Il ritardo
Il cielo splendeva d’azzurro quel giorno di Primavera. Le foglie verdi brillavano sotto i raggi di un Sole cocente e i fringuelli cinguettavano allegri nel parco.
Ma all’interno delle mura di Hogwarts quella pace non vi regnava affatto, men che meno nel Dormitorio femminile di Grifondoro, ove una rabbia cieca si espandeva ovunque.
“Hermione, avanti, non è nulla di grave!” Tentò per l’ennesima volta Ginny Weasley, dando lievi e timorosi colpetti sulla schiena di Hermione Granger. Un’adiratissima e pericolosa Hermione Granger.
“Stai scherzando?” Replicò Hermione, ed occhi d’accusa si posarono sul viso di Ginny, “E’ quanto di più terribile mi potesse accadere! Neanche Harry ha mai dovuto subire pene così affliggenti…”.
“Lo so, ma sii forte, Hermione… solo pochi giorni di, ehm, agonia!” Esclamò Ginny con un sorriso incerto – c’erano delle volte in cui l’amica le faceva davvero paura, e quella mattina era una di quelle volte.
“Hai ragione. In fondo cos’è un po’ di ritardo in una spedizione? Sono io quella che conta, no?”
“Esatto! E magari intanto puoi andare a far compere per vedere cosa ci sta bene, eh?”
“Oh, sì. Devo essere perfetta per quando avrò la corona della Regina dei Grifoni!”