovarlo muovendo una mano a tentoni, finendo – e ti pareva! - con le dita nell'impasto dei biscotti.
Ecco, ora aveva irrimediabilmente compromesso le prove.
<< Adesso, in cucina? >> mormorò sulle sue labbra
<< Adesso, in cucina. Perché? >>
<< Niente. Chiedevo conferma. >>
Quelle stesse dita finirono da qualche parte sulla nuca o sui vestiti del suo coinquilino.
Avrebbero necessitato di una doccia dopo, di sicuro.
E Mrs Hudson avrebbe avuto due colpevoli quella mattina.
Notes, again:
Oh cielo! Una parvenza di lemon! La storia ha preso sfumature rosa porcellino (come direbbe Marge) e sono davvero contenta di ciò.
Sherl casalinga disperata... *rotolaMUORE*
Ringrazio sempre sentitamente tutte le pazze che insistono a volermi seguire. Non fatelo: è pericoloso!! XD
Prometto che inserirò più citazioni. Lo prometto.