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Autore: Valengel    14/12/2010    9 recensioni
Ron vuole finalmente dichiarare il suo amore ad Hermione, ma non sarà troppo tardi? Forse c'è già qualcun altro nel suo cuore.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ron Weasley | Coppie: Draco/Hermione
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
- Questa storia fa parte della serie 'Il linguaggio dei fiori'
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Narcisi

L'Auror Ron Weasley stava osservando il proprio riflesso allo specchio.

Indossava il suo vestito migliore e si chiedeva se non fosse esagerato mentre con le mani sudaticce per la tensione lisciava le pieghe inesistenti del suo abito.

Era da poco tornato da una missione che lo aveva tenuto lontano da casa per undici mesi e quella sera aveva un appuntamento con Hermione.

La sua Hermione.

Quanto gli era mancata.

Aveva pensato a lei ogni giorno. Erano anni ormai che l'amava in silenzio ed era giunto il momento di rivelarle i suoi sentimenti. Le aveva mandato un gufo per farle sapere che era tornato, che voleva vederla e che voleva parlarle di cose importanti. Lei gli aveva risposto contenta del suo ritorno, dandogli appuntamento per quella sera.

- Devi dirle che l'ami da tutta una vita. Ti amo Hermione. Non è difficile.

Ron sospirò guardando il suo riflesso allo specchio.

- Hai affrontato i Mangiamorte e ogni tipo di mago oscuro, cosa vuoi che sia parlare con Hermione in confronto a questo?

Stava cercando di farsi coraggio senza per altro riuscirci molto bene. Sospirando per l'ennesima volta guardò l'orologio e, anche se era in anticipo, prese in mano un mazzo di fiori che aveva comprato per l'occasione e si smaterializzò in un vicolo di fronte alla casa di Hermione.

Dopo Hogwarts lei non era tornata a vivere con i genitori ma aveva affittato una casa nella periferia di Londra. Era piccola e bianca, con il tetto spiovente e la porta dipinta di blu che la distingueva da tutte le altre.

Perché anche lei è diversa da tutte le altre.

Ron distolse lo sguardo dalla casa e fissò i fiori che stava stringendo spasmodicamente in mano. Aveva scelto un mazzo di narcisi(*).

Hermione una volta gli aveva raccontato un'antica leggenda babbana che parlava di un giovane bellissimo, Narciso appunto, che, specchiandosi nelle acque di un fiume, si innamorò del proprio riflesso e che, credendolo un altro giovane, si sporse per baciarlo finendo così per cadere in acqua ed affogare.

Finale tragico a parte, Ron voleva evidenziare come per lui Hermione fosse la più bella di tutte.

Dopo un ultimo sospiro, Ron fece un passo avanti per uscire dall'ombra ma qualcosa lo bloccò portandolo nuovamente ad indietreggiare.

Dall'angolo della strada comparvero due giovani. Ron riconobbe immediatamente Hermione.

E' sempre più bella.

Aveva i capelli sciolti, più lunghi di quanto si ricordasse, che le ricadevano in morbidi boccoli lungo la schiena. Indossava un vestito blu leggero che ne accarezzava le forme morbide.

Camminava a passo spedito gesticolando con l'uomo accanto a lei.

Ron spostò l'attenzione su di lui e sbiancò riconoscendo Draco Malfoy. Pensò di aver visto male e strizzò gli occhi.

Quei capelli innaturalmente biondi, la pelle lattea e l'aria rilassata e indolente erano inconfondibili. Mancava solo il solito ghigno sprezzante.

Mentre Hermione sembrava agitata, lui era placido e tranquillo come se fosse abituato alle sfuriate di lei e stesse semplicemente aspettando che smettesse di parlare.

- Io non capisco perché sei così ostinato in merito.

- Ne abbiamo già parlato.

- Si ma cosa ti costa?

- Hermione, è pericoloso, lo sai.

Hermione? Da quando quel Mangiamorte rinnegato la chiamava per nome?

- Oh vai al diavolo Malfoy. Ora sparisci. E' già tardi e deve arrivare Ron.

Si vai al diavolo e sparisci Malfoy. Adesso ci sono io.

- Tu mi stai mandando via per Weasel?

- Smettila di chiamarlo così. E' il mio migliore amico e non lo vedo da un anno, lo sai.

- E per quel che mi riguarda potresti benissimo continuare così.

Hermione alzò gli occhi al cielo esasperata.

- Harry e Ron sono i miei migliori amici, sono come fratelli per me e sarà così sempre. Non dico che dobbiate andare d'accordo, ma cerca almeno di non disprezzarli così apertamente.

Hermione abbassò gli occhi. Le faceva male pensare che l'odio reciproco che provavano da ragazzi non si era ancora dissipato.

Draco le prese il mento tra le dita e lentamente la costrinse ad alzare gli occhi. La stava osservando con dolcezza, con quello sguardo che rivolgeva solo a lei.

- Hai ragione, ma sono uomini e ti ronzano sempre intorno. Non mi piace.

Hermione sorrise indulgente.

- Harry è sposato con Ginny.

- Esiste il divorzio. E comunque resta sempre Potter.

Hermione sbuffò ma Draco la ignorò e proseguì.

- Però la rossa è tollerabile. Insomma, è pur sempre una Weasley, e non capisco come riesca a sopportare Potter, ma lei non è male, te lo concedo.

Detto da Draco Malfoy, notoriamente avaro in manifestazioni d'affetto, suonava quasi come una dichiarazione d'amore. Hermione fece un sorrisino furbo.

- Lo dici solo perché sai che Ginny pensa che tu sia l'uomo perfetto per me.

- Ma io sono l'uomo perfetto. In generale dico.

- Arrogante.

- Sono solo realista.

- Sei insopportabile.

- Non mi ameresti così tanto se non fossi così.

- No, probabilmente no.

Ron era shoccato. Da quando Draco Malfoy ed Hermione parlavano civilmente? Così vicini, soprattutto. Da dove si trovava Ron non era riuscito a capire le ultime battute visto che i due avevano abbassato il tono di voce, ma non gli piaceva la loro vicinanza, non gli piaceva l'evidente confidenza ma soprattutto non gli piaceva come lui la guardava. Come se lei fosse una mousse di doppio cioccolato con fragole e panna e non vedesse l'ora di sbranarla. Il che era esattamente lo stesso modo in cui lei guardava lui, ma questo Ron preferì ignorarlo.

- Dirai di noi a Weasley stasera?

- Certo. Conoscendolo temo che non la prenderà molto bene, ma del resto, se è riuscito ad accettarlo Harry...

- Stai tranquilla. Non ti cancellerà dalla lista degli amici. Non per sempre almeno.

Hermione sorrise debolmente. Draco le posò una mano sulla guancia e lei più lievemente il viso per appoggiarvisi.

- Devo andare a cambiarmi. Ron arriverà a momenti ed è meglio che non ti trovi qui.

Draco annuì e si chinò a baciarla stringendole la vita e attirandola a sé. Hermione gli buttò le braccia al collo e si abbandonò a lui.

Ron era paralizzato. La bocca aperta, gli occhi sgranati, lo sguardo vacuo e nessun pensiero coerente in testa.

Non ci poteva credere.

Hermione, la SUA Hermione stava baciando appassionatamente quella sottospecie di Mangiamorte rinnegato.

Sentì distintamente il suo cuore rompersi, spezzarsi in mille piccoli e dolorosissimi pezzi.

Nel viottolo buio risuonò il CRACK della smaterializzazione. A terra un mazzo di narcisi(*), unico e silenzioso testimone di quanto accaduto.



(*): La scelta dei fiori non è casuale. Nel linguaggio dei fiori, il narciso è simbolo di un amore non corrisposto.

   
 
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