Il vento cominciava a soffiare, scompigliando le foglie degli alberi della foresta.
Piton era lì, nel boschetto di Hogsmeade, che la aspettava impaziente.
Si era appena liberato di quel gruppetto di bulli che avevano la fastidiosa, cattiva abitudine di prendersela con lui.
A dirla tutta, lui odiava le gite ad Hogsmeade.
Si ritrovava sempre solo, mettendo ancora più in risalto il fatto che lui non avesse amici.
Ma per Lei...
Per Lei questo ed altro.
Gli aveva dato appuntamento nella foresta dicendo che doveva parlargli e lui aveva accettato, forse fin con troppo entusiasmo.
Aveva sorriso.
E Severus Piton non sorrideva.
Mai.
Eppure Lei...
Lei riusciva a renderlo felice anche solo con una parola.
Se ne era innamorato a 9 anni, l'aveva vista per la prima volta e tutte le volte gli faceva sempre lo stesso effetto.
Ogni tanto si chiedeva se non pensasse a lei troppo spesso...
"Ehy, Sev!" pronunciò alle sue spalle Lily con voce cristallina.
Lui si voltò di scatto, cercando di nascondere i suoi pensieri.
"Ciao" le sorrise, arrossendo quando lei gli mise un braccio intorno al collo per schioccargli un bacio sulla guancia.
"Sono contenta che tu sia venuto! Ti devo dire una cosa... Molto importante" continuò lei, arrossendo a sua volta.
Poi, lo fissò con i grandi occhi verdi.
Oh, gli occhi di Lily.
Sarebbe annegato in quel verde, se solo avesse potuto.
Un brivido gli percorse la schiena.
Erano la cosa più bella che avesse mai visto.
Dopo di lei, ovviamente.
"Allora... Beh... Non so come cominciare..." fu l'inizio impacciato di lei, ma lui ormai non l'ascoltava più.
Era stato preso da una frenesia mai provata prima.
Voleva baciarla, a tutti i costi.
Non avrebbe mai più trovato un momento così adatto: erano fuori da scuola e soli.
Doveva agire adesso.
E così, mentre Lily cercava ancora di pronunciare un discorso che avesse senso, la prese per la vita e la strinse a sé, chiuse gli occhi e la baciò, con tutta la passione che aveva represso per più di sette anni.
Lei partecipò, ma dopo poco tempo, troppo poco, pensò lui, si separò dalla stretta, dolcemente, e lui dovette, con riluttanza, spostarsi a sua volta.
"Sev..." sussurrò lei, con un tremolio nella voce che non riuscì a reprimere.
"Scusa... Io... Non so perché l'ho fatto" cercò imbarazzato di dare una spiegazione, senza riuscirvi.
"Il fatto è che..." cominciò Lily, ma finì per lei Piton:
"Io ti amo."
Calò il silenzio.
Il vento sembrava urlare, cercare di porre fine a quella tensione.
Poi, silenziosamente, Lily cominciò a piangere.
"Lily..." sussurrò lui, tentando di abbracciarla, senza comprendere a pieno quel pianto.
Lei si lasciò stringere, ma poi, interrotti con sforzo i singhiozzi, disse con voce ferma:
"James Potter mi ha chiesto di diventare la sua fidanzata."
Piton si irrigidì.
"E io ho detto sì."
Lui si sentì morire.
La lasciò, allontanandosi.
"Sev, mi dispiace... Era questo che volevo dirti... Volevo fossi il primo a saperlo... Sev, non hai idea di quanto mi dispiaccia..."
Era rimasto in silenzio, il sorriso svanito, forse per sempre.
"Molto bene. Se credi di poter essere felice con quel porco... Allora sono felice per te."
E con uno sguardo sprezzante atto a nascondere il dolore profondo che provava, si voltò e se ne andò.
"Sev! Sev, ti prego, aspetta!"
La sentì urlare il suo nome, ma non si voltò.
Una lacrima tentò di scorrere sul suo viso, ma fu subito frenata da un rapido gesto della sua mano.
Sapeva che era finita.
L'aveva persa per sempre.