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Autore: itsbrie    17/12/2010    3 recensioni
"Non vi preoccupate, se dovessero esserci problemi con voi, sarò io a crearveli" intervenne lei, alzandosi dal dondolo e lasciando cadere lì la rivista in maniera goffa.
Il giovane in camicia sorrise sghembo, e si avvicinò al muretto che divideva le due case "Ti ringrazio, perché sai, questi due non sono esattamente due stinchi di santo"
Il modo in cui la guardava, lasciava trapelare un vivo interesse nei confronti di Juliet e lei, non tardò a ricambiare la sua attenzione, aggiustandosi i capelli più volte i capelli.
Aveva letto da qualche parte che agli uomini piace.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nick Jonas, Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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ultimo Lo so che sono in un ritardo mostruoso e magari vi siete pure dimenticate!
Beh fate bene se ora magari neanche vedete questo misero ed ultimo aggiornamento a questo storia..
L'ho scritto spinta soprattutto da Giulia, perchè voleva sapere come andasse a finire e visto che ora ho capito come doveva terminare, ho completato.
Scusate se non ci sono arrivata prima, ma mi mancavano le idee, l'ispirazione.
Spero che almeno questo ritardo sia stato fruttuoso e che questo finale, non sia deludente.
Intanto vi ringrazio, perchè ho visto che c'è stato un piccolo interesse, e la cosa mi fa piacere.
Grazie a chi mi ha inserito tra preferiti, seguiti e da ricordare.
Ringrazio ora chi ha recensito:
LadyBird27: ormai non so se vale la pena commentare ciò che avevi scritto, perchè ahimè, non è andato tutto esattamente bene. Spero davvero che questo finale non ti deluda, perchè tuo quanto mio, davvero. Goditelo e fammi sapere :)
josiehaveanidea: ti ringrazio per i complimenti, le tue recensioni mi fanno sempre un sacco piacere! Speriamo che anche questa conclusione sia degna! Un grande bacio!
Ancora grazie a tutti.
Mi spiace un pò che questa storia sia finita, l'ho scritta durante l'estate e adesso che si conclude se ne va una parte di quei giorni sole e spiaggia. Sappiate che in questo capitolo c'è un pò di me, di un piccolo evento personale, ed è per questo che ci tengo un sacco. COme ho scritto nel primo capitolo, questa storia l'ho dedicata ad una mia amica, che con le sue pazze pazze idee mi ha dato l'imput per scrivere di questi due magnifici vicini. Non è detto che questo sia davvero l'ultimo pezzo su Juliet e Nick, perchè ho una piccola idea per un sequel (anch'esso piccolo eh x3) Beh, ora vi lascio alla lettura. Grazie a chi commenterà e/o leggerà. Sappiate che mi renderete immensamente felice.
MLetizia.




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[...]
<< Così mi vorresti dire che per noi non c’è un futuro? >> Juliet strinse i pugni, guardando verso terra.

Conosceva la risposta, ma preferì chiedere, magari si sarebbe ricreduta.
Nicholas alzò le spalle << Non lo so >> disse, avvicinandosi a lei.
Aveva ventisette anni diamine, avrebbe dovuto sapere a cosa andava incontro, avrebbe dovuto sapere come comportarsi davanti ad un discorso del genere, invece era lì, fermo come un idiota.
Un idiota che si rigira in mano la propria vita e la guarda senza capire cosa doverne fare.

Ma la ragazza si scansò, infuriata << Come sarebbe a dire che non lo sai! O sì o no, Nicholas, non è tanto difficile! >> i suoi occhi si riaccesero, ma di rabbia.
Non lo so non era una risposta, era solo una vigliaccheria.
Non lo so significava che Nicholas non ci aveva capito niente.
Non lo so era semplicemente un modo carino per dire no.
E Juliet non riusciva ad aprire gli occhi di fronte una prospettiva così drastica.
Magari si sarebbe sbagliata.

<< E’ così difficile capire quello che vuoi, Nick? Non hai la minima idea di cosa farai della tua vita? Non lo sai? >> il suo tono provocatorio e aspro inibì il giovane, che subito scosse il capo.
La sua era solo una amara constatazione, era vero che non lo sapeva, perché sentiva che avrebbe potuto amare Juliet come non mai nella sua vita, ma non sapeva se tutti quegli anni di differenza avrebbero influito sul loro rapporto.
<< Diamoci un taglio >> convenne lui, allargando le braccia << Mi pare che siamo tutti d’accordo >>
Non seppe neanche lui perché rispose in quel modo, ma sentiva ribollire dentro di sé la tensione, che gli attanagliava lo stomaco tanto da farlo stare male.
Non capiva dove stesse andando, cosa stesse succedendo.
Che stava succedendo?
Che cosa significava, adesso, tutta quella discussione? Dov’era finita la passione travolgente, la premurosa gentilezza dei gesti, le parole dolci, i bagni di mezzanotte, i baci rubati?
Dov’erano quei bei giorni di spensieratezza, dov’era andata a finire la speranza di un amore che poteva anche scavalcare le barriere del tempo?
La giovane scoppiò a ridere << E’ questo forse un modo più carino per defilarti ed evitare di fare la figura dello stronzo? Con me non attacca >> alzò gli occhi al cielo << Fai come meglio credi, io non sono d’accordo, sei solo un vigliacco. Non sei neanche stronzo, sei vigliacco e codardo >> si avvicinò a lui, posando una mano sulla sua guancia << Vai a fare il trentenne da un’altra parte, vai a scopare una verginella quindicenne lontano da qui >> gli indicò il cancelletto d’uscita << Non vedo perché continuare a perdere il tempo così inutilmente >>
Nicholas avrebbe voluto fermarla, avrebbe voluto dirle che lui sarebbe stato pronto a recuperare tutto, ma l’asprezza di quelle parole, dei suoi occhi lo disarmarono.
<< Juliet, smettila! >> urlò scansandola << Vedi che non c’è possibilità? Non sei neanche capace di affrontare questo discorso senza sentirti attaccata per qualunque cosa! >>
La castana spalancò la bocca << Io? Tu stai accusando me di questo? Sei davvero ridicolo! Pensavo di averti conosciuto, di aver capito ma sbagliavo >> sospirò << Mentirei se ti dicessi che queste parole mi stanno facendo male, ma non riesco a capire cosa tu voglia >>
Abbassò lo sguardo più delusa che amareggiata.
Quel giovane di ventisette anni le aveva fatto credere di essere maturo, sincero, pronto ad amare.
Ma la verità era che aveva paura di quello che avrebbe comportato una relazione come la loro.
In fondo anche lei un po’ la temeva, ma aveva passato con lui del tempo che non avrebbe mai cambiato con niente, e tutto ciò le sembrava immensamente assurdo, non riusciva a concepire che proprio ora tutto si stesse sgretolando.
Possibile che Nicholas non avesse mai pensato prima a tutto ciò?
<< Perché? >> l’attaccò lui << Tu sai cosa vuoi? Tu sai sempre tutto?  >>
Sperò con tutto il suo cuore che dicesse di no, che almeno gli mentisse.
<< Sì che lo so, e mi pare di avertelo dimostrato >> invece rispose Juliet, mentre sentiva le lacrime scorrerle per il viso amare.
Si morse il labbro inferiore e si augurò con tutta sé stessa che quella discussione terminasse presto.
Ormai la fine dell’estate era alle porte , e voleva trascorrere in tranquillità quel po’ di libertà che le restava.
E intanto Nicholas iniziò a pensare a quelle settimane trascorse insieme, a tutte le volte che aveva pensato di amarla e che non gli importava di niente, neanche della fine dell’estate che magari, avrebbe potuto mettere fine al loro rapporto.
 In realtà, ancora non capiva quale fosse il motivo di fondo di quella discussione, ma di una cosa era certo, era che, comunque sarebbe andata, lui l’amava.
Non se ne sarebbe scordato.
Perché quello che fin da subito li aveva rapiti, Nicholas non avrebbe potuto scordarlo neanche se avesse voluto, neanche se fosse stato costretto a farlo.
Entrambi avevano vissuto sulle loro pelli l’emozione di qualcosa che suonava proibito, di un amore che forse non sarebbe mai stato grande come tutti gli altri, ma meritevole di essere vissuto.
Poi, suo fratello Kevin, dall’altra parte del muretto lo chiamò.
Si voltò verso Juliet e le regalò un ultimo triste sorriso << Forse doveva andare così >>
<< Nick ma io devo dirti una cosa >> gli disse poi, abbandonandosi completamente al pianto.
Il giovane si fermò, piegando leggermente la testa, come se volesse invitarla a parlare.
Sapeva quello che le avrebbe detto, ne era certo.
<< Avrei voluto che le cose andassero diversamente solo perché.. Mi sono innamorata di te, e mi sarebbe piaciuto vedere come andava a finire >> si morse un labbro, pregando con tutta sé stessa di non aver commesso un errore a dirgli quelle cose.
Nicholas scattò, raggiungendola.
La guardò, la baciò .
Ne aveva bisogno, doveva farlo, forse ci avrebbe dovuto pensare prima.
<< Io.. >> iniziò a mugugnare << Io.. Anche mi sono.. >>
Ma lei lo zittì, scuotendo il capo.
Non voleva che lui lo dicesse, perché altrimenti non avrebbe avuto la forza di lasciarlo andare.
Poi Juliet si asciugò una lacrima << Dimmi solo un’altra cosa >>
In realtà avrebbe chiedergli di restare, se non le aveva mentito, se non l’aveva ingannata, se magari si sarebbero rivisti un altro giorno per poterne parlare meglio.
Ma quelle parole la stavano uccidendo, e lei non poteva rendere quella storia una tragedia, perché per lei era stata una fiaba, un bellissimo risveglio.
Tante cose che avrebbe voluto fargli sapere, tanti muri che avrebbe voluto buttare giù, ma di certo da sola non ci sarebbe riuscita.
Perché Nicholas stava cercando di mantenere alto il suo orgoglio comportandosi così, stava provando a non guardarla nel profondo degli occhi, perché sapeva che tutto sarebbe diventato più complicato.
Si stavano uccidendo a vicenda, e ormai.. “non c’era più niente da fare.”
Il giovane annuì, mentre stava già avviandosi verso il cancelletto dopo essere separato da lei.
<< Ti sei pentito di essere stato con me? >> gli domandò tutto d’un fiato.
Nicholas sorrise << Neanche un attimo Juliet, neanche un attimo >>
“O almeno non ora.”

*

Juliet era sicura di aver messo tutto in valigia, persino il piattino di conchiglie che le aveva regalato la nipote di sua cugina.
Prima di tornare a Los Angeles sarebbe passata da New York per trascorrere qualche giorno con la sua amica Keira, poi sarebbe davvero ritornata a casa.
Dopo la separazione con Nick, Juliet si era dedicata al riposo più assoluto, si svegliava ogni mattina presto per fare una nuotata e poi, usciva con la macchina per tornare solo dopo cena.
Il più delle volte andava a trovare alcuni amici, oppure sceglieva dei posti isolati per concludere i suoi progetti per la sessione di Settembre.
Amava passare le giornate anche solo sdraiata all’ombra di un grande albero al parco comunale.
Dal momento che nessuna cosa le andava per il verso giusto, preferiva restare ferma per evitare anche solo di scottarsi al sole o mangiare cibo avariato.
Più o meno ci era riuscita.
Qualche giorno prima della partenza, aveva ripulito la casa da cima a fondo e, aveva fatto visita agli altri vicini che per tutta l’estate non aveva minimamente calcolato
<< Chissà perché >> pensò ad alta voce.
Aveva rivisto Nicholas solo un paio di volte e sempre di sfuggita infatti entrambi evitavano di stare a casa per non vedersi, e aveva quasi sempre funzionato.
Solo un’altra volta si parlarono, e fu quando Nick, le disse che sarebbe ripartito e le chiese se poteva prendere le chiavi della loro casa e lasciarle al custode del villaggio.
Dopo allora Juliet non ne ebbe più la minima notizia, non venne fatto il suo nome neanche dalle pettegole di turno, tantomeno dai suoi amici che avevano sempre accuratamente evitato l’argomento.
Dopo allora della vita di Juliet non aveva saputo più niente, perché era sicura di averla lasciata da qualche parte nel fondo del mare, in uno di quei momenti infiniti trascorsi insieme a quel giovane.
Si interrogò sul perché ogni volta che le capitava qualcosa di bello, alla fine, un fattore si tirava sempre indietro, non capiva perché alla fine doveva sempre venire meno qualcosa.
Che fosse colpa sua o meno, questo non lo aveva ancora capito.
Persone, cose, l’abbandonavano in continuazione durante il suo percorso, e sperò con tutto il suo cuore di poter trovare un po’ di pace, di avere la possibilità di riscattarsi.
Perché non poteva tutto finire sempre in quel modo.
Scosse il capo, imponendosi di non pensarci per trascorrere un viaggio sereno.
Chiuse la valigia a fatica e poi, la portò in macchina.
Diede un’ultima occhiata alla casa, si accurò di controllare nuovamente ogni angolo, di non aver lasciato niente fuori, di aver nascosto possibili oggetti preziosi e poi, abbassò tutte le persiane, lasciando cadere su quelle stanze, teatro di tante emozioni, un buio profondo.
Tutte le estati finiscono, e Juliet stava terminando la sua a grande fatica, con la speranza di potersi riprendere presto.
Perché in fondo sapeva che quel ragazzo le sarebbe rimasto nel cuore, ma per ora, preferiva archiviarlo nei ricordi, continuare a reputarla una bella esperienza e basta.
Metteva da parte l’amore, perché iniziava a pensare che forse, tra lei e Nicholas non c’entrava niente.
Chiuse anche l’ultimo cancello e, dopo aver dato un ultimo sguardo, si avviò verso la sua auto.
Controllò che la cassetta delle lettere fosse chiusa a dovere e che il prato fosse in condizioni decenti.
Rise di sé stessa e poi, salì in macchina sprofondando nel sedile.
<< Magari il prossimo anno andrà meglio >> si disse, mentre metteva in moto.
E questo Juliet lo sperava davvero.

*


Cara Juliet,
non so se leggerai mai questo biglietto, io non credo, ma mi piace pensare che magari, tra un po’ di tempo lo farai. So che ho sbagliato, so che sono stato un perfetto codardo ma..
Io non sono mai stato bravo in queste cose, ho sempre lasciato che arrivasse il mattino dopo, così io potevo tagliare la corda e non prendermi nessuna responsabilità.
Sai perché con te non è successo?
Perché io mi ero innamorato subito, mi ero innamorato quando ti domandavo se volessi un passaggio, se volessi venire con me a cena.
Mi ero innamorato quando litigavamo, quando facevamo il bagno e ci schizzavamo in continuazione.
Ho iniziato ad amarti, invece, quando siamo usciti insieme per la prima volta, quando mi sono perso nei tuoi occhi per quelli che credo siano stati anni.
Buffo non credi?
Ci è voluto così poco..
Io invece ho lasciato che tutto andasse male come al solito, perché io sono una frana con l’amore, non lo so come si ama, ed io aveva paura di ferirti.
Perché ti vedevo così bella, fresca, indifesa.
Io non volevo farti del male, non volevo neanche che tu ti innamorassi di me, perché non sapevo se sarei riuscito a combinare qualcosa di buono con te e per te.
La mia età inganna, non sono così maturo da rendermi conto di essere un totale cretino, non sono neanche così maturo da amarti come avrei dovuto fin da subito.
Avrei dovuto amarti punto e basta, perché tu te lo meritavi, perché io in fondo ci volevo provare con te.
Volevo davvero vedere come andava a finire.
Scusami se non ci sono riuscito, scusami se non l’ho fatta ad amarti per bene.
Perché magari avremmo potuto imparare insieme, eravamo così pronti a tutto che ho avuto paura.
E lo sai, la paura rovina tante cose, anche me, che sono un pazzo.
Un pazzo perché tu non saprai mai quello che provo veramente, un pazzo perché non saprai mai che ti amo, che ti ho amata, che t’amerò ancora.
Sarai sempre una parte di me, perché sei l’unica parte di me che conosco.
Sei l’unica che sa chi sono veramente.
Sei l’unica che io abbia mai amato.
Ma forse non basta.
Ti chiedo solo di non innamorarti della persona sbagliata.
Sono felice di averti conosciuta, di averti conosciuta, Juliet, perché mi hai dato ed insegnato tante cose.
Scusami Juliet, ci sarà sicuramente qualcuno più bravo di me.
Scusami Juliet, se ti ho amata e non ce l’ho fatta a dirtelo.
Scusami Juliet, se ti amo e non riesco a rincorrerti per prenderti.
Scusami Juliet, se ti ho fatto perdere tempo.
Scusami Juliet, se mi sono innamorato di te.
Magari la prossima volta andrà meglio.

 

Con tanto affetto.
Nicholas.

 

L’unica cosa che Juliet si dimenticò di controllare, quel giorno, fu l’interno della cassetta delle lettere.

   
 
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