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Autore: Maharet    05/12/2005    4 recensioni
Riflessioni di una quindicenne su un treno in corsa. L'ho scritta tornando da una vacanza che mi ha cambiata molto. Fatemi sapere che ne pensate..
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sto viaggiando da pochi minuti,e già l'attesa mi divora.Come una febbre pervade il mio corpo,mi impedisce di sedere immobile al mio posto,rende irrequiete le mie mani. I miei pensieri si agitano come uccelli impazziti.Cerco disperatamente con lo sguardo qualcosa che attiri la mia attenzione per un istante,che accorci di qualche minuto l'eternità che mi separa dalla mia destinazione.Una galleria termina all'improvviso,una strana luminosità mi assale prima che possa impedirlo.Fuori dal finestrino il mare,immenso.Si allarga a perdita d'occhio,a riempire il mio campo visivo. I miei occhi si fermano,le mie mani si appoggiano al vetro. I miei pensieri si placano.Guardando questo mare limpido e silenzioso mi sembra di trovare finalmente me stessa.Un desiderio fortissimo si impossessa di me.Scendere da questo treno rumoroso e scomodo e sedermi su quegli scogli aguzzi,sdraiarmi sulla sabbia umida.Sento che se lo facessi non avrei bisogno di nient'altro.Sarei sola e completa,potrei diventare ciò che non ho mai sentito di voler essere così intensamente come ora,davanti a questo spettacolo. L'energia nascosta, l'apparente serenità di questo mare d'inverno si completano in me,risvegliano e placano un desiderio più forte di qualunque altro,suscitano nella mia anima emozioni dolci ed intense, consolatorie ma tanto dolorose da riempirmi gli occhi di lacrime.Avverto un legame fortissimo con questi luoghi che non ho mai conosciuto,come se rispecchiassero una parte della mia anima.Sento che se fossi lì,vicino al mare,potrei annullarmi, lasciar cadere ogni maschera,ogni muro innalzato tra me ed il mondo.Desidero in modo struggente la solitudine,il silenzio,l'odore del sale.Non so se potrei essere felice,ma sento che potrei raggiungere quella linea sottile in cui gioia e dolore si fondono in qualcosa di unico e perfetto. E da questo treno in corsa già avverto questa nostalgia assoluta,un desiderio irrealizzabile che nonostante ciò trova nell'essere riconosciuto il proprio completamento.

Il treno si ferma,strappandomi bruscamente ai miei pensieri.Il mare è nascosto da una squallida stazione di provincia. E di nuovo l'attesa,una nuova febbre.Che si placherà non appena scenderò ed incontrerò chi mi aspetta.Ma che non svanirà mai del tutto. Cambierà,rinascerà come una fenice dalle proprie ceneri.Ma tornerà sempre a tormentare i miei pensieri. Perché tutta la vita è un viaggio. Perché non si può vivere che pochi istanti senza aspettare qualcosa.Istanti rari e preziosi,in cui il tempo di aspettare e quello di vivere cessano di rincorrersi e unendosi diventano altro da sé.

   
 
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