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Autore: Lau_McKagan    17/12/2010    3 recensioni
"Strano come un'incontro casuale possa cambiare la vita di una persona. Fato, destino, circostanza, pura casualità, chiamatela come vi pare. Fatto sta che la mia vita è cambiata... ora è tempo di vivere davvero."
Los Angeles, 1987 -Motley Crue-
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era una fortuna che Anne fosse in casa. Non poteva portare Sunny con se, non quella sera... sospirò quando chiuse la porta della vicina, rasegnata all'idea di dover tornare in quel posto... non aveva più un lavoro, e Mark era l'unica soluzione possibile e veloce.

Mark era stato uno dei suoi primi amici in quella città. Le aveva dato un lavoro nel suo club quando ne veva avuto bisogno e per lei aveva sempre avuto un occhio di riguardo. Era un bel ragazzo di 28 anni, alto e muscoloso con due grandissimi occhi neri e i capelli altrettanto scuri scompigliati disordinatamente in testa. Aveva un club, uno di quei posti dove gli uomini oltre che prendersi delle sbronze sonore, potevano ammirare un vasto panorama di ragazze che sgambettavano sul palco in abiti succinti. Lei era stata per qualche mese una di quelle ragazze. Non ne andava fiera, ma non aveva altro modo per mantenersi. Le serviva un lavoro, e nessuno voleva assumere un ragazza così giovane, senza esperienza e per di più con una bambina a carico. Mark le aveva offerto quel posto e lei aveva accettato. Se ne era andata non appena aveva trovato il posto alla tavola calda, ma ora... Mark avrebbe capito, lui l'avrebbe ripresa. Le rodeva tantissimo tornare lì dentro. Ma a volte non si può scegliere...

"Hey Thia!"

"Ciao Mark"

"Ciao tesoro!" urlò una procace ragazza bionda che le passò dietro posandole una mano sulla spalla.

"Ciao Pam"

"Allora piccola, posso offrirti da bere?" le domandò il ragazzo dietro al banco.

"No, no grazie... sono qui per un altro motivo"

"Ok... immaginavo non fossi in visita di cortesia... non qui dentro almeno... che succede Thia?"

Sbuffò alzando lo sguardo al soffitto "Sono senza lavoro..." mormorò tutto d'un fiato.

"Oh! Capito... e... la tavola calda?"

"Me ne sono andata... quel porco non voleva che tenessi Sunny... solo per questa mattina! Capisci? Non sapevo a chi lasciarla, non mi sembrava di chiedere molto! Ma niente... o la porti via o te ne vai con lei..."

"E così te ne sei andata"

"Cosa dovevo fare? Non la posso lasciare a casa da sola!"

"Lo so..."

"Sono nella merda... e... anche se mi scoccia un sacco..."

"Lo sai che non devi nemmeno chiederlo, il posto per te qui è assicurato Athena... solo... so che non è quello che vuoi fare"

"Ho altra scelta?"

"Al momento temo di no"

"Ci ho messo mesi a trovare quello schifo di posto, ce ne vorranno altrettanti per trovare qualcos'altro... e io non ho tutto quel tempo, ho bisogno di un lavoro adesso"

"Non c'è problema" sorrise gentile "sai cosa devi fare, giusto? Pam ha fatto doppio turno oggi, se vuoi puoi fare tu il suo spettacolo di stasera"

"Ok..."

"Bene... bentornata!" disse facendole l'occhilino.

"Grazie Mark... davvero" rispose lei con un sorriso sincero.

In fondo gli doveva molto. Sapeva che il ragazzo non era indifferente a lei, ma non aveva mai preteso nulla... non ci aveva nemmeno mai provato, e inoltre adorava Sunny. E ora gli doveva ancora di più, per averla aiutata un'altra volta.

Entrò nel camerino dietro al palco, dove due ragazze che non conosceva ridevano provandosi gli abiti di scena.

"Ciao! Sei nuova?" le chise una rossa sorridendole.

"Hemmm... no, cioè... ho iniziato oggi, ma ho già lavorato qui qualche mese fa"

"Ok! Piacere, io sono Francine e lei è Marie, facciamo lo show in coppia!"

"Piacere..."

Si mise a cercare qualcosa da mettere... le veniva il voltastomaco a pensare di dove fare di nuovo quel lavoro. Le urla, i fischi, gli appellativi non proprio carini che le urlavano... e tutti quegli occhi bramosi che la guardavano... distolse il pensiero da tutto ciò, o non ce l'avrebbe mai fatta. Doveva solo pensare ad una cosa, Sunny. Doveva farlo per lei.

Si infilò un bikini di paiettes argentate, gli stivali di pelle nera e si truccò. Poi raccolse i capelli in una coda alta e non appena la musica partì uscì sul palco ballando attorno al palo della lap dance, tra gli applausi e le urla degli uomini che stavano a guardarla. Eccola li, mentre come ogni volta che l'aveva fatto in passato, si estraniva dal resto del mondo, immaginado di ballare solo per se stessa... lei, la musica... nient'altro... niente uomini, niente voci, niente sguardi... eppure in tanti apprezzavano quello spettacolo... in tanti le avrebbero volentieri tenuto un po' di compagnia... in tanti, soprattutto uno...

   
 
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