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Autore: EffieSamadhi    14/12/2010    1 recensioni
[Dirty Dancing II]
Con la salita al potere di Fidel Castro, Katie e la sua famiglia sono costretti a lasciare Cuba. Nonostante le promesse, Katie e Javier vanno avanti con le loro vite. E così, mentre Katie si sposa e ha una figlia, Javier apre un'officina e diventa il re della 'Rosa Negra'.
Passano gli anni (diciannove, per l'esattezza), e il destino gioca le sue carte, riportando Katie a L'Avana. Accompagnata dalla sorella Lucy e dalla figlia, Isabella, che rivela un inaspettato talento per la danza, e sembra dimostrare una certa simpatia per il fattorino dell'hotel, tale Ricardo Suarez...
***
La ff presenta alcune "incongruenze" rispetto al film, e inoltre ho sbagliato nell'inserire il nome della sorella di Katie, che nel film si chiama Susie: lo so, dovrei cambiarlo, ma ormai per me il personaggio si chiama Lucy. =)
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Recordar. Dolerse. Volver

L’Avana, Cuba, 1977

Agosto

 

            “Conoscevo Thomas da sempre” iniziò Katie, fermandosi e volgendo lo sguardo verso il mare. “I Ferguson abitavano dall’altra parte della strada. Avevano due figli. Thomas aveva sei anni più di me, Rebecca ha la stessa età di Lucy. Thomas era beneducato, e sempre gentile con noi. A febbraio scoprii di essere rimasta incinta, e lo confidai a Lucy. A lei e a nessun altro.” Fece una pausa. “Era l’unica persona con cui volessi parlare. Avrei voluto dirlo anche a te, ma non sapevo come raggiungerti. Lucy cercò di convincermi a parlare con i miei genitori, certa che avrebbero capito e mi avrebbero aiutata.”

            “Ma tu sei sempre stata testarda” commentò Javier, rimasto dietro di lei.

            “Mi venne in mente Thomas. Alcuni suoi comportamenti mi avevano fatto pensare che… beh, che potevo piacergli. Mi feci coraggio e andai a cercarlo all’università. Stava per laurearsi in Legge. Gli spiegai la mia situazione, e gli chiesi aiuto.”

            “Accettò?”

            Katie sorrise. Isabella le aveva fatto la stessa domanda, con il medesimo tono di voce, poche ore prima, su quella stessa spiaggia. “Accettò. Fu buono con me. Non pretendeva che lo amassi. Voleva solo che gli assicurassi che… che non amavo più te. E fu quello che dissi. Gli dissi che non pensavo più a te, che non contavi nulla. Gli ho mentito. Ho mentito a me stessa.”

            “E poi, com’è andata? I tuoi genitori come reagirono?”

            “Fu più facile del previsto, far credere ai miei genitori che eravamo davvero innamorati. Convinsi mia madre che la mia riluttanza ad uscire con James era dettata dal profondo affetto che mi legava a Thomas.”

            “E’ stato un matrimonio felice?”

            “E’ stato un matrimonio sereno. Lui era molto felice. Ha cresciuto Isabella come se fosse stata sua figlia, senza mai rinfacciarmi la storia con te. E confesso che… a un certo punto, ti avevo quasi dimenticato.”

            “Quasi?”

            Katie deglutì e si voltò a guardarlo, trovandolo seduto sulla sabbia. “Volevamo altri figli. Volevamo una famiglia numerosa, tanti fratelli e sorelle per Isabella. Ma non ho mai potuto dargliene. Iniziai a pensare che fosse una specie di castigo divino, perché ero stata con te senza essere tua moglie. Pensai di essere una cattiva madre, pensai… ah, non riesco più a ricordare quante cose pensai in quel periodo.”

            “Mi dispiace.”

            Katie tornò a guardare verso il mare. “Non importa. Superammo quella fase. Thomas stava facendo carriera, e tutto andava per il verso giusto. Ma l’anno scorso… l’anno scorso fu coinvolto in un tremendo incidente, e morì. Se non fosse stato per Lucy e Isabella, forse non l’avrei mai superata.”

            Javier si alzò e strinse le spalle di Katie con le sue mani grandi, cercando di trasmetterle tutta la sua comprensione.

            “Ma non mi pento di quello che ho fatto” riprese lei, con voce più ferma. “Non mi pento di nessuna scelta. Se Isabella è la ragazza che è, è anche grazie a Thomas.”

            “Mi sarebbe piaciuto conoscerlo” sussurrò Javier.

            “Ti sarebbe piaciuto, ma non credo sareste andati d’accordo.”

            Javier sorrise. “Anche tu e io, all’inizio, pensavamo che non saremmo mai andati d’accordo.”

            Katie si voltò di scatto, trovandosi più vicina a Javier di quanto avesse voluto.

Erano sulla spiaggia. Di nuovo.

Erano soli. Di nuovo.

La luna era alta in cielo. Di nuovo.

E, come allora, non c’erano più segreti tra di loro.

Katie percepì le labbra di Javier farsi più vicine, mentre le sue mani si posavano delicate sul suo viso, racchiudendolo dolcemente come un tempo. Si lasciò stringere come era accaduto soltanto sulla pista da ballo. Attraverso i loro vestiti, sentì i loro cuori battere insieme.

Di nuovo.

   
 
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