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Autore: Yssa B    18/12/2010    13 recensioni
Perché Gajeel e Levy erano probabilmente quelli più soggetti a pregiudizi.
Gajeel(Gazille, Gajil, come vi pare!)xLevy
Attenzione: presenti citazioni riguardanti personaggi SPOILER!
Traduzione di celiane4ever
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Gajil Redfox, Levy McGarden
Note: Raccolta, Traduzione | Avvertimenti: Spoiler!
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Pregiudizi
In which there is drama I-II-III

Lily era via per il fine settimana, avendo dichiarato di dover portare a termine qualche incarico, e Levy voleva restare per la notte.

E questo significava solo una cosa.

Arti aggrovigliati. Piccoli lamenti da parte della ragazza. Il bisogno costante di calore umano quando in realtà la stanza non faceva che scaldarsi.

Con un verso rabbioso, Gajeel la sollevò e avvolse le gambe di lei attorno alla sua vita.

Levy ridacchiò, attaccando il suo collo con baci e succhiotti mentre lui faceva uno scatto verso la camera da letto. Piccoli gemiti uscivano dalla sua gola ad ogni bacio. Levy emise un gridolino quando venne lasciata cadere senza cerimonie sul letto.

Allungò le braccia verso Gajeel, e lui rispose abbassando il suo corpo su quello di lei, facendosi coinvolgere in altro bacio appassionato.

Cosi caldo. Così caldo. Mi sto scaldando. C’è una strana sensazione che cresce dal fondo del mio stomaco. Pelle. Ho bisogno di più pelle. Toglimi la maglietta. Dio. La sua pelle è così calda. Di più. Di più. Mi serve-

Levy gemette. Se Gajeel avesse continuato a sfregare i suoi fianchi in quel modo…

Lui si staccò dal bacio, mirando a lasciarle un vistoso segno sul collo. Il respiro di lei divenne irregolare, gli artigliò la schiena, sfregò il bacino contro il suo.

“Ti voglio.” Sussurrò Levy.

Gajeel si congelò. Le labbra della ragazza divennero una linea sottile.Il dragon slayer si staccò da lei.

“Andrò sul divano. Tu dormi qui.” Si allontanò così, il pavimento scricchiolava sotto i suoi pesanti stivali.

Levy rilasciò un respiro che non aveva nemmeno realizzato di stare trattenendo, e si coprì il viso con le mani – qualunque cosa pur di trattenere le lacrime che si stavano formando agli angoli dei suoi occhi e il grido che ribolliva nella sua gola.

Lo faceva sempre.

Una volta realizzato che le cose si stavano scaldando troppo, se ne andava, lasciandola bollente e stizzita e totalmente insicura.

Perché, contrariamente a quanto si credeva, Gajeel e Levy non avevano mai fatto sesso.

- - -

C’era una dannata tensione nella gilda quel giorno.

Forse poteva avere a che fare con il fatto che Levy fosse arrivata senza Gajeel quella mattina, quando il treno del gossip aveva chiaramente affermato che i due avevano passato la notte assieme. Forse poteva avere a che fare con il fatto che Gajeel fosse arrivato con un’aria più oscura del solito, e con un cipiglio torvo che non aveva intenzione di nascondere.

Ad ogni modo, qualcosa non andava, e tutti erano preoccupati.(Per le loro vite)

Juvia non voleva interrompere il suo programma giornaliero di sguardi-amorevoli-per-Gray, ma sapeva, dal momento in cui Gajeel si era trascinato verso una stanza nel retro della gilda, che doveva aiutarlo.

Con un ultimo, lungo sguardo di pura adorazione per Gray, si alzò dal suo tavolo e seguì il percorso del dragon slayer. Non fu sorpresa nel sentire suoni di schianti all’interno della stanza. Sembrava che ci fosse una rissa, ma sapeva che era solo Gajeel che sfogava la sua frustrazione su qualunque pezzo di arredamento della stanza.

La maga bussò alla porta, la sua postura rigida e corretta come sempre. “Juvia potrebbe entrare?” seguirono alcuni secondi di silenzio prima che la porta venisse spalancata. Lei fece con calma un passo in avanti e si chiuse la porta alle spalle, togliendo luce alla stanza. L’unica fonte di illuminazione era una piccola finestra rettangolare, ma non aveva bisogno di luce per vedere Gajeel rannicchiato al centro delle macerie. Ringhiò debolmente, grattandosi la testa con furia come se avesse potuto cambiare qualcosa.

“Un’incomprensione…?” domandò Juvia gentilmente, senza muoversi dal suo posto.

“Odio quanto cazzo sono diventato buono,” gridò lui. “Frequentare queste piccole merde mi rende debole.”

“Ma Fairy Tail ti piace più di Phantom Lord.”

Gajeel non rispose.

Il tono di Juvia si addolcì. “Perché non le spieghi semplicemente come stanno le cose?”

“Ho provato,” borbottò il dragon slayer. “Mi ha ignorato.”

“Probabilmente perché continui ad abbandonarla senza spiegare nulla.” Juvia fece un passo avanti. “Levy sembra preoccupata, e ha bisogno che tu la rassicuri. Probabilmente pensa che non la vuoi.”

Il modo in cui gli occhi di lui si spalancarono, e i suoi pugni si strinsero, fu abbastanza per Juvia da credere che non fosse vero. Gajeel abbassò le spalle, “È ancora giovane…”

“Ma grande e matura abbastanza da capire.” La ragazza abbassò lo sguardo. “Entrambi siete i nakama più cari a Juvia, e Juvia odia vedervi tristi.”

- - -

Erano passati due giorni, e non si erano ancora riconciliati.

Juvia sembrava l’unica rilassata nella gilda. Dopo aver passato tempo ben speso a osservare amorevolmente Gray mentre parlava, nudo, rendendola felice, si avviò verso il bancone del bar per trovare Lucy e Mirajane più preoccupate di prima, e Natsu steso fra loro. “Dov’è Levy?” domandò Juvia, vagando con gli occhi per l’enorme stanza allo scopo di individuarla.

Mirajane aggrottò le sopracciglia “Ha visto Gajeel andare via, ha deciso che ‘quando è troppo è troppo’, ed è andata a confrontarsi con lui.”

“Spero che le cose si risolvano” sospirò Lucy.

Juvia prese posto su uno sgabello, sorridendo “Juvia è sicura che lo faranno. Gajeel è un buon amico.”

Lucy sbatté le palpebre. “Mi dimentico sempre che sei in buoni rapporti con lui”

“Questo perché siete tutti troppo intenti a preoccuparvi.”

“Qual è il problema di Levi comunque?” domandò Natsu.

Mirajane asciugò con calma un bicchiere, la tensione si allentò sulle sue spalle dopo l’intervento di Juvia “Gajeel non ha mai, ehm, ‘consumato’ il loro rapporto, e lei ha pensato che fosse perché lui non la vuole davvero.”

Natsu incrociò le braccia con espressione crucciata “Con la quantità di feromoni che quel ragazzo rilascia? Lei pensa davvero che non la voglia?”

“Non tutti hanno i sensi da dragon slayer, Natsu,” replicò Lucy, per poi arrossire. “E pensavo che avessi detto che gli piace la biblioteca.”*

“Certo! Gli piace pomiciare nella biblioteca.” Il suo ghigno si allargò. “Ooh, Lucy-pervertita ha immaginato altre cose, eh?” lei gli tirò un pugno per zittirlo.

“Ma se questo è il problema, perché lui non lo fa e basta?” domandò Mirajane.

Massaggiandosi la guancia, Natsu fissò lo sguardo su Juvia. “Tu ne sapevi qualcosa, Juvia?” Lei annuì in risposta, e Natsu si voltò verso le altre due donne. “Beh, essere allevati da un drago ti dà un certo tipo di assetto morale…”


Se ne andava in giro a passo furioso, spaventando chiunque si trovasse in un raggio di qualche metro, quando si fermò all’udire un feroce suono acuto.

“GAJEEL.”

Un brivido gli corse lungo la schiena – qualcosa che succede solo una volta ogni luna blu – e si voltò per vedere una Levy dal volto rosso e furioso.

Ah. Era bellissima.

“IN CAMERA MIA. ADESSO.”

Fu veloce a seguirla, nonostante la ferita del suo orgoglio sanguinasse sempre di più. Con una persona arrabbiata che seguiva un’altra persona arrabbiata, la quantità di spazio vuoto attorno a loro si allargava, con gente che scappava terrorizzata nell’avvertire una forza invisibile ripiena di rabbia.

La camminata fu silenziosa e soffocante. Fu quando entrarono nella stanza di lei, piena di libri, che scattarono.

Subito dopo che Gajeel ebbe chiuso la porta, Levy lo spinse violentemente contro questa. Afferrandogli il colletto e contando sul suo momentaneo sguardo scioccato, lo trascinò verso il basso e sbatté le labbra contro le sue. Istantaneamente, la loro frustrazione fu rilasciata in passione, l’unica traccia del loro combattimento venne abbandonata nell’ardore e nella disperazione dei loro tocchi. La presa di Levy rimaneva salda sul suo bavero, permettendole di avvicinarlo il più possibile a sé, mentre anche Gajeel, con le mani immerse nei suoi capelli, la tirava verso se stesso. Piccoli versi e gemiti uscivano dalle loro gole e dai loro baci. Fu quando Levy portò una mano su quella di lui, per poi guidarla fino ai suoi seni, che l’atmosfera si ruppe di nuovo.

Gajeel si allontanò, la sua voce era affaticata “Levy, fermati.”

La ragazza la sentì ancora – quella tristezza che ribolliva alla base della gola, gli occhi che pungevano. Corrucciò le sopracciglia e deglutì, cercando di respingere il singhiozzo strozzato che le stava salendo. “Lo sapevo.” Fece un passo indietro. “Tu non mi vuoi.”

“Non ho detto questo-”

“È come se l’avessi fatto!” gridò lei, le lacrime che scorrevano liberamente. “Nemmeno mi vuoi! Scommetto che desideri davvero solo quelle donne che sono più belle e più alte e più forti-”

Ma lui le afferrò la testa e frenò il suo pianto con un altro bacio. Fu molto più dolce e lento di quelli precedenti, qualcosa di cui nessuno pensava fosse capace, ma fu abbastanza per Levy per perdere il controllo delle proprie ginocchia. Se non fosse stato per i rapidi riflessi di Gajeel, sarebbe caduta.

Si separarono, senza fiato, con le loro fronti che si sfioravano in modo forse anche più intimo di quanto potessero fare le loro braccia che avevano avvolto l’una attorno all’altro. “Ti voglio,” ammise Gajeel, “ti voglio così tanto che una doccia fredda non può rimediare alla merda in cui mi metti.” Levy arrossì lievemente. “Ma non potrò averti fino a quando non sarai pronta.”

“Ma io sono pronta, Gajeel! Io-” il suo rossore divenne più profondo. “Io ti amo…”

Ci fu un momento di sospensione in cui Gajeel la osservò, come se le parole che aveva appena pronunciato non esistessero. Quando lei ebbe pensato di averlo perso per sempre con la sua stupida confessione, le mani di lui si alzarono per posarsi ai lati del suo viso, con il pollice che asciugava i resti dei percorsi delle lacrime sulle sue guancie.

“Quando i draghi si uniscono,” cominciò lui, “si uniscono per la vita.”

Fu il turno di Levy di fissarlo, la bocca spalancata. Centinaia di parole e pensieri diversi corsero per la sua mente in un singolo istante, e l’unico che fu capace di esplicitare fu “Quindi non mi ami.”

Gajeel ringhiò. “Donna, smettila di infilarmi parole in bocca!” espirò dal naso, cercando di calmarsi. “Sei ancora giovane. Dici di sapere quello che vuoi, ma non è realmente così.”

“C-Come lo sai?” replicò lei.

“Levy, sono più vecchio di te.” La sua espressione si fece grave “Molto più vecchio. Ho combinato abbastanza cazzate da sapere come funziona. Non voglio metterti in una posizione che rimpiangerai per il resto della tua vita.”

Ma lei non sembrava ancora convinta. “Quindi è perché sono giovane. Credi che sia una specie di bambina-”

“Ti sto dando un’opzione.”

“Tu vuoi solo che non stia con te!”

Gajeel la spinse contro la porta, scambiando le loro posizioni e stagliandosi su di lei come un’ombra.

“NON VOGLIO CHE MI LASCI!”

Levy rimase in silenzio, con le braccia e le mani attaccate al corpo, come se avesse avuto paura. Ma lo fissava, implorandolo che fosse vero.

L’intensità della sua confessione sembrò aver prosciugato le energie del dragon slayer, che si lasciò cadere in avanti emettendo un sospiro frustrato. Appoggiò la fronte alla spalla della ragazza, con la schiena piegata per ovviare al problema dell’altezza. “Se mi unisco con te ora, ti potresti stancare di me in cinque anni, forse meno. Ti innamorerai di qualche figlio di puttana e scapperai con lui.” alzò la testa, ma senza guardarla negli occhi, palesemente imbarazzato poiché non abituato a rivelare i suoi sentimenti molto spesso. “Puoi fare sesso con altri ragazzi. Ucciderei quegli stronzi squartandoli da parte a parte, ma puoi farlo. Puoi lasciarmi prima che io ti prenda, e affronterò la cosa a modo mio. Ma se mi lasci dopo che abbiamo…”

Si fermò. La luce soffusa che filtrava nella stanza divenne assurdamente intensa.

“Voglio aspettare.” Continuò lui con voce roca. “Così che quando ci uniremo, sapremo a cosa andiamo incontro.”

Levy voleva fare qualcosa di pazzesco. Voleva bruciare i suoi libri, lanciare mensole, rovesciare tavoli, qualunque cosa. Perché davanti a lei c’era Gajeel, che atipicamente le aveva rovesciato addosso le sue paure, e lei aveva frainteso il messaggio. Si sentiva un’idiota. Tuttavia, più ci pensava, e più si rendeva conto che temevano la stessa cosa.

Appoggiò le mani sulle sue spalle e gli diede un veloce bacio sulle labbra. “Ok,” disse solamente.

E semplicemente così, la tensione scomparve.

“Ok.” Un altro bacio. “Non ti lascerò.” E un altro. “E non faro sesso con altri ragazzi.” Un altro. “Finché aspetterai tu, aspetterò anche io.” Un altro.

Gajeel cominciò a realizzare cosa stava facendo, e reagì di conseguenza, “Sono dannatamente d’accordo.” Un altro bacio “Però non mi dispiacerebbe prendere a calci il sedere di qualcuno.”

Levy ridacchiò “Lo fai anche se non ci vado a letto insieme.”

“Si, giusto.” Un altro bacio.

“Sai…” un altro. “Non ci sarebbero problemi se noi… ci divertissimo un po’, giusto?” Un altro, “Voglio dire,” un altro, “Finché non facciamo quello.”

“Sei dannatamente seria?” un altro, “Pensi davvero che sarei capace di controllarmi?”

“Oh, non so, potremmo metterti una cintura di castità o simili.” Un altro.

“Che cazzo è?” un altro, “E come dovrebbe funzionare?”

“Beh, sei tu quello che può trasformare il suo corpo in acciaio. Scoprilo da solo.”

Gajeel emise un verso rabbioso, stanco dei piccoli baci che non facevano nulla per aiutare il suo crescente desiderio, e si appropriò dell’intera bocca di lei. “Letto. Adesso.”

Levy rise quando lui la sollevò, caricandosela sulle spalle.


Omake

“Ci sono mai state altre donne?”

Il petto di Gajeel era contro la sua schiena, le braccia di lui avvolte strettamente attorno alla sua vita, e aveva il naso appoggiato alla sua spalla. Alzò lo sguardo mentre lei contorceva il più possibile il collo per vedere, per quanto potesse, l’espressione del dragon slayer.

“Si.” Disse lui alzando le spalle. “Ma tu sei l’unica con cui abbia mai pensato di unirmi.”

Se Levy fosse stata in piedi in quel momento, sarebbe stramazzata al suolo. Optò per arrossire profondamente, dato che sapeva che quella era la sua versione di una confessione d’amore.

Le labbra le si piegarono in un sorriso. “Quindi… sei vergine, eh?”

“CAZZO! Dopo tutta la sdolcinata merda che ti ho detto, quella è la cosa che ti ricordi!”


* riferimento a Misconceptions capitolo 4

Senza contare il fatto che di per sé forse questa fic non è scritta benissimo, l’idea dell’autrice mi è piaciuta troppo. Leggere in inglese la frase che considero come fatidica, mi ha fatto davvero sciogliere il cuore…

“When dragons mate… they mate for life.”

Mi sembra un concetto stupendo e molto romantico, che trovo anche IC per il manga stesso! Insomma, non mi sorprenderei se fosse davvero così!

E poi, Levy che riesce a esplicitare sempre il pensiero sbagliato, mettendo parole in bocca a Gajeel, è davvero comica! Per non parlare dell’Omake XD

Spero sia piaciuta questa conclusione a chi a seguito la raccolta.

Sappiate che sto già traducendo una splendida GajeelxLevy a rating rosso (più o meno) anche quella con un’idea di base sensazionale!

Spero che la seguirete, ne vale davvero la pena! Si intitolerà “Fairy Eater

Ringrazio chi ha commentato e seguito: tutte le vostre recensioni verranno riportate all’autrice!

  
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