Ehilà a tutti, cari
lettori! Innanzitutto, visti gli ultimi commenti che ho ricevuto, vi
tranquillizzo: non sono depresso, né demoralizzato! XD
La fic mi piace e piace a
voi; all’inizio riceveva più commenti ad ogni capitolo ed ora un po’ meno,
tutto qui: se siete autori anche voi sapete quanto noialtri siamo affamati di
commenti *__* Ma l’importante è continuare a scrivere e divertire, chi commenta
e chi no. Grazie del vostro sostegno ad ogni modo! ^__^
Ebbene si, l’avventura può
dunque partire! Il team Natsu è in partenza, allargato di qualche nuovo
innesto, ma altri ancora vorrebbero unirsi alla caccia anti Cupidus, anche se
qualcuno avrebbe da ridire. Riusciranno a farsi valere?
Buona lettura, e buone
feste da NaruXHina!
PS: GAZILLE X LEVI ORA E
SEMPRE!
PPS: NARUTO X HINATA ORA E SEMPRE!
“Figuriamoci se me ne
resto qui!”
Radunate un po’ di cose
sul suo letto, le ficcò senza troppi complimenti nella sua sacca da viaggio,
più simile a un fuggitivo che a un viaggiatore in partenza.
<< Mettermi nelle mani di Natsu, non
scherziamo! Loro si beccano tutta l’azione mentre io me ne resto qui; e a fare
che? A rischiare altre spregiudicate molestie sessuali? Ci penserò io a staccarmi quelle
rompiscatole di dosso! >>
Aprì l’armadio, vi frugò
dentro e vi trovò un pesante mantello nero munito di cappuccio: per certi versi
appariscente per l’aria inquietante che conferiva, ma almeno così riconoscerlo
sarebbe stato più difficile che passare un’altra giornata da recluso,
circondato da assatanate pronte a mostrarti le tette alla sola richiesta!
Qualcuno gli avrebbe
suggerito di approfittarsi della situazione… Ma lui non era il tipo, né da
smancerie, né da sconcezze. Mai avuta una donna tra i piedi fino a quel momento
e non ne sentiva l’esigenza: i suoi spazi prima di tutto!
Uscì dalla stanza e si
guardò intorno. Nessuno tra i piedi.
Attraversò a passo svelto
il corridoio del piano superiore, diretto verso le scale che davano sul retro,
da lì sarebbe uscito e si sarebbe diretto ad Heartburg per conto proprio:
sapeva già ciò che doveva sapere, dove e cosa cercare.
<< Ho lasciato sulla porta un biglietto per
avvisarli di non partire o non portare ragazze con sé nel caso mi vengano
dietro, spero solo qualcuno lo trovi prima che Natsu e gli altri lascino la
città. Tsk, guarda che roba, e poi la gente va dai ciarlatani a farsi fare i
filtri d’amore: si ricrederebbero se passassero ciò che sto passando io, è
peggio di una fattura… >>
SPLAT!
?!?!?
Il suo naso spiaccicato
contro il vuoto davanti a sé dapprima lo sconcertò. Poi gli ricordò di qualcosa
che aveva già visto e sperimentato.
Allungò la mano, e questa
si fermò di nuovo, come stesse appoggiandosi a un muro.
“Ma cosa…”
Alzò gli occhi. Una
scritta a caratteri arcani rossi recitava: << Nessuno può entrare o uscire da quest’area senza permesso >>.
Gazille impallidì. Poggiò
entrambe le mani sulla barriera e cominciò a spingere, ma era come lottare
contro una montagna invisibile. Al di là, nel frattempo, erano comparsi il
master e, al suo fianco, Freed.
“Mi rincresce Gazille…”
mormorò il vecchio a testa bassa.
“Che significa questo?!
Fatemi uscire subito! Non potete farlo!”
“Non rendermi le cose più
difficili!” –ribatté il vecchio, suo malgrado costretto a mostrarsi duro e
irreprensibile- “Comprendo le tue ragioni, ma non puoi avventurarti là fuori,
anche tutto ammantellato, il rischio è troppo grande.”
“Oh, certo, se resto qui
invece non rischio che Cana mi mostri il suo amore col suo corpo, o che Erza
non mi chieda di strapparmi un piercing come pegno d’amore…”
“Grazie a questa barriera
sia tu che loro sarete protetti.” intervenne Freed, il cui cuore saltò in gola
quando il dragon slayer batté furiosamente il pugno contro la sua barriera con
gli occhi iniettati di sangue.
“Protetto?!” –gridò, con
la frustrazione ben nascosta dietro l’impeto di rabbia- “Sono prigioniero!
Pretendete che io me ne stia buono ad aspettare che mi salvino? Per chi mi
avete preso?!”
Makarov sospirò: “Gazille,
impara ad avere fiducia nei tuoi compagni e pazienta un altro po’.”
“Oh, i miei compagni,
certo…” –mormorò con velenoso scetticismo- “Quelli non vanno certo per me;
vanno per Erza, Mira e le altre. Oggi vi ho ascoltato tutto il tempo e a
momenti mi dimenticavate!”
“Tu non sai ciò che dici.
Certo, possono fare qualche preferenza, ma è naturale per compagni che si
conoscono da più tempo; però hanno vissuto delle avventure anche con te e non
lo dimenticano. Accantona il tuo orgoglio, e accetta il loro aiuto: fidati di
loro e loro si fideranno di te, tieni a loro e loro terranno a te.”
Il dragon slayer chinò un
attimo il capo: “……”
“È tutto. Mi dispiace.
Andiamo Freed.”
“Sissignore.”
“Ehi, no! Non potete!
Lasciatemi andare! Ne ho diritto!” gridò battendo i pugni adamantini sempre più
forte, ma quell’invisibile muro continuava serafico a prendersi gioco di lui.
Sentì la forza, la rabbia e la determinazione mancargli tutte insieme, e i suoi
artigli, di nuovo calmi, si appoggiarono alla barriera come esausti.
<< È vero, sono con loro da meno tempo, e una
volta ero anche loro nemico. Senza contare che non sono il tipo che fa di tutto
per andare d’accordo con tutti. Ma non voglio essere loro di ulteriore peso,
non voglio più rappresentare un pericolo per loro! È anche per questo che
voglio andare, non lo capiscono? >>
Un altro pugno si abbatté
sulla barriera. Strinse i denti e i pugni.
Il dragone metallico era
rinchiuso, ingabbiato, inutile: la possibilità di rimediare ai guai che stava
causando, anche se involontariamente, gli veniva definitivamente preclusa da
quegli stessi compagni che voleva aiutare.
Disgustato si strappò di
dosso il mantello, sbattendolo a terra, e tornò a capo chino verso la sua
stanza.
Intanto, nascosto dietro
un angolo vicino le scale, oltre le mura magiche della sua spaziosa prigione,
l’intero piano superiore, una piccola figura tutta nera aveva assistito con
attenzione a tutta la scena…
Era ora di pranzo. Lucy,
accompagnata dal bianco e buffo Plue, evocato per avere un po’ di compagnia
lungo la via, tornava a casa: un veloce pasto, poi di corsa a preparare i
bagagli, e poi ancora dritti filati alla stazione di Fiore, da cui lei e il suo
team avrebbero preso il primo treno per Hosenka.
“Quando un giorno troverò
un ragazzo (un giorno…) mi ricorderò di lasciargli i suoi spazi.”
“Puuun?”
“Tranquillo, Plue!”
–sorrise lei al bizzarro cagnolino che le camminava accanto sul ciglio del
canale fluviale che passava dinanzi casa sua- “Non mi dimenticherò di te o
degli altri per stare solo con lui!”
“Puun!” gioì lo
spirituccio stellare.
Alla loro destra, l’acqua
azzurra e pulitissima era solcata da una lunga barca scoperta, dalla quale due
uomini sventolarono le mani verso di lei: “Fai attenzione, Lucy! Potresti…”
“Cadere, lo so!” –finì lei salutandoli di rimando- “Meno male che ci siete
sempre voi a ricordarmelo!”
Lucy aveva l’abitudine di
tornare a casa passeggiando sul muretto dell’argine anziché sulla strada, e
puntualmente gli uomini di quella barchetta erano lì a preoccuparsi per lei. Se
mai fosse caduta almeno sarebbe stata soccorsa da buone mani.
“Alla gilda il master ci
ha chiesto di partire il prima possibile. Non mi piace andare di fretta, ma
stavolta dobbiamo proprio sbrigarci.”
Accelerò il passo e prese
in braccio Plue, che aveva i passetti più piccoli dei suoi.
“Facciamo così: io
comincio a prepararmi i bagagli, tu invece vai in cucina e cominci a preparare
qualcosina da mangiare o da portare con noi per il viaggio, va bene?”
“Pu-puuun…” annuì Plue
mentre si accoccolava sul suo petto come tra due morbidi e amorevoli cuscini.
“Eccoci qua!”
“Eccoti qua!”
“LO SAPEVOOOOOOO!!!”
Era successo di nuovo:
rincasava, apriva la porta, e sbucati da chissà dove, quasi potessero passare
attraverso i muri, Natsu e Gray erano già lì, stravaccati nel suo salotto senza
far complimenti!
“Mi dovete dire come
diavolo fate! Non avete il minimo rimorso ad entrare in casa mia senza
permesso?”
Anche Plue di redarguì,
prima di mettersi a giocare allegramente con Happy, saltando per tutta la casa.
Gray, steso sul suo
divano, si stiracchiò rumorosamente: “Abbiamo pensato di accelerare la nostra
partenza ritrovandoci tutti qui.”
Lucy, ascoltandolo a
malapena si guardava intorno, aprendo ante e guardando dietro le tende nel caso
ci fosse qualcun altro, ed inevitabilmente, questa apparve dal corridoio, tanto
assorta che si accorse dell’arrivo della padrona di casa solo alzando un attimo
gli occhi.
“Anche tu, Levi! Amichetta
mia!”
“Uh! Ehm, ciao Lucy!
Questo…” –nascose in fretta la risma di fogli che aveva in mano dietro la
schiena, nella vana speranza l’amica non l’avesse notata, o che credesse alla
sua pietosa scusa- “Io… non stavo leggendo in anteprima l’ultimo capitolo del
tuo racconto…Beh, si, lo stavo facendo! Sigh, perdonami ti prego!”
Lucy sospirò abbattuta con
le braccia cascanti: “Non fa nulla Levi…”
Si avviò verso la sua camera borbottando: << Potevano almeno avvisarmi tutti quanti. Ed ora come faccio a cucinare
per tutte queste persone? E il mio bagaglio da preparare? Da dove comincio?
>>
Aprì la porta…
“YAHOOOO!”
“GUARDA CHARLE! VOLO COME TE!”
“AH AH AH!”
“……”
Wendy e Charle che
saltavano come bambine sulle molle del suo povero letto: certi colpi che non ti
aspetti sono quelli che ti affossano di più!
Le due atterrarono e
scesero dal suo letto tutte sudate.
Charle si schiarì la voce:
“N-non è come sembra!”
Lucy prima le guardò come
in trance, poi richiuse loro la porta in faccia.
“Basta! Qui non si ha il
minimo rispetto della proprietà altrui! Se ne compare anche solo un altro,
anche solo un altro, io… io… Lo picchio con questa ramazza!”
“Ehilà!”
SPLAT!
Un paio di occhiali
colorati cadde ticchettando sul pavimento in legno.
“Sigh… perché?” domandò
disperato il suo più potente spirito stellare.
“Scusami Loki! Scusami! Mi
hai preso in un momento di nervosismo!”
Siccome però teneva ancora in mano la ramazza di dorata saggina, il prode Leone
si allontanò da lei pieno di strizza!
Lucy gli corse dietro fino
in soggiorno: “Non comparire così d’improvviso, accidenti!”
“Guarda Happy!” –disse
Natsu puntando il dito- “Lucy ha in mano una scopa: vuol fare piazza pulita di
noi!”
“Aye! Crudele!”
“PIANTATELA!”
Wendy sopraggiunse
dall’altra stanza insieme alla sua principesca exsheed: ora tutto il gruppo era
riunito nella stessa stanza.
“Scusaci, Lucy.” -disse la
piccola dragon slayer- “Io ho provato a fermarli, ma loro mi hanno detto che
era una cosa normale tra voi e che non te la saresti presa.”
“Che è una cosa normale è
vero, purtroppo… Sigh!”
“Dai, non fare quella
faccia!” –disse Levi- “Non abbiamo pensato solo a noi stessi!”
La ragazza fece un cenno a
Natsu e questi corse in cucina, dalla quale tornò con alcuni piatti fumanti.
“Ta-daaa!”
“Abbiamo preparato il
pranzo, così possiamo mangiare tutti insieme!”
“Wendy prepara un ottima
zuppa!” confermò Charle col naso all’insù, facendo arrossire la modesta amica.
“Loki, se vuoi puoi
rimanere anche tu.”
“D’accordo, però io mi
siedo lontano dalla scopa…”
La padrona di casa ne
rimase scombussolata. Vero, avevano il brutto vizio dell’effrazione, ma almeno
ora poteva prepararsi alla missione con più calma, e mangiare in buona
compagnia!
Sorrise: “Grazie,
ragazzi!”
In fondo, se passava sopra
a qualche occasionale graffio sul muro o agli atti di ficcanasaggine
indesiderata, era bello ricevere un’improvvisata di amici a casa propria.
“Ce n’è anche per me?”
!!!
Con Erza appollaiata alla
finestra ora erano veramente al completo. La rossa con un saltello entrò e
salutò rapidamente tutti.
Lucy deglutì: l’intera
faccenda della ricerca della cura all’Incanto Cupidus doveva restare segreta
alle colpite, e ovviamente la sua presenza lì metteva tutti un po’ in
imbarazzo: “Ehm, Erza, non sarai mica arrabbiata perché non ti abbiamo
chiamata, vero?”
“Oh, no, tranquilli: è colpa mia, sono poco reperibile ultimamente, ma suppongo
sia normale quando si è innamorate!”
Natsu esternò il suo
disappunto con una disgustata linguaccia.
Happy ridacchiò: “A Natsu
dispiace un sacco che Erza sia poco reperibile: è geloso di Gazille! Ih ih ih!”
“Bah! Puoi dirlo in modo
che non sembri che lei mi piaccia?”
“Beh, allora accomodati,
ce n’è per tutti!” la invitò Levi, cercando di essere naturale.
“Con piacere. Voi due, via
i gomiti dal tavolo, spalle dritte.”
Gray e Natsu, come bravi
soldatini, scattarono incollandosi allo schienale delle sedie: “Sissignora!”
La zuppa di Wendy era
veramente buona. L’unico che ebbe da ridire fu Natsu a cui i sapori delicati
non piacevano: un pizzico di pepe, due di peperoncino e una fiammata per
riscaldare il tutto a 200 gradi servirono però a fargliela apprezzare di più.
“State partendo per una
missione dico bene? Lì vedo delle sacche da viaggio.”
Fu Lucy a farsi portavoce:
“Si. Scusaci se non sapevi nemmeno di questo, è che…”
Loki provò ad aiutarla:
“Si tratta di cosucce da nulla, non credevano che…”
“Oh, tranquilla, ho già
una “missione” al momento.”
“Lo immaginiamo.” disse
Lucy immaginando un Gazille che veniva preso al lazo e che tentava di tenersi
al terreno con le unghie mentre Erza lo trascinava in chiesa. La cosa le
provocò una piccola risata.
“Quindi non ti da fastidio
se non partecipi?” domandò ancora Wendy facendo agli altri un rapido
occhiolino.
“Dipende: viene Gazille?”
“Nononononononono!”
dissero tutti.
“Puun!” confermò Plue.
“Allora no, andate pure.”
Il successivo sospiro di
sollievo generale fu così forte che Natsu ebbe da lamentarsi che gli stavano
raffreddando la zuppa! Di nuovo rilassati, si ricominciò a mangiare con gusto,
finché Charle riaprì un discorso con una domanda.
“A che ora parte il
treno?”
Il cucchiaio di Natsu si
arrestò a metà percorso: “…… Treno?”
Gray scosse il capo: non
gli avevano ancora detto niente…
“Si, Natsu, treno. Andiamo
in treno.”
Il cucchiaio del dragon
slayer tintinnò nel piatto, ma sorprendentemente appariva calmo e comprensivo:
“Capisco.”
<< Natsu che non fa storie per un mezzo di
trasporto? Strano. Evidentemente sa che la situazione è grave. >>
pensò Lucy, che fu smentita subito dopo.
Natsu infatti si alzò in
piedi, tirandosi via la sciarpa dietro il collo: “Andiamo Happy, gambe in
spalla: avviamoci.”
“Aye?”
“E perché?” –chiese
l’amico a torso nudo- “Non hai nemmeno finito di mangiare.”
“Ci avviamo a destinazione adesso a piedi: per quando arriverete voi col treno
non dovrete aspettarci troppo a lungo.” spiegò avviandosi verso la porta.
Gray era già pronto ad
agire, ma Lucy lo precedette insieme alla sua fida ramazza: “NON DIRE IDIOZIE!”
SPLAT!
“Umpf!”
Loki, acquisita ormai la fobia alle ramazzate, prese a tremare più del piccolo
Plue, mentre Charle, alzati gli occhi al cielo, riprese subito a mangiare.
Loki salutò tutti tornando
al mondo degli spiriti stellari, tendendosi a disposizione di Lucy nel caso
capitasse qualcosa durante il viaggio. Dopodiché Natsu, Happy, Gray, Lucy,
Levi, Wendy e Charle si avviarono alla stazione di Fiore, accompagnati da Erza
che voleva salutarli.
Una volta lì, vicino il
binario del loro treno, un lungo e comodo convoglio passeggeri per Hosenka, trovarono
il master e altri amici della gilda venuti ad augurare loro buona fortuna.
In particolare Jet e Droy
si erano presentati con uno striscione inneggiante Levi, che in quell’occasione
avrebbe fatto, almeno formalmente, da capo spedizione.
“Mi raccomando, Levi,
metticela tutta!”
“Torna vincitrice!”
“Grazie ragazzi!”
“Salva mia sorella,
Natsu!” lo pregò Lisanna a mani giunte.
Questi, arrossendo, la
rassicurò col petto prodemente in fuori: “Ah ah, lascia fare a me!”
Poi udì il treno dietro le
spalle di lei fischiare e si sgonfiò come un palloncino bucato.
Gray fu invece sorpreso di
vedere lì Juvia, ma fu una sorpresa piacevole: finalmente si era scollata dal
bancone!
“Ciao allora, Juvia:
saremo di ritorno in un lampo, nel frattempo fate attenzione.”
“Gray, io…”
La ragazza restò qualche
attimo a testa bassa, con un dito sul labbro, pensando a cosa dire: “Volevo
dirti che avevi ragione: sono stata appiccicosa con te come Cana e le altre col
povero Gazille… Ti chiedo scusa.”
“Oh, dai, non è
necessario…”
“Invece si! Infatti sono qui per dirti che anche se volevo chiedere al master
di venire con voi… beh, non l’ho fatto! D-d’ora in poi non voglio più
soffocarti se ti da fastidio.”
Juvia, non sapendo bene
che risposta attendersi, preferì voltarsi, ma il tocco della mano di lui sulla
spalla la “congelò” in un battibaleno: “Eh eh! Un buona fortuna per il viaggio
non mi soffocherebbe certo, sai?”
Le ci volle qualche
secondo affinché il calore sortole nel petto la sciogliesse per farle
balbettare un timido: “Buona fortuna, Gray!”
Gray le sorrise, salutò
ancora e salì insieme agli altri sul suo vagone.
<< Forse… forse gli piacciono le ragazze
appiccicose? Oh, il mio cuoricino! >>
“Allora buon viaggio,
Lucy.” –disse Erza alla compagna di team- “Potresti farmi una piccola
cortesia?”
“Cioè?”
“Ho sentito che andate ad Hosenka e ho sentito che lì vendono dei sali termali
da bagno in grado di risvegliare la passione, potresti comprarmeli?”
“Risvegliare… la…
passione…?” ripetè lei arrossendo, immaginando involontariamente lei che lavava
la schiena a Gazille nella stessa vasca da bagno, immersi tra nuvolette di
vapori afrodisiaci.
“Magnifico: ecco qui dei
soldi e su questo bigliettino ho scritto il nome di questi sali, e anche
qualche altro piccolo regalino per Gazille. Grazie, sei un’amica.”
La poverina non riusciva a smetterla di fare pensieri imbarazzanti: “Ehm… farò
il possibile…”
“E visto che dovrebbe
essere una missione facile (anche se non ho ben capito di che si tratta…)
approfittane per conoscere un po’ meglio Gray e Natsu, chissà che non sbocci
qualcosa: devi darti da fare, l’amore rende le donne più belle, non lo sai?”
Meglio correre via:
“D-D-D-DEVO ANDARE!”
<< Che le prende a Juvia? >> si
domandò Lucy dandole un’occhiata prima di salire anche lei a bordo.
<< Uh, Juvia è così contenta! >> e lo
dimostrava lasciando sprizzare i suoi cuoricini fin sulle vetrate del soffitto
della stazione!
Il gruppetto si affacciò
alle finestrelle del vagone per gli ultimi saluti e le ultime raccomandazioni
del master: “Contiamo su di voi. Noi intanto cercheremo di coprirvi e di
proteggere Gazille.”
“Non dovrà aspettare
molto, riferiteglielo!” fece Levi mostrandosi audace almeno per una volta.
Un nuovo fischio
preannunciò la partenza.
“Buon viaggio!” augurarono
ancora gli altri maghi.
Fortunosamente, in quel
momento Wendy guardò gli altri affacciati ai finestrini insieme a lei, e poi
scrutò il loro vagone: “Ehi, ma Natsu dov’è? Il treno sta partendo ma lui non è
salito.”
Makarov e gli altri si
voltarono tutti verso la direzione da cui il rumore dei sandali del dragon
slayer si stava facendo sempre più lontano…
“ACCHIAPPATELO!” comandò
Makarov indicandolo.
“Ma è troppo distante, e
il treno sta già iniziando a muoversi.”
Al che il master capì che
gli toccava scomodarsi di persona: usando il suo potere, che gli consentiva di
modificare le dimensioni del corpo, allungò il suo braccio all’inverosimile ed
ingigantì la mano al punto che questa afferrò Natsu in corsa quasi fosse un
bastoncino…
“NOOOOOOOOO!”
E senza pietà alcuna lo
scaraventò dentro uno dei finestrini aperti del vagone appena a lato!
“Ecco fatto! Lo troverete
qualche carrozza più dietro. Ciao ragazzi, impegnatevi!”
“Povero Natsu, ci ha
provato.” disse Happy che si era subito accorto del suo tentativo di fuga ma
che aveva ovviamente coperto l’amico.
<< Poverino… >> -pensò Wendy- “Non ho
capito perché non volete che usi il Trojan per alleviargli il mal di treno.”
Il Trojan era la magia con
la quale Wendy riusciva momentaneamente a guarire Natsu dalla sua allergia ai
mezzi di trasporto. Tuttavia, Gray le spiegò di non usarlo se non a metà
percorso, in modo da farsi almeno parte del viaggio in santa pace. Proposta tra
l’altro avallata anche da Lucy e rafforzata da Charle che chiedeva di lasciarlo
così tutto il tempo.
I saluti proseguirono fin
quando il treno uscì dalla stazione, e i volti familiari non divennero che
puntini.
“Molto bene, ora non ci
resta che attenderli.” disse il master ai suoi ragazzi, voltandosi per far
strada nuovamente verso la loro gilda.
“Un secondo.”
Era stata Erza a chiedere
di aspettarla, e questa raggiunse il gruppetto con un ingombrante asta di
metallo tra le mani.
“Che cos’è quella?”
domandò il master.
“Uno spuntino per Gazille:
ho sentito dire che hanno ristrutturato i binari di recente e questo è metallo
di ottima fattura.”
“Cosa centra quel pezzo di
ferro con… ?!?!?!?”
Lo guardò meglio… ERA UN
PEZZO DI ROTAIA!
E proprio in quel momento
un altro treno stava entrando in stazione a velocità sostenuta viaggiando
proprio sul binario da cui lo aveva staccato.
“Perché quelle facce?”
“RIMETTILO SUBITO A
POSTOOOOOOOOO!” urlarono tutti gli altri maghi con le mani tra i capelli!
Alla fine, grazie alla
presenza sul posto della potente magia del master di Fairy Tail, oltre che di
quella dei suoi altri maghi, nessuno si fece male, ma i giornali fecero in
fretta a pubblicare la notizia di un disastro ferroviario mancato per un soffio
a causa di una maga di Fairy Tail.
La cosa ovviamente alzò un
ennesimo polverone sulla reputazione della gilda e provocò una ingente richiesta
di risarcimento per danni materiali e morali, oltre che per rallentamento di
servizio pubblico.
Interrogato al merito il
master Makarov rispose ai giornalisti dichiarando un forte e sconsolato pianto
a dirotto!
(Nda: Per chi non ha visto l’anime e non ha presente la città
di Hosenka, in questa pagina vi troverà un’immagine: http://images2.wikia.nocookie.net/__cb20100611165132/fairytail/images/thumb/7/76/Lc_Hosenka.jpg/669px-Lc_Hosenka.jpg )
Il treno arrivò ad Hosenka
poco dopo il tramonto e Natsu ringraziò la fine dell’incubo baciando la solida
e ferma terra. Riacquistato il suo solito entusiasmo, propose per dirigersi
dritto filato per “Hearzborg”, ma Levi, parlando anche per il resto del gruppo,
gli si oppose: se anche era vero che Heartburg non era troppo lontana da lì,
era meglio riposarsi prima e poi condurre con calma le ricerche la mattina
dopo. Almeno, in una città turistica come Hosenka non avrebbero corso il
rischio di non trovare un posto dove trascorrere la notte, e alla fine anche
Natsu si convinse ricordando quanto fossero divertenti gli hotel-terme di
quella città, e soprattutto come ci si mangiasse bene!
“Mi raccomando Gray, vedi
di non spogliarti prima di entrare nella zona maschile.” lo raccomandò la
compagna di team dopo aver lasciato la reception.
“Se fai qualcosa di
sconcio davanti a Wendy ti manderò in galera, esibizionista.” lo ammonì poi
Charle.
“Ma si può sapere che
avete contro di me?!”
Natsu gli rise dietro e
poi gli menò una spintarella: “Andiamo Gray, vediamo chi ha il coraggio di
tuffarsi direttamente nell’acqua bollente!”
“Solo tu potresti essere
tanto stupido da farlo!”
“Uh! Sono Gray Fullbuster e l’acqua è troppo calda! Non ci voglio entrare!”
Natsu stava dimenticando
che, potendo lui riempire l’acqua di pezzi di ghiaccio di oltre un quintale,
non era saggio provocarlo a quel modo, e infatti il Fullbuster stava già
riempiendo la mano di potere magico glaciale pregustando il momento.
“Cercate di non combinare guai voi due, ricordate che il master vi ha affidati
a me.”
“Tranquilla Levi, ci
penserò io a… raffreddare i suoi bollori!” e ridendo malvagiamente Gray seguì
il suo ardente amicone alle terme maschili…
Levi sospirò: << Sigh… non sono Erza, però almeno ci provo.
>>
Dopo il bagno, maschietti
e signorine si ritrovarono di nuovo nell’albergo per la cena, durante la quale
Natsu lasciò che fosse il freddoloso battere dei suoi denti a masticare per
lui! Quella volta era stato Gray a spuntarla!
Infine, il gruppetto si
suddivise di nuovo nelle due stanze vicine dove avrebbero passato la notte.
Levi, che per la prima
volta visitava quella famosa meta turistica, si spaparanzò sul suo futon tutta
contenta: “Che bello questo posto! Ed abbiamo una stanza enorme tutta per noi!
Sembra un pigiama party!”
Indossati i comodi kimono
da notte messi a disposizione degli ospiti dell’albergo (rosa visto che erano
tutte ragazze), le amiche si erano riunite al centro della stanza sedute sopra
un tappeto fatto unendo tutti i futon.
Wendy, entrata anche lei
nello spirito del pigiama party, si alzò in piedi sollevando sopra il capo un
grande e morbido cuscino bianco: “Che ne dite di una lotta con i cuscini?”
Ma Lucy non era entusiasta
quanto lei: “Per l’amor del cielo, posalo presto! Se ci mettiamo a lottare con
i cuscini e i ragazzi di là ci sentono verranno di qua per partecipare anche
loro, e sarà una cosa terribile!”
Lei ci era già passata,
proprio lì ad Hosenka qualche tempo prima; e in quel caso c’era addirittura
Erza! Si era ritrovata ko nel giardino sotto una tomba di cuscini prima ancora
di lanciarne anche solo uno.
“E allora cosa facciamo?”
–domandò Levi- “Al dormitorio femminile di Fairy Tail qualche volta chiacchieriamo
di ragazzi. Che hai da dire Lucy, come vanno le cose con Loki?”
“Perché invece non ci dici
come vanno le cose non Jet e Droy?” domandò l’altra, respingendo la palla al
balzo.
“Loro mi piacciono solo
come amici, altrimenti avrei detto si ad uno di loro.”
A Fiore, in quel momento,
due maghi si sentirono ancora una volta improvvisamente molto depressi senza
apparente motivo…
“E tu Wendy? Che ci
racconti?”
Charle incrociò le
braccia: “Umpf! Wendy è troppo piccola per pensare ai ragazzi.”
“Beh, in realtà…”
I baffi della gattina si
irrigidirono: “<< In realtà >>? << In realtà >>
cosa?!?!”
La Exsheed saltò subito
sulle ginocchia della bambina: “Wendy, c’è veramente? Chi è? Come hai potuto
non dirmi nulla? Come faccio a proteggerti se mi tieni nascoste certe cose? Ti
prego, non dirmi che è della gilda (non per essere cattiva, ma è popolata di
schizzati…)! Oh, povera me!”
“Ih ih ih! Rilassati
Charle, ti sto prendendo in giro, sapevo che avresti reagito così!”
Levi e Lucy scoppiarono a
ridere, affossando la fin troppo premurosa Charle in un mare di rossore:
“Wendy, sei stata molto… molto… Umpf!”
“Dai, non fare il
broncio.”
“Sigh! Per favore non prendermi in giro così: con tutta questa storia di
innamoramenti sto diventando stressata alquanto…”
“Ora che mi viene in
mente, anche Charle è una ragazza!” –disse Levi schioccando le dita- “Hai
qualcosa da dire? Happy ti ha fatto qualche altro regalino?”
La gatta sbuffò: “Ho di che aprire una pescheria. Odio i tipi insistenti, mi
sembra di essere Gazille.”
“Si, però Gazille deve
fare i conti con l’Incanto Cupidus, Happy ti regala il pesce perché gli piaci
sul serio.”
“Io non regalo pesce a chi
mi piace! Sono una exsheed, non un banale gatto io! Umpf!”
“E se ti facesse qualche
altro tipo di regalo? Usciresti con lui?”
“… Beh…”
SBAM!
“BATTAGLIA COI CUSCINI!”
urlarono Natsu e Gray gettandosi nella stanza con un balzo dopo aver spalancato
di botto le porte scorrevoli!
E c’era anche Happy
ovviamente, che svolazzando stava portando agli altri due nuove munizioni:
“Aye!”
Charle estrasse subito gli
artigli: “CHE MODI! E se le signorine qui stavano cambiandosi?”
“Oh, no! Le cuscinate ci
hanno raggiunto!” piagnucolò Lucy mettendosi le mani tra i capelli!
Levi scattò in piedi
cuscino alla mano: “Difendiamoci!”
E Wendy fu al suo fianco pronta: “Si!”
Lucy invece si rannicchiò
a terra: “È tutto inutile!”
E difatti, finito di
parlare, Levi cadde a terra vicino a lei frastornata dai colpi ricevuti!
“Indietro! Non vi
permetterò di cuscinare Wendy!”
Happy inaspettatamente cambiò bandiera: “Io combatterò dalla parte di Charle!”
Il gattino blu non fu il
solo cavaliere a giungere in soccorso delle donzelle, anche Loki fece la sua
bella comparsa: “Tranquilla Lucy, ci penserò io a proteggerti!”
“Meno male, hai visto
Lucy? I rinforzi!”
Alla fine gli invasori
furono cacciati e i cavalieri ricompensati.
“Hai visto Charle? Ti ho
difeso!”
“Molto coraggioso in
effetti. Si, questa volta ti sei fatto valere per quel che mi riguarda.” disse
con un sorriso.
“Vuoi questo pesciolino?
L’ho pescato nel laghetto là fuori!”
“QUESTO PESCE È
DELL’ALBERGO, ACCIDENTI A TE!”
Come rovinare tutto…
“Tutto bene Loki? I tuoi
occhiali sono un po’… storti…” un modo gentile per dire che sembravano un
quadro di arte moderna.
“Cosa sono gli occhiali se
posso salvarti dai pericoli, mia padrona?”
<< Pericoli? Si trattava solo di cuscinate… >>
Le fece l’occhiolino e spari.
Levi finì di spiumarsi i
capelli e le si avvicinò: “Come sei fortunata: non sarà il tuo ragazzo, ma è
pur sempre una specie di principe azzurro pronto a salvarti.”
“Eh, già! Ih ih!”
“Ne vorrei uno anch’io…” disse tra sé e sé, muovendo gli occhi per l’aria,
pensosa.
“Sei soddisfatto ora? Se non ti spiace avrei del lavoro da
fare...”
La ragazza alle sue spalle aveva letteralmente visto la morte
in faccia. Lui aveva fatto scudo col suo corpo ed ora stava andando via come
nulla fosse. Non poteva tollerarlo!
“Ehi, aspetta…”
“Lasciami stare…”
Quella volta si era sentita davvero mortificata da quelle
parole, ma ciò non aveva diminuito la sua gratitudine nei suoi confronti.
Ora però il salvatore era
nei guai, e la salvata in ballo.
<< Chissà, forse adesso potrò riuscire a ricambiarlo!
>>
Al vedere quello sguardo
trasognato Lucy si domandò, ridendo sotto i baffi, se Levi non avesse già
qualcuno in mente per quel ruolo!
Levi Mc Garden strinse il
cuscino, con determinazione.
Nella notte di Fiore, un
vecchio col cappotto di pelliccia e il bastone tornava alla sua casa,
canticchiando a bocca chiusa. Il fatto che i suoi ragazzi fossero partiti lo
rassicurava, e donava ai suoi passi una riacquistata serenità. Respirando
l’aria fresca della sera, nella strada solitaria, non vedeva l’ora di essere
nel suo letto a dimenticarsi per un po’ dei suoi guai, certo fra l’altro che in
breve sarebbero passati.
“Master!”
Una voce lo chiamò, e si
mise subito in allarme.
Si voltò. Era proprio
Erza, e con lei c’erano anche Cana, Bisca e Mirajane.
Le quattro ragazze si
stagliavano sulle loro slanciate gambe sullo sfondo di una luna piena che
rendeva le loro figure in controluce eleganti e minacciose.
“Oh, siete voi.”
“Ci dica dov’è Gazille,
master!” tuonò Erza, con un tono col quale mai si era permessa di rivolgersi a
lui.
Makarov non si scompose,
anzi, sogghignò e fece lo gnorri: “E io che ne so? Vista l’ora direi nel suo
letto: non mi sembra l’orario adatto per una visita. O forse volete intonargli
una serenata?”
“La pianti con questa
farsa!” fece Cana, anch’essa in tono irrispettoso.
“Sappiamo della barriera
che avete eretto intorno al secondo piano per non farci avvicinare a lui!”
disse Bisca poggiando le mani sui fianchi.
“Oh, beh, allora sapete già la risposta: è lì al secondo piano che si prende
una pausa da voi quattro.”
“Su questo vi sbagliate.”
disse Mira con un velo di tristezza.
“Come?”
L’albina proseguì: “Lui li
non c’era.”
?!?!?!?
Un agguato notturno per il
povero master Makarov; e come se non bastasse una notizia inaspettata lo coglie
come una secchiata gelida! Il gruppo anti-Cupidus è già in viaggio, ma i
problemi non devono ancora arrivare: sono già arrivati!
Natsu e gli altri si sono
lasciati dietro una situazione molto ingarbugliata, nella quale nessuno è
rimasto a guardare: ognuno ha fatto la sua mossa!
Spero che il finale, per
il quale ho dovuto pensarci a lungo (e che in parte è stato risolto grazie a un
trovata per la quale non ho dovuto pensare affatto), vi sia piaciuto ed abbia
risvegliato la vostra curiosità! Dopotutto in una fic d’avventura un po’ di
effetto sorpresa e di suspance ci vogliono!
L’unica nota dolente sono
i titoli del capitoli… Quello del precedente era alquanto raffazzonato, vedrò
di sostituirlo… Voi che ne dite?
Buon proseguimento di
feste, con l’augurio di tanto divertimento per questo bellissimo periodo! Alla
prossima settimana, commentate!
PS: NARUTO X HINATA ORA E
SEMPRE!
PPS: GAZILLE X LEVI ORA E
SEMPRE!