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Autore: Gixi    17/12/2010    1 recensioni
Questa one-shot dovevo scriverla. Dopo la nevicata di oggi a Roma, la mia città, dovevo.
Fuori nevica. Ha fatto una bufera, prima, mentre adesso è solo nevischio.
Per terra un bello strato di candido bianco offre una bellissima visione del parco intorno ad Hogwarts.
James cammina, dritto. Il suo amico è ancora dietro di lui.
Sente uno strano movimento, si volta e guarda bene Sirius.
Nel complesso è violetto. Forse perché è uscito nel mezzo di Dicembre -e nel mezzo di una nevicata- solo con dei jeans e una maglietta, abiti rigorosamente babbani.
James allora sbuffa irritato, non vuole vedere il suo amico morto assiderato.
Genere: Commedia, Demenziale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: James Potter, Sirius Black
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Let the Snow Fall


Camminano velocemente.

Sono distanti venti passi l’uno dall’altro.

Si affrettano verso l’uscita in un freddo pomeriggio di Dicembre.

-James! Aspetta, senti...

Nessuna risposta. Solo una marcia ancora più veloce.

-Senti, mi dispiace davvero tanto.... mi stai facendo venire il fiatone, non gioco a Quidditch da due anni come te! Aspetta.. mi dispiace! Non volevo darti buca!

-Ancora, Black.

-Eh?

-Darti buca, ancora. Come ieri e l’altro ieri e il giorno prima ancora.... per non parlare di quel Sabato che-

-Ok, scusami non volevo darti buca, ancora.- lo interrompe Sirius con una certa urgenza.

L’altro, che si era fermato solo per un attimo, si volta e ricomincia la sua marcia.

Fuori nevica. Ha fatto una bufera, prima, mentre adesso è solo nevischio.

Per terra un bello strato di candido bianco offre una bellissima visione del parco intorno ad Hogwarts.

James cammina, dritto. Il suo amico è ancora dietro di lui.

Sente uno strano movimento, si volta e guarda bene Sirius.

Nel complesso è violetto. Forse perché è uscito nel mezzo di Dicembre -e nel mezzo di una nevicata- solo con dei jeans e una maglietta, abiti rigorosamente babbani.

James allora sbuffa irritato, non vuole vedere il suo amico morto assiderato.

Ma solo perché odia i cadaveri. E la puzza che emanano... Come quando suo zio Albert morì.

Gli si avvicina e prende dalla tasca del suo enorme mantello un ombrello.

-Che cos’è?- chiede Sirius cercando di non tremare un po’ per il freddo, un po’ per la paura. Con James è sempre meglio stare attenti, potrebbe essere qualcosa con cui lo vuole picchiare.

-Un attrezzo babbano per ripararsi dalla pioggia e dalla neve. Me lo ha regalato il capitano Kenny. Non vuole più che mi prenda una polmonite come quella dell’ultima volta, cioè non vuole che me la prenda prima di una partita. A quanto pare questo coso è molto usato nei babbani. Di chiama Omberello.

Sirius non dice nulla. Ha sempre paura di poter essere picchiato. Con i nervi tesi, nota James trafficare con quella sorta di oggetto finche non lo apre con un colpo secco.

Dopo un urletto poco virile, mascherato con un colpo di tosse, rimane basito ad osservare il suo arrabbiato amico coprirlo.

-Grazie mamma.- dice ghignando.  Si annota mentalmente di comprare un oggetto così, per sfoggiarlo davanti agli occhi dei suoi cari genitori.

James trattiene a stento un sorriso. Mentre prova a ricordare il motivo per il quale era così arrabbiato con lui. Anche se non riesce proprio a ricordare è meglio fingersi arrabbiati. Sirius è estremamente divertente sulle spine.

-Certo che fa proprio freddo.- Dice quest’ultimo sospirando.

-Sai, siamo a metà Dicembre...

-Giusto.

-Non è che vorresti rientrare, Sirius?- chiede allora James. La verità è che sente un po’ di freddo pure lui.

-Ma chi io? No... – cerca di dire mentre fa un passo nella direzione opposta al castello. Ma non riesce a terminare la frase, soffocato dalla neve gelida in cui cade come l’ultimo degli imbranati, o come avrebbe detto sua madre l’ultimo dei Sanguesporco.

James lo vede, per terra. Ci mette qualche secondo per realizzare cosa sia successo, poi cerca di trattenersi. Ma il dimenarsi di Sirius incastrato nella neve non aiuta e allora scoppia a ridere.

Il piede di Sirius si era incastrato in una radice sotto la neve. Per questo nonostante James lo tirasse, l’ombrello dimenticato chissà dove, non riusciva a liberarlo.

Dopo un po’ di incantesimi, risate da parte di James, bestemmie da parte di Sirius e strane teorie su cosa potesse aver intrappolato il suo piede; James scioglie la neve attorno al suo corpo e fa saltare in aria la radice.

-Farlo prima no, eh?- borbotta Sirius, un po’ irritato.

Sirius sa che lo aveva fatto per fargliela un po’ pagare a modo suo. Era il suo modo di ottenere le rivincite quando la gente lo trascurava o peggio, lo feriva. James organizzava scherzi.

-Tieni, mettilo, non ho altro. Lo leverai a scuola.

-Grazie.- dice Sirius prendendo il mantello dell’invisibilità che James gli stava porgendo.

-Oh! Per Merlino!

Un’imprecazione e un tonfo sordo fanno girare i due ragazzi.

Un ragazzina del secondo anno massimo li aveva visti. Cioè, aveva visto James e la testa fluttuante di Sirius.

-Ma avete indetto i campionati mondiali di tuffi nella neve?- chiede James ironico, inarcando un sopracciglio e mandandolo oltre la montatura degli occhiali, facendolo sparire sotto quella matassa di capelli neri.

La battuta e la situazione davvero assurda suscitano una risata di Sirius che a causa del suo essere simile a un latrato di un cane scatena l’abbaiare dei cani che si trovavano al limitare della foresta, questo fa ridere James e di conseguenza con tutto il casino provocato fa volare via uno stormo di uccelli, o almeno creature che gli assomigliano, da un albero formando una strana figura in cielo.

La vera amicizia è una pianta che cresce lentamente e deve passare attraverso i traumi delle avversità perché la si possa chiamare tale.
George Washington

 

 

Angolo Autrice:

Ha nevicato. A Roma. Per poco, ma io sono comunque molto felice. E una cosa inaudita che capita poco spesso e ho pensato che per celebrarla dovevo assolutamente scriverci qualcosa sopra. Perciò ecco qui, spero che vi sia piaciuta, anche perché è piuttosto simile a una cosa che mi è successa. (Non so se dire purtroppo o per fortuna).

Comunque, se vi va recensite!

  
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