Fra pochi giorni anche quest’anno le
strade, i negozi, i centri commerciali faranno sfoggio delle decorazioni
natalizie più belle e luccicanti.
E come al
solito sono qui ad aspettare con ansia questo momento, emozionata come quando
ero bambina.
E’ come se in questo periodo
dell’anno la mia percezione del mondo cambiasse improvvisamente. Il profumo dei
dolci, gli alberi addobbati, le canzoni che mi hanno accompagnato sin dalla mia
infanzia: Il profumo di mia mamma, tutta elegante
prima di andare alla messa di mezzanotte, e
poi le tovaglie rosse, le candele, il presepe.
Non potrei farne a meno.
A me.
Perché voglio
regalarmi questo piccolo sogno.
Perché voglio
rendere ancor più magico questo momento.
Mi
chiedo perché mi sia venuta in mente questa brillantissima idea.
Ho
sempre saputo di essere masochista, ma non fino a
questo punto.
E
poi, cosa ho sempre pensato, cosa mi sono sempre detta? Che
non c’è niente di più triste che andarsene in giro da sola per negozi,
soprattutto nel periodo di Natale.
Io
che già non sopporto l’idea di andarmene in giro da sola, mi ritrovo a vagare
come un’anima in pena per le vie del centro tutte luci e colori e festoni.
Sono
arrabbiata.
E
triste.
Se
pensavo che questa cosa mi avrebbe fatto bene, beh, mi ero proprio sbagliata.
Sto peggio e non vedo l’ora di andarmene a casa.
Ma
non so per quale motivo, me ne sto qui, a fissare con finto interesse queste
vetrine luminose, queste persone tutte sorrisi che passano vicino a me. Queste
coppie che si tengono per mano, e si rivolgono sorrisi pieni d’amore.
E’
una spada nel cuore.
Eppure
me ne sto qui immobile e osservo, e penso.
Penso
che invidio tutte le persone che quest’anno avranno la fortuna di trascorrere
il Natale con il loro amore.
Quest’anno
ho la consapevolezza che non mi accadrà.
Come
non mi è accaduto né l’anno scorso, né quello prima. Ma
quest’anno è diverso. Perché ho capito che anche se gli anni
scorsi avevo a fianco qualcuno, non era la persona che amavo. E in fondo lo sapevo, ma ho preferito raccontare una bella
favoletta al mio cuore, per non farlo preoccupare.
E
quest’anno, proprio prima delle feste, ho deciso di dire basta. Perché non ce l’ho più fatta a raccontarmi quella favola per l’ennesima
volta, perché preferisco avvolgermi in questa malinconia che spero mi
accompagnerà per poco, e poi ripartire alla grande, a riconquistare la mia
vita.
Oggi
fa freddissimo come se non bastasse.
Mi
stringo nel mio bellissimo cappotto bianco, e decido di avviarmi verso
l’automobile.
E
chissà perché la rabbia di prima si sta pian piano dileguando, per lasciare il
posto a una sorta di dolce malinconia. Sicuramente
sarà per colpa dell’atmosfera natalizia che, anche se non vorrei, sono sicura
riuscirà a contagiarmi anche quest’anno, anche se non sono dell’umore giusto.
Mentre
cammino, assorta in questi mille e più pensieri, squilla il cellulare e per poco non mi viene
un colpo. Mi sono dimenticata di aver cambiato suoneria, in onore al mio
cambiamento di vita. E probabilmente ho impostato un volume troppo alto.
Il
nome che vedo sul display mi fa passare la voglia di
rispondere.
E’
lui.
Quello che da pochi giorni è il mio ex, e che se
continua con tutte queste chiamate, diventerà il mio persecutore, il mio
peggiore incubo.
Sbuffo,
sono davvero risentita. Ci mancava solo questa ciliegina sulla torta.
Spengo
il cellulare senza rispondere, e riprendo la mia strada, dando
un’occhiata di sfuggita ogni tanto alle vetrine.
Che
giornata, continuo a ripetermi.
Non
vedo l’ora di arrivare a casa, togliermi queste cavolo
di scarpe che mi fanno male, e scivolare nella mia confortevole tuta.
***
Betta,
non insistere, ti prego…
Sabri,
non si accettano rifiuti, domani sera a questa festa ci andiamo insieme, okay?
Non
ho voglia, dovrei farmi la piega ai capelli, scegliere
il vestito, truccarmi…
Basta
lamentele! Passo da te domani pomeriggio, penso io a tutto.
Non
ho nemmeno il tempo di replicare.
Quella
pazza di Benedetta.
Ma
doveva proprio capitarmi un’amica così?
Ad
ogni modo ce la fa, ogni santa volta, a trascinarmi
nelle sue più improbabili avventure.
Mi
vuole bene, lo so che è per questo che fa così. Però non sono sicura che è quello di cui ho bisogno.
E
poi queste feste in discoteca… Non mi sono mai piaciute. Questa la organizza
pure il suo ragazzo – che odio, ricambiata – e se penso che tutti i partecipati
saranno cretini come lui, mi viene da piangere. Un serata
in mezzo a degli esaltati che si credono chissà chi, non è proprio quello che
mi ci vorrebbe.
Beh,
adesso che ci penso in realtà potrebbe far bene alla mia autostima!
Passo
in cucina a prendere un mega sacchetto di patatine, e poi mi siedo poco
elegantemente sul divano. Accendo la tv e inizio a fare un po’ di zapping, ma a
parte i soliti programmi del tardo pomeriggio, non ce
nulla che mi soddisfi. Mi fermo come al solito su MTV,
ed ecco anche quest’anno il video di Mariah Carey “All I want
for Christmas is you”.
E’
proprio una tortura.
Non
pensavo mi sarei ridotta così.
Mancano
pochi giorni a Natale, e io sono qui da sola, nella mia casetta per la quale
dovrò pagare un mutuo per i prossimi vent’anni visto che l’ex ha deciso di
lasciarmela sul groppone, con un piccolo alberello luccicante acquistato senza
troppa convinzione.
Mi
ripeto, e me lo sento ripetere in continuazione, che è meglio
soli che male accompagnati. E lo condivido,
sono d’accordo.
Ma
ho una paura folle di vedermi scivolare tra le dita tutta
la mia vita, e di trascorrerla così come sono ora, da sola. O magari potrei
adottare dei gattini per farmi un po’ di compagnia, e impazzire nella vecchiaia
insieme a loro.
Mi
perdo spesso in questi pensieri, che so essere stupidi, ma è il Natale che mi
fa questo effetto. Ha sempre avuto la capacità di
amplificare le mie emozioni.
Lascio
il divano e mi affaccio alla finestra.
Quasi
non credo ai miei occhi, perché ha iniziato a nevicare, e qui è da un sacco che
non nevica, forse da quando ero bambina.
E
mi lascio affascinare, mi lascio incantare da questi fiocchi che scendono
leggeri, e trasportati dal vento disegnano mille decorazioni preziose.