Freddo.
Questo vento freddo mi punge la faccia. Intorno a me,mentre
cammino,gente che
passeggia. Gente che pensa a qualcosa,parla di qualcosa,ride di
qualcosa. O
forse no. Magari camminano e basta.
Sopra di
me,un cielo bianco e opaco,quasi sacro,puro.
Ma in questo
momento io ho ancora in bocca il sapore
di quel lurido quarantenne…quello con una
squallida 500.
Le vetrine
pullulano di rosso e bianco.Gli inconvenienti di essere sotto Natale,si
chiamano.
Sabato
pomeriggio, e sembra quasi che io sia ancora una persona vera.Sembra
quasi che
anche io,come tutta questa gente ,cammini verso qualcosa.
FLASHBACK:La
cucina vuota. I
piatti sporchi nel
lavandino abbandonati. Plin. Plin.Plin.
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Interessante è invece la
posizione delle mie
mani:rigorosamente in tasca.Cerco di non farle gelare subito. Cerco di
fingere
che ancora mi interessi qualcosa
di
questo corpo,questo involucro inutile.Fingo che ancora mi interessi
qualcosa,di
me.
La
psicologia ha un nome per questo fenomeno?Sicuramente sì,ma
adesso non avrebbe
nessun senso saperlo.
La gente,gli
altri,loro,sanno dirti che la ragazza si prostituisce perché
ha bisogno di
soldi per comprare la coca.
“Ma
perché
compra la coca?” “Boh.Si annoia,come tutti i
giovani”
E sulla mia
stupida bocca sconsacrata,potrei giurare che si stia formando un
sorriso.
FLASHBACK:
“..Arianna?Arianna?? Ariannaaa?!”
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E sullo
sfondo,sul MIO SFONDO,ci sono io che distruggo me stessa.
Tutto
questo…Per tutto questo io
dovrei farmi
scopare da chiunque possa darmi 20 euro?Per distruggermi???
“Il
sangue
del mio sangue”…è questa la formula
giusta.Il sangue del tuo sangue,altro non è
che il tuo stesso sangue.
Se il sangue
del tuo sangue è distrutto,allora sei distrutto anche tu. E
questa è solo una
conclusione logica.
Non sono una
cocainomane.Non ho bisogno della droga,non ho bisogno di nulla.La
sensazione,sì,è uno sballo,questo non posso
negarlo,ma dopo l’effetto
altro non ti rimane che la solita realtà di
merda.
Per una
persona che vuole scappare da se stessa,tutto questo equivale a
mangiare una
fetta di prosciutto quando in realtà si ha bisogno di una
bella bistecca di
carne. E io proprio non mi sazio,con il prosciutto.
Avrei voluto
tanto essere il suo Salvatore,ma così non è
stato. Non sono riuscita a salvare
la cosa più preziosa,il mio Angelo,il sangue del mio
sangue,l’amore della mia
vita e allora…allora non posso salvare neanche me stessa.
Quindi,prendete
e mangiatene tutti.Mi vendo. Aiutatemi a distruggermi.
Questa
è la
mia espiazione,e non è consentita la via più
facile.
Perché
io ho
visto Arianna scivolare verso il fondo. Ero lì,e non
l’ho fermata.Ho
fallito.Siamo cresciute insieme,siamo due facce della stessa medaglia.
E
io,senza di lei,sono già morta.
Sono morta
il momento stesso in cui ho visto il suo corpo, senza vita e in una
posizione
innaturale , nel cortile del mio palazzo. Il mio Angelo non aveva
più la faccia
.Il sangue del mio sangue era lo sfondo
nero,crudele,di quella ragazza che si era buttata dal
quinto piano.
Io sono
morta in quel momento,e sto morendo anche adesso ,adesso che sta
nevicando
lentamente e le coppiette si baciano e i ragazzini aspettano il bus e
la gente
và chissà dove io sto morendo,perché
ogni attimo rivivo quel momento,non c’è un
secondo in cui io non la riveda.
E mi dispiace
tanto,così tanto. E ti amo tanto, tantissimo Arianna,dolce
sorella e vita mia.
La
psicologia ha un nome per questo fenomeno? Sicuramente sì,ma
adesso non avrebbe
nessun senso saperlo. Non ho
forza né voglia per rinascere.