Film > Dirty Dancing
Segui la storia  |       
Autore: EffieSamadhi    14/12/2010    1 recensioni
[Dirty Dancing II]
Con la salita al potere di Fidel Castro, Katie e la sua famiglia sono costretti a lasciare Cuba. Nonostante le promesse, Katie e Javier vanno avanti con le loro vite. E così, mentre Katie si sposa e ha una figlia, Javier apre un'officina e diventa il re della 'Rosa Negra'.
Passano gli anni (diciannove, per l'esattezza), e il destino gioca le sue carte, riportando Katie a L'Avana. Accompagnata dalla sorella Lucy e dalla figlia, Isabella, che rivela un inaspettato talento per la danza, e sembra dimostrare una certa simpatia per il fattorino dell'hotel, tale Ricardo Suarez...
***
La ff presenta alcune "incongruenze" rispetto al film, e inoltre ho sbagliato nell'inserire il nome della sorella di Katie, che nel film si chiama Susie: lo so, dovrei cambiarlo, ma ormai per me il personaggio si chiama Lucy. =)
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Recordar. Dolerse. Volver

L’Avana, Cuba, 1977

27 Agosto

 

            Isabella si sciolse dall’abbraccio di Javier, e teneramente gli sorrise. “Ti scriverò, lo prometto. E per le vacanze di primavera forse riuscirò a tornare. Sicuramente passerò qui l’estate. Ti voglio bene, papà.” Era la prima volta che lo chiamava così.

            Ricardo salutò Lucy e Katie, poi si allontanò di poco con Isabella, iniziando a salutarla a modo proprio. Javier rivolse allora la sua attenzione alle sorelle Miller. Salutò Lucy con un profondo abbraccio, augurandole tanta fortuna. A Katie riservò un abbraccio più intenso e un caloroso bacio. “Tornerai presto, me lo hai promesso” sussurrò, a pochi centimetri dalle sue labbra.

            “Tornerò presto.”

            “E non andrai più via.”

            “Ci proverò.”

            Enrique non era all’aeroporto. Lui e Lucy si erano salutati la sera prima, alla Rosa Negra, entrambi allergici agli addii strappalacrime dell’ultimo minuto. E poi Enrique sarebbe dovuto uscire in barca per pescare, quel mattino. Improvvisamente, la donna provò una fitta al cuore, vedendo sorella e nipote impegnate a salutare gli uomini che le amavano, mentre l’uomo che lei amava – e che in un paio di occasioni le aveva dato a intendere di essere interessato – stava pescando degli stupidi pesci in uno stupido oceano.

            “Dobbiamo andare” disse, piuttosto brusca, costringendo le due parenti a focalizzare l’attenzione su di lei.

            Katie e Isabella la precedettero sulla scaletta. Lucy le stava raggiungendo, quando una voce a lei familiare – troppo familiare, troppo amata – pronunciò il suo nome. “Lucy! Lucy Miller!”

            Lucy si voltò. Enrique era lì. Ma non poteva essere Enrique. Enrique doveva essere in mare. Iniziò a riflettere. Enrique aveva lasciato perdere il suo lavoro per correre da lei. Enrique stava chiamando a gran voce il suo nome. Enrique, quell’uomo alto con gli occhi più dolci che avesse mai visto, stava chiamando lei. Si voltò verso Katie, che si era bloccata a metà nell’udire le grida dell’uomo, e scosse la testa. “Scusa, Katie.”

            “Scusa? Non capisco…”

            “Scusa, non posso partire con voi.”

            Percorse a ritroso i tre scalini che si era concessa e corse incontro a Enrique, gettandosi tra le sue braccia. Si sentiva come una di quelle stupide eroine dei film, bellissime e buonissime, che si gettavano con slancio tra le braccia del loro amato. Si sentiva bene, al sicuro, protetta dal corpo dell’unico uomo che avesse mai amato.

            “E che cosa dirò a mamma e papà?” le chiese Katie, ancora ferma a metà della scaletta.

            Lucy staccò il volto dal petto di Enrique, guardò l’uomo e si voltò verso la sorella. “Dille che sto lavorando al suo nipotino!”

            Katie scoppiò a ridere, rivolse un ultimo sguardo a Javier e spinse Isabella, piuttosto riluttante, sull’aereo che le avrebbe portate a New York.

            No, quello della notte prima non sarebbe stato l’ultimo ballo.

   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > Dirty Dancing / Vai alla pagina dell'autore: EffieSamadhi