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Autore: Iris of Goodbye    15/12/2010    1 recensioni
Komm und hilf mir fliegen Leih mir deine Flügel
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bill Kaulitz, Georg Listing, Nuovo personaggio, Tom Kaulitz
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Scusate il ritardo sono stata senza Internet.
Ringrazio memy881 e Marty483 per le recensioni

 

Capitolo 13

 

Era alla mia porta da dieci minuti buoni. Fissava prima me poi Bill, poi di nuovo me, quasi non credesse a ciò che quei due lapislazzuli guardavano.
-Eli..- provai piano temendo di "svegliarla" dal suo coma.
-Tu, loro, e non...come?- sbottò muovendo caoticamente le mani.
Sul suo viso un improvviso rossore.
-Vuoi entrare?- propose allora mio fratello.
Lei lo guardò e poi, intimidita annuì.
-Elizabeth- proferì mia madre andandole incontro
-Signora..signora Kaulitz- salutò con una certa difficoltà.
Che cosa le avrei detto?
"Ehi scusa se non ti ho detto che sono la sorella dei Gemelli più famosi al mondo ma l'ho dimenticato!"
La mia amica mi guardò in attesa di una spiegazione
-Eli..- iniziai non sapendo come continuare
-Perchè non me lo hai detto..??- mormorò stringendo convulsamente i pugni
-Perchè non lo sa nessuno- sussurrai. La vidi sorridere priva di allegria prima di alzarsi - Io sono "Nessuno"? Non sono la tua migliore amica?. Pensavo di conoscerti.
Che sciocca-
Prese nuovamente la sua borsa e si avvicinò alla porta recuperando la giacca - Me ne torno a casa-
- Per favore..- tentai afferrandola per il braccio. Si scrollò facilmente dalla presa e mi guardò.
Nei suoi occhi solo il Gelo.
- Non posso essere amica di una bugiarda..- mi sussurrò un semplice scusa e sparì oltre la porta.
Sentii improvvisamente una morsa allo stomaco, come se qualcuno avesse deciso di calpestare i miei sentimenti ancora una volta.
Che avevo fatto al mondo per soffrire così?
Non dovevo nascere. Ecco cosa.
Strinsi i denti pregando alle lacrime di non scendere sulle mie guance, non li davanti a tutti. Io non ero debole.
Elizabeth aveva ragione, ma non era colpa mia. Erano loro che di nuovo mi avevano rovinata e io li odiavo.
- Violette..- iniziò dolcemente mia madre. La bloccai con una mano e proprio prima di scoppiare a piangere, riuscii a chiudermi in camera mia.
Avevo paura.
Paura di averla persa per sempre. Paura che questo segreto non fosse più al sicuro.
Più tardi delle nove qualcuno bussò alla porta della stanza senza però aspettare un mio consenso che non sarebbe, in ogni caso, arrivato.
- Ehi- mormorò infilando appena la testa dentro la mia camera -Posso entrare?-
Non gli risposi, mi limitai ad annuire.
Si avvicinò al letto lasciandosi cadere accanto a me - io non credo che Elizabeth smetterà di parlarti per questo. Lo so, insomma, è un segreto bello grande da mantenere. Ma la colpa è nostra-
Allungò una mano verso i miei capelli donandogli una lieve carezza.
- mi dispiace per quello che è successo stasera. Per non esserci stato.. e per averti reso la vita un inferno. Non sono un buon fratello-
sorrisi appena guardandolo - No, non lo sei da un po'. Ma tu hai la tua vita, i tuoi amici e le tue fans. Io non sono neanche parte della famiglia-
-Pensi davvero questo?- domandò con un pizzico di delusione. Lo guardai, in quegli occhi così simili ai miei.
Come avevo fatto a stare lontana da loro per tutto quel tempo?
Era una follia. Loro erano la mia vita.
Sentii le sue braccia avvolgermi nel momento in cui i miei occhi si fecero lucidi. Mi accucciai al suo petto stringendo appena la sua maglia tra le mani
- Ti prometto che non partiremo fino a quando tu e la tua amica non avrete chiarito-
- Non fare promesse che non puoi mantenere-
-Ti ricordo che io sono il sostituto del sole e posso tutto!-
Sorrisi affondando ancora di più nel suo abbraccio.
- Ti voglio bene- mi sussurrò d'un tratto sorprendendomi. Erano state poche le volte in cui me lo aveva detto.
Lui preferiva dimostrarle le cose piuttosto che parlare - E te ne vuole molto anche Bill..-
-Grazie per essere qui- gli risposi . Alzai il viso verso il suo incrociando ancora quello sguardo. Se c'era una cosa che mi confondeva di lui erano i suoi continui
sbalzi d'umore, ma nonostante tutto quella sera decisi di non pensarci e godermi il caldo delle sue braccia ed il profumo della sua pelle.
Non parlammo più, restammo semplicemente sul letto fino a quando morfeo non ci richiamò entrambi.


Era quello il vero Tom?.

  
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