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Autore: Ayumi    06/12/2005    3 recensioni
Una brevissima storia ambientata nel periodo di Natale
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Personaggi:

Fra pochi giorni anche quest’anno le strade, i negozi, i centri commerciali faranno sfoggio delle decorazioni natalizie più belle e luccicanti.

E come al solito sono qui ad aspettare con ansia questo momento, emozionata come quando ero bambina.

 

E’ come se in questo periodo dell’anno la mia percezione del mondo cambiasse improvvisamente. Il profumo dei dolci, gli alberi addobbati, le canzoni che mi hanno accompagnato sin dalla mia infanzia: Il profumo di mia mamma, tutta elegante prima di andare alla messa di mezzanotte, e  poi le tovaglie rosse, le candele, il presepe.

Non potrei farne a meno.

 

 

 

A me.

Perché voglio regalarmi questo piccolo sogno.

Perché voglio rendere ancor più magico questo momento.

 

 

 

 

Mi chiedo perché mi sia venuta in mente questa brillantissima idea.

Ho sempre saputo di essere masochista, ma non fino a questo punto.

E poi, cosa ho sempre pensato, cosa mi sono sempre detta? Che non c’è niente di più triste che andarsene in giro da sola per negozi, soprattutto nel periodo di Natale.

Io che già non sopporto l’idea di andarmene in giro da sola, mi ritrovo a vagare come un’anima in pena per le vie del centro tutte luci e colori e festoni.

 

Sono arrabbiata.

E triste.

 

Se pensavo che questa cosa mi avrebbe fatto bene, beh, mi ero proprio sbagliata. Sto peggio e non vedo l’ora di andarmene a casa.

Ma non so per quale motivo, me ne sto qui, a fissare con finto interesse queste vetrine luminose, queste persone tutte sorrisi che passano vicino a me. Queste coppie che si tengono per mano, e si rivolgono sorrisi pieni d’amore.

E’ una spada nel cuore.

Eppure me ne sto qui immobile e osservo, e penso.

Penso che invidio tutte le persone che quest’anno avranno la fortuna di trascorrere il Natale con il loro amore.

Quest’anno ho la consapevolezza che non mi accadrà.

Come non mi è accaduto né l’anno scorso, né quello prima. Ma quest’anno è diverso. Perché ho capito che anche se gli anni scorsi avevo a fianco qualcuno, non era la persona che amavo. E in fondo lo sapevo, ma ho preferito raccontare una bella favoletta al mio cuore, per non farlo preoccupare.

E quest’anno, proprio prima delle feste, ho deciso di dire basta. Perché non ce l’ho più fatta a raccontarmi quella favola per l’ennesima volta, perché preferisco avvolgermi in questa malinconia che spero mi accompagnerà per poco, e poi ripartire alla grande, a riconquistare la mia vita.

 

Oggi fa freddissimo come se non bastasse.

Mi stringo nel mio bellissimo cappotto bianco, e decido di avviarmi verso l’automobile.

E chissà perché la rabbia di prima si sta pian piano dileguando, per lasciare il posto a una sorta di dolce malinconia. Sicuramente sarà per colpa dell’atmosfera natalizia che, anche se non vorrei, sono sicura riuscirà a contagiarmi anche quest’anno, anche se non sono dell’umore giusto.

 

Mentre cammino, assorta in questi mille e più pensieri,  squilla il cellulare e per poco non mi viene un colpo. Mi sono dimenticata di aver cambiato suoneria, in onore al mio cambiamento di vita. E probabilmente ho impostato un volume  troppo alto.

Il nome che vedo sul display mi fa passare la voglia di rispondere.

E’ lui.

Quello che da pochi giorni è il mio ex, e che se continua con tutte queste chiamate, diventerà il mio persecutore, il mio peggiore incubo.

Sbuffo, sono davvero risentita. Ci mancava solo questa ciliegina sulla torta.

Spengo il cellulare senza rispondere, e riprendo la mia strada, dando un’occhiata di sfuggita ogni tanto alle vetrine.

 

Che giornata, continuo a ripetermi.

Non vedo l’ora di arrivare a casa, togliermi queste cavolo di scarpe che mi fanno male, e scivolare nella mia confortevole tuta.

 

***

Betta, non insistere, ti prego…

Sabri, non si accettano rifiuti, domani sera a questa festa ci andiamo insieme, okay?

Non ho voglia, dovrei farmi la piega ai capelli, scegliere il vestito, truccarmi…

Basta lamentele! Passo da te domani pomeriggio, penso io a tutto.

 

Non ho nemmeno il tempo di replicare.

Quella pazza di Benedetta.

Ma doveva proprio capitarmi un’amica così?

Ad ogni modo ce la fa, ogni santa volta, a trascinarmi nelle sue più improbabili avventure.

Mi vuole bene, lo so che è per questo che fa così. Però non sono sicura che è quello di cui ho bisogno.

E poi queste feste in discoteca… Non mi sono mai piaciute. Questa la organizza pure il suo ragazzo – che odio, ricambiata – e se penso che tutti i partecipati saranno cretini come lui, mi viene da piangere. Un serata in mezzo a degli esaltati che si credono chissà chi, non è proprio quello che mi ci vorrebbe.

Beh, adesso che ci penso in realtà potrebbe far bene alla mia autostima!

 

Passo in cucina a prendere un mega sacchetto di patatine, e poi mi siedo poco elegantemente sul divano. Accendo la tv e inizio a fare un po’ di zapping, ma a parte i soliti programmi del tardo pomeriggio, non ce nulla che mi soddisfi. Mi fermo come al solito su MTV, ed ecco anche quest’anno il video di Mariah CareyAll I want for Christmas is you”.

E’ proprio una tortura.

 

Non pensavo mi sarei ridotta così.

Mancano pochi giorni a Natale, e io sono qui da sola, nella mia casetta per la quale dovrò pagare un mutuo per i prossimi vent’anni visto che l’ex ha deciso di lasciarmela sul groppone, con un piccolo alberello luccicante acquistato senza troppa convinzione.

Mi ripeto, e me lo sento ripetere in continuazione, che è meglio soli che male accompagnati. E lo condivido, sono d’accordo.

Ma ho una paura folle di vedermi scivolare tra le dita tutta la mia vita, e di trascorrerla così come sono ora, da sola. O magari potrei adottare dei gattini per farmi un po’ di compagnia, e impazzire nella vecchiaia insieme a loro.

 

Mi perdo spesso in questi pensieri, che so essere stupidi, ma è il Natale che mi fa questo effetto. Ha sempre avuto la capacità di amplificare le mie emozioni.

 

Lascio il divano e mi affaccio alla finestra.

Quasi non credo ai miei occhi, perché ha iniziato a nevicare, e qui è da un sacco che non nevica, forse da quando ero bambina.

E mi lascio affascinare, mi lascio incantare da questi fiocchi che scendono leggeri, e trasportati dal vento disegnano mille decorazioni preziose.

 

 

 

 

 

  
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