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Autore: Leireel    15/12/2010    4 recensioni
Per Ulissae.
Cantiamo, o adorata?
Storia partecipante all'iniziativa 2010: A year together indetta dal Collection of Starlight
Genere: Introspettivo, Malinconico, Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Antichità greco/romana
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Piccole noticine di inizio: il protagonista è il poeta latino Publio Ovidio Nasone, nel periodo immediatamente successivo alla sua relegatio a Tomi, che, secondo la leggenda, fu fondata da Eete per ricordare la morte del figlio Apsirte per mano della sorella, Medea. Per Ovidio, abituato alla moderna e civilizzata Roma, vivere in una terra così brutale e selvaggia rappresentava praticamente l'inferno.
La musa citata, Euterpe, colei che rallegra, è tradizionalmente la protettrice della poesia lirica; ho immaginato muto il suo flauto per via della tristezza di Ovidio.
Partecipa all'iniziativa 2010: A year together indetta dal Fanfiction Contest - Collection of Starlight.


Euterpe, o di canti nel vento.
102. Cortometraggio di un esiliato.

«Quod tentabam dicere versus erat»

Questa terra maledetta è intrisa di sangue e vendetta; a ogni passo urla di odio e dolore mi scuotono il petto. Le onde rabbiose risuonano di lamenti ferini e ferite senza tempo.

Le senti anche tu, non è vero, mia cara?

È una landa aspra e selvaggia, come l’uva selvatica ai primi di marzo. L’oceano lambisce le coste con furiosa dolcezza, e non c’è nave che porti gentili novelle, o approda vascello che mi sospinga tra i vivi. Fabia mi attende al di là delle onde, e non ci sei che tu, al mio fianco, col tuo flauto silente.

Cantiamo, o adorata? La tua voce addolcisce quest’aria feroce, questo peso nel cuore che scioglie in sospiri.

Cantiamo, mia dolce, dolcissima Euterpe?

Note finali: Piccolo regalo di Natale per Lalla, segreta ispiratrice di questa storia Nella pagina di presentazione dell'autore, il mio libro di letteratura latina affermava che Ovidio avesse una Musa personale che davvero gli cantava dentro: non smise mai di comporre, neanche a Tomi, neanche nei periodi più bui. Questa frase mi ha sempre ricordato un po' te: ti ho sempre invidiato la straordinaria capacità di scrivere fluidamente in ogni momento, su qualsiasi cosa. La tua Musa deve essere davvero instancabile. Dedicata a te, quindi: buon Natale

   
 
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