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Autore: Exentia_dream    19/12/2010    15 recensioni
Tutto nasce da una scommessa, anzi, per meglio dire, da una sfida.
Dalla storia:
-Non
lo so. E’ iniziato con il solito battibecco
Sfregiato-Malferret, poi, quell’idiota,
mi ha detto “Senti, Potter. Invece di farmi perdere tempo a
sfotterti, ti sfido
a duello. Sul campo di Quidditch.”- disse Harry scimmiottando
il Serpeverde.
-E
poi?
-Poi
ha detto che se avesse vinto lui, il premio sarebbe stato una serata
con
Hermione.
-Hermione?
-Sì.
-Ma
lui è Malfoy e lei è…
Genere: Erotico, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger, Un po' tutti | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Capitoli:
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Ogni cosa ha suo prezzo...






Quando finalmente era arrivata alla porta dell’aula di Pozioni, si rilassò per un attimo.
Avrebbe voluto saltare la lezione, ma non era di certo nella sua etica di migliore studentessa di Hogwarts, quindi, fece il segno della croce e si avviò nell’aula, respirando rumorosamente.
-Cinque punti in meno a Grifondoro.
Lo avrebbe scommesso: Piton la odiava. Piton avrebbe tolto punti a qualsiasi casa per un qualsiasi motivo pur di vedere i suoi beneamati Serpeverde in cima alla lista.
Hermione decise di sedersi e il posto accanto a lei era già occupato da Draco Malfoy. Sul suo viso il solito ghigno.
-Smettila di avere quell’espressione, Furetto. Harry vincerà.
-E’ tutto da vedere, Mezzosangue.
Si voltò verso di lui, nascondendo il terrore che aveva provato dopo quelle parole, con un sorriso fiero. –Harry Potter è il miglior cercatore. Tu gli sei secondo.
-Quando c’è qualcosa di importante, in gioco, posso essergli anche primo.
Si voltò a seguire la lezione, ora che Piton aveva cominciato a parlare. –Per la prossima settimana, dovrete prepararmi la pozione Restringente perfettamente. Vi concedo del tempo per trovare tutti gli ingredienti. Ovviamente, per ognuno che non riuscisse, verranno tolti cinque punti alla casa di appartenenza.- concluse con una smorfia soddisfatta che voleva somigliare ad un sorriso e guardando con sguardo sprezzante ogni componente di Grifondoro.
Hermione Granger si voltò verso Neville, il più scarso in quella materia, e tentò di rassicurarlo con lo sguardo. Ricevette in cambio un sorriso timido.
-Cinque punti in meno a Grifondoro.- Piton sbatté forte la bacchetta sul tavolo su cui Hermione e Draco avevano i componenti per preparare le varie pozioni.
-Merlino.- proferì la riccia.
-Ha detto qualcosa, signorina Granger?
-Sì, professore. Non trovo affatto giusto che lei tolga punti in questo modo.
-Cosa intende per “questo modo”? Ha mai visto qualcuno di Serpeverde comportarsi come si comporta lei? Entrando rumorosamente in aula. –aveva solo respirato. –Voltandosi al compagno di casa per suggerire. –l’aveva solo tranquillizzato. –O, magari, criticando il mio modo di insegnare.- voleva solo che tutto ciò finisse.
-Mi scusi professore.
-Perfetto. Ora, abbiamo a disposizione gli ingredienti per preparare una pozione Cura Ferite, quindi… ah, signorina Granger… questa volta, cerchi almeno di arrivare a preparare qualcosa di mediocre.
Si sentì ferita nel vivo: lei, Hermione Jane Granger, era la migliore studentessa di Hogwarts. Vantava i più alti voti in tutte le materie e non si sarebbe di certo accontentata di un mediocre in Pozioni.
Prese comunque tutti gli ingredienti per la pozione e cominciò a sistemarli sul banco nell’ordine in cui avrebbe dovuto versarli.
-Vuoi una mano, Mezzosangue?
-Spostati, Furetto.
-Va bene. Volevo solo aiutarti.
-Da quando vuoi aiutarmi?
-Da mai. Ma si dà il caso che siamo seduti vicini e che i voti vengono affidati alla… come dire…
-Coppia?- osò, rendendosi conto di quanto quella parola suonasse forzata.
-Coppia.- Malfoy atteggiò la bocca in un ghigno nuovo, guardandola fissa.
Qualcosa di diverso balenò in quegli occhi grigi, qualcosa che aveva un colore troppo in contrasto con quelle iridi.
Impossibile.
-E sia, Malfoy. Aiutami.
-Dovrò avere qualcosa in cambio, però.
-Lo immaginavo.
-Beh, tutto ha un prezzo, no?
-Dipende dal prezzo.
-Niente di che, Mezzosangue.
-Devo essere io a valutare “quanto di che” sia questo prezzo.
-Se ti chiedessi di darmi ripetizioni?
-Hai voti alti in tutte le materie.
-In una no.
-Quale?
-Questo non deve importarti.
-Non sono degna di saperlo, Purosangue?
-No.
-Ma se non so di cosa si tratta, non posso aiutarti, Malfoy.
-Forse, si tratta di qualcosa di cui neanche tu sai tanto.
-Vedremo. Comunque, ci sto.
-Ci stai?
-Certo: lo studio non è mai un prezzo troppo alto da pagare per me. Bensì, è un passatempo piacevole.
Il biondo alzò gli occhi al cielo esasperato da tanta fedeltà verso qualcosa che, in molti atri cervelli, avrebbe portato una tilt.
Però lei non era molti altri cervelli. Lei era la Mezzosangue saccente ed antipatica, dubbiosa verso gli altri e sicura di sé. La Mezzosangue dagli occhi castano-dorato, dai ricci castani e indomabili e dalla parlatina esasperante.
Quando la pozione mirò al viola e cominciò a fumare, Draco Malfoy le avvisò che era tutto pronto e finito, così Hermione sorrise guardando la boccetta di fronte a sé.
Avrebbe dovuto ringraziarlo? Certo, ma non lo fece.

 …ogni suo gesto aveva un secondo fine, che beneficiava solo a suo favore.

All’uscita dell’aula, altri occhi erano puntati su di lei: Harry la guardava allibito. –Hai parlato con Malfoy.
-Devo parlarci per forza, Harry: siamo vicini in queste ore di lezione.
-Sarà.
-E’.
-Ho una fame da lupo mannaro.- disse Ron, appendendosi letteralmente al collo dei due amici. –Mangerei…
-Qualsiasi cosa sia commestibile, Ron.
-C’è del buono anche nel ferro, sai?
-Ne dubito. Comunque, ho fame anche io.- disse la Grifona, massaggiandosi la pancia.
I tre si avviarono alla Sala Grande, accompagnati dal solito mormorio che era tipico esserci quando Harry Potter attraversava i corridoi della scuola.
Chiunque si aspettava che succedesse qualcosa di terribile da un momento all’altro. Però questa volta, il vociare sul Ragazzo Sopravvissuto era stato sostituito dal vociare sul Ragazzo Sopravvissuto Che Si Era Scommesso La Migliore Amica.
Vero.
Hermione sentì le lacrime pizzicarle gli occhi, ma fissò il pavimento e scosse il capo per non sentire quelle parole, per non sentirsi così poco importante per una delle persone che per lei erano fondamentali.
Alzò il capo solo quando arrivarono alla Sala Comune. All’interno, la situazione le sembrò ancor più tragica: Corvonero, Tassorosso pronunciavano il suo nome come se fosse una parola ordinaria, usata ogni giorno: aria, acqua, fuoco.
Tentò di mangiare, ma lo stomaco le si era attorcigliato dalla rabbia.
-Cosa c’è, Herm? Non hai fame?- le chiese il moro.
-No, Harry. Per colpa tua non ho fame.
-Cos’ho fatto questa volta?
-Quella stupida scommessa, Harry. Per colpa tua, sono sulla bocca di tutti.
-Sei sempre sulla bocca di tutti.
-No, quello sei tu e sei abituato a tutto questo.- indicò con la mano l’intera sala.- Io no. Io sono… l’aiutante dell’eroe, così come lo è Ron.
-A me piacerebbe essere l’eroe.- disse il rosso, sputando qui e lì un po’ di cibo che stava masticando.
-Chiudi la bocca, Ron. Io odio sentirmi oggetto di chiacchiere inutili. E mi sento indignata.
-Per così poco?
-Lo chiami “poco” essere il trofeo di una stupida scommessa messa in piedi da Draco Malfoy e il mio migliore amico?
-Hermione ha ragione, Harry. Il tuo non è stato un comportamento da buon amico. Eppure, Merlino, sei il Salvatore del Mondo Magico.
-Mi dispiace Ginny, ma Draco Malfoy è un calcolatore nato e sa bene come confondere le persone.
-O forse, sei tu ad essere un coglione, Harry. Non eri sotto incantesimo.
-No.
-Quindi, la mia teoria trova la sua conferma.
-Quale teoria, Ginny?- chiese Ron, sputando il cibo, come al suo solito.
-Che Harry è un coglione.
Hermione fece per alzarsi dal tavolo ed uscire dalla Sala Comune.
Si appoggiò pensierosa all’arco di pietra umida all’esterno della scuola e si rinchiuse nei suoi pensieri. Quelli più in profondità, quelli che le erano talmente dentro che le impedivano di sentire i rumori dell’esterno.
Non si preoccupò di controllare se fosse sola.
Sbagliato.
Un dito, poco lontano da lei, premette più volte e da angolazioni diverse sul tasto per scattare la fotografia.

In Sala Grande, i Grifondoro erano rimasti in silenzio ad ascoltare quali voci circolassero in quell’istante.
Molte di queste, ammonivano Harry per il comportamento poco corretto nei confronti di Hermione, altre, ancora, parlavano di un’azione del Ragazzo Sopravvissuto per annullare la scommessa e porgere il guanto di sfida su un altro trofeo. Altre, invece, scommettevano sull’innamoramento di Draco ed Hermione, nel caso questi avesse vinto.
Ginny non riuscì a sopportare oltre, e si alzò rumorosamente dalla sedia, per spostarsi e cambiare di posto. Si accostò ad Harry. –Ma dico, ti sei davvero bevuto il cervello?
-Non metterti anche tu, adesso.
-Mi ci metto, eccome. L’ultima frase che ho sentito, prima di venire a parlarti, mi ha fatto accapponare la pelle e spero che non si realizzi mai una cosa del genere.
-Cos’hanno detto?
-Hermione e Draco Malfoy innamorati.
-Oh no!
-Oh sì! L’hanno detto. Quindi, da questo momento in poi, per te, caro capitano, gli allenamenti di Quidditch si raddoppieranno, si triplicheranno, si quadruplicheranno, si quint…
-Ho capito, Ginny.
-Mi pare il minimo che tu possa fare.
-Vincerò io.
-Se dovessi perdere, invece, ci sarà un premio anche per te.
-E sarebbe?
-Non sarai più il capitano di Grifondoro.
-Non ti sembra un prezzo troppo alto da pagare?
-Nessun prezzo è troppo alto, quando concedi al nemico la tua migliore amica su un piatto d’argento. Ops, d’oro.
Harry abbassò gli occhi, colpevole, rassegnato e timoroso: se avesse perso, non solo avrebbe perso la carica di capitano, ma anche l’affetto della sua amica.
Mancava una settimana alla partita. Solo sette miseri giorni e poi, forse, tutto sarebbe caduto nell’abisso della sua depressione. –Vincerò, Ginny. Promesso.- non ci credeva neanche lui.
Sapeva che, se avesse voluto e se ci fosse stato in gioco qualcosa d’importante, Draco Malfoy, sarebbe stato il primo a prendere il Boccino.
D’altra parte, però, non credeva che il premio che aveva richiesto in cambio fosse importante per lui.
Forse, la Serpe aveva messo su quella messinscena solo per tenerlo sottopressione.

Il cielo si era scurito e la giornata scolastica era giunta al termine, quindi tutti gli studenti si concessero il meritato riposo che tanto avevano atteso.
Uno in particolare, invece, si rilassò solo apparentemente, poiché la sua mente era intenta ad inventare un nuovo attacco per prendere per primo il Boccino.
Nella Sala Comune di Serpeverde, Blaise Zabini e Theodore Nott erano intenti a tenere una conversazione su quale fosse la mossa migliore per mettere scacco matto al Re.
-Ti dico che è il matto del barbiere.
-Che cosa?
-Il matto dello studioso, Theo.
-Ah. Per me è il matto dell’imbecille.
Certo. Come aveva fatto a non pensarci prima? Due semplici mosse che lo avrebbero portato alla vittoria: sarebbe bastato un colpo alla scopa dello Sfregiato, la sua caduta e scacco matto.
-Grazie.- disse il biondo, alzandosi di scatto dalla poltrona verde e argento su cui era seduto, lasciando i suoi compagni di casa meravigliati da tale comportamento.
Blaise decise di seguire a ruota il suo compare e si sentì deluso quando, prendendo il corridoio, notò che il biondo era scomparso.
Decise, quindi, di recarsi in camera sua.
-Draco?
-‘Cazzo vuoi, Blà?
-Mi hai ringraziato.
-Ed è strano?
-A dire il vero, è molto strano.
-E con questo? Perché sei qui?
Il moro gli posò una mano sulla fronte, poi lo guardò. –Sicuro di star bene?
-Sei diventato imbecille o cosa?
-Ti serve qualcosa, vero?
-No.
-Non ringrazi mai!
-Ed ora l’ho fatto.
-L’ho notato, ma deve per forza esserci qualcosa che non va.
-Come mai questa supposizione?
-Più che altro, è una certezza.
-Capisco.
-Io no, quindi, se me lo spieghi, mi fai un favore.
-Ti riferisci al mio grazie?
-No, alla scommessa con Potter e al premio che hai richiesto.
-Una perdita di tempo.
-Ti piace la Mezzosangue?
-Sicuro di star bene?
-Benissimo.
-A me non sembra.
-Ti piace la Mezzosangue.
-Devi per forza essere sotto incantesimo.- disse il biondo, puntando la bacchetta contro l’amico. –Finitem Incantatem.
-Ti piace la Mezzosangue.
-Ti si è fuso il cervello, Blà. Ti fanno male troppe notti fuori dal letto.
-Non mi hai risposto, quindi lo prendo come un sì.
Il moro fece per andarsene ed aprì la porta, trascinandola mentre usciva dalla camera di Draco, ma fu interrotto. –E’ un modo per distrarre Potter e vincere.
Osservò l’amico che aveva parlato con lo sguardo rivolto al pavimento, poi chiuse la porta e tornò in Sala Comune.
Un modo per distrarre Potter? Una frase detta con gli occhi bassi non era mai una verità, anche se Draco Malfoy sapesse fingere alla perfezione, il moro sapeva che qualcosa davvero non andava.

°°°

La sera scesa tranquilla su Hogwarts e i suoi studenti, che si ritrovarono ai propri tavoli a cenare allegramente.
I commensali sembravano aver dimenticato già la questione della scommessa o, forse, erano tutti in attesa che fossero presenti tutti i protagonisti di quello stupido, stupidissimo gioco.
Hermione Granger si sedette al centro, tra Ron e Harry e indirizzò uno sguardo infastidito verso il tavolo di Serpeverde.
Draco Malfoy la stava fissando e lei sostenne con fierezza lo sguardo. Un’idea le balenò nella mente: avrebbe chiesto, in cambio alle ripetizioni, di sospendere quella scommessa.
Certo, Malfoy aveva già pagato il suo prezzo aiutandola con la pozione, ma per corromperlo, Hermione decise che gli avrebbe passato il prossimo compito.
Questo non rientrava affatto nelle caratteristiche di una Grifondoro, ma, quando le conveniva, la riccia si scusava dicendo che il capello era indeciso se smistarla a Corvonero: la sua intelligenza l’avrebbe portata alla salvezza.
Abbassò lo sguardo, studiando il cibo che aveva nel piatto, poi cominciò a mangiare.
Un colpo di tosse, poco distante da lei, le fece alzare il capo e vide Ginny con il volto paonazzo che boccheggiava per riprendere fiato.
-Cos’è successo?- chiese a Harry.
-Non lo so.
La rossa, intanto continuava ad indicare un punto sulla testa della riccia.
Il tavolo, finalmente decise di orientare lo sguardo nella direzione indicata dalla piccola Weasley.
Hermione li imitò e finalmente il gufo lasciò cadere la pergamena che teneva tra le zampe.
La prese con cura, rigirandosela tra le mani, fino a che una striscia di inchiostro non rapì la sua attenzione: una calligrafia elegante e ordinata le ordinava di leggere il contenuto della pergamena da sola.
-Non sei curiosa, Herm?- chiese il rosso mentre qualcuno si occupava di non far soffocare sua sorella.
-La leggerò in dormitorio, Ronald.
Atteggiò il viso nella solita aria da so-tutto-io, ma la curiosità la stava divorando.
Continuò a mangiare, fingendosi tranquilla, anche se il vociare attorno a lei era di nuovo ad avere il suo nome come argomento centrale di discussione.
Guardò la Sala Grande in ogni angolo, in cerca di un ipotetico mandante, di qualcuno che mostrasse i segni della propria colpevolezza. E lo trovò: ancora una volta, Draco Malfoy la stava fissando, con un ghigno a storcere la bocca sottile e aristocratica.
Mosse le labbra, mimandole la frase che era scritta sulla curva della pergamena. –In camera da sola.


Quando la cena finì, Hermione Granger si diresse lentamente al suo dormitorio.
Si guardò intorno e quando si vide sola, aumentò il passo fino a correre per chiudersi quanto prima la porta alle spalle e leggere il contenuto della pergamena.
La trasse lentamente dal mantello, facendo attenzione a non sgualcirla, poi la spiegò e la lesse.

Stanotte. Stanza delle Necessità. E’ il prezzo da pagare.

Era un ordine a cui non avrebbe potuto sottrarsi. Per questo, la Serpe le aveva chiesto di leggere la pergamena in camera.
Hermione sbuffò, tentando di spostare dagli occhi l’ennesimo ricciolo ribelle che le solleticava il naso.
Poi, si gettò sul letto di peso.

Maledetto Furetto borioso e viziato.



***
Angolo Autrice:
Eccomi qui, con il secondo capitolo.
Cavoli, questa storia mi rende davvero felice: 33 seguite,  8 preferite e 4 ricordate solo al primo capitolo.
8 recensioni ** Non posso crederci.
Senza contare le 355 visite al capitolo.
Insomma, vi ringrazio per le aspettative che dimostrate verso questa storia e spero davvero di non deludervi.

Ringrazio chi ha inserito la mia storia tra le seguite/ preferite/ ricordate e ovviamente chi ha commentato.
Un "Grazie!" va anche ai lettori silenziosi.

Spazio AUTOpubblicità: mi pare giusto fare un pò di pubblicità anche qui ^^
Per chi ama la coppia Draco/ Hermione, nella mia pagina troverete Ancora Noi: interamente OOC per quanto riguarda il mondo in cui la storia è ambientata e per la totale assenza di magia, se non si conta quella dell'amore;
Per chi ama la coppia Edward/ Bella, troverete Revenge and love. Lo stesso OOC vale per questa storia e per i poteri che i personaggi non hanno, ma soprattutto per le relazioni che tra essi intercorrono.
A presto, la vostra Exentia_dream





 

 

 

 

 

   
 
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