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Autore: manubibi    18/12/2010    6 recensioni
Jude fissava la copertina del giornale nella stanza d'attesa dell'ospedale, US Weekly. Ovviamente Miley Cyrus era sulla copertina, con una frase sul fatto che le avevano fatto un servizio fotografico per il suo compleanno, ma c'era una foto più piccola nell'angolo della copertina. Una foto che Jude pensava non fosse da pubblicare su un cazzo di giornale. Una foto di Robert sdraiato su un letto d'ospedale. Lesse la didascalia, niente di nuovo per nessuno.
Robert Downey Jr. in coma dopo un incidente sul set del sequel di Sherlock Holmes.
Traduzione, sempre da LiveJournal. Il rating, gli avvertimenti e l'introduzione potrebbero subire variazioni.
Genere: Commedia, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash
Note: Traduzione, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Tre mesi. Tre lunghi, agonizzanti mesi. La stampa ci si era buttata a pesce. Chiacchiere e fatti si mescolavano insieme in televisione ed in internet. Ogni sito di gossip ne parlava, prima o poi. C'era già una puntata di South Park che ne parlava.

Jude fissava la copertina del giornale nella stanza d'attesa dell'ospedale, US Weekly. Ovviamente Miley Cyrus era sulla copertina, con una frase sul fatto che le avevano fatto un servizio fotografico per il suo compleanno, ma c'era una foto più piccola nell'angolo della copertina. Una foto che Jude pensava non fosse da pubblicare su un cazzo di giornale. Una foto di Robert sdraiato su un letto d'ospedale. Lesse la didascalia, niente di nuovo per nessuno.

Robert Downey Jr. in coma dopo un incidente sul set del sequel di Sherlock Holmes.

Perché aveva insistito nel fare la maggior parte degli stunt? Beh, Jude non poteva biasimarlo, in realtà, nemmeno mentalmente. Gli piaceva fare molte delle sue spericolatezze, a sua volta. Con quel film, poi, non erano tanto difficili, e Robert l'aveva resa un'idea divertente. Certo, non c'era niente di divertente su di lui che scivolava da una piattaforma alta sei metri e che sbatteva la testa su una cassa di legno. E sicuramente non c'era niente di divertente nel fatto che non si svegliava.

Scosse la testa, distogliendo lo sguardo dal giornale e si diresse verso gli ascensori - degli ascensori terribilmente familiari - che l'avrebbero portato alla camera di Robert. Tre mesi, era andato avanti e indietro, solo per vedere, e quei tre mesi gli erano sembrati una vita.

Poteva ancora vederlo cadere, nella propria mente, e niente sembrava riuscire a farglielo dimenticare. Ogni fottuto dettaglio. Ovviamente nessuno era corso subito a vedere, perché in teoria Robert doveva cadere. Sotto, fuori dalla vista della telecamera, c'era un grosso materasso. Nessuno l'aveva visto sbattere la testa sull'angolo di quella scatola, ma Jude sì. Aveva sentito il suono angosciante. Forte.

La sua vita era diventata iper-complicata, con Robert. Jude non si era mai legato davvero con nessuna delle sue co-star, e sicuramente non aveva mai pianificato di scoparsene una ogni notte, per poi fare colazione con loro quasi tutte le mattine, e non era mai successo che le loro mogli gli dicessero che doveva dormire con lui più spesso perché il loro matrimonio era una simulazione da migliori amici. E' uno degli scandali più strani che possono succedere solo nei film, però era tutto vero.

Robert era ancora nel letto d'ospedale, ancora privo di sensi, non ancora sé stesso. Jude sostò sulla porta ma alla fine si avvicinò al letto, spostando della roba dalla sedia per gli ospiti. Lo faceva incazzare il fatto che le persone teoricamente più vicine a lui riuscissero solo a lamentarsi del conflitto di programma. Come l'inaspettato infortunio di Robert li avesse danneggiati.

Non disse niente e si limitò a guardarsi attorno, sentendosi vagamente colpevole nel fare una lista di cose da compiere nella giornata. Era triste, certo, ma dopo tre mesi si poteva solo sospirare ed avvilirsi. Il suo cuore quasi fece un balzo quando, girandosi di nuovo, vide Robert aprire lentamente gli occhi.

-Porca vacca- mormorò, poi sorrise. -Sei sveglio!

Cercò di mantenere la voce calma. -Sei sveglio? Puoi sentirmi? Robert?

Robert si guardò attorno, sbattendo le palpebre. Jude premette il bottone di chiamata ancora ed ancora, continuando a guardare Robert. -Mi senti?

Nel giro di un minuto, un dottore ed un paio di infermiere entrarono nella stanza. Circondarono il letto, spingendo via Jude. Parlavano e toccavano Robert, confabulando, mentre Jude si spostava per vedere meglio, preoccupato.

-Cos'è successo?- disse Robert, con la voce roca dal disuso.

Jude aprì la bocca per rispondere, ma Robert continuò, grugnendo per alzarsi sui gomiti. -Dov'è Pepper? Non dovrebbe essere qui ad elencarmi roba che tanto non ascolto mai?- aggiunse, ridacchiando, poi sussultò, tenendosi la testa fra le mani.

Il personale medico non rispose e Jude si chiedette se avevano idea di cosa stesse succedendo. Si avvicinò al letto. -Cos'hai detto, Robert?

-Robert?!

L'altro stava ancora sorridendo, ma aveva un'espressione confusa. -No, no. Mi chiamo Tony. Tony Stark- precisò, scuotendo la mano. -Come, tipo, Stark Industries?- guardò i dottori. -Chi è questo tizio?

Anche Jude guardò il dottore. -Crede di essere Tony Stark.

Il dottore lo fissò vacuo. Era un tipo vecchio e magro con uno strano accendo. Jude sospirò. -Un personaggio che ha interpretato.

-Ah- esclamò il dottore, sospirando. -Oh, cielo.

-Qualcuno può dirmi che sta succedendo?- chiese Robert, sedendosi. -E poi, vorrei avere un cheesburger. Del tipo che fra quattro secondi muoio di fame.- Guardò Jude di nuovo. -Tu sei tipo l'assistente di Pepper? Si è presa una giornata di malattia?

Il dottore guardò Jude e parlò con calma. -Non finga di essere qualcun altro. Non dia retta alle sue allucinazioni da commozione cerebrale.

-Allucinazioni da commozione cerebrale?- ripeté Jude, nello stesso tono, lanciando un'occhiata a Robert. -E' questo che sta accadendo?

Il dottore annuì. -Dovremo fare dei test, ma sono abbastanza sicuro che si tratti di questo.

-Ehiiiiiiiiiii?- Robert li guardò. Mormorò frasi sconnesse agitando una mano davanti a sé. -E' incredibilmente maleducato, parlare di me mentre io sono qui.

Indicò Jude. -Tu, coso sottoposto, chiama Pepper e dille di venire qui immediatamente e dille anche di portarmi un McFlurry. Quello con gli Oreo.

-Non sei Tony Stark- disse Jude, guardando il dottore e le infermiere che se ne andavano.

Robert lo fissò. -Licenzierò Pepper per averti assunto.

-Ti chiami Robert- continuò Jude.

-Dove diavolo ti ha raccattato?

-Guardati il petto- insistette l'inglese, abbassando lo sguardo ed alzando le sopracciglia.

Robert guardò giù sul suo petto e vi passò una mano, sopra la tenuta ospedaliera. Era piatto. Non c'era nient'altro che carne. Aggrottò le sopracciglia. -Non c'è più.

-Non c'è mai stato- gli disse l'altro, tornando sulla sedia per gli ospiti. -Tony Stark è un personaggio che hai interpretato in un film.

-Quindi è per questo che sono qui- disse Robert, infilando una mano sotto la veste per toccare direttamente il proprio petto. -Devo aver scoperto una cura. Mi sono salvato!

-Qual è l'ultima cosa che ricordi?- chiese Jude, provando un approccio diverso.

Robert guardò all'insù, ponderando la risposta. -Mmmh...ricordo la conferenza stampa...E...- fece una pausa. -Oh mio Dio...

Jude si rilassò un pò. -Quindi adesso capisci?

-Ho detto a tutti che sono Iron Man- disse, fissando il vuoto. -Santiddio.

-Non sei Iron Man!- esclamò Jude, cercando di restare calmo, ma era sollevato, preoccupato e scocciato allo stesso tempo. Poteva immaginarsi Robert uscire dall'ospedale proclamando di essere un supereroe della Marvel.

-No, io sono Iron Man- disse Robert. -Sapevo che ci doveva essere qualche sfigato che ancora non ci crede- cominciò, strappandosi i tubi di dosso. -Devo andare a casa. Ho un macello di roba da fare. Devo lavorare all'armatura. Devo parlare con-

-Robert- lo interruppe Jude, alzandosi. -Ma ascoltati...- sospirò tristemente. -Quando andrai lì fuori, la gente non ti riconoscerà come Tony Stark.

-Lo so- disse Robert semplicemente, guardandosi attorno. -Ho bisogno dei miei pantaloni- mormorò, poi tornò a guardare Jude. -Mi chiameranno Iron Man.

-Ti chiameranno pazzo- disse l'altro. -Non credo che i dottori ti vorranno fuori di qui, ancora.

Robert crollò, come se le sue gambe fossero fatte di gelatina. Era da tre mesi che non si muoveva, dopo tutto. Crollò e Jude lo prese, aiutandolo a sedersi sul letto.

 

[Eccomi al mio secondo tentativo con le traduzioni! :D La storia mi piace un sacco XD 

La potete trovare qui: http://kikamontanez.livejournal.com/tag/role%20playing

Se ci date un'occhiata noterete che è incompleta. Ho chiesto all'autrice se ha intenzione di continuarla ma non mi ha ancora risposto, in caso mi dica di no o continui a non rispondermi, la concluderò io, anche se la vedo una prospettiva poco carina .____. però insomma, questa storia meritava troppo di esser fatta conoscere al mondo XD Ho ancora tre capitoli e mezzo, ovvero sette capitoli di questa lunghezza. Spero vi incuriosisca :D]

   
 
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